Mi rivolgo allo staff prima di tutto, taggo
@Sira una per tutti gli altri staffer, se il commento è inopportuno, scucitelo e buttatelo.
Qui siamo in OT. Ne approfitto perché non ci riesco a passarci di fianco e continuare a giocare come se niente fosse. Vorrei provare a rimettere la discussione sui binari dell’Officina e, se possibile, trattenere l’autrice nel contest: sarebbe un peccato lasciarla andare dopo gli scambi di commenti positivi avuti sotto al suo racconto
@sbatti, che peccato sarebbe perdere l’autrice di Vanda lismo in questo contest, Il tuo racconto è pieno di ritmo e personaggi vivi, sarebbe bello continuare a lavorarci insieme qui.
Capisco che la discussione si sia scaldata, ma in Officina si parla di scrittura: stile, ritmo, personaggi, scelte narrative. Sul resto… ognuno ha le sue opinioni, ma non è il posto giusto per discuterne.
Per questo, @bestseller2020 ti andrebbe di fare un piccolo passo indietro sui toni? Sbagliare e rimediare fa parte del gioco: una scusa sincera tiene dentro tutti, Possiamo ripartire da qui?
Magari dire “
scusate se il mio commento al racconto di Sbatti è scivolato sul personale.
Basterebbe poco per ripartire col piede giusto: un chiarimento, una scusa veloce, e torniamo a parlare di come migliorare i nostri testi.
Sarebbe un peccato chiudere qui. E ti invito Bestsellers, a ripensare e a rivedere il tuo commento:
Di quello che hai scritto a sbatti, colpisce un passaggio: “pensi che il mondo gay sia quello dei pride”. Nel racconto, però, non c’è la pretesa di rappresentare “il mondo gay”. C’è la storia di Corrado, un ragazzo che entra in un pezzo specifico di quel mondo (un club, la scena drag) portandosi dietro tutti i suoi pregiudizi, bugie e confusione. È un punto di vista della situazione e non un manifesto.
Dire che qui si “ostenta” invece di parlare di sentimenti mi sembra ridurre ciò che il testo fa: la relazione Corrado–Rosario è tutta di sguardi, piccole cose, vulnerabilità (“sei magnetico”, le sigarette sotto il lampione, il bacio rubato e poi la vergogna). Il contrasto tra la performance (Vanda) e l’intimità (Rosario) è proprio il cuore emotivo: una maschera che non cancella il sentimento, lo incornicia. E questo io lo ho amato, leggendo il testo di Sbatti.
Che un autore scelga il palcoscenico drag come sfondo di una storia non è folklore gratuito: è il contesto che incrina le convinzioni, crea la sfida e fa crescere il protagonista. E ti pare poco? Secondo me questa è ottima narrativa altro che!
Pensaci bene Best rileggiti il racconto e vedrai che se ci rifletti capirai anche il mio punto di vista.
Sull’idea dei “veri gay” che “non scendono ai pride”: anche nel racconto non c’è un giudizio su chi ci va o non ci va; c’è semmai la messa in scena del pregiudizio di Corrado.
Detto questo, è vero che Pride e drag non sono “la” comunità, sono una parte. Ma non per questo sono meno degni, né meno capaci di raccontare sentimenti.
Vi prego, tutti e due, ripensate alle vostre posizioni.
