Costruttori di Mondi

Che libro avete letto oggi? Quale frase di quel libro, che avete letto oggi vi ha colpito di più? Per qualsiasi motivo: perché in qualche modo vi riguarda... perché vi ha colpito e basta, senza stare ad indagare troppo sul suo significato, o meglio, vi ha colpito anche se non ne avete capito appieno il suo significato... che ne so  la frase (del libro che oggi avete letto) che vi ha fatto "spalancare gli occhi" insomma; per esagerare direi addirittura... quella frase che ha forgiato la vostra mente  :P :)                         

Le uniche regole sono queste: si riporta la frase in questione e deve essere un'unica frase e non ne riporterei più di una in un post o nell'intera giornata (forse è difficile perché credo se ne metterebbero anche più di una...  poi, certo, anche in base a quanto uno legge...  :P ) e inserire... ovviamente, anche la fonte, il libro da cui si è tratta quella frase e l'autore di quella frase.

Grazie per la partecipazione  :D :)           



Comincio io con questa:

[...] Imperocché di regola, per riconoscere e ammettere spontaneamente, liberamente, il valore altrui, bisogna averne di proprio. [...]

Arthur Schopenhauer, Il mondo come volontà e rappresentazione

"Io mi domando: se domani sopravviverò a questa baraonda di odio, per chi debbo dire di aver combattuto?"

Giose Rimanelli, Tiro al piccione

"Pochi uomini pensano, ma tutti vogliono avere un'opinione"

o... "Pochi uomini sanno pensare, ma tutti ci tengono ad avere un'opinione"... vabbè, stessa cosa  l'avevo letta su qualche pagina prima, sempre nello stesso libro di A. Schopenhauer; non mi ricordo ora proprio la frase esatta esatta, ma comunque quella  :D            

Frase di George Berkeley citata da A. Schopenhauer in Il mondo come volontà e rappresentazione.

"Coglie invece il poeta le idee, l'essenza dell'umanità, fuori d'ogni relazione, fuori d'ogni tempo, adeguata oggettità della cosa in sé nel suo grado più alto."

Arthur Schopenhauer, Il mondo come volontà e rappresentazione

Ok, anche se non l'ho capita, però mi sembra alquanto interessante        

"Il concetto di libertà è dunque propriamente concetto negativo, essendo il suo contenuto nient'altro che negazione della necessità, ovvero del rapporto di causa ed effetto, conforme al principio di ragione."

Arthur Schopenhauer, Il mondo come volontà e rappresentazione

Prima o poi riuscirò a finirlo questo libro eh             

Comunque, se c'è qualcuno così intelligente da sapermi spiegare questa frase qua, prego, non vedo l'ora                         

Purple ha scritto: Ok, anche se non l'ho capita, però mi sembra alquanto interessante        

"Il concetto di libertà è dunque propriamente concetto negativo, essendo il suo contenuto nient'altro che negazione della necessità, ovvero del rapporto di causa ed effetto, conforme al principio di ragione."

Arthur Schopenhauer, Il mondo come volontà e rappresentazione

Prima o poi riuscirò a finirlo questo libro eh             

Comunque, se c'è qualcuno così intelligente da sapermi spiegare questa frase qua, prego, non vedo l'ora                         

@ElleryQ !  :hm: ma in questo caso devo citare anche casa editrice e anno di pubblicazione del libro??  :D :hm: e anche traduttore visto che si tratta di un'opera straniera                                                                

"La melodia è sempre una deviazione dal tono fondamentale, con mille strani andirivieni, fino alla più dolorosa dissonanza, indi ritorna da ultimo al tono fondamentale, che esprime l'appagamento e il rasserenarsi della volontà, ma col quale non c'è più in seguito altro da fare, e prolungato a lungo genererebbe solo una pensante e inespressiva monotonia, analoga alla noia."

Arthur Schopenhauer, Il mondo come volontà e rappresentazione


"Se il Vecchio Testamento aveva fatto del mondo e dell'uomo l'opera d'un Dio, si vide il Nuovo Testamento costretto, per insegnar che salvezza e redenzione dal dolore di quel mondo può solo dal mondo stesso partire, a far di quel Dio un uomo."

Arthur Schopenhauer, Il mondo come volontà e rappresentazione


Per sicurezza, si sa mai...  metto tutti i dati di questo libro (che prima o poi finirò di leggere  :hm: ):

Edito da Laterza e opera tradotta da Paolo Savj-Lopez e Giuseppe De Lorenzo

Così sono tutti contenti  :D :asd: XD

"Le repubbliche tendono all'anarchia, le monarchie al dispotismo, e la via intermedia della monarchia costituzionale, che per ovviare a quei mali s'è escogitata, tende al predominio delle fazioni."

Arthur Schopenhauer, Il mondo come volontà e rappresentazione

Edito Laterza, tradotto da Paolo Savj-Lopez e Giuseppe De Lorenzo                


Vabè, anche se sto partecipando solo io a questo topic...                                    

"I nostri antenati non hanno fatto le parole, senza dar loro un senso definito, solo perché esse stessero pronte per i filosofi, che vengono dopo secoli e possono definire, che cosa con esse ci sia da pensare; invece indicarono con esse concetti interamente determinati. Le parole quindi non sono più senza padrone; e affibbiare ad esse un tutt'altro senso da quello che hanno finora avuto, significa abusarne, significa introdurre una licenza, per la quale ciascuno potrebbe usare ogni parola in un senso a suo capriccio, dal che dovrebbe sorgere infinita confusione."


Arthur Schopenhauer, Il mondo come volontà e rappresentazione


Edito Laterza, tradotto da Paolo Savj-Lopez e Giuseppe De Lorenzo                     
(ancora manca qualcosa  )                                 

Le parole che sto citando sono forse parole banali, anzi, ovvie... ma le cito perché comunque a me piacciono queste parole che ho riportato qui sotto  come del resto mi sta piacendo tutto questo libro che sto leggendo in questi giorni          

"La motivazione che ci sostiene in questi casi è detta intrinseca, ossia che proviene da noi stessi. Di solito è difficile che uno stimolo esterno sia efficace. << Basta volerlo >> è un consiglio che non porta molto lontano. Chi invece parla in modo entusiastico della propria materia permette agli allievi di sperimentare situazioni positive, stabilisce rapporti fra contenuti e argomenti che suscitano interesse ed è in grado di risvegliare la motivazione intrinseca."

Boris Nikolai Konrad, Il segreto della memoria - Come allenare il nostro cervello per ricordare tutto ciò che ci serve
edit. Corbaccio

traduzione, Valeria Montagna


Il succo della questione credo sia questo  : un insegnante che non sia anche appassionato della materia che insegna... non è un buon insegnante  :hm:                


P. S.  Su... partecipate anche voi a questo topic...  :hm: che, non leggete??!  :hm:                 

"... Ma l'uomo, l'uomo orgoglioso, ammantato d'una breve autorità, sommamente ignorante di ciò di cui si crede più sicuro, nella sua essenza fragile, come uno scimmione collerico, compie tali trucchi fantastici, al cospetto dell'alto cielo, che gli angeli piangono..."

Frase estratta da "Misura per misura" di William Shakespeare, citata in prefazione da Wilburn Smith nel suo romanzo"Gli angeli piangono".

Vabbè, su questo libro, visto che mi piace molto l'argomento, io citerei tutto il libro... fosse per me  comunque:

"Sembra infatti che la tecnica non abbia altro scopo se non il proprio autopotenziamento, per cui se nell'età pre-tecnologica la vita e il mondo apparivano privi di senso perché miserevoli, nell'età della tecnica la vita e il mondo appaiono miserevoli perché privi di senso."


Umberto Galimberti, La casa di psiche - Dalla psicoanalisi alla pratica filosofica

«La calma nell’azione.

 Come una cascata diventa nella caduta più lenta e sospesa,
 così il grande uomo d’azione suole agire con più calma
 di quanto il suo impetuoso desiderio
 facesse prevedere prima dell’azione.»


(Fredrich Nietzsche, Umano, troppo umano, I)

"Quando l'inferno è nell'anima, può essere bello vivere accanto a un fraterno burlone sotto l'occulto potere di Dio; puoi ancora aprire i divini cancelli del cielo con le chiavi pesanti del tuo stesso tormento".

(non ricordo il titolo del libro specifico, ma era in uno dei romanzi di Sven Hassel. Era danese e si arruolò con i tedeschi nella 2^ Guerra Mondiale per sbarcare il lunario, disertando immediatamente. Catturato fu costretto ad arruolarsi in un battaglione di disciplina, formato dai peggiori elementi della società e combattè su numerosi fronti.
Un autore discutibile, ma non era un nazista e sapeva scrivere bene. Questa sua frase la lessi in uno dei suoi libri, in edizioni tascabili, e mi ha sempre aiutato in brutti momenti). 

"La pratica filosofica vuole recuperare questa saggezza greca. Essa guarda l'uomo non come colpevole (cristianesimo) o malato (psicoanalisi), ma in modo più radicale come tragico. Di conseguenza non chiede la salvezza o la guarigione, ma il contenimento del tragico, attraverso le vie della conoscenza e della virtù, qui intesa come coraggio di vivere, nonostante tutte le avversità, grazie al governo di sé, secondo misura (katà métron)."

Umberto Galimberti, La casa di psiche - Dalla psicoanalisi alla pratica filosofica


Però vorrei dire la mia opinione riguardo a ciò:
non avremo colpa di essere nati... ma chi mai morirà innocente?? Io penso sia impossibile non cadere prima o poi nel peccato (non intendo il peccato originale di cui ci parla la Bibbia) ma intendo dire "nell'errore", se così è più chiaro; ammettetelo... l'avete commessa tutti qualche marachella  :D si è innocenti solo finché si è bambini o poco più io credo; in tal senso, io penso che alla fine siamo tutti... "colpevoli", "peccatori", "erranti"... non credo ai santi, insomma  :hm:       

Daniel P. ha scritto: Però vorrei dire la mia opinione riguardo a ciò:
non avremo colpa di essere nati... ma chi mai morirà innocente?? Io penso sia impossibile non cadere prima o poi nel peccato (non intendo il peccato originale di cui ci parla la Bibbia) ma intendo dire "nell'errore", se così è più chiaro; ammettetelo... l'avete commessa tutti qualche marachella  :D si è innocenti solo finché si è bambini o poco più io credo; in tal senso, io penso che alla fine siamo tutti... "colpevoli", "peccatori", "erranti"... non credo ai santi, insomma  :hm:       

Per salvaguardare le libertà delle sue creature, il Dio cristiano ha messo nel mondo abbastanza luce per chi vuole credere; ma ha lasciato anche molte ombre per chi non vuole credere.  

(Blaise Pascal)

"Se infatti la cultura è una sublimazione, una deviazione della meta sessuale a cui naturalmente tendono le pulsioni, se è un inganno giocato alle pulsioni, dobbiamo capire la ragione di tale inganno."

Umberto Galimberti, La casa di psiche - Dalla psicoanalisi alla pratica filosofica


Ok, mi devo fermare un po', se vado avanti così... cito tutto il libro  :hm:                  

Alberto Tosciri ha scritto: Per salvaguardare le libertà delle sue creature, il Dio cristiano ha messo nel mondo abbastanza luce per chi vuole credere; ma ha lasciato anche molte ombre per chi non vuole credere.  

(Blaise Pascal)

Con ciò cosa vorresti dirmi Alberto? Te sei credente, sei cristiano?



"la ragione "ha ragione" non perché è un deposito di verità, ma perché ha storicamente vinto, e la sua vittoria è diventata la base della discorsività in generale."

Umberto Galimberti, La casa di psiche - Dalla psicoanalisi alla pratica filosofica


e sempre nello stesso libro, Galimberti cita Nietzsche, il quale si riferisce ai fisici...:

"Sentono "sicurezza", ma dietro questa sicurezza intellettuale sta l'acquietamento della paura: vogliono la regola, perché essa toglie al mondo il suo aspetto pauroso.
La paura dell'incalcolabile come istinto segreto della scienza."

Daniel P. ha scritto: Con ciò cosa vorresti dirmi Alberto? Te sei credente, sei cristiano?

Si. E non è facile esserlo, te lo assicuro.

"La ragione è un inganno perché tende a far passare l'ordine dei suoi significati come l'unico senso del mondo che, invece, è disponibile per una molteplicità indeterminata di altri sensi; ma è un inganno necessario perché, al di fuori di un ordine codificato, al di fuori di una stabilità che egli stesso crea, ma che dimentica d'aver creato, l'uomo non può vivere."

Umberto Galimberti, La casa di psiche - Dalla psicoanalisi alla pratica filosofica

"Ma qual è la parola di cui si fa portavoce la follia creativa? Qui le due ancelle, la psichiatria e la filosofia trovano il loro accordo intorno a una parola. La parola è "schizofrenia", la mente (phren) scissa (schizo) in due mondi, dove l'uno si rifrange nell'altro, per cui è indecidibile quale dei due sia il mondo vero."

"Di questo dire sono capaci i poeti, i quali non cantano per questa o quella cosa, ma per nulla. Questo nulla non è il niente, ma ciò che dal pensiero che calcola è taciuto."

Umberto Galimberti, La casa di psiche - Dalla psicoanalisi alla pratica filosofica

"I dolori sono ignoti,
l'amore non si impara,
l'ingiunzione che ci chiama ad entrare nella morte
rimane oscura.
Solo il canto sulla terra
consacra e celebra."

Rilke, I sonetti a Orfeo

citato in Umberto Galimberti, La casa di psiche - Dalla psicoanalisi alla pratica filosofica

“Alla prima considerazione, le ombre paiono abbastanza semplici... si tratta soltanto di vedere chi sta davanti alla luce. Ma ciò che da un lato è in ombra, da un altro lato a volte mostra un vivido riflesso. Ciò che un giorno è coperto d'ombra, un altro giorno muore nel crudo sole e il mondo sarà sminuito dalla sua dipartita. Non tutto ciò che prospera nell'ombra è cattivo, figlio mio...”
– La pietra dell'addio, Tad Williams

Ho da sempre la convinzione che, fra tutti i generi narrativi, l'High Fantasy sia il miglior campo d'azione per la filosofia. Come se quest'ultima, smessi i sandali e la tonaca da studioso, si equipaggiasse di armatura e scudo per partire al galoppo verso l'avventura. 

“... in una terra come la nostra, in cui [...] anche i poveracci cercavano di darsi delle arie, il lavoro era malvisto, il commercio non godeva di buona fama, e il sogno dell'ultimo villano era ottenere un titolo da hidalgo, vivere senza pagare le imposte e non lavorare mai; di modo che i giovani preferivano tentare la fortuna nelle Indie o nelle Fiandre piuttosto che languire in campi aridi alla mercé di un clero ozioso, di un'aristocrazia ignorante e degradata, e di funzionari corrotti che gli succhiavano il sangue e la vita: poiché inevitabilmente, quando i vizi diventano costume, non può che derivarne la distruzione della Repubblica, perché si smette di considerare infame il corrotto e ogni bassezza pare naturale.”
– L'oro del re, Arturo Pérez-Reverte

Metà cronaca sociale, metà feuilleton cappa e spada ambientato nei bassifondi di Siviglia. Sempre bello tornare alle avventure del capitano Alatriste.

"Giunti ai confini della medicina scientifica, senza filosofia non si può dominare la stoltezza"

Karl Theodor Jaspers, Il medico nell'età della tecnica