I costi di pubblicazione

Quanto costa pubblicare un libro e quante copie vendute occorrono per rientrare dell'investimento

I costi di pubblicazione

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Ciao a tutti :D

Mi sono decisa a postare questa discussione dopo aver letto un intervento di @Silverwillow  in altro topic, dove si domandava quali costi avrebbe potuto sostenere un editore che non si è occupato dell'editing, per la grafica di copertina ha preso un'immagine gratuita e fa zero promozione.
Ebbene, comincio a rispondere a @Silverwillow: i costi sono talmente bassi che, probabilmente, questo editore raggiungerà il punto di pareggio (con punto di pareggio si intende il momento in cui i costi sostenuti sono pari alle entrate generate dalle vendite), della pubblicazione del libro in questione, dopo la vendita diretta di una ventina di copie, oppure con la vendita di una cinquantina di copie tramite Amazon, se il prezzo di copertina è standard rispetto il numero di pagine stampate.

In genere, il costo di stampa per singola copia si aggira intorno ai 3-4 €. Se l'editore non si affida a un distributore, ma opera solo di vendita diretta (copie all'autore, proprio sito web), i costi che ha da sostenere sono solo quelli del mantenimento del sito e le eventuali spese di spedizione. In ogni caso, con la vendita di una ventina di copie all'autore, già raggiunge il pareggio con le spese di pubblicazione.

Mettiamo di avere un libro da 300 pagine stampate venduto a €16,90 (standard delle edizioni normali, ovviamente le economiche hanno uno standard inferiore). La vendita diretta di 20 copie genera un introito di €338 (se all'autore è stato applicato uno sconto, mettiamo del 40%, la vendita all'autore di quelle 20 copie genera un introito di €202,80); per la stampa sono stati spesi al più €80. Il mantenimento del sito web è di circa €150 l'anno, da "spalmare" su tutti i libri editi dalla CE. Per editing e grafica non è stato speso un centesimo. Le spese di spedizione, invece, sono molto variabili. Vanno dall'euro e mezzo fino ai €7,00.
Se l'autore ha acquistato per sé quelle 20 copie: €202,80 - €80,00 – €7,00 (una volta soltanto, perché è auspicabile che vengano spedite assieme) = €115,80 da cui va tolta la quota del mantenimento del sito, che è difficile che superi i 15 € (altrimenti vorrebbe dire che l'editore ha un catalogo inferiore ai 10 libri), e il deposito legale dell'opera di €29 + €4 (stampa della singola copia). Totale: €67,80 (caso più costoso del sito web).
Come vedete, oltre ad aver ripagato le spese di pubblicazione, pressoché assenti, ha pure già un guadagno, che normalmente andrebbe reinvestito in parte per la promozione.

Questo il caso in cui l'editore non si sia occupato di niente.
Ora, in questo caso appunto, che interesse avrebbe l'editore a vendere più di venti o cinquanta copie per libro? Se pubblica a raffica qualsiasi libro gli passi per le mani, poi, la cifra finale aumenta in maniera esponenziale. Perché dovrebbe perdere tempo con promozione, editing fatto bene, rivolgersi a un professionista per i progetti grafici, quando senza sbattimenti di sorta arriva a un minimo già di per sé interessante?

A seguire, inserirò un prospetto dei costi di pubblicazione per chi, invece, lavora bene sulle proprie pubblicazioni.
Beatrice Spada, Graphic & Visual Designer
AIAP | Socia Professionista Junior
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Re: I costi di pubblicazione

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Come promesso, ecco adesso i conteggi approntati per una casa editrice che lavora bene.

Supponiamo di avere lo stesso libro del caso precedente: 300 pagine stampate circa, per un equivalente di un romanzo da 250 cartelle.
I costi che deve sostenere l'editore, nel caso in cui non abbia agevolazioni da parte di professionisti e prendendo prezzi medi come riferimento (caso di costi massimi, quindi, in genere le aziende hanno accordi con i professionisti esterni o ne hanno di interni che percepiscono uno stipendio mensile) sono:
  • editing = €1125
  • correzione di bozze = €500
  • impaginazione = €500
  • copertina = €370
  • deposito legale = €29
A ciò dovremo aggiungere il mantenimento del sito web (come prima terremo il costo massimo di €15), i costi di stampa pari a €4 per copia ed eventuali spese di spedizione.

I costi di produzione con mantenimento del sito web, stampa esclusa, sono pari a €2539.
Come prima, il libro sarà venduto a un prezzo di copertina pari a €16,90 (standard), cui togliamo da principio la percentuale spettante all'autore – visto che la percentuale all'autore si suppone che gli venga sempre elargita, la togliamo subito perché non sarà un'entrata per l'editore –, pari all'8% (caso standard), per un prezzo pari a €15,55.

In caso di sola vendita diretta, a partire dal prezzo senza percentuale all'autore, con un po' di conti si ottiene che l'editore arriva a un punto di pareggio esatto con la vendita di 297 copie. Qui sono comprese le spese di stampa e una media rispetto le spese di spedizione.

In caso di sola vendita tramite Amazon, tolta la percentuale che si prende Amazon e i costi di stampa, l'editore arriverà a un punto di pareggio esatto con la vendita di 1761 copie.

In caso di sola vendita in libreria con conto vendita, il punto di pareggio esatto lo si raggiunge con la vendita di 654 copie.

In ultimo, in caso di distribuzione con distributore, e sola vendita tramite questo circuito, le copie da vendersi per il pareggio esatto sono pari a 847.

Questo, come detto, è un caso massimo con costi massimi. È più realistico pensare che le spese iniziali sostenute siano inferiori, proprio in virtù di accordi presi con i professionisti ingaggiati.
In ogni caso, con queste cifre da raggiungere, è molto più plausibile che l'editore ci tenga in prima persona a investire nella promozione e a vendere il proprio prodotto, per il semplice fatto che almeno deve rientrare nelle spese, e la soglia di pareggio è molto più alta rispetto a chi, invece, non investe nulla.
La pubblicità, poi, ha un costo che va a sommarsi ai costi globali, ed è giusto tenerlo in considerazione nella stesura del proprio piano di business. In teoria, con la pubblicità, le vendite dovrebbero aumentare e di fatto dovrebbero portare al raggiungimento e al superamento della soglia calcolata :)


PS. Sì, Amazon costa di più dei distributori classici :facepalm:
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Re: I costi di pubblicazione

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Molto interessante e dettagliato, grazie! Fa piacere essere d'ispirazione   :love:
Miss Ribston ha scritto: dopo la vendita diretta di una ventina di copie, oppure con la vendita di una cinquantina di copie tramite Amazon
In pratica gli editori poco seri che chiedono magari "solo" l'acquisto di 20 copie (ma più spesso sono 50 o 100) e risparmiano su tutto, rientrano già delle spese. Quel centinaio di copie che l'autore venderà ai conoscenti sono tutto guadagno. Quasi quasi metto su una casa editrice anch'io  :D 
Ci capita di non avere davvero la consapevolezza di quanto potere abbiamo, di quanto possiamo essere forti (A. Navalny)
Qualunque sia il tuo nome (HarperCollins)
La salvatrice di libri orfani (Alcheringa)
Il lato sbagliato del cielo (Arkadia)
Il tredicesimo segno (Words)

Re: I costi di pubblicazione

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Silverwillow ha scritto: In pratica gli editori poco seri che chiedono magari "solo" l'acquisto di 20 copie (ma più spesso sono 50 o 100) e risparmiano su tutto, rientrano già delle spese.
@Silverwillow, esatto. Non solo rientrano delle spese, ma guadagnano già. Se pubblicano, metti, 100 titoli all'anno*, di base sanno di avere un guadagno sicuro di €6780 (riprendendo il caso di prima, dell'editore che lavora male, senza ricalcolare il sito web, per cui la cifra è pure maggiore), che può solo aumentare nel caso in cui i titoli superino le 20 copie vendute, su qualsiasi piattaforma. Se, poi, con Amazon si affidano al POD e non sono fornitori diretti, i costi si riducono ancora, in quanto almeno per Amazon non dovranno sostenere le spese di stampa, né quelle di spedizione. Certo, il guadagno da Amazon è comunque inferiore rispetto la vendita diretta, perché la piattaforma trattiene una percentuale molto alta del prezzo di copertina, ma il resto è tutto margine.

*siamo sempre nel caso di micro CE che lavorano male, e di editori che pubblicano a raffica ce n'è parecchi, purtroppo, proprio per "giocare" su questo fattore.
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Re: I costi di pubblicazione

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Miss Ribston ha scritto: Come promesso, ecco adesso i conteggi approntati per una casa editrice che lavora bene.

Supponiamo di avere lo stesso libro del caso precedente: 300 pagine stampate circa, per un equivalente di un romanzo da 250 cartelle.
I costi che deve sostenere l'editore, nel caso in cui non abbia agevolazioni da parte di professionisti e prendendo prezzi medi come riferimento (caso di costi massimi, quindi, in genere le aziende hanno accordi con i professionisti esterni o ne hanno di interni che percepiscono uno stipendio mensile) sono:
  • editing = €1125
  • correzione di bozze = €500
  • impaginazione = €500
  • copertina = €370
  • deposito legale = €29
A ciò dovremo aggiungere il mantenimento del sito web (come prima terremo il costo massimo di €15), i costi di stampa pari a €4 per copia ed eventuali spese di spedizione.

I costi di produzione con mantenimento del sito web, stampa esclusa, sono pari a €2539.
Come prima, il libro sarà venduto a un prezzo di copertina pari a €16,90 (standard), cui togliamo da principio la percentuale spettante all'autore – visto che la percentuale all'autore si suppone che gli venga sempre elargita, la togliamo subito perché non sarà un'entrata per l'editore –, pari all'8% (caso standard), per un prezzo pari a €15,55.

In caso di sola vendita diretta, a partire dal prezzo senza percentuale all'autore, con un po' di conti si ottiene che l'editore arriva a un punto di pareggio esatto con la vendita di 297 copie. Qui sono comprese le spese di stampa e una media rispetto le spese di spedizione.

In caso di sola vendita tramite Amazon, tolta la percentuale che si prende Amazon e i costi di stampa, l'editore arriverà a un punto di pareggio esatto con la vendita di 1761 copie.

In caso di sola vendita in libreria con conto vendita, il punto di pareggio esatto lo si raggiunge con la vendita di 654 copie.

In ultimo, in caso di distribuzione con distributore, e sola vendita tramite questo circuito, le copie da vendersi per il pareggio esatto sono pari a 847.

Questo, come detto, è un caso massimo con costi massimi. È più realistico pensare che le spese iniziali sostenute siano inferiori, proprio in virtù di accordi presi con i professionisti ingaggiati.
In ogni caso, con queste cifre da raggiungere, è molto più plausibile che l'editore ci tenga in prima persona a investire nella promozione e a vendere il proprio prodotto, per il semplice fatto che almeno deve rientrare nelle spese, e la soglia di pareggio è molto più alta rispetto a chi, invece, non investe nulla.
La pubblicità, poi, ha un costo che va a sommarsi ai costi globali, ed è giusto tenerlo in considerazione nella stesura del proprio piano di business. In teoria, con la pubblicità, le vendite dovrebbero aumentare e di fatto dovrebbero portare al raggiungimento e al superamento della soglia calcolata :)


PS. Sì, Amazon costa di più dei distributori classici :facepalm:
Secondo questa stima, vista la media delle vendite per autore (esordiente?) l'editore che lavora bene è destinato al fallimento.

Re: I costi di pubblicazione

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Gnuffola ha scritto: Secondo questa stima, vista la media delle vendite per autore (esordiente?) l'editore che lavora bene è destinato al fallimento.
Ethan ha scritto: Editing + correzione di bozze + impaginazione 2.125 Euro?

Non ci credo neanche se lo vedo che una piccola CE spenda così tanto. 
Direi piuttosto che la stima identifica il motivo per cui sono veramente poche le case editrici che lavorano bene e che riescono a sopravvivere, e il perché è molto raro che la micro editoria immetta nel mercato prodotti di qualità sotto tutti i punti di vista.
Le case editrici sono in soprannumero, e ad abbondare non sono quelle che lavorano bene, bensì quelle che lavorano male... e la sovrabbondanza, in generale, risiede nel settore delle micro case editrici, associazioni culturali (spacciate per case editrici) e così via. Quelle che lavorano male.
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Re: I costi di pubblicazione

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La piccola e micro editoria di solito non ha proprio un correttore di bozze.
L'editing, quando è presente, molto spesso è fatto dallo stesso editore o da gente che nella CE ricopre anche altri ruoli; se viene affidato a qualcuno esterno si cerca comunque di farlo a prezzi contenuti, ben lontani dalla stima proposta da @Miss Ribston.
È chiaro che con il loro budget non possono fare molto di più, se no ci perdono.
Le cifre elencate mi sembrano corrette, non sono né azzardate né gonfiate... provate da autori a richiedere tali servizi a un'agenzia e probabilmente vi chiederanno anche di più. Occorre tener presente anche che i prezzi possono fluttuare in funzione della lunghezza del libro, e che quelli indicati si riferiscono a un romanzo di 250 cartelle.
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Re: I costi di pubblicazione

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Ethan ha scritto: Editing + correzione di bozze + impaginazione 2.125 Euro?

Non ci credo neanche se lo vedo che una piccola CE spenda così tanto. 
Hai ragione. In genere le piccole CE, anche e soprattutto se sono serie, sono obbligate, per sopravvivere, a risparmiare su tutto. Questo significa che i servizi menzionati vengono svolti direttamente dall'editore - che spesso non è in grado di farlo in maniera valida - o da collaboratori volontari o comunque sottopagati, quasi sempre non all'altezza. Se appartengono alla categoria di quelle serie e oneste, che pubblicano non più di due titoli al mese, e anche lì il problema è la preventiva selezione dei testi da pubblicare, perché è difficile che l'editore e il suo risicato staff abbiano la competenza necessaria a evitare che arrivino alla pubblicazione opere non adeguate. Le CE poco serie, e spesso anche disoneste, fanno di peggio, pubblicando tutto ciò che arriva, centinaia di titoli l'anno, magari in POD e fregandosene di editing, correzione di bozze, promozione. Anche se sono no EAP, sul numero guadagnano bene, magari senza pagare le royalties e neanche le tasse, perché si tratta spesso di Srls che non hanno niente da perdere, possono chiudere i battenti da un giorno all'altro  e ricominciare il gioco cambiando ragione sociale.
Resta sempre da chiedersi quali possibilità abbia un autore esordiente di uscire da questo pantano, self  publishing a parte.
Mario Izzi
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Re: I costi di pubblicazione

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Aggiungo che tra i costi di pubblicazione dovrebbe esserci anche l'anticipo sui diritti d'autore.
Comprendo che, per tanti scrittori - soprattutto per gli esordienti che hanno una visione molto romantica e sognatrice dell'editoria - ricevere un anticipo dall'editore è una cosa secondaria e per nulla importante, ma se vogliamo parlare di editoria fatta come si deve, dovrebbe esserci, non trovate?

Volendo dare cifre realistiche, direi 250€ per un esordiente e 500€ per un autore con qualche pubblicazione alle spalle.
Quindi: editing + correzione di bozze + impaginazione + anticipo = 2.375€ per un esordiente e 2.675€ per un autore già pubblicato.
Social Media Manager per editori e scrittori.
Ho lavorato per un editore e 30 autori (dato aggiornato a marzo 2023).

- Curriculum su LinkedIn.
- Articolo in cui spiego cosa faccio.
- Profilo Instagram.

Re: I costi di pubblicazione

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@Francesco Avella Il discorso degli anticipi sarebbe molto interessante, se le case editrici, non micro, ma almeno piccole e medie, usassero corrisponderli sia agli autori esordienti, che a quelli non noti, sia pure con qualche pubblicazione alle spalle. Temo, purtroppo, che pretendere in contratto un anticipo sia tutt'altra cosa che ottenerlo, per un novello autore che in questo mercato, sempre per stare con i piedi per terra, non ha molte probabilità di essere pubblicato da case editrici titolate. Potresti rispondermi che l'autore dovrebbe affidarsi a un'agenzia o a un agente che sia disposto a rappresentarlo e procurargli un buon contratto, curandone gli interessi. Personalmente, mi affiderei soltanto a un'agenzia che, senza caricarmi di un costo anticipato, accettasse di essere remunerata con una percentuale sulle royalties, anche del 50%. Così dovrebbe essere, ma così non è, purtroppo.
Mario Izzi
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Re: I costi di pubblicazione

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Secondo me @Francesco Avella ha ragione, l'anticipo dovrebbe essere sacrosanto, non un optional ottenuto grazie alla buona sorte.
Tutte le CE dovrebbero tenerne conto, ovviamente in misura diversa a seconda della loro dimensione. 
Poi non bisogna fare neppure di tutte le piccole CE un fascio, e per questo motivo vorrei riportare la mia esperienza personale.

Io ho pubblicato 2 mesi fa da esordiente, con un piccolissimo editore. Nonostante non fosse neppure previsto dal contratto, ho ricevuto l'anticipo delle royalties sul 50% della tiratura iniziale due giorni dopo l'uscita del mio libro. Il mese scorso il mio editore mi ha anche detto che prevede di pagarmi il restante 50% (sempre in anticipo) ad aprile-maggio. Io non avevo né chiesto né preteso nulla, e non essendo specificato nel contratto avrebbe potuto far finta di niente e pagare l'anno prossimo dopo la rendicontazione annuale (o non pagare affatto, come fanno alcune CE famigerate).
Questo per dirvi che esistono anche piccoli editori onesti che fanno bene il loro lavoro, e che gli anticipi esistono anche nella piccola editoria.
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Re: I costi di pubblicazione

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Se lo consente non c'è alcun problema. Ho pubblicato con Bakemono Lab, il volume l'avevo inserito nel thread "Le nostre pubblicazioni".
Tra l'altro, sempre per sfatare qualche leggenda, è uno di quei piccoli editori che formalmente sono costituiti come associazione culturale.
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Re: I costi di pubblicazione

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bore_ale ha scritto: Se lo consente non c'è alcun problema. Ho pubblicato con Bakemono Lab, il volume l'avevo inserito nel thread "Le nostre pubblicazioni".
Tra l'altro, sempre per sfatare qualche leggenda, è uno di quei piccoli editori che formalmente sono costituiti come associazione culturale.
Fa sempre piacere vedere che esiste chi fa bene. Purtroppo sono molto pochi, ma per fortuna ci sono 😊
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Re: I costi di pubblicazione

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Recupero questa discussione che mi era sfuggita in passato. 

Interessanti i calcoli di @Miss Ribston, anche se secondo me sono un po' troppo orientativi. 

- Non è detto che una CE seria spenda tutti quei soldi per produrre un titolo di qualità, perché in genere in una medio-piccola CE l'editor è un socio della stessa CE, e non viene pagato per la singola prestazione. A volte, l'editor può essere il marito/moglie dell'editore, senza che ciò infici la qualità. Inoltre, spesso il correttore di bozze e l'editor sono la stessa persona. Discorso un po' diverso per il grafico, che è in genere un freelance collaterale alla CE. 

Detto ciò, la differenza tra l'editore serio e lo pseudo-editore non è tanto (o soltanto) nelle spese per produrre il singolo libro, ma nell'investimento iniziale nel mettere su una casa editrice, quindi nella struttura che sta a monte.  

- Una casa editrice seria avrà un capitale, un assetto societario, una sede fisica, un editor, un ufficio stampa, un magazzino, e avrà sottoscritto un contratto con un distributore. Dato che deve sostenere delle spese fisse non indifferenti, l'editore deve per forza produrre dei prodotti competitivi sul mercato. E dato che non può permettersi di fare degli errori, comincia proprio dal sondare il mercato. Alcuni mesi prima dell'esistenza del libro, il promotore farà la sua parte, ovvero farà delle indagini presso i librai per aiutare l'editore a stabilire la giusta tiratura del libro. Poi l'editore si assumerà  il rischio d'impresa producendo 500 copie (minimo) di ogni titolo, e il distributore/promotore si occuperà di piazzare quelle copie sul mercato, con il contributo dell'editore e del suo ufficio stampa. Il distributore si prenderà una grossa percentuale (55%) sul prezzo di copertina di quelle copie, ma avrà il compito di fare girare l'economia dell'editore sui veri lettori, non sulle cerchie amicali dell'autore. Con i proventi di quel libro, l'editore ne produrrà altri, ed è evidente che dovrà fare scelte molto ragionate e oculate, perché se il meccanismo si inceppa, l'editore va in perdita. E se va in perdita su più titoli, fallisce.  

- Una pseudo-casa editrice consisterà invece in un sito web, dove si usa il termine "noi", ma si tratta in realtà di una sola persona che fa tutto da casa sua a zero rischio d'impresa. Dato che può o non vuole investire nulla, non può pagare collaboratori, promotori e distributori. Dato che non può raggiungere i lettori, e meno che mai gli scaffali delle librerie, tutta la sua micro-economia gira intorno gli autori. I quali devono compensare tutti i deficit economici e strutturali dell'editore, in due modi: o con contributi economici (acquisto copie) o con prestazioni (ad esempio, la correzione bozze viene affidata allo stesso autore, così come la promozione). Da questo punto di vista, non fa differenza che l'editore sia "EAP" o "No EAP". In entrambi i casi, l'editore stampa delle microtirature utili solo a soddisfare il fabbisogno dell'autore o, peggio, stampa in POD. Non ha alcun motivo di investire sulla stampa dell'opera, in quanto - fosse anche un'opera eccellente - non ha alcun promotore/distributore che possa promuovere e distribuire l'opera nei punti vendita. Per sedurre l'autore, l'editore dichiara di avere un "distributore nazionale", ma in realtà ha solo un grossista (tipo Fastbook), che consiste nel fatto che una-due copie del libro vengono spedite in un enorme magazzino, nella remotissima ipotesi in cui qualcuno in giro per l'Italia (o tramite IBS o Amazon) ordini una copia. Se quella copia si esaurisce, l'editore ne invia un'altra, magari stampata in POD. Sostanzialmente, il libro è come se non fosse mai stato pubblicato.

Purtroppo, la quasi totalità dei micro editori rientra nella seconda tipologia, mentre i piccoli in una zona grigia tra le due. Sicuramente è vero che: 
MissRibston ha scritto:Le case editrici sono in soprannumero, e ad abbondare non sono quelle che lavorano bene, bensì quelle che lavorano male... e la sovrabbondanza, in generale, risiede nel settore delle micro case editrici, associazioni culturali (spacciate per case editrici) e così via. 
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