Re: Tutto ciò di cui volete parlare (o lamentarvi) senza distinzioni di argomento

4626
@dyskolos

Bello il tuo filmato
Il cognome Deriu, l'accento cade sulla i:  Derìu. In pratica dovrebbe essere staccato: De Riu che significa - del fiume -.
Il nome rispetta la grammatica italiana, dove l'accento cade sulla seconda vocale della parola.
Nel mio cognome, che certo non è italiano, l'accento cade invece sulla prima vocale: Tòsciri. Ho lottato tutta la vita, dappertutto, meno che nelle mie valli isolate, dove lo sanno come si pronuncia, per farmi chiamare Tòsciri, nei vari uffici o dove dovevo presentarmi. Mi chiamavano sempre Toscìri...

Nel filmato il militare che si sposa è un Carabiniere in Alta Uniforme e certamente è in servizio, vista l'età. Deve chiedere il permesso al suo comando per indossarla in una cerimonia privata, permesso che viene sempre accordato.
dyskolos wrote: Mi piacerebbe sapere se i pensionati dell'esercito italiano sono autorizzati a usare un qualche tipo di uniforme mentre si sposano in chiesa con rito cristiano.
I pensionati dell'Esercito? Non l'ho mai sentito. Una volta in pensione sei un civile anche se, per alcuni, la divisa non te la togli mai di dosso. Penso che però, in via ipotetica, se un pensionato, mettiamo di sessanta anni, volesse sposarsi con la sua divisa, dovrebbe comunque chiedere un'autorizzazione  alle autorità competenti per farlo. Se vive troppo lontano da comandi dell'Esercito, dove comunque ci deve essere un Ufficiale comandante che autorizza, potrebbe rivolgersi alla Stazione Carabinieri,  che sono Polizia MIlitare, che inoltrerebbe la sua richiesta a chi di eventuale competetenza.
Quando invece sono in servizio, personale Esercito, Aereonautica, Marina, se vogliono possono sposarsi con le loro rispettive alte uniformi, sempre previa autorizzazione, che viene sempre concessa.

Poi, il rito è cristiano, nella fattispecie,  ma sarebbe concesso anche se fosse di un'altra religione.
dyskolos wrote: Ho visto qualcosa di simile solo presso i Maori della Nuova Zelanda. Ci sono punti di contatto tra Maori e Sardi?
Ti risparmio altre curiosità. Casomai chiederò dopo :)
Non ho capito bene cosa hai visto di simile presso i Maori...   :)
Un matrimonio in divisa? Li fanno in tutto il mondo, ad ogni modo.
Punti di contatto tra Maori e Sardi? Confesso che mi è nuova. Non saprei. Punti di contatto, e molti invece, ci sono fra i Sardi e i popoli del Medio Oriente antico, forse risalenti a lontanissime migrazioni.
Nomi e radici  con Ur - Nur sono comuni agli Assiro Babilonesi e ai Sardi. Ma ce ne sono moltissimi altri.
Abbiamo cognomi come Urru, regioni interne come Nurra, per non parlare dei Nur-aghi.
Nur nelle lingue semitiche significa fuoco. Si dice che i nuraghi fossero alte torri in cima alle quali ardeva un fuoco perenne, per direzionare le navi di notte. Era la terra delle torri di fuoco. Poi non si spiega come portassero tutti i giorni quelle quantità di legna.
Gli antichi sardi sono raffigurati nelle incisioni egizie che rievocano la battaglia di Qaddesh, dovo sono chiamati Shardana, popoli del mare, che  combatterono al fianco degli egiziani. Hanno le stesse acconciature, elmetti, armi dei bronzetti nuragichi. 

A proposito, una curiosità dove c'entra la Sicilia. Non so se ne sai qualcosa. Ho letto un libro, di uno studioso sardo, considerato però "eretico" dagli altri studiosi, dove elabora una particolareggiata teoria, suffragata da innumerevoli riferimenti e testi antichi a dire il vero, dove racconta che anticamente i confini delle colonne d'Ercole non erano dove sono adesso, nello stretto di Gibilterra, ma nello stretto di Messina. Per gli antichi greci, uscire dal loro mare e addentrarsi nel Mediterraneo equivaleva a entrare in un Oceano. Se la teoria fosse dimostrata, cambierebbero alcune cose a cominciare dalla posizione di Atlantide che Platone, nei dialoghi di Timeo e Crizia, collocava oltre le colonne d'Ercole. Già, ma quali colonne intendeva lui? Secondo questo studioso, nei secoli,  con l'ampliarsi dei traffici marini, i confini furono spostati.
Poi c'è tutto il seguito di questa teoria, ma non voglio tediare... quando mi prende il desiderio di chiacchierare...
Ti dico solo una cosa: l'Inghilterra è famosa in tutto il mondo per le rovine di Stonehenge. Sai in Sardegna quanti monumenti megalitici del genere ci sono, e altri ancora sepolti di cui si conosce l'ubicazione? Centinaia.
Però è famoso solo Stonehenge. Con un bel traffico di turisti e di soldi. Pensa che succederebbe se si sapesse che c'è un'isola nel Mediterraneo che è strapiena di pietre megalitiche.
Anche nella mia vigna, in mezzo a una boscaglia, ci sono enormi massi disposti a cerchio, rovine di un nuraghe o tempio preistorico... e i dintorni abbondano di Domus de Janas e Tombe dei Giganti. Frega niente a nessuno.
Stonehenge...
Si salveranno solo coloro che resisteranno e disobbediranno a oltranza, il resto perirà.
(Apocalisse di S. Giovanni)

Re: Tutto ciò di cui volete parlare (o lamentarvi) senza distinzioni di argomento

4627
@Alberto

Innanzitutto, grazie per le risposte!  :)
Alberto Tosciri wrote: I pensionati dell'Esercito? Non l'ho mai sentito. Una volta in pensione sei un civile
Per quello che ne so (cioè quasi niente :P ), i veterani del Vietnam sono considerati membri dei Marines per tutta la vita.
Alberto Tosciri wrote: Non ho capito bene cosa hai visto di simile presso i Maori...   :)
Un matrimonio in divisa? Li fanno in tutto il mondo, ad ogni modo.
In effetti qui ho sorvolato troppo. Alla fine i membri del coro si stringono quasi a mostrare un sentimento di attaccamento o di comunità verso gli sposi. In un altro video, la sposa stessa intona S'aneddu a sorpresa e gli altri applaudono. Mi ha colpito anche l'uso della lingua. Il maori è diventato lingua ufficiale (insieme all'inglese) nel 1987, ma già prima i Maori cantavano in lingua maori nei matrimoni: in Sicilia a nessuno verrebbe in mente di cantare in una lingua diversa dall'italiano o dal latino durante una cerimonia in chiesa (anche se sarebbe tecnicamente possibile).
Alberto Tosciri wrote: A proposito, una curiosità dove c'entra la Sicilia. Non so se ne sai qualcosa. Ho letto un libro, di uno studioso sardo, considerato però "eretico" dagli altri studiosi, dove elabora una particolareggiata teoria, suffragata da innumerevoli riferimenti e testi antichi a dire il vero, dove racconta che anticamente i confini delle colonne d'Ercole non erano dove sono adesso, nello stretto di Gibilterra, ma nello stretto di Messina. Per gli antichi greci, uscire dal loro mare e addentrarsi nel Mediterraneo equivaleva a entrare in un Oceano. Se la teoria fosse dimostrata, cambierebbero alcune cose a cominciare dalla posizione di Atlantide che Platone, nei dialoghi di Timeo e Crizia, collocava oltre le colonne d'Ercole. Già, ma quali colonne intendeva lui?
Ho sentito la teoria dello stretto di Messina. Secondo una teoria, Atlantide sarebbe la Sardegna. Per la verità, circolano varie teorie storiche e preistoriche piuttosto fantasiose. Per esempio, una sostiene che il viaggio omerico di Ulisse non avvenne tra la Grecia e l'Anatolia, ma tra la Finlandia e la Svezia. Oppure dicono che Dante Alighieri visitò l'Islanda prima di scrivere la Divina Commedia, che sarebbe ambientata lì.
Una verosimile invece dice che William Shakespeare era siciliano. La prima volta che la sentii, la rigettai in toto, però poi, analizzando le ragioni della teoria, mi convinsi che era molto verosimile. Secondo me non è vera, però certamente è verosimile :)
Alberto Tosciri wrote: Ti dico solo una cosa: l'Inghilterra è famosa in tutto il mondo per le rovine di Stonehenge. Sai in Sardegna quanti monumenti megalitici del genere ci sono, e altri ancora sepolti di cui si conosce l'ubicazione? Centinaia.
Però è famoso solo Stonehenge. Con un bel traffico di turisti e di soldi. Pensa che succederebbe se si sapesse che c'è un'isola nel Mediterraneo che è strapiena di pietre megalitiche.
Anche nella mia vigna, in mezzo a una boscaglia, ci sono enormi massi disposti a cerchio, rovine di un nuraghe o tempio preistorico... e i dintorni abbondano di Domus de Janas e Tombe dei Giganti. Frega niente a nessuno.
Stonehenge...
Hai ragione. Stonehenge ha oscurato tante cose. La Sardegna è una terra mitica che ha molto da offrire, però non è sufficientemente nota come tale. Bisognerebbe promuoverla anche a livello politico. Io tifo per la Sardegna! Forza!
Il Sommo Misantropo

Re: Tutto ciò di cui volete parlare (o lamentarvi) senza distinzioni di argomento

4628
dyskolos wrote: Per quello che ne so (cioè quasi niente :P ), i veterani del Vietnam sono considerati membri dei Marines per tutta la vita.
Sì, ma loro sono americani, hanno un altro concetto di patria, non come da noi. Quello che mi è sempre piaciuto e ho sempre ammirato degli americani è che, tutti i vari popoli ed etnie che ci sono andati volontariamente, gli immigrati, compresi gli italiani, appena sbarcati non tardavano a sentirsi americani. Perché erano stati accolti, nel bene e nel male e comunque avevano un motivo per cui vivere: la possibilità di lavorare finalmente, senza trascinarsi a mendicare il lavoro da politici indegni nella loro patria (parlo degli italiani). La speranza di potersi realizzare, di sognare, cosa da sempre interdetta  e difficile in Italia. Amo gli americani, perchè amano sognare e per la loro praticità, che gli consente di realizzare i loro sogni. Non tutti diventano milionari, chiaro, ma riesci a vivere in maniera civile.

Per quanto riguarda i veterani del Vietnam... non credere. Molti decorati finirono fra i barboni, abbandonati e disprezzati da chi protestava contro la guerra, anche se loro non c'entravano niente, essendo militari comandati.
I Marines sono un corpo speciale, anche in congedo si considerano sempre Marines, ma anche qui non è tutto così bello come sembrerebbe. Molti soldati, al rientro in patria, furono accolti con sputi, considerati assassini. Molti militari finirono male, malissimo. Oggi le cose sono un po' cambiate.
In Italia questo spirito di corpo, anche dopo il congedo, sussiste principalmente nei Carabinieri. Ma anche nella Polizia.
Avrai visto, di poco tempo fa, quel maresciallo dei Carabinieri, pugliese, in congedo da dieci anni, che è intervenuto disarmato contro un rapinatore armato di Kalashnikov, riuscendo a disarmarlo e rimanendo ferito da una raffica che il rapinatore gli ha sparato.
All'ospedale il giornalista gli ha chiesto perché sia intervenuto e il maresciallo, commosso, gli ha detto che pensava di essersi tolta la divisa quando era andato in pensione, ma in realtà non era così e si era sentito in dovere di intervenire.
Persone così sono da ammirare.

dyskolos wrote: in Sicilia a nessuno verrebbe in mente di cantare in una lingua diversa dall'italiano o dal latino durante una cerimonia in chiesa (anche se sarebbe tecnicamente possibile).
In Sardegna la Chiesa ha permesso che durante la Messa alcune preghiere si possano cantare in sardo.  A prima vista parrebbe che cantino in latino, ma la metrica e il suono sono diversi. È sempre stato così.
dyskolos wrote: Ho sentito la teoria dello stretto di Messina. Secondo una teoria, Atlantide sarebbe la Sardegna. Per la verità, circolano varie teorie storiche e preistoriche piuttosto fantasiose. Per esempio, una sostiene che il viaggio omerico di Ulisse non avvenne tra la Grecia e l'Anatolia, ma tra la Finlandia e la Svezia. Oppure dicono che Dante Alighieri visitò l'Islanda prima di scrivere la Divina Commedia, che sarebbe ambientata lì.
Una verosimile invece dice che William Shakespeare era siciliano. La prima volta che la sentii, la rigettai in toto, però poi, analizzando le ragioni della teoria, mi convinsi che era molto verosimile. Secondo me non è vera, però certamente è verosimile :)
Conosco queste teorie. Non so cosa dire: sono affascinanti tutte.
dyskolos wrote: La Sardegna è una terra mitica che ha molto da offrire, però non è sufficientemente nota come tale. Bisognerebbe promuoverla anche a livello politico. Io tifo per la Sardegna! Forza!
Anche io tifo, ho sempre tifato per la Sicilia. Fin da ragazzo mi sono immerso nelle sue atmosfere, non ho mai dimenticato quelle dei Vicerè, di Federico De Roberto, del Gattopardo, di Tomasi di Lampedusa, per non parlare di Pirandello... sono uscito anche io dalla miniera a scoprire la luna con Ciàula... quando ero alle medie...
E Capuana, nel Marchese di Roccaverdina... e Verga?
Non mi sono mai tolto dalla mente "Il viandante che andava lungo il biviere di Lentini..."
Mastro Don Gesualdo, i Malavoglia... li lessi a 13  anni... mai dimenticati.
Poi se cominciamo a parlare di Sciascia...
Che scrittori, che terra meravigliosa!
Si salveranno solo coloro che resisteranno e disobbediranno a oltranza, il resto perirà.
(Apocalisse di S. Giovanni)

Re: Tutto ciò di cui volete parlare (o lamentarvi) senza distinzioni di argomento

4629
Alberto Tosciri wrote: Mastro Don Gesualdo, i Malavoglia... li lessi a 13  anni... mai dimenticati.
Neanch'io li di ho dimenticati, ma per motivi diversi dai tuoi. Seppur riconosca l'importanza del Verismo e del proposito che si era dato, non è tra le letture che preferisco. Ma non è una cosa solo rivolta a scrittori italiani: neppure Zola mi piace. Anzi, se devo dire la verità, I Malavoglia è molto più bello di La bestia umana e L'assommoir; I Malavoglia posso anche dire che mi piacque, molto più di Mastro Don Gesualdo, permeato, per me, di un'amarezza, una solitutide, una tristezza, molto grandi. Ma alle volte così è la vita (il verismo si poneva proprio questo obiettivo). 
Esistono molti mondi: reali, immaginari. Non importa la loro natura: da ognuno di essi si può apprendere qualcosa.
https://www.lestradedeimondi.com/

Re: Tutto ciò di cui volete parlare (o lamentarvi) senza distinzioni di argomento

4630
Erano tempi diversi @M.T.
Considera anche le lunghe descrizioni, i particolari su cui si dllungavano, sia nelle rappresentazioni ambientali che psicologiche. Io, se potessi, amerei scrivere ancora così: pagine e pagine di particolari, come faceva anche Salgari, considerato uno scrittore per soli ragazzi. Ma oggi quel tipo di scrittura sarebbe improponibile.
Io, quando scrivo, taglio  moltissimo dalla prima stesura, con dispiacere. Cerco di rappresentare in modo asciutto, alla Hemingway, (ma più umanizzato), Melville, Calvino,  Pavese, Buzzati, Marquez (quest'ultimo per accenni di realismo magico, ma anche Buzzati).
Ma dentro di me vorrei dilungarmi come Tolstoj in Guerra e Pace o come Hugo ne I Miserabili e Dumas nei Moschettieri.
Dentro di me sono rimasto un ragazzino degli anni Settanta che sognava a occhi aperti andando al liceo con l'eskimo e talmente ingenuo da ignorare che era il giaccone dei ragazzi di sinistra. Moltissimi  vestivano così. Forse anche per questo nelle manifestazioni studentesche, alle quali inizialmente partecipavo, evitai botte.
Ancora rimpiango quel fantastico eskimo: faceva caldo d'inverno e aveva un buon odore di finta pelliccia bianca interna.
Si salveranno solo coloro che resisteranno e disobbediranno a oltranza, il resto perirà.
(Apocalisse di S. Giovanni)

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