Re: Piccolo editore subito o grande editore (forse) domani?

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Fabioloneilboia wrote: Diciamo che sopra le mille copie credo sia un risultato buono con una big, arrivare a 5000 è una chimera. Fermo restando che anche con una big è molto difficile arrivare a mille, soprattutto a prezzo pieno.
Più o meno... e forse non vale per tutte le big. Nella mia esperienza posso dire che 1000 copie (intese nel primo anno) non è considerato un buon risultato per una big; sopra le 2000 è un risultato accettabile e ti offre la possibilità di una valutazione ulteriore.
Non è difficile arrivare alle 1000 e superarle nel primo anno, si possono persino superare le 2000 e proseguire successivamente (in base alle proiezioni fornite dalle librerie), ma mi pare di capire che le vendite dei primi 6/12 mesi siano decisive, affinché la CE scelga di dare nuove opportunità.
Fermo restando che se sei un esordiente la promozione da parte della CE big è sempre limitata ai primi 2-3 mesi, il resto devi farlo tu.

Re: Piccolo editore subito o grande editore (forse) domani?

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ElleryQ wrote: Più o meno... e forse non vale per tutte le big. Nella mia esperienza posso dire che 1000 copie (intese nel primo anno) non è considerato un buon risultato per una big; sopra le 2000 è un risultato accettabile e ti offre la possibilità di una valutazione ulteriore
Mi chiedo anche se non dipenda dal genere. Forse i numeri di cui parli tu, @ElleryQ si riferiscono a gialli, thriller e altri generi più "popolari". Per la narrativa generale, vista la mole di uscite annuali, forse il numero considerato accettabile si è abbassato negli anni. Qualche tempo fa 3000 copie erano considerate un flop, oggi sono un risultato di tutto rispetto. 
I numeri indicati da @Fabioloneilboia mi sembrano quelli che rispecchiano meglio la situazione dell'editoria attuale. 

Re: Piccolo editore subito o grande editore (forse) domani?

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Aleide wrote: @Lady Blake
Grazie davvero per aver illuminato anche questo aspetto, che non avevo assolutamente considerato.
Quindi facciamo un esempio concreto: se una pubblicazione con una CE come Rizzoli, Longanesi, Giunti (o simili) vendesse, poniamo, 600 copie, sarebbe considerata un flop e addirittura controproducente per il futuro?
Non mi è ancora chiaro infatti quale sia la media di vendite auspicabile: da quante copie in su si può parlare di un buon risultato, in termini realistici, per un esordiente?
Ti dirò, io sono nella tua stessa situazione, dato che sto cercando di pubblicare il mio primo manoscritto. In queste ultime settimane ho cercato di informarmi il più possibile e ricordo di aver visto un video in cui un autore aveva pubblicato un romanzo (primo di una serie) con una CE del gruppo Mondadori e aveva venduto circa 800 copie. Di conseguenza, la sua serie era stata interrotta, perché considerato un flop. E tra le altre cose aveva lamentato proprio una scarsa attività promozionale, nonostante l'importanza della CE in questione.
Purtroppo, non molti ne parlano, per ovvie ragioni, ma sarebbe meglio valutare anche questo rovescio della medaglia. 

Re: Piccolo editore subito o grande editore (forse) domani?

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@Aleide Concordo.

Bisogna anche dire che, ovviamente, ci sono delle eccezioni: esordienti che sono andati bene fin da subito anche con le BIG. 
Tuttavia, penso siano casi rari in cui è presente anche una convergenza di elementi 'giusti' (genere, tipologia di romanzo, periodo di pubblicazione ecc) e penso che anche la presenza di un'agenzia alle spalle faccia la differenza, a livello di spinta e promozione, laddove quest'ultima sia affidata soprattutto all'autore dopo i primi mesi dal lancio.

Re: Piccolo editore subito o grande editore (forse) domani?

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Come giustamente sottolineato da @ivalibri è comunque un discorso da dividere in generi, perché gli editori hanno in catalogo libri più commerciali, che devono vendere per avere un senso, e libri più d'autore, che stanno lì anche per i premi e il prestigio dell'editore. 
Fermo restando che in tema di big, non tutte sono uguali. Come diceva giustamente @ElleryQ alcune hanno numeri grossi e pure duemila copie non sono tante. 
E,ancora, spesso dipende dalla collana in cui esce il libro, perché alcune sono molto più importanti e dovrebbero fare numeri importanti. 
Se pubblichi un libro nella Darkside e vendi mille copie è peggio di un fiasco. Come se pubblichi con Newton a 5 euro il cartaceo e un euro l'eBook. 
Insomma, non si può generalizzare, ma almeno avere un'idea sui numeri reali è fondamentale. 

Re: Piccolo editore subito o grande editore (forse) domani?

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ivalibri wrote: Mi chiedo anche se non dipenda dal genere. Forse i numeri di cui parli tu, @ElleryQ si riferiscono a gialli, thriller e altri generi più "popolari". Per la narrativa generale, vista la mole di uscite annuali, forse il numero considerato accettabile si è abbassato negli anni. Qualche tempo fa 3000 copie erano considerate un flop, oggi sono un risultato di tutto rispetto.
Mi riferisco alla mia esperienza personale, ovviamente.  :)
Ma leggendo l'articolo di @Fabioloneilboia, mi sembra di capire che la maggior parte delle opere si attesti proprio tra le 1500 e le 2000 copie. Poi, come dicevo, per alcune big 1000 non è una cifra accettabile e bisogna stare tra le 2000 e le 5000 copie per essere riconfermati come autori (o per pubblicare dei romanzi seriali). 
Certamente le 3000 possono essere di tutto rispetto per la narrativa non di genere e "One shot", per così dire.

Re: Piccolo editore subito o grande editore (forse) domani?

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Scusate se sembro un po’ troppo cruda, so che non esiste una regola fissa e che dipende da tanti fattori, ma giusto per farmi un’idea: mediamente, un esordiente che pubblica con una casa editrice piccola o medio-piccola che però fa almeno un minimo di promozione, quante copie può realisticamente aspettarsi di vendere?

Re: Piccolo editore subito o grande editore (forse) domani?

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Ho lavorato con le CE per un bel pò di tempo e ho pubblicato il mio primo romanzo quest'anno: fidati, se non hai voglia/possibilità/intenzione di dedicarti alla sponsorizzazione del volume, non ha alcun senso pubblicarlo.
Fra la grande e la piccola editoria, spesso la differenza sta esclusivamente nel marchio dietro il libro e, di conseguenza, nella possibilità di un acquisto spontaneo da parte del lettore. Editing e marketing non cambiano tanto al di fuori del massimo circuito. Anzi, se da un lato potresti avere entusiasmo e supporto nella vendita di 50 unità, dall'altro potresti essere tagliata fuori perché 500 vengono considerate un flop.
Preciso però una cosa, per non confonderti le idee: sponsorizzare non significa per forza viaggiare fra le fiere, organizzare presentazioni o pagare le vetrine digitali. Potresti benissimo raccontare la tua opera sui social, raccogliere una buona comunità di lettori, distribuire un numero limitato di copie e fare del tuo meglio per non far spegnere il romanzo dopo un paio di mesi.
Io, come te, non ho l'indole giusta per fare il marchettaro e combatto con questo ogni giorno, ma ho raggiunto comunque ottimi risultati (che io ritengo tali per i miei personali standard, dato che scrivo per passione e non per lavoro) semplicemente "godendomi il viaggio".
In bocca al lupo! 
“Knowledge is the greatest tool of the mortal mind, outweighing anything made by mortal hands. Before anything else can exist, the idea must exist.”

Re: Piccolo editore subito o grande editore (forse) domani?

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@Aleide La cosa migliore (secondo me) è godersi il fatto di essere riusciti a pubblicare un libro non a pagamento. Le vendite le lascerei perdere: non cambia niente vendere cinquanta o cento copie; la cifra dei diritti d'autore in ogni caso non ti cambia la vita. Se poi ti sei anche sbattuto per cercare di promuoverlo e tiri le somme delle ore lavorate e della benzina consumata vedrai che sei comunque in rosso. Infelicissima è in ogni caso l'idea di provare a rifilarlo a parenti, amici e colleghi: non ti farai una buona fama, anzi in futuro verrai evitata. Se pubblichi, il tuo risultato lo hai ottenuto; vendere è un problema dell'editore.

Re: Piccolo editore subito o grande editore (forse) domani?

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@Bjorkenny
Capisco il tuo ragionamento e ti ringrazio per la risposta, ma purtroppo non uso i social: non ho facebook e il mio profilo instagram è "abbandonato" da circa 5 anni. In ogni caso ha un numero ridicolo di follower. 
Oltre a non avere l'indole sono "tecnicamente" impossibilitata, non credo che aprire un nuovo account sui social in vista di un'eventuale pubblicazione possa essere d'aiuto.
Sono destinata al flop... lo so. 
 
@Gianmarco Perboni
Scusami, non mi è chiaro il tuo punto di vista: escludi giustamente amici e parenti, quindi per te la soddisfazione sta nel fatto di aver semplicemente pubblicato con una No Eap? Lo sostieni perché se ti pubblica una No Eap significa che questa Casa Editrice ha creduto nel valore del tuo lavoro?

Re: Piccolo editore subito o grande editore (forse) domani?

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@Aleide Esattamente, hai centrato il cuore della questione. Se un editore non a pagamento ti pubblica, investe del denaro su di te, affrontando tutte le spese di pubblicazione. E già questa è una bella soddisfazione: ha creduto nel tuo lavoro. E vorrà rientrare delle spese, vendendo più copie possibile. Ora, in qualsiasi settore è il produttore a preoccuparsi delle vendite: è la Fiat che cerca di vendere l'auto, non il progettista. Non si capisce perché solo per i libri ciò non debba avvenire. Io di mia iniziativa non muovo un dito; certo se l'editore mi procura una presentazione ci vado, ma è interesse suo organizzarla. Io di lavoro faccio l'insegnante, non vendo libri, altrimenti morirei di fame. E, ripeto, non sono dieci o venti copie vendute in più che mi cambiano la vita.

Re: Piccolo editore subito o grande editore (forse) domani?

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@Gianmarco Perboni 
Ok, un po' mi rincuora leggere le tue parole perché credevo di essere una mosca bianca. 
Certo se una casa editrice organizzasse una presentazione parteciperei, con enorme terrore ma ovviamente lo farei.
L'ultimo editore che mi ha contattato stamattina (inviandomi la bozza di contratto - noEap), sosteneva che avrei potuto organizzare, tra le altre, una presentazione nel bar sotto casa, secondo lui sarebbe bastato buttare giù una locandina e offrire un caffè ai presenti.
Ovviamente ho rifiutato in un nanosecondo (anche per alcune clausole che non mi piacevano affatto), ma capirai lo sconforto.

Re: Piccolo editore subito o grande editore (forse) domani?

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@Aleide Che poi le presentazioni non hanno certo questo valore taumaturgico che qualcuno sembra conferire loro. Io ne avrò fatte una ventina e posso dirti che una o due volte al massimo sono state soddisfacenti e produttive. Per il resto poco pubblico pochissime copie vendute e a volte pesci in faccia ("Guardi io ho detto sì all'editore perché pensavo che fosse tutto un altro tipo di libro, se sapevo che era questo...")
Comunque, ripeto, sono un problema dell'editore: se il contratto non ti vincola alla organizzazione della promozione e l'editore si limita a raccomandarti verbalmente un tuo impegno, tu prometti pure. In Italia si viene eletti promettendo l'abolizione delle accise sulla benzina, figuriamoci se qualcuno avrà qualcosa da ridire sulle tue promesse verbali.

Re: Piccolo editore subito o grande editore (forse) domani?

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Gianmarco Perboni wrote: @Aleide La cosa migliore (secondo me) è godersi il fatto di essere riusciti a pubblicare un libro non a pagamento.
Concordo pienamente. 
Aggiungo che con la mia seconda c.e. (micro) ho avuto anche la soddisfazione di leggere tante recensioni da parte di blogger e similari, perché lo stesso editore ha mandato in giro il libro. Questo è stato bello e utile, perché mi ha consentito di vedere il mio stesso testo da tante "angolazioni" diverse, senza dover pagare un centesimo.

La prima pubblicazione, sempre con una micro no eap, è stata invece molto deludente.

Re: Piccolo editore subito o grande editore (forse) domani?

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Gianmarco Perboni wrote: ....se il contratto non ti vincola alla organizzazione della promozione e l'editore si limita a raccomandarti verbalmente un tuo impegno, tu prometti pure. In Italia si viene eletti promettendo l'abolizione delle accise sulla benzina, figuriamoci se qualcuno avrà qualcosa da ridire sulle tue promesse verbali.
Fantastico! Mi hai proprio sollevato il morale, sembra tanto "La vendetta dell'autore esordiente"... ci si potrebbe scrivere un libro!

Re: Piccolo editore subito o grande editore (forse) domani?

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Aleide wrote: Qua ci sta di mezzo anche la fortuna mi sa.
No, non è solo fortuna.
Col senno di poi, gli indizi sulla prima c'erano tutti, a partire da molte perplessità espresse su questo forum. Ma poi anche il catalogo,  troppo ampio, e troppe pubblicazioni mensili; inoltre distributore sconosciuto. 
La seconda pubblica una decina di titoli all'anno ed è distribuita da messaggerie...

Re: Piccolo editore subito o grande editore (forse) domani?

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Quello che faccio io è andare per gradi. So che le probabilità di essere pubblicati dalle big sono infinitesimali, ma la prima cosa che faccio è comunque mandare a tutte le CE medio-grandi compatibili. Da lì attendo i canonici sei mesi. In caso di risposte negative o assenti, inizio a mandare alle piccole CE (non micro, perché a quel punto tanto vale autopubblicare). Nel frattempo partecipo ai concorsi letterari.

L'ultima spiaggia, se tutto fallisce, è tradurre il manoscritto in inglese e provare nei mercati anglofoni. Per fortuna sono ferrato nella lingua, leggo principalmente in inglese e col supporto della IA tradurre un romanzo non è un compito così gravoso come lo era in passato.

Ovviamente è un processo che richiede pazienza, però mi lascia senza rimpianti.

Re: Piccolo editore subito o grande editore (forse) domani?

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 Akhaten wrote: L'ultima spiaggia, se tutto fallisce, è tradurre il manoscritto in inglese e provare nei mercati anglofoni. Per fortuna sono ferrato nella lingua, leggo principalmente in inglese e col supporto della IA tradurre un romanzo non è un compito così gravoso come lo era in passato.
Sto provando anche io, ma per ora nessun risultato.

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