Aleide wrote: sono un'esordiente e come dice saggiamente @Cheguevara non posso ambire ad una big
- il mio è un [font="Open Sans", "Segoe UI", Tahoma, sans-serif]instant-book fuori dalla portata delle non big[/font]
- non ho tempo né capacità per occuparmi della promozione (non sarei capace di vendere il mio libro neanche a mia mamma)
Abbandono il sogno mi sa
Non è questione di ambire, e neanche della qualità del tuo libro (che può anche essere stupendo) il problema è che le big non accettano o non leggono invii spontanei (conosco solo un caso, su centinaia, e non di prima mano). Un paio di conoscenti ci sono arrivati tramite agenzia, alcuni (me compresa) tramite concorsi. Le CE piccole e serie che leggono gli invii ci sono. Se non hai conoscenze (editor, autori noti, scuole di scrittura, ecc.) io non starei ad aspettare una risposta dalle big.
Detto ciò, come ti dicevano più su, la promozione la dovrai fare tu in ogni caso. L'editore big promuove su tv o testate nazionali solo gli autori su cui punta. Io ho avuto la fortuna di esordire con un romance, ed essendoci tanti blog specializzati ho avuto un "blog tour" cioè una serie di tappe. Grazie a questo, sono rimasta in contatto con quei 3-4 blog che mi hanno apprezzata di più, e che mi hanno aiutata molto anche per i libri successivi (pubblicati con piccole CE). "Molto" significa una recensione, un paio di post social, qualche like, al massimo. Anche collaborare con riviste, mandando racconti, saggi, ecc. mi ha aiutata ad avere un briciolo di aiuto in più.
Fare promozione non è difficile: metti un post social per mostrare la cover, un altro quando il libro esce, uno con qualche recensione... Io ho provato a fare anche una cosa a premi, dove si vincevano copie dei romanzi (si usa tanto). Insomma, non è affatto difficile, e più che tempo ci vuole curiosità e passione, specie se come me non ti piace per niente fare la venditrice.
Riguardo all'instant-book, ne capisco poco, ma in genere le big hanno tempi più lunghi, perché hanno già tutto programmato per l'anno successivo. Le piccole possono essere al contrario più flessibili. Un minimo di qualche mese va comunque calcolato.
Non vedo perché abbandonare un sogno. Serve solo rendersi conto che, nella realtà, i sogni hanno bisogno di un sacco di impegno e rotture di scatole prima di realizzarsi. Io ho provato tutto quello che potevo umanamente fare: qualcosa è andato bene, qualcosa male, ma tutto è servito a farmi crescere come scrittrice. E, soprattutto, almeno non ho rimpianti. Ma solo tu puoi decidere se il tuo sogno vale la pena o no.