Sjø wrote: La mia domanda è: perché dovrei affidarmi a scrittori che non reputo bravi?Non voglio difendere l'agenzia, che comunque, per quel poco che ci avevo avuto a che fare, mi era sembrata seria. Non miracolosa, ma neanche attira-polli, anzi sono stati tra i pochi ad essere molto carini nella risposta anche dopo che ho rifiutato i loro servizi a pagamento, e corretti nel dire che non c'era modo di sapere se sarei finita in questa loro "vetrina", dipendeva dal risultato finale.
Mi viene spontanea la risposta alla tua domanda, perché spesso chi sa fare bene le cose non le sa per forza insegnare. Chi invece non le sa fare ma le osserva da lontano può essere uno scrittore molto mediocre, ma un ottimo editor. Per fare un esempio (molto O.T. ma lo siamo già): gli allenatori di Sinner sono stati giocatori di tennis mediocri ai loro tempi, ma uno di loro ha portato fino al n. 1 mondiale ben tre giocatori. Non avevano il talento, ma di tennis ci capiscono tanto. Lo stesso può valere per un editor/consulente. Che sia un cattivo scrittore non può essere un criterio di giudizio.