Erika Casali_ I Disobbedienti_ Recensione di CdM

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• Titolo: I Disobbedienti
    • Autore: Erika Casali
    • Editore: Edizioni Piuma
    • Pagine: 250
    • ISBN: 9788897443513
    • Genere: Narrativa Distopica
    • Formato: A5
    • Prezzo: 18,00€

Trama

Il libro si sviluppa su due storie di giovani ribelli, due futuri distopici distanti tra loro. Da una parte la protagonista è Camelia, che con il suo diario racconta le vicende dei Disobbedienti, un gruppo di attivisti di cui è fondatrice, mentre si isolano dalla società per dimostrare al mondo intero che vivere senza tecnologia è possibile. Dall’altra parte invece abbiamo Alba che con il fratello Agosto fugge dall’Istituto per la fertilità in cui sono costretti a vivere per raggiungere un’isola leggendaria.

Recensione

È sicuramente un libro impegnativo, che con i suoi personaggi vuole suscitare emozioni forti sul giovane lettore e che si prefigge di affrontare molte tematiche che affliggono la società moderna: fertilità, clima e ambiente, transessualità. Le prime cinquanta pagine sono difficili, forse un pochino poco scorrevoli perché bisogna saltare da una storia all’altra, da un futuro all’altro ed è necessario concentrarsi sugli obiettivi dei personaggi, sulle loro idee e sentimenti che spesso sembrano contrastare tra loro. A mano a mano che si procede con il romanzo però l’obiettivo delle protagoniste non appare più importante, ma fondamentale per il loro essere e per la loro stessa sopravvivenza. Lo stile che accompagna la storia è ricco di metafore artistiche che ho molto apprezzato, il linguaggio è semplice, diretto, adatto al giovane lettore. Sebbene l’idea dell’istituto di fertilità e dell’isola autogestita ricalchino cliché già visti, cosa normale data la quantità di materiale distopico che ereditiamo dai Golden Age fantascientifici, ho trovato l’originalità nell’interpretazione che i personaggi hanno dato al mondo che li circondava, nelle critiche e negli aspetti negativi evidenziati, ma anche nel lottare per cercare un modo per migliorarlo e per migliorare se stessi. Mi è piaciuta la conclusione, senza finale da fiaba ma con un briciolo di speranza, come una porta socchiusa che lascia passare una fettina di luce. Consigliato.
Santa Kultura

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