dyskolos wrote: Stamattina sono andato nel sito ufficiale della Casa Bianca e mi sono imbattuto in una pagina sul recente accordo commerciale tra UE e USA
Se leggi le notizie sul sito della Casa bianca è normale che vengono riportate così (Trump ci ha fatto la campagna elettorale su questa roba). L'UE di sicuro le riporta in modo diverso. Il risultato però rimane identico. Se hai uno squilibrato a capo di uno dei partner commerciali principali e questo ti mette dazi, le risposte sono solo due: trattare o mettere dazi anche tu. Ma l'ultima ipotesi rischia di diventare un litigio tra bambini, dove ne escono malconci tutti e due (ricordiamoci che i dazi danneggiano anche chi li mette, i guadagni che ciuffo finto vanta sono molto effimeri).
Nel giro di pochi anni potremmo (e dovremmo) essere autonomi nella produzione di medicine e armi, e trovare nuovi fornitori per le materie prime che non abbiamo. Ma è più probabile che tra un paio d'anni Trump sarà in pensione, tutto sembrerà risolversi e come al solito non se ne farà niente.
Cheguevara wrote: Sono sempre stato un europeista convinto ma, viste le posizioni assunte dall'Unione non solo nei confronti di Donald Baciamilculo, ma anche di Israele, ritengo che questo consesso non solo abbia fallito il suo compito, ma stia prendendo provvedimenti esiziali per gli stati che lo compongono. L'avanzare delle destre nei vari stati sta distruggendo dall'interno l'Unione e, a questo punto, meglio che ciascuno faccia per sé
Cioè, facciamo già abbastanza schifo messi tutti insieme, pensi veramente che ognuno per sé sarebbe meglio?
Abbiamo visioni un po' diverse: per me l'avanzare delle destre non è la causa ma il sintomo che qualcosa nel modo in cui l'UE è organizzata non funziona. Non essendoci dentro posso dedurne poco, ma vedo già due grossi problemi: la troppa burocrazia, che rende complicato prendere qualsiasi decisione, e la troppa gente nel Parlamento UE che è lì senza sapere nulla di politica e incapace di dare contributi (solo per prendere lo stipendio e dare punti al partito che ce l'ha mandata). Faccio due esempi nostrani (ma gli altri paesi faranno altrettanto) Vannacci e Salis. Ne prendo apposta uno a destra e una a sinistra per dire che questa è la logica di governo attuale. E come lo è a livello nazionale lo sarà anche a livello europeo. Gli obiettivi che dovrebbero servire a migliorare la vita alle persone sono in secondo piano rispetto a "piazzare" uno dei tuoi in un buon ruolo, uno qualsiasi. Hai un cognato che non sai dove mettere? Perché non metterlo al Ministero dell'agricoltura? Hai un militare che ha scritto un libro che ha fatto notizia? Perché non mandarlo in Europa?
In tutto ciò, che cosa dovrebbe fare la Von der Leyen poveretta, i miracoli? Perché noi vediamo lei, la rappresentante, ma non le centinaia di fanca**isti che dormono sulle sedie in fondo...
Non è il concetto di Europa a essere sbagliato, sono le persone, perché gli ideali corrono veloci e si fa fatica a starci dietro. E in fondo lo stipendio lo prendi uguale, ti fai la villetta, il macchinone, la crociera ai Caraibi, un sacco di completi eleganti su misura (perché puoi anche stare in aula e non far niente ma non vorremo mica far brutta figura, eh).
Gli interessi comuni si trovano, se si vuole. Il distacco dagli USA è un banco di prova importante. Finora non è andato granché bene, d'accordo, ma niente riesce al primo tentativo. L'unico vero fallimento sarebbe smettere di provarci.
Quello che deve cambiare (oltre alla serietà dei suoi rappresentanti) è la modalità di pensiero: quando è scoppiata la guerra in Ucraina c'è stata una presa di posizione unanime e spontanea, non certo pilotata dagli USA. L'Europa nelle ultime guerre ha visto milioni di morti, città rase al suolo e anni di fame, l'avversione per la guerra è un'eredità solo nostra. Questo tipo di sentimento dovrebbe estendersi anche agli altri ambiti, perché siamo sulla stessa barca: se un paese UE affonda affondiamo tutti.
dyskolos wrote: Per esempio, il caro signor Orban esca dall'UE!
Fino a qualche tempo fa lo pensavo anch'io: ma che ci sta a fare l'Ungheria di Orban? Poi ci ho riflettuto meglio. Buona parte degli ungheresi (non sapremo mai quanti, perché mi fido poco delle elezioni lì) sono favorevoli all'UE, si sentono europei (immagina che qualcuno ci butti fuori da qualcosa solo perché italiani, anche se Fdi non l'abbiamo votato) e Orban in realtà ha una funzione importante, cioè ricordarci costantemente, anche in modo scomodo, perché l'Unione ha una certa linea di principio. Rischieremmo di dimenticarci di quella linea, se non ci fosse Orban piazzato proprio sopra
Simona M. wrote: l fuoriuscire dell'Unione dai confini dei paesi dell'Europa Occidentale, per vie storiche e geografiche più simili tra loro, ha dato il colpo di grazia all'idea di uno stato europeo multinazionale. L'allargamento a est è stato esiziale per il progetto di uno stato europeo.
Non sono d'accordo. Il concetto di Europa è molto sfumato, infatti è difficile darle un confine netto. Sul piano culturale, è chiaro che noi siamo più vicini agli stati confinanti, ma ogni stato confina poi con quello dopo, con cui avrà altri punti in comune, e via dicendo. Perché non dovrebbero entrare gli stati balcanici, l'Ucraina, o la Georgia? Che cosa hanno di così diverso?
Chi non ha visto le immagini delle proteste di Tbilisi, due anni fa, con quella donna che teneva la bandiera europea? A me ha fatto davvero una forte impressione. Cioè, noi stiamo in Europa, e non per merito ma per caso, e la critichiamo. E poi vedi questa donna, che è oppressa da un governo che promulga leggi davvero antidemocratiche (altro che i nostri fascisti da fumetto) che guarda all'Europa come alla salvezza. E mi viene da chiedermi: cosa penserebbe se sapesse che al suo sogno in realtà non credono neanche gli "europei"?
Non mi pronuncio su questioni economiche, ma so per certo che l'ideale di Europa non è nato solo su basi economiche. In concreto è partito da lì, perché quello è sempre l'interesse principale, ma si è già visto che non è sufficiente.
Simona M. wrote: Non oso pensare cosa significherebbe per gli europei garantire la ricostruzione dell'Ucraina all'interno dell'Unione e cosa significherebbe avere un confine in stato di guerra permanente con l'asse Russia Cina.
Abbiamo già un confine di guerra permanente. In Polonia sono caduti dei pezzi di missile, tempo fa, ammazzando due persone. Un errore che può capitare, così è stato chiuso. Nessuno che abbia alzato la manina e detto: No, ma scusate un attimo. L'errore non è nella traiettoria dei missili, è nella guerra in sé. Se non scomoda la Nato (oddio-terza-guerra-mondiale-fine-del mondo, ecc.) è tutto ok. E comunque accogliere l'Ucraina nell'UE non implica nulla di militare, sarebbe più che altro simbolico. Trump promette i milioni dei dazi (che gli si ritorceranno contro) e Zelensky prova a dare un po' di fiducia con "Entreremo in Europa e starete tutti meglio". Che non è vero, ma un qualcosina, a gente che dorme male da anni per il terrore delle bombe, bisogna darlo. Non cambierebbe nulla, nei fatti. I portavoce di Putin farebbero le loro dovute minacce subito dopo l'annuncio e poi basta.
Simona M. wrote: Di positivo in questi ultimi mesi ho visto un riavvicinamento di Francia e Regno Unito
A me risulta che si odiano fin dalla guerra dei cent'anni, quindi lo vedo complicato un riavvicinamento

In ogni caso il Regno Unito ha fatto la sua scelta, e ne sta pagando le conseguenze (per fare un esempio: un chilo di ciliegie francesi costa quasi 50 euro al chilo).