Siamo tutti un Dongo davanti al Deserto dei Tartari

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Tutti ricorderete per averlo letto o visto in film "Il deserto dei Tartari", mitico libro di Dino Buzzati.

La trama segue la vita del sottotenente Giovanni Drogo dal momento in cui, divenuto ufficiale, viene assegnato come prima nomina alla Fortezza Bastiani, molto distante dalla città. La Fortezza, ultimo avamposto ai confini settentrionali del Regno, domina la desolata pianura chiamata "deserto dei Tartari".
La sua esistenza trascorre nell'attesa dell'invasione di quel feroce e crudele nemico, che non arriverà mai.
Giovanni Dongo non morirà per quella battaglia attesa da una vita, ma di un male incurabile al fegato.

Ora per gioco e provocazione, mi viene da pesare che il nostro forum sia una sorta di Fortezza Bastiani.
Tutti da anni con diletto ci impegniamo ad apprendere i segreti della scrittura, ci costruiamo contest di varie lunghezze e dimensioni, ci esercitiamo con "temi" e "boe", apprendiamo e mettiamo in pratica i vari punti di vista del narratore.

Insomma siamo impegnati da anni a prepararci, a migliorare, affinare, le qualità della nostra scrittura, in vista di cosa?
Tutto questo impegno è finalizzato ad affrontare i nostri futuri "Tartari", o è un modo ameno d'impiegare il tempo e vincere la noia dell'esistenza?

Io credo che anche il gioco più divertente dopo un decennio, se resta fine a sé stesso divenga soporifero, non credete?
Se i Tartari non arrivano rischiamo di morire di vecchiaia aspettandoli.

Il nostro "Tartaro" è cimentarci con la stesura di un libro nostro.
Anche un romanzo breve, non è necessario pensare a qualcosa tipo "Guerra e Pace".

Forse sarebbe ora che si aprisse una sezione che promuova questo genere di sfida, anche da un punto di vista tecnico e didattico.
Non saprei indicare come e con quel meccanismo, ma credo che alzare l'asticella dell'impegno verso un traguardo più ambizioso della medaglia per il miglior racconto di un contest, possa essere qualcosa che motiva la poca voglia di partecipazione che affligge i nostri contest.

Naturalmente questa è una mia idea, che rispetta in ogni caso tutti gli amici di penna che amano lo status quo.

Un saluto dal vostro Dongo Nightafter :P (y)

Re: Siamo tutti un Dongo davanti al Deserto dei Tartari

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Ciao @Nightafter

Una bella discussione, la tua, caro Nightafter.
Io con l’atmosfera di quel romanzo e dell’unico, insuperabile film che ne è stato tratto, con attori fantastici come Vittorio Gassmann, Giuliano Gemma, Max von Sydow e tanti altri, ci son cresciuto da bambino.
Poi quasi tutta la mia vita militare. Sono stato in posti del genere per decenni, caserme isolate dal genere umano, mondi a parte. Dapprima in Friuli, ai confini con l’ex Jugoslavia (il “nemico”, che poi, conoscendolo alla frontiera durante estenuanti turni di pattugliamento, incontrandolo, imparando la sua lingua, diventava amico) Poi in Sardegna, dove ti assicuro esistono alcune fantastiche caserme isolate dal mondo.
Poi sono stato in Medio Oriente, ho vissuto nei deserti di Wadi Rum, intorno alla città di Petra, vivendo, vestendo, mangiando e parlando arabo, lasciandomi crescere la barba, abbronzandomi talmente che potevo entrare nelle moschee di Amman e comportarmi naturalmente da musulmano senza attirare l’attenzione, perché non avevo l’aspetto del turista italiano caciarone.
Tanto è vero che al rientro in Italia, fui circondato dalla Polizia all’aeroporto, che faticò a credere che fossi italiano pur avendo il passaporto diplomatico e io, infastidito dall’aria umida e appiccicosa dell’Italia e dall’accento romanesco, non collaborai eccessivamente…

Reminiscenze fuori luogo a parte, con punte ironico-grottesche da parte mia, il tuo dotto prologo a significare l’attesa di questi “Tartari”, cioè uno scopo nella vita, che può essere, fra altre cose, la pubblicazione di un romanzo dopo lustri di permanenza in un forum di scrittura, dopo innumerevoli gare competitive, affinamento delle proprie capacità in qualità di aspiranti scrittori, mi è piaciuto e lo condivido.
Ma nemmeno io saprei quale meccanismo si potrebbe attuare a tale scopo. Potrebbe essere, che so, una gara annuale con una sezione dove poter “stendere” un romanzo, magari breve, da sottoporre a eventuale votazione di membri esterni, volontari, di esperti o scrittori disponibili, per poi sottoporlo in visione a qualche Casa Editrice, sempre che sia disponibile.
Ma prevedo, intuisco, immagino, che non sarebbe un percorso facile da attuare.
Le cose belle non sono mai a due passi da noi. O forse lo sono, ma non riusciamo a raggiungerle.
Scusa il mio velato ma non definitivo pessimismo.
Si salveranno solo coloro che resisteranno e disobbediranno a oltranza, il resto perirà.
(Apocalisse di S. Giovanni)

Re: Siamo tutti un Dongo davanti al Deserto dei Tartari

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Si potrebbe fare una specie di gioco di ruolo, in stile giallo, un master scrive un primo capitolo in prima persona, segue il secondo capitolo dal punto di vista di un altro autore e così via... ovviamente non si va avanti finché ogni capitolo non convinca tutta la masnada 
Hai mai assaggiato le lumache?
Sì, certo
In un ristorante, intendo

Re: Siamo tutti un Dongo davanti al Deserto dei Tartari

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Alberto TosciriCiao @Nightafter
Potrebbe essere, che so, una gara annuale con una sezione dove poter “stendere” un romanzo, magari breve, da sottoporre a eventuale votazione di membri esterni, volontari, di esperti o scrittori disponibili, per poi sottoporlo in visione a qualche Casa Editrice, sempre che sia disponibile.
Ciao carissimo @Alberto Tosciri 

La mia proposta è meno ambiziosa, non mi porrei necessariamente l'obiettivo di una pubblicazione del romanzo, questo lo lascerei alla volontà di chi l'ha scritto, personalmente non aspiro a tale risultato finale.
Più modestamente considererei la cosa come un esercizio di maturità, dopo decenni di pratica su racconti più o meno brevi.
Un momento nel quale mettere in pratica e a frutto, ciò che qui dentro abbiamo appreso nella nostra lunga attività di scrittura.
Consideriamolo un contest (senza premi finali se non la propria soddisfazione) in cui ci cimentiamo con un impegno più serio e impegnativo.

Un saluto amico mio.

Re: Siamo tutti un Dongo davanti al Deserto dei Tartari

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Si, potrebbe andare bene come hai giustamente detto, caro @Nightafter
Nemmeno io nutro grandi ambizioni, o meglio: ho smesso.
Si salveranno solo coloro che resisteranno e disobbediranno a oltranza, il resto perirà.
(Apocalisse di S. Giovanni)

Re: Siamo tutti un Dongo davanti al Deserto dei Tartari

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Nightafter wrote: Forse sarebbe ora che si aprisse una sezione che promuova questo genere di sfida, anche da un punto di vista tecnico e didattico.
Non saprei indicare come e con quel meccanismo, ma credo che alzare l'asticella dell'impegno verso un traguardo più ambizioso della medaglia per il miglior racconto di un contest, possa essere qualcosa che motiva la poca voglia di partecipazione che affligge i nostri contest.
Caro @Nightafter  :)

per amore di precisione, ti mando l'intervento recente di @Sira in Bacheca (4 giugno 2025), dove illustra le novità (pubblicazione su rivista e pubblicazione su collane editoriali) per chi vince i Contest di Mezzogiorno d'Inchiostro XL e Contest di Poesia.

viewtopic.php?p=75255#p75255

Ora estesa anche al Labocontest:

viewtopic.php?p=75377#p75377

A me non pare poco!  :si:
Di sabbia e catrame è la vita:
o scorre o si lega alle dita.


Poeta con te - Tre spunti di versi

Re: Siamo tutti un Dongo davanti al Deserto dei Tartari

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Mia dolce @Poeta Zaza 

Forse non ho spiegato bene la mia idea.
Non si tratta di vincere qualche contest, né di vedersi premiare un bel racconto con la sua pubblicazione in una rassegna di racconti che possano essere pubblicati da un qualche editore.

Essere o meno pubblicati per me è irrilevante.
La sfida con sé stessi per chi scrive da lungo tempo è di cimentarsi con un vero (grande o piccolo che sia) romanzo.
A scrivere racconti brevi, lunghi o a capitoli, abbiamo capito di saperlo (più o meno bene) fare tutti.
Ma quanti di noi si sentono di cimentarsi con un lavoro così impegnativo come la stesura di un romanzo?

La sfida è questa.  (y)

Re: Siamo tutti un Dongo davanti al Deserto dei Tartari

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Per una questione di lunghezza, realizzare interi romanzi qui sul forum sarebbe piuttosto complicato. Soprattutto lo sarebbe per lo staff, una gestione titanica, ben più di un'asticella sollevata per ogni singolo utente.
Diverso è il criterio di piattaforme come Whatpad, in cui tutti gli utenti leggono ed esprimono il loro gradimento e non ci sono altre sezioni.
Quello che il nostro forum offre, in tal senso, è la pubblicazione dei singoli capitoli, di volta in volta, ma non come contest. L'alternativa è far leggere l'intero romanzo a dei beta readers, tra i volontari del forum stesso.
Un impegno e una sfida, quindi, che ciascun utente deve prendere con sé stesso, essenzialmente. Tanto più che anche fuori da questo forum sarebbe così. Chi desidera essere seguito nella stesura, passo dopo passo, in genere si rivolge a un personal coach, o a scuole di scrittura, che seguono l'aspirante scrittore con un intero staff di docenti. 

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