Volevo parlare qui dello psicodramma che sto affrontando con il mio primo romanzo, così da ricevere consigli spassionati.
Io e la mia ragazza abbiamo di recente finito di scriverlo e fatto un primo giro di auto-editing. Ioscrittore, che era l'unico concorso (almeno tra i più conosciuti) aperto e gratuito, ci è sembrato un buon modo di ricevere feedback e magari, utopisticamente, di farsi notare da qualche realtà editoriale. Ora siamo come tutti in attesa di giudizio. Ma se dovessimo passare alla seconda fase, dovremmo tagliare più di 200.000 caratteri - quindi un taglio importante che non abbiamo idea di come fare. Oltretutto, ci interesserebbe capire, nel caso remoto in cui vincessimo, se poi il romanzo andrebbe pubblicato così com'è o se ci fosse un margine di "negoziazione" in fase contrattuale.
Ci siamo rivolte a due editor per un consiglio professionale, ma una era impegnata con alcuni lavori e ancora non sappiamo quando leggerà (siamo in attesa da più di un mese), mentre l'altro ci è sembrato più disponibile. Anche qui, attendiamo.
Per il resto abbiamo identificato un paio di agenzie e di CE a cui ci piacerebbe sottoporre il testo, ma abbiamo paura di "bruciarlo" prima di farlo editare professionalmente o comunque avere un parere da chi se ne intende. Non vorremmo, cioè, che rifiutassero il manoscritto per non investire in un lavoro di editing anche se l'idea risultasse buona, e che non prendessero nemmeno in considerazione un secondo invio del testo editato in futuro.
Sbagliamo? Voi cosa fareste al posto nostro? Crediamo abbastanza nel progetto, cioè ci pare "fresco" (poi probabilmente ci illudiamo ed è quello che pensano tutti gli scrittori inesperti

Che ne pensate?