Silverwillow wrote: Io comunque ho parenti in Canada, e di recente mi ha contattato sui social un cugino (non so neanche bene di che grado, perché è il nipote del fratello di mia nonna, fatevi voi i calcoli se vi va
). Mi ha fatto molto piacere, come trovare inattesi punti di riferimento in giro per il mondo.
I social hanno avuto un effetto importante nei rapporti coi parenti emigrati. Prima era un po' come morire e gli addii erano veri addii quasi del tutto. Ricordo ancora quando mia nonna si scambiava lettere con la sorella "americana". Tra una lettera e l'altra, inviate col francobollo via
air mail, passava un mesetto, ma lei aspettava e poi si metteva lì a scrivere "
Dear sister" (sapeva solo questo in inglese e ogni tanto sbagliava pure

).
Comunque anche a me è successa una cosa simile. Una decina di anni fa, mia madre mi fece parlare con un certo Phil (forse si chiamava Filippo), che a detta sua era un lontano cugino (anch'io non mi azzardo a fare il calcolo del grado di parentela

). Poi mia madre una volta invitò una certa Emily (26 anni), che venne davvero col marito e abitava nel Massachusetts. Doveva essere la pronipote di una lontana cugina di sua madre, o qualcosa del genere (neanche io lo so

). Poi nel 2022 mia sorella invitò al suo matrimonio una parente americana (Sammy) e lei venne sola dagli USA. Se non ricordo male, era la nipote di una cugina prima di mia madre emigrata a 18 anni. Lei (la cugina "americana") aveva 25 anni, altissima, prossima al matrimonio con un certo Mike (certo che negli USA fanno presto

). Poi il discorso si spostò sulla sua bellezza, ma qualcuno sosteneva che la nonna siciiana di lei era altrettanto bella al momento della partenza, altri dicevano che la nipote era più bella. Boh! Poi qualcuno la mise sul piano nazionale: lei è da considerarsi siciliana/italiana o americana?
Adesso ogni estate c'è qualche parente americano che viene a trovarmi. Di solito prenotano un albergo e poi vengono a farmi la
surprise a casa. Alcuni ormai li conosco, come Al, Angela, Giovanna, Sammy, Mario, Sina, Charles, Nancy… Con alcuni ci scambiamo cose sui social (foto, videochiamate, ecc…).
Eh sì, i social sono una vera rivoluzione nei rapporti con gli emigrati, che ora sembrano vivere dietro l'angolo. Pensa che c'è il volo diretto New York - Palermo, sempre pieno come un uovo.
Silverwillow wrote: Io non credo alle utopie, se sono convinta che l'Europa ne può uscire è perché vedo strade concrete e fattibili. Che poi si abbia il coraggio e la capacità di percorrerle è un altro discorso. Ma non è un'utopia.
Esatto! Non è utopia. Il mantra dei sovranisti è "La sovranità appartiene al popolo". Okay, esatto, sono d'accordo, ma
quale popolo? Per me è il popolo europeo. Il bello è che è già così. Per dire, sul mio passaporto c'è scritto in grande "Unione Europea" e sotto, più piccolo, "Repubblica Italiana". Un parlamento? Ce l'abbiamo già, ma lo possiamo potenziare. Un Governo? La commissione! Va migliorata, ma c'è. La magistratura? Per certi versi c'è già (Procura Europea). Lavoriamo per raffozzarla invece che per distruggerla. Una Costituzione? Già quasi c'è. Il trattato di Lisbona c'è. La Dichiarazione universale dei diritti umani c'è: cambierei due o tre cosette, ma è un'ottima base. Un esercito? Se lo vogliamo, una volta diventati uno stato unico, si fa (come si sono fatti l'esercito finlandese e quello indiano) e nessuno dovrebbe remare contro. Se lavori nel campo del turismo o delle aziende che esportano e importano, la UE è importantissima.
Non è utopia, semmai un progetto politico e già
oggi possiamo lavorare perché si avveri. Dire che non si realizzerà mai o dire che non può realizzarsi mi suona come una "profezia che si autoavvera", come dicono gli psicologi. Il caso di scuola è quello in cui uno diffonde la bufala che una certa banca sta per fallire. La conseguenza è che la gente va in massa a ritirare i soldi e così la banca fallisce davvero e poi il bufalaro fa trionfalmente "Ve l'avevo detto io!

" Ecco, oggi l'Europa è piena di bufalari.
Ti faccio un esempio. Alcuni anni fa, un noto politico italiano portò un maialino a pascolare nel terreno in cui la comunità musulmana di Lodi voleva costruire una moschea. Il politico ovviamente sapeva che per i seguaci di quella religione il maiale è un animale impuro e così voleva impedire la moschea. Nessuno gli disse nulla, non c'era nessun reato in quel comportamento. Ecco, io certi comportamenti come questo li vieterei in qualche modo. Senza mandare nessuno in galera, ma li sconsiglierei anche solo attraverso lo stigma sociale o una multa.
Possiamo farlo già oggi. Non c'è nessuna utopia
M.T. wrote: Una riflessione:https://www.youtube.com/shorts/lpAWF_mPsxM
Ogni governo teme l'opinione pubblica più degli avversari politici o dei magistrati. Comunque Saviano dice bene all'inizio: lo riassumo con un "educarne uno per educarne cento". Questo è profondamente sbagliato e sleale per un Governo. Poco tempo fa, la signora Giorgia Meloni ha denunciato personalmente un comico semi-sconosciuto (il "semi" lo metto per prudenza

) e gli ha chiesto
ventimila euro per i danni morali. Nella denuncia, la signora Meloni parla di strascichi sulla propria psiche. Ma dai! Porella! Sembra nata ieri! Strascichi psichici?! Spero che scherzi! Io sono andato a vedere quel monologo satirico. Nulla da segnalare. Sì, una parodia satirica ma nulla più. Sarebbe come denunciare Crozza per un monologo… No, Crozza no: troppo noto e troppo
impattante sull'opinione pubblica di cui sopra. Non conviene! Il comico semi-sconosciuto invece è perfetto nell'ottica di "educarne uno per educarne cento". Ora qualunque comico ci penserà mille volte prima di parodiare la signora Giorgia Meloni!