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Pomeriggio al parco
Angela si sistema i capelli con un gesto della mano e li allontana dal viso; in parte ricadono dietro le spalle, oltre lo schienale della panchina. Osserva Cane - suo padre non aveva voglia di dare un nome al loro volpino - mentre corre da una chiazza d'erba all'altra e annusa i tronchi d'albero del parco, a distanza del lungo guinzaglio retrattile. Mario è di fianco a lei e non ha particolari problemi con i radi capelli, reduci da una lunga vita; alterna fugaci occhiate in giro a sguardi di compassione per quell'animale che neanche voleva. Nel vedere la figlia sistemarsi i capelli pensa a come sia cresciuta e a come, ogni giorno di più, gli ricordi la moglie Fabrizia.
«Qui, Cane!»
D'un tratto alza la voce, Angela ritrae in parte il guinzaglio per riportarlo indietro. Non evita la schermaglia vocale con un bassotto che passa da quelle parti, antro di una lotta solo mentale tra i due, per un territorio che non esiste. Mario fa un cenno a Nicola, padrone dell'altro animale, che, da parte sua, ricambia con un mezzo sorriso e prosegue, più per portare via il bassotto che altro. Superata la tensione, Cane riceve una dose di libertà e si ritrova ad annusare il guscio di una lumaca che scivola su una foglia, nella propria innocente lentezza.
La ragazza, intanto, estrae il cellulare dalla tasca e fa un cenno al padre; quest'ultimo la imita e vuole controllare l'ora sul suo telefono. Immobile, per qualche istante, su quella schermata di blocco con l'orario sopra l'immagine di una coppia di sposi - lui e sua moglie, trent'anni prima. Un innocuo secondo di contemplazione, prima di rimetterlo nella tracolla e liberare la panchina.
Un cenno d'intesa con la figlia e riprende il guinzaglio. Cane non si accorge di passare di mano e non sa che è l'ultimo della famiglia ad avere un ricordo vivente di Fabrizia; Mario lo tiene e pensa alle ultime coccole della moglie per quell'inconsapevole volpino.
Si rialza anche Angela, scivola nell'aria con la stessa leggerezza dei suoi capelli, ora liberi di ricadergli alle spalle. Castana, longilinea, con gli occhi sporgenti e la bocca sottile, quasi un tratto obliquo disegnato su una pelle di porcellana. Mario chiude gli occhi per qualche secondo, gli sembra di vedere la moglie scomparsa, il momento in cui hanno scattato la foto.
«Quando sarai rimbambito ti porterò a spasso al parco, come Cane,» borbotta la ragazza, ma lui è preso nei propri pensieri e non sente quella voce.
Fabrizia aveva dieci anni in meno di lui; nella foto sono quasi coetanei, poi il tempo ha rasato gran parte della testa di Mario mentre la donna è rimasta sempre giovane, fino all'ultimo. Angela gli appoggia una mano sulla spalla, per spronarlo a camminare, ad andare oltre. Quante volte gli ha chiesto della madre, quante volte lui gliene ha parlato, senza provare nessuna emozione; da tempo ha terminato le lacrime, su quella foto.
Riapre gli occhi, è ora di continuare quel cammino.
L'aria si fa fredda, il cambio d'orario porta i pomeriggi a terminare prima di un pensiero.
I due si avviano alla macchina, meglio passare al cimitero prima che faccia buio.
Per salutare Fabrizia.
Re: Pomeriggio al parco
2Ciao, @bwv582, ti lascio qualche appunto.
"Tronchi d'albero" è ridondante: o tieni il primo (annusa i tronchi) o il secondo (annusa gli alberi).
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In generale l'ho trovato un po' "freddo", come racconto. Nella prima parte il narratore si limita principalmente a mostrare eventi e pensieri, ma non lascia sfuggire nulla dal punto di vista emotivo; soltanto negli ultimi paragrafi il linguaggio si fa più evocativo e percepiamo cosa provano i personaggi. Forse è voluto, dato che Mario non prova più alcuna emozione, ma a mio parere è una scelta che indebolisce il testo.
È comunque un racconto piacevole, ma secondo me andrebbero asciugati alcuni passaggi e, viceversa, gioverebbe di un approfondimento maggiore del lato "emotivo".
bwv582 ha scritto: Angela si sistema i capelli con un gesto della mano e li allontana dal visoQui potresti semplificare: Angela allontana i capelli dal viso.
bwv582 ha scritto: mentre correMeglio sostituire con "correre" (osserva Cane correre), così da evitare ambiguità. "Mentre corre" può lasciar intendere, in un primo momento, che sia Angela a correre.
bwv582 ha scritto: i tronchi d'albero del parcoHai parlato di panchine, erba e tronchi; lascia che sia il lettore a intuire dove ci troviamo, eliminando "del parco".
"Tronchi d'albero" è ridondante: o tieni il primo (annusa i tronchi) o il secondo (annusa gli alberi).
bwv582 ha scritto: e non ha particolari problemi con i radi capelli, reduci da una lunga vita;Eliminerei del tutto questa frase. Parli già dei capelli della figlia, prima e dopo, e qui quelli di Mario non hanno alcuna rilevanza.
bwv582 ha scritto: a sguardi di compassione per quell'animalePerché prova compassione per Cane?
bwv582 ha scritto: gli ricordi la moglie FabriziaAnche qui, potresti eliminare "la moglie". Il lettore può intuire facilmente chi sia Fabrizia.
bwv582 ha scritto: D'un tratto alza la voceChi ha alzato la voce?
bwv582 ha scritto: antro di una lottaA cosa ti riferisci? Un antro è un luogo, ovvero una caverna o figurativamente un luogo tetro. Una schermaglia è un evento, letterale o figurato. Le due cose non coincidono.
bwv582 ha scritto: Cane non si accorge di passare di mano e non sa che è l'ultimo della famiglia ad avere un ricordo vivente di FabriziaLe due frasi (il passaggio di mano e l'inconsapevolezza di Cane) non sono direttamente correlate. Per dare maggior forza alla seconda, dato il significato, la isolerei. Inoltre, scritta così sembrerebbe che Cane sia l'unico a ricordarsi ancora di Fabrizia. Potresti riformulare: Non sa di essere l'ultimo ad aver visto Fabrizia ancora in vita (o ancora viva).
bwv582 ha scritto: ora liberi di ricadergli alle spalleIntendi "sulle spalle"? Anche se finivano dietro la panchina, prima erano comunque già alle sue spalle.
bwv582 ha scritto: quasi un tratto obliquoPerché obliquo? Ha la bocca storta?
bwv582 ha scritto: Fabrizia aveva dieci anni in meno di lui; nella foto sono quasi coetaneiIntendevi che "sembrano" coetanei? Se lo sono davvero, Fabrizia non può avere dieci anni meno di lui.
bwv582 ha scritto: I due si avviano alla macchina, meglio passare al cimitero prima che faccia buio.Buona chiusa, ma concluderei senza l'ultima frase (per salutare Fabrizia).
Per salutare Fabrizia.
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In generale l'ho trovato un po' "freddo", come racconto. Nella prima parte il narratore si limita principalmente a mostrare eventi e pensieri, ma non lascia sfuggire nulla dal punto di vista emotivo; soltanto negli ultimi paragrafi il linguaggio si fa più evocativo e percepiamo cosa provano i personaggi. Forse è voluto, dato che Mario non prova più alcuna emozione, ma a mio parere è una scelta che indebolisce il testo.
È comunque un racconto piacevole, ma secondo me andrebbero asciugati alcuni passaggi e, viceversa, gioverebbe di un approfondimento maggiore del lato "emotivo".
Adriano Russo | Editor & Traduttore
Servizi: Editing / Correzione Bozze / Traduzione / Scheda di Valutazione
Finalista al Premio Calvino racconti 2024. Leggi il mio racconto!
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Re: Pomeriggio al parco
3Ti ringrazio per essere passato, @Black; apprezzo molto il tuo commento e farò tesoro dei tuoi consigli. Da editor hai visto dettagli che non vedrei nemmeno tra dieci anni... davvero, grazie.
Giusto un paio di cose.
Inoltre è vero, ho voluto un racconto freddo, sia nella narrazione che nel sentimento, come hai notato. Volevo un Mario rassegnato a vivere, a distanza di qualche tempo dalla perdita.
Giusto un paio di cose.
Black ha scritto: Perché prova compassione per Cane?Perché non sa e/o non comprende, in un certo senso. In realtà non credo sia proprio così e penso che gli animali esprimano emozioni più di quanto si creda, ma è un pensiero comune da parte delle persone.
Inoltre è vero, ho voluto un racconto freddo, sia nella narrazione che nel sentimento, come hai notato. Volevo un Mario rassegnato a vivere, a distanza di qualche tempo dalla perdita.
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Re: Pomeriggio al parco
4@bwv582 ho trovato il tuo racconto molto delicato, hai alternato quotidianità e introspezione. Pure nella sua semplicità tocchi temi come la morte, la memoria, il cambiamento. La lettura è scorrevole e visiva. Il lettore riesce a materializzarsi con facilità nel parco al fianco dei personaggi. Gli unici punti che mi spiazzano un po' sono:
a mio vedere per salvare capre e cavoli, cioè mantenere il tono un po' distaccato che volevi dare al racconto senza togliere importanza ai ricordi, si potrebbe ovviare:
Più che nella trama (di fatto non ha intreccio) il tuo racconto mi sembra ben riuscito nella costruzione delle relazioni tra i personaggi. Fabbrizia, pur assente, costituisce la struttura portante del testo. Lui la rivede nelle sembianze della figlia, la ricorda grazie al cane, infatti scrivi:
Infine, visto che la passeggiata si concluderà al cimitero: è sempre con Fabbrizia che si chiude il racconto.
Trovo appropriate le espressioni: innocente lentezza, schermaglia vocale
Nel complesso mi è paciuto il tono: corente e aderente alla storia, o meglio al piccolo flash che hai voluto mostrarci.
bwv582 ha scritto: Fabrizia aveva dieci anni in meno di lui; nella foto sono quasi coetanei,Nella foto possono "sembrare" coetanei non essere quasi coetanei. Giusto?
bwv582 ha scritto: senza provare nessuna emozione; da tempo ha terminato le lacrime,anche questo punto mi spiazza: ok, non prova nessuna emozione "perchè ha terminato tutte le lacrime", ciò nonostante mi sembra che, così scrivendo, in qualche modo sminuisci il delicato ricordo di Fabbrizia.
a mio vedere per salvare capre e cavoli, cioè mantenere il tono un po' distaccato che volevi dare al racconto senza togliere importanza ai ricordi, si potrebbe ovviare:
bwv582 ha scritto: Angela gli appoggia una mano sulla spalla, per spronarlo a camminare, ad andare oltre. Quante volte gli ha chiesto della madre, quante volte lui gliene ha parlato... senza provare nessuna emozione; da tempo ha terminato le lacrime, su quella foto.Penso che eliminata l'affermazione il sentimento rimanga comunque vago e pure consistente.
Più che nella trama (di fatto non ha intreccio) il tuo racconto mi sembra ben riuscito nella costruzione delle relazioni tra i personaggi. Fabbrizia, pur assente, costituisce la struttura portante del testo. Lui la rivede nelle sembianze della figlia, la ricorda grazie al cane, infatti scrivi:
bwv582 ha scritto: Mario lo tiene e pensa alle ultime coccole della moglie per quell'inconsapevole volpino.poi vede ancora la moglie immortalata sulla foto.
Infine, visto che la passeggiata si concluderà al cimitero: è sempre con Fabbrizia che si chiude il racconto.
Trovo appropriate le espressioni: innocente lentezza, schermaglia vocale
Nel complesso mi è paciuto il tono: corente e aderente alla storia, o meglio al piccolo flash che hai voluto mostrarci.
Re: Pomeriggio al parco
5Adel J. Pellitteri ha scritto: Nella foto possono "sembrare" coetanei non essere quasi coetanei. Giusto?"Sembrano" coetanei, hai ragione. Ti ringrazio molto per i tuoi suggerimenti e le tue parole, @Adel J. Pellitteri, e, visto anche il momento, ti auguro un buon Natale e buone feste.
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Re: Pomeriggio al parco
6bwv582 ha scritto: e, visto anche il momento, ti auguro un buon Natale e buone festeMille auguri di buon Natale anche a te