Scheda di valutazione: come utilizzarla?

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Quest'anno, tra le altre cose, ho partecipato al Premio Italo Calvino. Pochi giorni fa mi è arrivata la scheda di valutazione e, non essendo risultato né tra i finalisti né tra gli oltre 30 (!) segnalati, sono rimasto molto sorpreso dal ricevere un giudizio decisamente positivo sulla mia opera. Si tratta di 3 facciate, gran parte delle quali dedicata alla trama, ma con continui apprezzamenti per il linguaggio, l'intreccio, i temi trattati, ecc. 
Ho due domande per voi:
- una scheda di valutazione positiva del Premio Calvino, ha un qualche valore? Intendo dire, posso inviarla alle CE e/o alle agenzie come rinforzo, assieme al manoscritto?
- oppure, le schede di valutazione del Calvino sono SEMPRE molto positive? Qui sarebbe utile poter sentire delle esperienze dirette  :libro:

Grazie a chiunque possa darmi riscontro :)

Re: Scheda di valutazione: come utilizzarla?

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superju ha scritto: - una scheda di valutazione positiva del Premio Calvino, ha un qualche valore? Intendo dire, posso inviarla alle CE e/o alle agenzie come rinforzo, assieme al manoscritto?
Sinceramente, me ne asterrei. Sono schede di lettori, non di professionisti: un editore serio vuole leggere il manoscritto di persona e farsi la propria idea del romanzo.
superju ha scritto: dom set 15, 2024 11:43 amoppure, le schede di valutazione del Calvino sono SEMPRE molto positive? Qui sarebbe utile poter sentire delle esperienze dirette
Sono positive tutte le schede dei lettori che ti hanno mandato allo step successivo; in teoria l'ultima, quella di chi ti ha bloccato, dovrebbe contenere delle critiche.
Nella mia unica esperienza, più di dieci anni fa, mi capitò qualcosa del genere: ricevetti un paio di schede di lettura molto positive e l'ultima mi fermò. A mio modo di vedere era positiva anche quella, perché partecipai con un poliziesco e la scheda recitava: ... per quanto il romanzo sia già pronto per essere pubblicato in una collana ad hoc (cosa per cui all'epoca avrei fatto i salti mortali), a un finalista del Premio Calvino si richiede qualcosa in più di un romanzo di genere...
Da una parte ne fui molto soddisfatto, dall'altra un po' me ne risentii: perché allora non specificare nel bando che volete soltanto narrativa mainstream?
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Re: Scheda di valutazione: come utilizzarla?

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superju ha scritto: - una scheda di valutazione positiva del Premio Calvino, ha un qualche valore? Intendo dire, posso inviarla alle CE e/o alle agenzie come rinforzo, assieme al manoscritto?
Come ha detto nonno Marce', no. Le agenzie, poi, lavorano con schede di valutazione proprie e, se cerchi delle critiche, fidati che lì ne troverai a iosa (prova con TILA  :lol: )
Questo perché le agenzie, quelle serie, hanno dei professionisti molto selettivi che conoscono le richieste del mercato nonché delle CE major. Buona fortuna!

Re: Scheda di valutazione: come utilizzarla?

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Marcello ha scritto: per quanto il romanzo sia già pronto per essere pubblicato in una collana ad hoc (cosa per cui all'epoca avrei fatto i salti mortali), a un finalista del Premio Calvino si richiede qualcosa in più di un romanzo di genere...
Da una parte ne fui molto soddisfatto, dall'altra un po' me ne risentii: perché allora non specificare nel bando che volete soltanto narrativa mainstream?
In realtà  la "narrativa mainstream" è proprio, tipicamente, il romanzo di consumo. E il romanzo di consumo è quasi sempre di genere (pensa al rosa o al giallo).
Invece il romanzo di genere è sempre, ma proprio sempre, di consumo. Perché è proprio quando un romanzo travalica il genere che diventa quel qualcosa in più che cercano al Calvino. 
Pensa al nome della rosa: tipico esempio di romanzo dalla trama gialla ma non riducibile certamente a "un giallo".

Che poi ci siano miriade di romanzi pretenziosi che pretendono di essere capolavori letterari ma che valgano infinitamente meno di un buon romanzo di genere (o di consumo) è altra questione, senz'altro vera. 

Re: Scheda di valutazione: come utilizzarla?

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Sineddoche ha scritto: In realtà  la "narrativa mainstream" è proprio, tipicamente, il romanzo di consumo. E il romanzo di consumo è quasi sempre di genere (pensa al rosa o al giallo).
Invece il romanzo di genere è sempre, ma proprio sempre, di consumo.
Perdona, ma non ho capito cosa intendevi dire.
Per mainstream si intende la narrativa non di genere, e non mi pare che rientri nella narrativa di consumo, o di intrattenimento che dir si voglia.
Se il romanzo di genere è sempre di consumo, e in questo sono d'accordo con te, e il mainstream è "tipicamente di consumo", se ne deduce che qualsiasi romanzo è di consumo. E non credo sia così...
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Re: Scheda di valutazione: come utilizzarla?

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Marcello ha scritto: Perdona, ma non ho capito cosa intendevi dire.
Per mainstream si intende la narrativa non di genere, e non mi pare che rientri nella narrativa di consumo, o di intrattenimento che dir si voglia.
Se il romanzo di genere è sempre di consumo, e in questo sono d'accordo con te, e il mainstream è "tipicamente di consumo", se ne deduce che qualsiasi romanzo è di consumo. E non credo sia così...
Errore mio. 
Davo dall'espressione prodotto mainstream l'accezione negativa di prodotto con finalità prettamente commerciale.
Scopro grazie a te che in ambito letterario ha un significato diverso, e direi quasi opposto.
Quindi ti chiedo scusa @Marcello

Re: Scheda di valutazione: come utilizzarla?

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Marcello ha scritto: Sono positive tutte le schede dei lettori che ti hanno mandato allo step successivo; in teoria l'ultima, quella di chi ti ha bloccato, dovrebbe contenere delle critiche.
È vero, ed è un po' spiazzante; quando partecipai, non sapevo di questa procedura e la scheda mi sembrò scritta da un dissociato mentale: piena di elogi e molto positiva la prima parte, freddina e liquidatoria la seconda. 
In seguito appresi (forse proprio nell'allora WD) che in realtà la scheda non è scritta da una sola persona, salvo che uno non venga bocciato già dal primo lettore, però magari questo lo si potrebbe dire in partenza agli autori, per non disorientarli.

Comunque a mio parere il Premio Calvino pecca di snobismo, e in ciò non fa onore alla persona cui è intitolato, proprio perché esclude la letteratura di genere, evidentemente considerata di serie B.
Se provate a scorrere l'albo d'oro dei vincitori, non troverete un solo titolo che sia poi divenuto un caso editoriale, di cui abbiano parlato diffusamente i mezzi d'informazione o che (orrore!) sia stato un best seller. Nella quasi totalità dei casi, si tratta di libri del tutto sconosciuti e di autori che al di fuori della ristretta cerchia di addetti ai lavori nessuno ha mai sentito nominare.
Possibile che in quaranta anni o giù di lì non sia capitato tra le mani dei giurati un solo manoscritto che avesse i requisiti per (doppio orrore!) diventare un successo commerciale e/o mediatico?
Insomma, anche il Calvino sembra far parte del sistema editoriale bipolare italiano: a un polo le barzellette di Totti o le ricette di cucina del personaggio tv, all'altro il pretenzioso mainstream di grandi ambizioni letterarie che quasi nessuno legge.

Re: Scheda di valutazione: come utilizzarla?

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Strega a parte, nessun concorso fa vendere copie. I lettori non hanno idea neanche di cosa siano i premi letterari né, tantomeno, gli interessano. Sono più le fascette in giro coi pareri di altri autori famosi che quelle dei premi. A parte i premi per gli inediti che vincono la pubblicazione, l’idea che mi sono fatto è che sono totalmente inutili da un punto di vista commerciale. A parte quei 4/5 super noti, tipo Campiello, Scerbanenco.

Re: Scheda di valutazione: come utilizzarla?

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massimopud ha scritto: Possibile che in quaranta anni o giù di lì non sia capitato tra le mani dei giurati un solo manoscritto che avesse i requisiti per (doppio orrore!) diventare un successo commerciale e/o mediatico?
(y) Io ho avuto addirittura l'impressione che anche i lettori fossero selezionati a scaglioni, via via più esigenti a mano a mano che il manoscritto procedeva. Questo perché i primi due non si lamentavano affatto del genere del romanzo, anzi sottolineavano in più punti la brillantezza dell'indagine poliziesca, mentre il terzo in fin dei conti l'ha stroncato proprio perché era un'indagine poliziesca.
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Re: Scheda di valutazione: come utilizzarla?

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Mi stavo giusto chiedendo se inviare al concorso di quest'anno un testo di fantascienza che sto finendo di sistemare. Spulciando il sito del premio Calvino ho trovato questa nota che illustra proprio la loro posizione rispetto alla letteratura di genere:

ESISTE UNA LINEA LETTERARIA “CALVINO”?
La nostra linea, se di linea si può parlare, sta nella qualità della scrittura, nel valore narrativo del testo, nella sua costruzione, nel suo tasso di innovazione. Non ci sono generi o argomenti privilegiati. È chiaro che i testi troppo imitativi di modelli preesistenti, o testi di argomento ormai usurato, per quanto scioltamente scritti o ben organizzati non possono ambire ad entrare nella rosa finale. Analogo discorso vale per i romanzi di genere: assolutamente non li scartiamo a priori, purché emergano sulla produzione mainstream per ingegnosità o per stile, come Nel grande vuoto di Adil Bellafqih (menzione della Giuria 2018, pubblicato l’anno successivo da Mondadori). Se rimangono troppo all’interno del canone, potremo magari segnalarli, ma non inserirli tra i finalisti.

qui il link alla pagina

A questo punto mi chiedo se ne vale la pena, almeno per la scheda di valutazione. 
Voi cosa ne pensate? L'avete trovata utile per migliorare il lavoro?
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