[MI181] Pista corta

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Traccia 2. Davide e Golia

Brad ha un sogno.
Sei un dannato aussie Brad, dovresti cimentarti nel rugby, nel tennis, oppure provare il football.
Come ti è venuto in mente il pattinaggio Brad?

Sul ghiaccio oltretutto.

L’Australia nell’ immaginario collettivo è sole, mare… potevi spiccare nel menu degli squali tanto confusi da spregiudicati surfisti, e invece…

Brad, piccolo Brad. A diciotto anni mi vai a vincere la medaglia d’oro ai campionati mondiali di short track. Ma da dove sei saltato fuori?

Davvero pensi che bastino entusiasmo e duro allenamento? Ragazzo mio, le sponsorizzazioni muovono una gran quantità di soldi. Le scommesse poi, fioccano negli sport meno seguiti. Dove pensi di andare Brad?

Nessuno ostacola la compagnia del Fato.
Fatti da parte ragazzino. Hai avuto il tuo momento di gloria, ora aria.

Capelli sparati biondi, sguardo spavaldo, la vedo la punta della lingua a lato della bocca schiusa. Concentrati sugli amori estivi, vatti a divertire!

Non sei incluso nei nostri piani.

A vent’anni il bronzo te lo concediamo, ma a ventuno l’argento nelle olimpiadi invernali no. Abbiamo previsto altro. Non sai con chi hai a che fare ragazzo. Ci costringi ad intervenire duramente.

Ti scontri con Fredric, nulla di strano, non stiamo qui a fare piroette, la velocità in spazi stretti mette in conto il rischio, ne sei consapevole, giusto? Quel rosso vivo che si allarga sul bianco che riflette la luce.  Notevole, non c’è che dire. Hai del talento ragazzo. Dovevamo sfruttare meglio questa performance, ma devo essere sincera, non avevamo previsto addirittura la lama sull’arteria femorale. Quattro litri di sangue. Non conosci le mezze misure ragazzo.

Mi sarebbe dispiaciuto se fossi morto, non rientrava nei nostri piani. In fondo ci bastava che non rompessi primeggiando su una concorrenza alla male e peggio sulla quale avevamo dei programmi. Tieni presente che abbiamo anche una certa reputazione da difendere.
Lieta che tu sia vivo dopo la tragedia, sinceramente pensavo di relegarti ad un ricordo movimentato.

Ci prendiamo le nostre responsabilità. Potevamo puntare su atleti di maggior livello, perché ora lamentarci che partecipi nuovamente alle Olimpiadi dopo quattro anni dall’incidente con quella gamba sbilenca… Per carità, non è che i tuoi risultati siano granché, ma sei disturbante. Attiri un’ attenzione non gradita.

Sia chiaro: le prossime Olimpiadi scordatele!

Puoi provare una nostra colpa nella frattura di due vertebre del collo a due anni dalla massima competizione in allenamento? Certo, noi siamo la compagnia del Fato, è nel nostro slogan, che tutto possiamo. Ma puoi provarlo?

Come si dice in questi casi? Datti all’ ippica? No, no, te lo consiglio, lascia stare. Lì è proprio bene che non ti avvicini. Non mi fare parlare.

Non ci credo. Ancora tu. Alle Olimpiadi del 2002. Mi ero organizzata nei dettagli, ero certa che questa volta non saresti stato tra i piedi, ma ho avuto uno screzio con un collega, uno ammanicato che ha fatto squalificare il secondo classificato aprendoti le porte della semifinale e non solo.
Quel giuda pur di farmi dispetto si è goduto la caduta di due semifinalisti e ha fatto squalificare il terzo. Non ci credo che sei nuovamente in finale, ma non hai speranze. Capisci bene che non sei proprio in condizioni.

Sei una rottura perché fai crollare rovinosamente i guadagni delle scommesse, ma ti considero meno di una zanzara arrivata per sbaglio all’ inverno. Hai un’ età, il corpo martoriato e competi con ragazzi nel pieno della forma. Adios!

Tecnica attendista l’hai chiamata?
Davvero?

Il gioco è correre, saettare sul ghiaccio facendo stridere le lame! Corpo a corpo su una pista strettissima. Questo è lo Short Track! Che cavolo vuol dire attendista? Che tecnica è aspettare che cadano gli altri concorrenti?

Jia cade mentre prova a sorpassare Oho, che perde l’equilibrio e trascina con sé anche il canadese e il coreano… Neanche noi avremmo mai progettato tanto. Davvero poco credibile.

L’oro. Hai vinto la medaglia d’oro. Non può essere una casualità, è l’unica certezza che ho…
<3

Re: [MI181] Pista corta

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Ciao @Modea72 e grazie per aver partecipato.
Immagino che tu abbia scelto la traccia 3, mi pare quella che si adatta meglio al testo. 
Il racconto appare incompiuto. Molto è rimasto nella penna… il fatto di non inserire un contesto, un dove, un perché e soprattuto un chi mi ha tolto gran parte del piacere della lettura. Anche i personaggi restano appena delineati, manca la costruzione psicologica, il percorso interiore. 
Anche il narratore sembra distaccato. Insomma, il lavoro ha, come sempre, una ottima idea di fondo e sono certissima che quando la svilupperai con battute e tempo adeguato ne verrà fuori un bel gioiello. Per ora l’ho trovato un diamante allo stato grezzo.

Re: [MI181] Pista corta

4
Vi ringrazio @@Monica@Zappo decisamente troppo buoni per questo racconto più che zoppicante, scritto "per tigna", ma decisamente poco curato e frettoloso.
Chiedo la cortesia @Sira se può aggiungere
[Traccia 2: Davide e Golia

Non ho avuto idee fino a ieri tardo pomeriggio, ho potuto lavorarci dalle 21.30 e con la pretesa di cimentarmi in qualcosa di nuovo... Ho avuto un vero e proprio blocco.]
[Volevo provare a dare uno stilo ironico, divertente ad un mio racconto. Nella vita elargisco ironia ad ogni frase, nei racconti sono sempre abbastanza tragica.
Idee sulla trama zero, poi parlando con dei colleghi esce fuori la storia di Steven Bradbury che vince le Olimpiadi perché gli altri concorrenti sono tutti caduti... Più ironico di così, mi sembrava anche abbastanza aderente alla traccia. Poteva essere dotato di maggiore fortuna, ma anche tecnica, visto che il rischio della caduta è intrinseco in quello sport.
Ma che faccio, non mi documento?
Lotta tra la vita e la morte per lacerazione arteria: vero. Frattura del collo: vero.
Un piccolo Davide con il fato Golia ... Tanto meglio, ma di divertente c'è ben poco e poi, come delineare dei personaggi reali senza rischiare la denuncia?
Insomma... Metteteci pure che mi sono addormentata seduta tre/quattro volte mentre scrivevo e abbiate pietà di me!
:bandiera:
<3

Re: [MI181] Pista corta

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Però divertente è divertente, e io preferisco la commedia. L'idea che ci siano delle forze oscure che organizzano gli incidenti sportivi è buona - anzi, mentre scrivo mi rendo conto che l'idea che l'assurdo incidente a quattro sia capitato perché due (o più) tenebrose organizzazioni malevole non si sono coordinate bene tra di loro, facendo vincere l'unico non supportato da nessuna cabala, sarebbe stato perfetto come focus del racconto. L'idea che pure i rettiliani alla fine siano dei casinari incompetenti mi fa sorridere un sacco.

Re: [MI181] Pista corta

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Modea72 ha scritto: Sei un dannato aussie Brad,
Perché non chiamarlo australiano?

Grazie, @Modea72 , di avere svolto la mia traccia e in un modo così originale! Un Davide indomito e fortunato che batte senza trucchi altri atleti
più dotati e più sani di lui alle Olimpiadi. In un contesto di incidenti provocati ad arte e scommesse pilotate.

Brava per avere partecipato e scritto il racconto in tre ore scarse: congratulazioni, anche perché persino la velocità con cui ti sei costretta a scrivere
mi è parsa (prima di saperne il vero motivo) funzionale al racconto e voluta.  (y)
Di sabbia e catrame è la vita:
o scorre o si lega alle dita.


Poeta con te - Tre spunti di versi

Re: [MI181] Pista corta

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Cara @Poeta Zaza sei stata determinante per non farmi demordere. L'entusiasmo dimostrato quando ho risposto al tuo invito, mi ha decisamente spronata a combattere questa stanchezza perenne, particolarmente pressante in questo periodo, quindi davvero grazie .
Mi stupisce che questo racconto raccolga apprezzamenti. Io ci leggo tutta la frettolosità della stesura.
Poeta Zaza ha scritto: Perché non chiamarlo australiano?
L'intento era quello di incuriosire il lettore, ma anche dare subito l'idea di una supponente superiorità di chi parla.

Grazie ancora per tutto 
<3

Re: [MI181] Pista corta

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@Modea72 ciao. Eravamo nella stessa situazione, io e te. Abbiamo scritto senza avere tempo, né idee: anche se almeno io, quelle non mi mancano mai.
Ma anche se hai l'idea e non hai tempo, il che equivale a non avere la giusta lucidità, fa sì che l'idea che cerchi di mettere sulla carta rimane una idea di difficile interpretazione. Io ho colto l'ironia sin dalle prime righe, per questo stai tranquilla, il tuo intento è riuscito. Mi pare anche abbastanza audace per un racconto breve, considerato il risultato. Ma sì. Bisogna essere coraggiosi e gettarsi su una idea simile al guizzo di un lampo, perché non tentare? Siamo qui anche per provare certe esperienze e anche passare qualche ora insieme. Ti premio per l'audacia. (y)
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