Agenzie letterarie, ditemi se è capitato anche a voi?

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Buonanotte, fanciulli. Ho pensato di aprirmi un profilo perché "Costruttori di Mondi" sarà il mio nuovo sito catarsi quando il mondo editoriale si fa cattivo e io mi sento sola e indifesa. Vi prego di prendere le mie parole con ironia, perché sdrammatizzare è l'unico modo che ho per ridimensionare un po' la mia vita. Oggigiorno parliamo di agenzie letterarie: le mie esperienze!  :asd:

Avete presente quando comprate un biglietto al "gratta e vinci" e per un po' credete di vincere perché quei numerini sembrano combaciare, ma ehi... manca ancora l'ultimo quadratino da grattare prima di intaccare il bottino e, fastidiosamente, non è mai quello conveniente. Questo è un meccanismo psicologico molto utilizzato da parte di chi progetta questi cartellini: la motivazione influisce sul qualche circuito nel cervello ed è ecco che pensiamo che alla prossima tutto andrà meglio, basta un sforzo in più. È lo stesso ragionamento che fanno i predatori quando per poco non sbranano la preda.

Tutto questo bel discorso è un po' la mia impressione sul funzionamento di alcune agenzie letterarie. Ne esistono di due tipi: quelle disinteressante che si occupano soltanto di rappresentanza e guadagnano dalla percentuale di vendite e quelle che si occupano sia di rappresentare lo scrittore che di aiutarlo con l'editing (non obbligatoriamente entrambe le cose). Il cavillo cavilloso un po' si nasconde proprio nell'ultima categoria, o almeno tutta la somma delle mie esperienze mi ha portato a questo ragionamento.

Fase uno: invio del testo. Questa è la fase che apre il cielo, la positività sta a mille.
Fase due: riscontro positivo, possibile rappresentanza ma c'è un grosso "ma"... spendere soldi per l'editing.
Fase tre: rifiutare perché la rappresentanza non costa nulla, l'editing sì.

Sembrerebbe un ragionevole scambio di messaggi, ma io penso troppo e a volte mi sbaglio pure. 
So come funziona l'editing, ne esistono di diversi tipi e la casa editrice spesso provvede a farlo gratuitamente, a contratto firmato. Onestamente conosco le condizioni del mio testo, ho avuto qualche parere professionale e, almeno dal primo riscontro della fase uno, non sembra necessario un editing troppo invasivo, il riscontro stesso mi sembra più alludere a qualcosa di superficiale, quindi perché non tentare con la rappresentanza? Perché spendere moneta per qualche piccolo aggiustamento che la CE può fare disinteressatamente? Perché tutte le belle parole sulla funzionalità del testo scompaiono a rifiuto inviato? Si è concluso tutto in modo secco, come una porta sbattuta, ci sono rimasta un po' male. Si mirava solo alla rappresentanza, ma la rappresentanza deve per forza essere fatta al prezzo di un editing, anche se non è necessario intervenire in maniera profonda ma solo superficiale. Mi viene da credere che le potenzialità dell'opera non sono mai esistite e che il complimento era fine a se stesso, o meglio, fine al raggiungimento dell'editing. Boh, forse mi faccio troppe paranoie, forse penso male perché tanto non si sbaglia mai, si dice. 

Ditemi se anche voi avete avuto queste impressioni? Vi è mai capitato di sentirvi così? Come se la speranza impiantata avesse il solo ruolo di portare avanti un servizio a pagamento. Rispondete con sincerità!
a b c d f... u

Re: Agenzie letterarie, ditemi se è capitato anche a voi?

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Ciao @TheLondoner e intanto benvenuta! :ciaociao: Credo ci sia una sezione apposita per discutere sulle agenzie in genere, ma può andare bene anche qui.
TheLondoner ha scritto: Si mirava solo alla rappresentanza, ma la rappresentanza deve per forza essere fatta al prezzo di un editing, anche se non è necessario intervenire in maniera profonda ma solo superficiale. Mi viene da credere che le potenzialità dell'opera non sono mai esistite e che il complimento era fine a se stesso, o meglio, fine al raggiungimento dell'editing.
In pratica ti sei risposta da sola  :asd: Attenzione però: il fatto che questo tipo di agenzie punti a vendere servizi vari, non significa che il testo non sia valido, le due cose non sono legate. Questo secondo tipo di agenzie, come hai capito anche tu, accetta e legge volentieri tutti i manoscritti proprio per poi proporre servizi, perché è su questi che guadagna, non sulla rappresentanza (che il più delle volte non porta a nulla o a CE talmente piccole che è impossibile che le percentuali sulle vendite coprano le loro spese).
Invece il primo tipo di agenzie, che sono di solito quelle serie (e forse le uniche che valga la pena contattare) accettano testi solo se sono già a posto, o richiedono pochissimo lavoro, in modo da poterli mandare a CE importanti senza fare brutta figura. Oppure, se davvero sono interessate (perché il testo è originale, o è su un tema che in quel momento è molto richiesto), danno dei suggerimenti all'autore perché sistemi da solo il suo libro e poi torni a sottoporlo.
Detto ciò, le agenzie valide e gratuite si contano su una mano, e spesso richiedono invii a tempo limitato dove accede il più veloce. E oltre a ciò rispondono raramente. La maggior parte di quelli che sono riusciti a entrarci avevano già conoscenze (per aver frequentato corsi, scritto su riviste letterarie, o comunque aver conosciuto qualcuno in contatto con qualcun altro...). Io ho provato con quattro libri diversi, e solo un'agenzia valida mi ha risposto chiedendomi il romanzo intero. Poi non se n'è fatto niente, perché non li convinceva del tutto, ma non mi hanno proposto editing, mi hanno detto solo che non pensavano di poterlo piazzare.

Per l'ultimo libro, avendo già pubblicazioni alle spalle e collaborazioni con blog, riviste, ecc. avevo più speranze, ma di nuovo silenzio. Ho fatto un tentativo con un'agenzia nuova che chiedeva non una percentuale, ma un compenso una tantum (ci sono anche quelle, una terza categoria). Non mi hanno proposto editing ma solo una correzione bozze gratuita, prospettandomi, tra le altre, 3 o 4 CE medio-grandi. Ma guardando sul loro sito non c'era niente che potesse confermare questi contatti prestigiosi, quindi anch'io l'ho vista come una lotteria. Un biglietto costoso che poteva farmi vincere il jackpot oppure, più probabilmente, niente.
Questo purtroppo vale anche per molte agenzie della prima categoria (nella lista agenzie le puoi vedere) che chiedono qualche centinaio di euro solo per leggere i manoscritti (e non ho mai sentito di nessuno che sia stato preso così).
TheLondoner ha scritto: Vi è mai capitato di sentirvi così? Come se la speranza impiantata avesse il solo ruolo di portare avanti un servizio a pagamento.
Per la mia breve esperienza, ho notato che quando una CE/agenzia loda il tuo libro, vuole sempre qualcosa. Le volte in cui un mio libro è stato accettato non mi hanno nemmeno detto il perché, solo che era pubblicabile o i tempi previsti, stop. È deprimente, perché non hai mai la misura reale del valore di ciò che scrivi.
Il trucco è smettere di vedere gli operatori editoriali come gente che apprezza il talento e cerca il prossimo capolavoro, e vederli invece come imprese economiche, dove tutto ha uno scopo: un libro viene pubblicato se si prevede che venderà (e credo ci siano delle formule matematiche per stabilirlo), non importa come sia.
Ci capita di non avere davvero la consapevolezza di quanto potere abbiamo, di quanto possiamo essere forti (A. Navalny)
Qualunque sia il tuo nome (HarperCollins)
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Re: Agenzie letterarie, ditemi se è capitato anche a voi?

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@Silverwillow Ma concordo in pieno!
Sono tutti sistemi pseudo-fregutura, allora. Capisco che un editor non campa di certezze e i prezzi sono quello che sono, ma non ha molto senso spingere sulle speranze di esordienti ingenui, senza contare che basta informarsi in un forum come questo per capire di che pasta è fatto chi gesti i servizi editoriali. Purtroppo l'idea dello scrittore in sé è molto poetica ma, se si esclude il triangolo delle Bermuda lavoro-guadagno-azienda, passa ogni voglia di romanticizzare quello che facciamo... Be', diciamo che a noi scrittori, se proprio tutto va male, rimane tanto altro. Un libro non pubblicato non è la fine del mondo, ma per chi campa di editoria un libro pubblicato in più o in meno può fare davvero la differenza. 
Non è a noi che chiudono le serrande, quando non abbiamo niente da offrire!
a b c d f... u

Re: Agenzie letterarie, ditemi se è capitato anche a voi?

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TheLondoner ha scritto: Un libro non pubblicato non è la fine del mondo, ma per chi campa di editoria un libro pubblicato in più o in meno può fare davvero la differenza. 
Il fatto è che gli scrittori sono sempre di più, e gli editori non hanno problemi a trovarne.
Se non l'hai ancora vista, ti segnalo questa interessante discussione, dove si parla dei costi reali di produzione di un libro: https://www.costruttoridimondi.org/forum/viewtopic.php?f=46&t=2124.
Gli agenti (quelli seri) guadagnano una percentuale sui guadagni degli autori (in genere il 15% sull'8% che prende l'autore), quindi per mantenersi devono piazzare libri a editori da cui ci aspetta la vendita di qualche migliaio di copie. Chi li piazza a editori sconosciuti che non fanno promozione né niente non rientrerà mai delle spese. Mettiamo che il ricavo dell'autore sia un euro a copia e che venda 200 copie in tutto (caso normale): il guadagno dell'agenzia si aggirerebbe sui 30 euro. Ma offrendo un editing a pagamento (fatto magari all'interno dell'agenzia, quindi senza spese) ne possono guadagnare 1000 subito. Comunque vada il libro, sarà un guadagno certo e molto maggiore.
TheLondoner ha scritto: senza contare che basta informarsi in un forum come questo per capire di che pasta è fatto chi gesti i servizi editoriali.
Purtroppo non tutti si informano. Le agenzie poco serie contano su questo. Alimentano le speranze di chi ha poca esperienza nel settore per guadagnare.
L'ultima agenzia che ho trovato io (trovi la discussione nel settore agenzie) mi offriva una correzione bozze gratuita (e mi è perso un buon segno), ma non so dire se avrebbero fatto lo stesso con qualcuno al suo primo libro. La richiesta di una quota fissa, dichiarata apertamente nel sito, poteva anche servire a coprire le spese, e non era costosa come un editing, ma essendo appena nati non c'era modo di stabilire la verità sui contatti vantati. Non avrei dovuto contattarli, l'ho fatto solo perché promettevano una valutazione gratuita (e stavo impazzendo per capire se il libro fosse buono o no). La valutazione era molto approfondita (chi l'ha letto ha colto sfumature che i lettori beta non avevano capito) e positiva, ma non avevo pensato al dilemma che sarebbe seguito: se qualcuno si aspetta un guadagno, c'è da fidarsi di ciò che dice?  :facepalm:
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Re: Agenzie letterarie, ditemi se è capitato anche a voi?

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E' una discussione il cui tema è stato ripetutamente sviscerato sia in questo forum, che sul precedente, defunto Writer's Dream.
Il risultato ripetutamente acquisito è: tutte le agenzie che chiedono soldi per qualsiasi motivo (lettura e valutazione, editing, rappresentanza con pagamento anticipato una tantum) non puntano a una vera rappresentanza, ma soltanto a spremere denaro all'autore, quindi sono da evitare. Il resto è lotta quotidiana.
Mario Izzi
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Re: Agenzie letterarie, ditemi se è capitato anche a voi?

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@Silverwillow, @Cheguevara.
Ringrazio entrambi per le risposte, mi hanno dato un'ulteriore svegliata, considerando che credevo di essere io troppo maliziosa. Evidentemente è così che funziona il mondo: guadagno, guadagno, guadagno. Mi dispiace per gli esordienti che spesso non hanno effettivamente il tempo d'informarsi. Io comunico il mio divorzio con qualsiasi agenzia letteraria, salvo casi eccezionali (espandimento del pubblico ecc).
a b c d f... u

Re: Agenzie letterarie, ditemi se è capitato anche a voi?

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Se posso aggiungere un commento "tardivo", un'agenzia seria si limita a fare da agenzia letteraria, appunto, non da agenzia di servizi editoriali.
Come fare a riconoscere un'agenzia seria? Semplice, sono quelle che leggono e basta, senza offrire servizi di riscrittura/editing/altro.
Te ne cito un paio:
-Walkabout literay agency
-The Italian Literary Agency (a mio avviso la migliore).

Se il testo è valido e ha solo bisogno di qualche (piccolo) ritocco, se ne occupano loro gratis.

Re: Agenzie letterarie, ditemi se è capitato anche a voi?

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MadTeacher ha scritto: Scusa, ma in Italia nessuna agenzia major legge/valuta gratis. Ciò accade solo nel sistema anglosassone (dove notoriamente c'è tutt'altro mercato).
Non capisco. Mi pare che tu stesso abbia detto, nel post precedente, che un'agenzia seria dovrebbe limitarsi a fare rappresentanza. Nel nostro mercato, le vere agenzie di rappresentanza possono contarsi con le dita di una mano: il resto sono macchine mangiasoldi.
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Re: Agenzie letterarie, ditemi se è capitato anche a voi?

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@MadTeacher “gratis” ma se hanno preso soldi (parecchi) per leggere non è gratis. Si sono semplicemente fatti pagare prima. 
Personalmente non ho dato un euro a nessuno, ma è giusto investire nei propri sogni, non c’è nulla di male. Il problema è capire se davvero qualcuno ne ha ricavato qualcosa. Le testimonianze su questo forum parlano chiaro, come già riportato, ai tempi di Writer’s Dreams un paio dicevano di aver ottenuto la pubblicazione passando per un’agenzia. Saranno stati altri tempi o un caso, non lo so, ma si trattava comunque di una percentuale di successo ridicola.

Re: Agenzie letterarie, ditemi se è capitato anche a voi?

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Cheguevara ha scritto: Non capisco. Mi pare che tu stesso abbia detto, nel post precedente, che un'agenzia seria dovrebbe limitarsi a fare rappresentanza. Nel nostro mercato, le vere agenzie di rappresentanza possono contarsi con le dita di una mano: il resto sono macchine mangiasoldi.
Tutte le maggiori agenzie si fanno pagare per farsi leggere. Servizio lettura, appunto. Poi o è Sì o e No, e stop. Non fuffa che ti indora la pillola per appiopparti l'editing anche se il testo non vale (questo spesso accade con le agenzie minori, che devono mangiarci, ovvio). Poi la rappresentanza si paga con le royalty sul venduto. 
Poi che sia un'Agenzia che "funziona" lo capisci vedendo i titoli che ha piazzato alle major.

Re: Agenzie letterarie, ditemi se è capitato anche a voi?

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MadTeacher ha scritto: Tutte le maggiori agenzie si fanno pagare per farsi leggere. Servizio lettura, appunto. Poi o è Sì o e No, e stop. Non fuffa che ti indora la pillola per appiopparti l'editing anche se il testo non vale (questo spesso accade con le agenzie minori, che devono mangiarci, ovvio). Poi la rappresentanza si paga con le royalty sul venduto. 
Poi che sia un'Agenzia che "funziona" lo capisci vedendo i titoli che ha piazzato alle major.
Forse non mi sono spiegato. Il problema è che le agenzie di rappresentanza non dovrebbero farsi pagare per selezionare gli autori da rappresentare: per selezionare devi leggere, ed è tuo interesse di agenzia cercare autori da rappresentare; il tuo guadagno dovrebbe essere una percentuale sulle royalties del rappresentato, punto. Invece, travestite da agenzie di rappresentanza, esistono una pletora di agenzie che usano l'eventuale rappresentanza, che nessuno vedrà mai, come specchietto delle allodole per fornire servizi a pagamento, tra cui addirittura la semplice lettura. In questo forum, e nel precedente WD, se ne è discusso fino alla nausea: le agenzie valide, effettivamente in grado di rappresentare autori procurando e gestendo contratti con case editrici di peso, sono pochissime: massimo cinque o sei, a fronte di centinaia, forse migliaia, che si spacciano per tali, ma il cui core business è la vendita di (inutili) servizi agli aspiranti autori.   
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Re: Agenzie letterarie, ditemi se è capitato anche a voi?

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MadTeacher ha scritto: @Cheguevara

Non lo so, forse lo fanno anche per fare una "scrematura" alla fonte. Se leggessero gratis credo riceverebbero migliaia di testi al giorno, quanta gente dovrebbero pagare per esaminarli tutti?
Rigirando la domanda, in Italia esistono agenzie serie che leggono gratis? Sto provando a spulciare nel forum apposito :D
Esistono, sono poche e difficilmente rispondono. La verità è che le vere agenzie di rappresentanza preferiscono allo scouting rappresentare autori già affermati, così come le vere case editrici preferiscono pubblicare autori noti, piuttosto che rischiare sugli esordienti. E' questo il mercato, e non se ne esce.
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Re: Agenzie letterarie, ditemi se è capitato anche a voi?

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Cheguevara ha scritto: così come le vere case editrici preferiscono pubblicare autori noti, piuttosto che rischiare sugli esordienti


Scusa, ma allora Ilaria Tuti...? Aveva spedito il manoscritto alla Longanesi e l'hanno pubblicata subito - almeno questo è quanto mi ha confermato lei stessa.
Ok, forse non era del tutto una sconosciuta, avendo già vinto dei Premi importanti...

Re: Agenzie letterarie, ditemi se è capitato anche a voi?

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Fabioloneilboia ha scritto: @MadTeacher Ilaria Tuti ha vinto Ioscrittore e poi è stata pubblicata da Longanesi. Aggiungo che è stata anche finalista al premio Tedeschi, lo stesso anno, sempre con la serie di Teresa Battaglia.
Mi risulta che prima di IoS avesse già vinto il più prestigioso Gran Giallo Mondadori.
Comunque, leggendo ciò che scrivono sulla IV di copertina, avrebbero ricevuto un manoscritto che ha sbalordito tutta la redazione. Se non ho compreso male, la Tuti mi disse che si trattò di un invio spontaneo...

Re: Agenzie letterarie, ditemi se è capitato anche a voi?

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MadTeacher ha scritto: Mi risulta che prima di IoS avesse già vinto il più prestigioso Gran Giallo Mondadori.
Comunque, leggendo ciò che scrivono sulla IV di copertina, avrebbero ricevuto un manoscritto che ha sbalordito tutta la redazione. Se non ho compreso male, la Tuti mi disse che si trattò di un invio spontaneo...
Se uno scrittore già abbastanza famoso effettua un invio spontaneo a una grande CE che poi decide di pubblicarlo, non è paragonabile all'esordiente illustre sconosciuto. Non sposta di una virgola i termini del problema.
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Re: Agenzie letterarie, ditemi se è capitato anche a voi?

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@MadTeacher è andata come ho scritto sopra, ufficialmente è stata pubblicata da Longanesi come vincitrice di Ioscrittore (basta vedere la pagina del torneo). Poi, da quanto appurato nel gruppo del torneo, in realtà non hanno esattamente pubblicato il testo che ha vinto, ma ne aveva già altri pronti, sempre di Teresa Battaglia.
Aggiungo, nuovamente, che era già autrice conosciuta alla Mondadori, oltre al Tedeschi scriveva per Delos e Writers Magazine. Infatti molti gli hanno rinfacciato di averla persa in favore di Mauri Spagnol.
Questo per farti capire che era tutto tranne che esordiente e sconosciuta.

Re: Agenzie letterarie, ditemi se è capitato anche a voi?

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Spesso si parla di esordio in modo sbagliato. In particolare, il vero esordio di Ilaria Tuti fu "Isabel", romanzo pubblicato da una piccola casa editrice che si chiama Montag ed è ancora attiva.
Potrete riscontrarlo con una banale ricerca online. 

Il passaggio da case editrici misconosciute viene secondo me "oscurato" dalle grandi, che così utilizzano l'appeal dell'"esordiente".

Credo sia molto ingiusto nei confronti di chi scopre davvero nuovi talenti. 

Re: Agenzie letterarie, ditemi se è capitato anche a voi?

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Buongiorno, mi sono appena iscritto e chiedo scusa nel caso non fosse questo lo spazio dedicato alla discussione (ma a occhio e croce direi proprio di sì) su esordienti, agenzie letterarie, scouting editoriale e compagnia bella. Scrivo, più o meno tutti i giorni, da una ventina d'anni e altrettanti li ho passati lavorando nell'editoria (piccola e media). In pratica quando non stavo preparando o spedendo a qualcuno un mio testo, mi occupavo di leggere quello di qualcun altro. Non voglio dilungarmi ma, insomma, credo di avere alle spalle una discreta gavetta, da una parte e dall'altra del fronte. Le mie conclusioni sono: se proprio vuoi provare a pubblicare seriamente (chiarisco: editore che non chiede contributi e che effettivamente riesce quantomeno a raggiungere una libreria "in carne e ossa") e nessuno è riuscito a farti cambiare idea, allora scrivi un giallo o un thriller. Altro, se non sostenuto da una firma nota, è impubblicabile. Scrivi semplice e non troppo bene: nel dubbio meglio essere stupidi che intelligenti. Se non scrivi gialli o thriller, e proprio non ne vuoi sapere di rinunciare, prova a tradurre il tuo libro (mi raccomando, un romanzo: i racconti non vengono presi in considerazione da nessuno, perlomeno in Italia) e a pubblicarlo all'estero. Oppure cerca di farti un nome in un altro modo - insomma, cerca di andare almeno una volta in televisione, sennò chi potrà mai prendere in considerazione quello che scrivi, indipendentemente dalla qualità? Ma anche il giallo o thriller, mi raccomando, non deve essere troppo originale: il lettore contemporaneo (se ancora esiste) è estremamente pigro, non vuole sorprese, soltanto addormentarsi cullato da una nenia che conosce bene, non vuole essere disturbato con roba troppo impegnativa! In pratica, se non sei disposto a scrivere un troiaio, rinuncia. Perciò, in sintesi, il mio consiglio è questo: rinunciate a voler pubblicare. Lo scrittore è un mestiere scomparso, come quello che accendeva e spegneva i lampioni a gas nell'800 o l'impagliatore di sedie. E la stragrande maggioranza della roba pubblicata al giorno d'oggi non vale la carta su cui è stampata. Anche le librerie presto scompariranno e i libri saranno tutti confinati nei cassetti nell'immutata forma del manoscritto: la loro vita durerà il tempo di un sospiro e passeranno immediatamente dalla culla alla tomba.

Re: Agenzie letterarie, ditemi se è capitato anche a voi?

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@bernardo cellini Io distinguerei tra pubblicare e avere successo. Sull'avere successo, che significa vendere almeno qualche decina o centinaio di migliaia di copie, sono completamente d'accordo con te: se non sei in grado di partecipare a talk show  e comparsate varie su tv a diffusione nazionale, vendere 100 copie rappresenta un traguardo, venderne 500 un mito. Non dipende, però, dal genere trattato: avviene per qualsiasi tipo di pubblicazione, come insegna il Generale fascioleghista che ha fatto fortuna con una fetecchia illeggibile a metà tra il "saggio" e il manifesto politico. Pubblicare senza spendere un centesimo con una piccola casa editrice è, invece, alla portata di tutti, senza bisogno che l'opera sia necessariamente del tipo giallo-thriller-poliziesco e affini: esistono sul mercato anche piccole case editrici serie disposte a pubblicare buoni libri, indipendentemente dal genere trattato. Sono una minoranza, ma sono raggiungibili senza bisogno di ricorrere a intermediari. Non si raggiunge il successo, ma è sempre meglio che far ammuffire le proprie opere in un cassetto.
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Re: Agenzie letterarie, ditemi se è capitato anche a voi?

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Ma queste agenzie che leggono gratuitamente, senza che questo sia un'esca per servizi vari, e ti rappresentano chiedendo solo una percentuale, esattamente quali sono? Perché a più riprese si citano dicendo che si contano sulle dita di una mano, ma io spulciando nella sezione apposita non le trovo. Alla fine, chi in un modo o in un altro, chiedono tutti soldi. Accetto la segnalazione dei nomi anche in privato, se pubblicamente non si può per discorso pubblicità 
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