Re: Tutto ciò di cui volete parlare (o lamentarvi) senza distinzioni di argomento

1776
dyskolos ha scritto: Comunque per me è fascista chi aderisce a certi valori. Mi auguro che col tempo la cosa si diluisca e si dimentichi il fascismo mussoliniano, ma, visti gli ultimi sviluppi della situazione, direi che è proprio il contrario. 
Abbiamo una presidenta che si è formata nel solco del repubblichino Almirante e la seconda carica della Repubblica che venera il busto di Mussolini. Potrebbe bastare, ma le prove di fascismo, praticamente quotidiane, sono a disposizione di chiunque abbia occhi per vedere, orecchie per sentire e materia grigia sufficiente. Prove a cui la salviniana lega è tutt'altro che estranea. Ma all'uomo qualunque pare che vada bene così: fino a quando? Staremo a vedere.
Mario Izzi
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(in)giustizia & dintorni (trilogia)
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Re: Tutto ciò di cui volete parlare (o lamentarvi) senza distinzioni di argomento

1777
M.T. ha scritto: Ma il governo non vuole che se ne parli (se potesse non farebbe neppure le vaccinazioni), anzi non parla dei problemi
Purtroppo è così. Ieri hanno trovato il covid a mia sorella e a suo marito, poi a mio fratello e a sua moglie, i quali sono appena arrivati da Ginevra proprio per passare il Natale qui. Invece mi sa che passerò il Natale in solitudine. Mi dispiace molto per mio fratello e sua moglie, oltre che per me :( Spero che decidano di venire lo stesso il 24, il 25 e il 26. Per me devono venire a casa mia fregandosene del covid. Non è finito e francamente ha rotto.
M.T. ha scritto: E ne vogliono mettere ancora di più. No, vanno tolte, tornare come una volta. Perché, fra parentesi, tutte queste partite hanno rotto, fanno passare la voglia (come se mangi sempre la stessa minestra).
Hai ragione, 'mbare. Si dovrebbe ridurre il numero di partite, invece fanno di tutto per aumentarlo, ma si sa che in queste materie il denaro circola, eccome! Non sono contrario alla superlega in sé: sono contrario alle trovate che servono solo a fare soldi senza considerare tutto il resto.
Cheguevara ha scritto: Prove a cui la salviniana lega è tutt'altro che estranea. Ma all'uomo qualunque pare che vada bene così: fino a quando? Staremo a vedere.
La Lega salviniana non la conta giusta, come al solito. Secondo me, faremo prima a estinguerci che a vedere la fine del fascismo. Inoltre questo governo sta favorendo un clima politico diretto alla perpetuazione del fascismo, anzichè alla sua fine. Siamo messi male!
Il Sommo Misantropo

Re: Tutto ciò di cui volete parlare (o lamentarvi) senza distinzioni di argomento

1778
M.T. ha scritto: Nei notiziari nazionali no; in quelli regionali (quello dell'Emilia Romagna lo fa) sì. Ma il governo non vuole che se ne parli (se potesse non farebbe neppure le vaccinazioni), anzi non parla dei problemi,
Ci tengo a precisare (ho riletto il mio post, ed è ambiguo) che non mi riferivo a te che ne parli, ma a chi ne parla in Tv e sui media con toni allarmistici. Non sono solo le notizie colte qui e là (da tg locali o nel feed delle notizie): l'altro giorno c'era uno di quei virologi famosi (non ricordo neanche il nome), invitato a qualche trasmissione. Bene: mi è sembrato felice come una Pasqua di venire interpellato di nuovo sull'aumento di contagi, dopo anni di invisibilità... E l'ho mandato mentalmente a quel paese.
Qui il virus forse è arrivato meno che altrove, ma tutti i miei familiari prima o poi l'hanno preso (perfino mio padre, che era già più di là che di qua) e tutti l'hanno superato, quindi comprensibilmente non è in cima alle mie preoccupazioni. Specie con uno scenario mondiale che peggiora ogni giorno (se continuano gli attacchi alle navi sul Mar Rosso, pilotati dall'Iran, è un attimo che scoppi una nuova guerra, ma nessuno ne parla, come di troppe altre cose).
Non credo che il governo non voglia che si parli del covid,  mi pare piuttosto che abbia già evidenti difficoltà solo a stare dietro a quel deve fare.
M.T. ha scritto: L'Iran è guidata e supportata da pazzi che odiano le donne. E quei cosi lì (non possono essere definite persone) meriterebbero la stessa sorte che fanno patire alle donne. C'è indifferenza per loro, ma c'è anche per le donne qui, in certi casi siamo allo stesso livello
Non mi pare proprio uguale. Lì costringono delle bambine a sposarsi a tredici anni, e queste ragazzine non hanno nessun diritto: tutela contro la violenza, divorzio, niente. Se si ribellano le ammazzano. No, sono piani del tutto diversi. Ma non significa che non si possa almeno provare a fare qualcosa per sostenerne la causa. Invece niente. Anche l'anno scorso, in pieno "donna, vita, libertà" sono stati quasi solo studenti e femministe a fare almeno delle manifestazioni. La sinistra muore quando non prende posizioni nette e combattive su queste cose.
Ci capita di non avere davvero la consapevolezza di quanto potere abbiamo, di quanto possiamo essere forti (A. Navalny)
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Re: Tutto ciò di cui volete parlare (o lamentarvi) senza distinzioni di argomento

1779
Silverwillow ha scritto: Ma non significa che non si possa almeno provare a fare qualcosa per sostenerne la causa. Invece niente.
Non proprio adesso, ma all'epoca dell'uccisione, da parte della cosiddetta polizia morale, di una ragazza colpevole di non aver indossato il velo secondo i dettami imposti, le manifestazioni ci sono state dappertutto, incluso l'Iran, dove si sono contati pure tanti morti. Purtroppo per liberare non solo le donne, ma tutti i cittadini persiani (così si chiamavano una volta) da una becera teocrazia, non basterebbe neanche una rivoluzione, che verrebbe soffocata nel sangue, e non è neanche detto che coinvolgerebbe l'intera popolazione, perché i radicalizzati islamisti abbondano, sia tra i maschi, che tra le femmine. L'Iran, dittatura teocratica che, con gli attacchi alle navi nel Mar Rosso, sta irresponsabilmente correndo il rischio di innescare la terza guerra mondiale.
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Re: Tutto ciò di cui volete parlare (o lamentarvi) senza distinzioni di argomento

1780
Cheguevara ha scritto: le manifestazioni ci sono state dappertutto, incluso l'Iran, dove si sono contati pure tanti morti
Del Pd o dei 5S non me ne risultano. Protestano contro il governo, o per una generica "pace" (che non si sa bene da dove o da chi dovrebbe discendere) ma io non ho visto partiti, sindacati e sigle varie di sinistra manifestare in sostegno alle proteste iraniane. Le donne continuano a morire, negli scontri o impiccate, ma il pd si limita a chiedere le dimissioni di qualcuno al governo un giorno sì e uno no, e di queste cose non si occupa. Le vite delle persone, anche straniere, dovrebbero essere più importanti, credo, di banali scontri politici sul nulla (perché davvero questo governo, alla fin fine, non sta facendo o cambiando nulla).
Cheguevara ha scritto: L'Iran, dittatura teocratica che, con gli attacchi alle navi nel Mar Rosso, sta irresponsabilmente correndo il rischio di innescare la terza guerra mondiale.
Oltre a opprimere i propri cittadini, l'Iran (forse in accordo col suo compare di Mosca, ma si sa troppo poco a riguardo per dirlo) sta facendo di tutto per innescare nuovi conflitti. Per ora crea solo danni ai commerci occidentali, e cerca più che altro di mantenere alta la tensione, ma è un attimo che venga affondata (magari per sbaglio) una nave da guerra americana. E che succede a quel punto? Questa gente è fanatica, non si sa bene cosa voglia ottenere e non si cura delle possibili conseguenze, e a me sinceramente spaventa.

Cheguevara ha scritto: non basterebbe neanche una rivoluzione
La rivoluzione ci sarà. Forse non è ancora il tempo, ma è questione di poco. Gli iraniani (o persiani, come giustamente dici) ne hanno già piene le scatole del loro governo, che li opprime sui diritti, li mette in costante svantaggio economico e li isola dal resto del mondo. È uno di quei casi in cui sono ottimista, perché di iraniani ne ho conosciuti, e ho ne visto la forza di carattere e l'indipendenza delle idee. Non oggi, né domani, ma ce la faranno.
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Re: Tutto ciò di cui volete parlare (o lamentarvi) senza distinzioni di argomento

1781
Silverwillow ha scritto: La rivoluzione ci sarà. Forse non è ancora il tempo, ma è questione di poco. Gli iraniani (o persiani, come giustamente dici) ne hanno già piene le scatole del loro governo, che li opprime sui diritti, li mette in costante svantaggio economico e li isola dal resto del mondo. È uno di quei casi in cui sono ottimista, perché di iraniani ne ho conosciuti, e ho ne visto la forza di carattere e l'indipendenza delle idee. Non oggi, né domani, ma ce la faranno.
Anch'io ho conosciuto, tanti anni fa, iraniani e iraniane, tutte persone laureate e di grande cultura, che vivevano in Italia in esilio volontario. Temo, però, che l'atteggiamento dei fuoriusciti sia abbastanza diverso da quello dell'attuale popolo, che è quello che ha mandato al potere gli Ayatollah. Le dittature teocratiche sono difficili da sradicare: chi dovrebbe farlo? I giovani vengono indottrinati dalla nascita e le persone in grado di distinguere tra realtà e propaganda sono una minoranza, vedasi quello che accade in Afghanistan, dove pure la gente, per vent'anni, era stata libera dai dettami dell'Islam radicale. Spero anch'io che ce la facciano, ma la vedo dura.
Sull'atteggiamento dei nostri politici in merito, non c'è da stupirsi, perché rispecchia quello del Paese: alla gente non interessa più del conflitto Russia-Ucraina, che è alle nostre porte, figurarsi di ciò che avviene in posti più lontani.
E' qui che ci tocca vivere, volenti o nolenti. Buon Natale.
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Re: Tutto ciò di cui volete parlare (o lamentarvi) senza distinzioni di argomento

1782
Cheguevara ha scritto: alla gente non interessa più del conflitto Russia-Ucraina, che è alle nostre porte, figurarsi di ciò che avviene in posti più lontani.
Hai ragione, gli italiani se ne sono fregati quando gli hanno tolti diritti sul lavoro e le condizioni lavorative sono peggiorate (dalla legge Biagi in poi): se non hanno guardato ai propri interessi, figurarsi preoccuparsi di ciò che accade altrove. Putroppo le cose stanno così.
Buone feste.
Esistono molti mondi: reali, immaginari. Non importa la loro natura: da ognuno di essi si può apprendere qualcosa.
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Re: Tutto ciò di cui volete parlare (o lamentarvi) senza distinzioni di argomento

1783
Cheguevara ha scritto: I giovani vengono indottrinati dalla nascita e le persone in grado di distinguere tra realtà e propaganda sono una minoranza, vedasi quello che accade in Afghanistan, dove pure la gente, per vent'anni, era stata libera dai dettami dell'Islam radicale.
È un po' diverso. Il governo religioso cerca sì di infilarsi in ogni ambito, ma i giovani iraniani non sono indottrinati come i terroristi islamici di altri luoghi. Loro vogliono divertirsi, conoscere il mondo esterno (tanti studiano in Italia o altri paesi) fare le cose che fanno gli altri ragazzi: la musica, la cultura, i social. Facebook ad esempio era oscurato, ma molti avevano una vpn, un programma che permette di passare la censura (consigliato nelle guide turistiche, tra l'altro). L'alcol è ufficialmente vietato, ma a matrimoni e feste private si trova. Le donne coprono sì i capelli, ma spesso lasciando scoperto il più possibile (e per qualcuna purtroppo è andata a finire male). Lo spirito di ribellione e cambiamento c'è, lo si respira nell'aria. Devono solo trovare il modo giusto, perché anche la repressione è forte (e spietata, lo abbiamo visto). Si può solo stare a vedere...
Buon Natale anche a te, e a tutti quanti, comunque. Presa dal discorso, ho dimenticato perfino di fare gli auguri :lol:
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Re: Tutto ciò di cui volete parlare (o lamentarvi) senza distinzioni di argomento

1784
Per sorridere un po' sotto le feste...
Dopo il padre nostro meno patriarcale (https://www.ilpost.it/2023/02/09/chiesa-inghilterra-linguaggio-neutro-dio/ ) e il presepe "inclusivo" con due Marie e nessun Giuseppe, sembrava che il politicamente corretto si fosse momentaneamente calmato e andato in vacanza. Invece no, arriva l'improvviso lampo di genio: https://www.orizzontescuola.it/il-caso-di-gesu-diventato-cucu-zaia-un-grave-errore-le-maestre-si-difendono-non-volevamo-creare-malumori-genitori-in-rivolta/?amp  :facepalm:  :lol:
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Re: Tutto ciò di cui volete parlare (o lamentarvi) senza distinzioni di argomento

1785
@Silverwillow Come ho avuto modo di dichiarare in tante discussioni, sono agnostico, quindi delle religioni - tutte - me ne sbatto ampiamente. Ciò non toglie che cose come due Marie senza S. Giuseppe nel presepe, o cucù al posto di Gesù in una filastrocca, il tutto con lo scopo di supportare da un lato l'omosessualità, dall'altro il presunto rispetto delle religioni altrui, mi fanno lievemente incazzare. Ogni popolo ha le sue tradizioni, che vanno rispettate, in casa propria. La nostra è il presepe con San Giuseppe, e Gesù nelle canzoncine natalizie: chi è venuto nel nostro Paese di sicuro non è obbligato a festeggiare il nostro Natale, ma neanche ha il diritto di offendersi se la religione qui dominante è diversa dalla propria, così come le coppie lgbt sono tenute a rispettare l'orientamento sessuale della maggioranza delle altre persone per cui, in definitiva, sia il presepe con le due madonne che la canzoncina col cucù appaiono come tentativi ridicoli quanto inopportuni, che non fanno neanche ridere. O tempora, o mores...
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Re: Tutto ciò di cui volete parlare (o lamentarvi) senza distinzioni di argomento

1786
Silverwillow ha scritto: arriva l'improvviso lampo di genio: https://www.orizzontescuola.it/il-caso-di-gesu-diventato-cucu-zaia-un-grave-errore-le-maestre-si-difendono-non-volevamo-creare-malumori-genitori-in-rivolta/?amp
Questa fa più che sorridere, fa proprio scompisciare dal ridere :rotol: :rotol: perché nella correzione c'è un orrore grammaticale: una E congiunzione con l'accento :lol: :lol: Qua le maestre dovrebbero essere licenziate con le promessa che ripasseranno dalla prima elementare. Un ripassino di grammatica di base non gli farebbe male. Il mio sogno di una società multietnica, quindi multiculturale e multilingue, diventa sempre più pressante. Per me la società dovrebbe essere laica, quindi via i simboli religiosi (di tutte le religioni possibili e immaginabili) dai luoghi "ufficiali" (come scuole e uffici pubblici): ognuno onori la propria religiosità (insita nell'essere umano, mi dicono) in privato, nel proprio cuore e possibilmente non sul lavoro. Mi piace anche la via giapponese. I Giapponesi non sono cristiani e per la maggior parte si dichiarano atei o agnostici, però è un ateismo (o agnosticismo) diverso diverso da come lo intendiamo noi; per dire, festeggiano il Natale: fanno l'albero e si scambiano i regali, che chiamano con un'espressione che suona come "crismasu presentu". Poi fanno due riti di matrimonio, quello "tradizionale" giapponese e quello cristiano, con messa, sposa in abito bianco, lancio del bouquet, prete (laico), sala predisposta per la festa e tutti i vari annessi e connessi. È comune farli entrambi nello stesso giorno. È, diciamo, un ateismo "additivo", non "esclusivo" come da noi. Mi piace il rito cristiano? Bene, lo faccio, come minimo è una buona occasione per magnare. Mi piace quello indù? Bene, lo faccio e magari lo aggiungo a quello cristiano. Poi magari non credo nelle divinità nemmeno per scherzo, ma la festa è una figata e se magna che è una bellezza :P
Il Sommo Misantropo

Re: Tutto ciò di cui volete parlare (o lamentarvi) senza distinzioni di argomento

1787
il politicamente corretto ha rotto. Come certe revisioni che fanno davvero schifo. Lo fanno per rispetto delle altre religioni? Ma se noi andiamo in certi paesi dobbiamo rispettare le loro tradizioni o sono guai. Anzi, sono guai solo perché crediamo in qualcosa di diverso.
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Re: Tutto ciò di cui volete parlare (o lamentarvi) senza distinzioni di argomento

1788
Non bastava che in tanti creassero conflitti: ora ci si mette anche l'Iran, che vuole rivendicare l'attacco a Israele asserendolo come vendetta per l'uccisione di un suo generale tre anni fa. Rivendicazione smentita da Hamas, ma ciò che conta è il pensiero. Cosa spera di ottenere l'Iran? Una crociata mondiale contro quelli che reputa infedeli?
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Re: Tutto ciò di cui volete parlare (o lamentarvi) senza distinzioni di argomento

1789
Visto che sopra si parla di politicamente corretto, voglio dire una cosa "fuori di melone" e completamente unpopular. Io non ho mai sentito il peso del politicamente corretto perché ho sempre scritto e detto ciò che mi è passato per la testa. Non vorrei che l'auspicata fine del politicamente corretto fosse un modo gentile per dire "Io voglio essere il più maleducato e irrispettoso possibile verso tutto e tutti". Una volta un noto stilista italiano omosessuale disse "Se sei omosessuale e ricco, ti dicono gay; se invece sei povero ti dicono frocio". A me la parziale abolizione del politicamente correto sembra la ricerca del permesso di dire frocio a tutti, quando invece secondo me si dovrebbe andare verso il dire gay a tutti. Non so se ho reso l'idea, ma ci ho provato :P
Il Sommo Misantropo

Re: Tutto ciò di cui volete parlare (o lamentarvi) senza distinzioni di argomento

1790
dyskolos ha scritto: A me la parziale abolizione del politicamente correto sembra la ricerca del permesso di dire frocio a tutti, quando invece secondo me si dovrebbe andare verso il dire gay a tutti.
A me il politicamente corretto pare solo ipocrisia.
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Re: Tutto ciò di cui volete parlare (o lamentarvi) senza distinzioni di argomento

1791
M.T. ha scritto: A me il politicamente corretto pare solo ipocrisia.
Non lo so, Emmettì. Forse tu sai che significa. Io confesso di non averlo capito fino in fondo. Non vorrei che fosse un modo per rivendicare il diritto di essere maleducati e irrispettosi verso gli altri. Visto che lo sai :P , giusto per capirlo, se da domani un uomo mi definisce "menomato nel corpo e nello spirito" e io gli dico che non va bene, sono ipocrita? Questo uomo potrebbe rispondermi che lo dice perché si è stufato di essere politicamente corretto e ora quindi dice ciò che vuole? Per me è solo un gran cafone. Casomai il "menomato nello spirito" è lui :)
Non saprei…
Il Sommo Misantropo

Re: Tutto ciò di cui volete parlare (o lamentarvi) senza distinzioni di argomento

1792
Cheguevara ha scritto: chi è venuto nel nostro Paese di sicuro non è obbligato a festeggiare il nostro Natale, ma neanche ha il diritto di offendersi se la religione qui dominante è diversa dalla propria
Nessuno si sarebbe mai offeso o sentito non incluso per una banale canzoncina di Natale, per questo la trovata risulta così assurda.
Cheguevara ha scritto: sia il presepe con le due madonne che la canzoncina col cucù appaiono come tentativi ridicoli quanto inopportuni, che non fanno neanche ridere.
Mah, io il presepe glielo avrei anche passato (in fondo S. Giuseppe non era il padre biologico :D ). Ma la sostituzione con cucù (degna di un editor da incubo) mi ha fatta ridere eccome (ero anche in fila al supermercato, quando l'ho letta, e la gente mi guardava male). Uno studio scientifico sostiene che l'ironia (e autoironia) faccia guadagnare un paio d'anni di vita in più, e io ne sono convinta. Se non si ride per la follia del mondo si rischia di impazzire o rovinarsi la salute.
dyskolos ha scritto: Per me la società dovrebbe essere laica, quindi via i simboli religiosi
La laicità sì, ma non a livelli fanatici. Nessuno va in crisi per un crocifisso in aula o un presepio, su. Qui si passa il confine tra il politicamente corretto e il ridicolo.
M.T. ha scritto: Cosa spera di ottenere l'Iran? Una crociata mondiale contro quelli che reputa infedeli?
Tornando seri (per un attimo) l'Iran mi preoccupa, e Israele che contro-provoca, anziché cercare di limitare i danni, mi preoccupa di più. È una polveriera, basta un niente e salta tutto per aria. L'Iran sta cercando di prendere il controllo di tutto il "blocco" arabo e mediorientale, e di opporsi all'occidente e alle sue sanzioni economiche, ma usa dei metodi che per me non porteranno vantaggi a nessuno, solo potenziali disastri e nuove guerre.
dyskolos ha scritto: Non vorrei che l'auspicata fine del politicamente corretto fosse un modo gentile per dire "Io voglio essere il più maleducato e irrispettoso possibile verso tutto e tutti"
No. Ma c'è un confine netto tra l'essere rispettosi verso tutti e il diventare ridicoli, e troppo spesso lo si oltrepassa senza neanche rendersi conto. Tutelare l'uguaglianza e non offendere nessuno è ok, ma cambiare una canzoncina natalizia, o discutere su quali termini sostituire nel Padre Nostro, oltrepassano ampiamente quella linea. Non è solo questione del fastidio (o ilarità) che provoca, il problema vero è che danneggia la causa che vorrebbe supportare.
dyskolos ha scritto: Questo uomo potrebbe rispondermi che lo dice perché si è stufato di essere politicamente corretto e ora quindi dice ciò che vuole?
Chi non ha pregiudizi non ha bisogno di essere politicamente corretto a tutti i costi: può essere semplicemente sincero. Ciò non significa offensivo, si tiene sempre conto della sensibilità altrui, ma non ci si arrampica sugli specchi per evitare offese immaginarie (perché è facile sconfinare nell'assurdo). Se sei a posto con la coscienza e coerente nel comportamento, nessuno si offenderà se non metti l'asterisco a fine parola, o se per sbaglio definisci una donna sindaco anziché sindaca. La malignità, molte volte, è solo nell'occhio di chi guarda.
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Re: Tutto ciò di cui volete parlare (o lamentarvi) senza distinzioni di argomento

1793
@dyskolos occorre sempre valutare caso per caso. Mi viene in mente quello di Twain, con le sue opere "ripulite" dalla parola "negro" perché ritenuto un termine offensivo. E in effetti, come viene usato oggi, lo è, ma occorre capire che ai tempi in cui era scritto il libro era un termine di uso comune. Alle volte mi sembra che il politicamente corretto sia una versione della neolingua di 1984 di Orwell. Ti ricordi quando si voleva che non si usasse più il termine natale o natalizio perché si doveva essere più inclusivi? Cosa c'era di offensivo nel dire "Buon Natale" o "periodo natalizio"? Ma lo si voleva fare per non mancare di rispetto a chi non era cristiano. Io però non mi sento offeso se persone di altre religioni parlano di Ramadan o Hanukkah, quindi perché altri si devono sentire offesi se uso la parola Natale?
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Re: Tutto ciò di cui volete parlare (o lamentarvi) senza distinzioni di argomento

1794
Silverwillow ha scritto: Ma la sostituzione con cucù (degna di un editor da incubo) mi ha fatta ridere
a me fa venire voglia di mandarli a spendere, come quando le corna di cervo in Il trono di spade nella traduzione italiana divennero il corno di unicorno perché così faceva più fantasy :angry:
Silverwillow ha scritto: La laicità sì, ma non a livelli fanatici. Nessuno va in crisi per un crocifisso in aula o un presepio, su. Qui si passa il confine tra il politicamente corretto e il ridicolo.
 Quoto. Invece di togliere, si potrebbero mettere anche gli altri simboli religiosi.
Silverwillow ha scritto: Tornando seri (per un attimo) l'Iran mi preoccupa, e Israele che contro-provoca, anziché cercare di limitare i danni, mi preoccupa di più. È una polveriera, basta un niente e salta tutto per aria. L'Iran sta cercando di prendere il controllo di tutto il "blocco" arabo e mediorientale, e di opporsi all'occidente e alle sue sanzioni economiche, ma usa dei metodi che per me non porteranno vantaggi a nessuno, solo potenziali disastri e nuove guerre.
Concordo. Sono pazzi e fanatici.
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Re: Tutto ciò di cui volete parlare (o lamentarvi) senza distinzioni di argomento

1795
Silverwillow ha scritto: Chi non ha pregiudizi non ha bisogno di essere politicamente corretto a tutti i costi: può essere semplicemente sincero. Ciò non significa offensivo, si tiene sempre conto della sensibilità altrui, ma non ci si arrampica sugli specchi per evitare offese immaginarie (perché è facile sconfinare nell'assurdo). Se sei a posto con la coscienza e coerente nel comportamento, nessuno si offenderà se non metti l'asterisco a fine parola, o se per sbaglio definisci una donna sindaco anziché sindaca. La malignità, molte volte, è solo nell'occhio di chi guarda.
Forse possiamo allora dire che il male sta nell'eccesso di politicamente corretto, non nel politicamente corretto in sé. Tutto, se esagerato, è dannoso. Io lo vedo come il sale: se è poco, la pietanza non si può mangiare; lo stesso succede se è troppo. Se però è nella giusta quantità, insaporisce la pietanza. Altrimenti dovremmo accettare il politicamente scorretto e per coerenza non dovremmo parlare male dei droni persiani sul Mar Rosso. Comunque io personalmente non ho mai messo l'asterisco alla fine delle parole, ma lo vedo: per esempio, frequentando il forum di Medicitalia, vedo una psicologa che dice "l* psicolog*". Mia cognata ha vinto il concorso all'Agenzia delle Entrate. Ieri, poco prima di ripartire per la provincia di Monza e Brianza (MB), dove vive, mi ha mostrato la foto del timbro che le avevano attribuito e c'era scritto "IL FUNZIONARIO Maria Rossi" ("Maria Rossi" è inventato :P ). Ho tirato un sospiro di sollievo nel non vedere asterischi e schwa. Lei indossava la mascherina e aveva febbre e tanto mal di gola, ed era positiva al covid, ma credo che abbia detto "preferivo 'la funzionaria'". Io ho detto "secondo me 'la funzionaria' sarebbe stato più corretto e avrei creato il timbro di conseguenza", ma non ne abbiamo fatto un dramma nazionale.
Ricordo anni fa quando nel tribunale di Milano un avvocato fece ricorso (con conseguente allungamento dei tempi) perché una donna si era firmata su un documento ufficiale con "LA MAGISTRATA Maria Rossi" (anche qui "Maria Rossi" è inventato :P ) eccependo un vizio di forma in quanto nella lingua ufficiale non c'è MAGISTRATA ma solo MAGISTRATO. In effetti il vocabolario Treccani non riporta la versione femminile (magistrata). Questa per me è un'esagerazione da redarguire. Non avrei mai pensato che i ricorsi si incentrassero sul vocabolario :)
M.T. ha scritto: occorre sempre valutare caso per caso. Mi viene in mente quello di Twain, con le sue opere "ripulite" dalla parola "negro" perché ritenuto un termine offensivo. E in effetti, come viene usato oggi, lo è, ma occorre capire
Questa è la "cancel culture", l'ennesima americanata che ci piace sostenere. Pensa che qualche "genio" vorrebbe emendare anche la Divina Commedia. Ma dai! Anche io deciderei caso per caso. In certi casi per me cancellare certi nomi non sarebbe sbagliato.
Ti faccio due esempi. Nel mio paesello c'è il corso Garibaldi. Nella lastra di marmo all'inizio della via c'è scritto "Corso Garibaldi" e sotto piccolo piccolo "già Via Grande". Ecco, io sostengo che bisogna togliere "Corso Garibaldi" (e magari tornare al vecchio "Via Grande") perché per me Garibaldi non è un uomo da osannare. Tanto è già sui libri di storia e nessuno lo cancellerà mai nei secoli dei secoli (amen!).
Altro esempio, nel 2017 nel mio paesello intitolarono una piazza a Giorgio Almirante. La sera stessa qualcuno con una bomboletta di vernice "cancellò" Giorgio Almirante. Per me lui non doveva essere cancellato. Intrandiamoci! Io non condivido quasi nulla di quello che diceva Giorgio Almirante! Ma penso anche che sia sbagliato ricordare solo chi è simpatico a chi decide di cancellare altri. Così oggi abbiamo il "Corso Garibaldi" e la "Piazza (scarabocchio)". Garibaldi sì e Giorgio Almirante no! Scempio! Secondo me, per coerenza elementare, chi ha cancellato Almirante doveva allungare il giro e cancellare anche Garibaldi o doveva cancellare solo Gary.
Silverwillow ha scritto: Ma la sostituzione con cucù (degna di un editor da incubo)
Davvero nessuno ha notato la E accentata?
Il Sommo Misantropo

Re: Tutto ciò di cui volete parlare (o lamentarvi) senza distinzioni di argomento

1796
Silverwillow ha scritto: si tiene sempre conto della sensibilità altrui, ma non ci si arrampica sugli specchi per evitare offese immaginarie
Infatti. Se qualcuno, riferendosi a me, usa il termine vecchio, non mi offendo perché non ha usato la parola anziano: sono sinonimi che indicano uno status innegabile. Siccome con l'età il sistema uditivo si è deteriorato, non mi offenderei se qualcuno mi qualificasse mezzo sordo, anziché poco udente. Che c'è di male a qualificare una persona come cieco, anziché non vedente, o disabile, anziché diversamente abile? Inutili giri di parole che hanno le radici nell'ipocrisia: il rispetto si dimostra con le azioni, non con le chiacchiere che, come si suol dire, stanno a zero.
Mario Izzi
Sopravvissuti
(in)giustizia & dintorni (trilogia)
Dea
[/De gustibus non est sputazzellam (Antonio de Curtis, in arte Totò)]

Re: Tutto ciò di cui volete parlare (o lamentarvi) senza distinzioni di argomento

1797
Cheguevara ha scritto: Che c'è di male a qualificare una persona come cieco, anziché non vedente, o disabile, anziché diversamente abile?
Non c'è nulla di male, ovviamente. Io ho sempre detto cieco e sordo. Disabile va bene perché è neutro. Diversamente abile non mi è mai piaciuto. Tra l'altro, le parole "sordo", "cieco" e "disabile" sono usate nelle leggi odierne e nei documenti medici, ma la 104/1992, che è la legge-quadro tuttora in vigore, dice "persona handicappata". Questo non mi piace però è oggi molto diffuso. Le leggi più moderne usano altre parole.
Poi i documenti medici tecnici usano parole come ipoacusia (è così nel mio caso) e ipovisione. D'altronde l'associazione dei sordi si chiama ENS, che sta per Ente Nazionale Sordi (non Ente Nazionale Non-udenti). Quella analoga dei ciechi si chiama UICI, che sta per Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti (non Unione italiana Non-vedenti).
Sopra ho scritto che non capisco bene il significato di "Fine del politicamente corretto" perché io ho sempre detto ciechi e sordi e mai non-vedenti e non-udenti.
Il Sommo Misantropo

Re: Tutto ciò di cui volete parlare (o lamentarvi) senza distinzioni di argomento

1799
M.T. ha scritto: Mi viene in mente quello di Twain, con le sue opere "ripulite" dalla parola "negro" perché ritenuto un termine offensivo. E in effetti, come viene usato oggi, lo è, ma occorre capire che ai tempi in cui era scritto il libro era un termine di uso comune. Alle volte mi sembra che il politicamente corretto sia una versione della neolingua di 1984 di Orwell.
Un'altra assurdità. Un romanzo è parte del tempo in cui è stato scritto, non si può cambiare per "adattarlo alla nuova sensibilità". C'è stato anche il caso clamoroso dei libri di Roald Dahl, da dove sono stati tolti termini come "brutto, grasso, ecc." e la sollevazione popolare ha costretto l'editore britannico a fare mezza marcia indietro, tenendo entrambe le versioni. E poi i vecchi film Disney, considerati sessisti. Tempo fa si è parlato di rivedere anche le opere liriche, per adattarle ai tempi. A volte sembra veramente di vivere in una realtà orwelliana...
dyskolos ha scritto: Altrimenti dovremmo accettare il politicamente scorretto
Per me libri e film "politicamente scorretti" (non offensivi, che è molto diverso) sono una boccata di ossigeno, ma purtroppo rari.
dyskolos ha scritto: Questa per me è un'esagerazione da redarguire. Non avrei mai pensato che i ricorsi si incentrassero sul vocabolario :)
È quel che volevo dire. Anche qui, mi pare, si è passata la linea del ridicolo, anche se in senso opposto.
dyskolos ha scritto: Davvero nessuno ha notato la E accentata?
No, ero troppo impegnata a ridere  :D
Cheguevara ha scritto: Inutili giri di parole che hanno le radici nell'ipocrisia: il rispetto si dimostra con le azioni, non con le chiacchiere che, come si suol dire, stanno a zero.
Del tutto d'accordo. L'accettazione della diversità tra le persone e l'inclusività si dimostrano con i fatti, non con inutili (e a volte involontariamente ridicoli) giri di parole, che anche a me suonano ipocriti.
Ci capita di non avere davvero la consapevolezza di quanto potere abbiamo, di quanto possiamo essere forti (A. Navalny)
Qualunque sia il tuo nome (HarperCollins)
La salvatrice di libri orfani (Alcheringa)
Il lato sbagliato del cielo (Arkadia)
Il tredicesimo segno (Words)

Re: Tutto ciò di cui volete parlare (o lamentarvi) senza distinzioni di argomento

1800
Silverwillow ha scritto: E poi i vecchi film Disney, considerati sessisti. Tempo fa si è parlato di rivedere anche le opere liriche, per adattarle ai tempi.
a proposito di rivedere storie Disney e affini... :D :D :D

Silverwillow ha scritto: Per me libri e film "politicamente scorretti" (non offensivi, che è molto diverso) sono una boccata di ossigeno, ma purtroppo rari.
Non s perché ma mi hai fatto venire in mente Gran Torino di Eastwood.
Esistono molti mondi: reali, immaginari. Non importa la loro natura: da ognuno di essi si può apprendere qualcosa.
https://www.lestradedeimondi.com/

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