La principale caratteristica che dovrebbe avere un personaggio è la credibilità. Anche se il personaggio dovesse essere un elfo o un extraterrestre, a maggior ragione dovrà avere comunque quelle caratteristiche che lo possano rendere concreto agli occhi del lettore.
Per avvicinarci a questo risultato dovremmo procedere come quando incontriamo una persona che per qualche motivo attira la nostra attenzione, ma che non conosciamo ancora bene. Solo continuando a frequentarla possiamo scoprire la sua storia, il suo modo di essere e tutto ciò che la rende unica e riconoscibile. Avremo allora di fronte non più una semplice immagine piatta, ma tutto lo spessore di una persona in carne e ossa con cui potremo instaurare una relazione profonda.
Visto però che non stiamo parlando di una persona reale, il vero problema è che tutto avviene solo dentro la nostra testa. Per questo motivo può essere utile uno strumento che ci supporti nel processo di "oggettivazione" del nostro personaggio.
La scheda che viene proposta contiene diverse voci che possono aiutarci a identificare meglio il personaggio che stiamo creando (anche se vorrei dire che stiamo incontrando). Non è detto che debbano essere tutte utili, come non è detto che non si possano prendere in considerazione molti altri aspetti.
Un'altra cosa su cui è bene fare attenzione è quella di non confondere il personaggio con la storia. Il nostro personaggio si muove nella storia, ma non è la storia. L'importante è che l'autore conosca tutte le sue caratteristiche per farlo agire nel modo più naturale possibile, ma non è necessario che tutto ciò che l'autore conosce venga mostrato al lettore. Se saremo stati bravi, sarà il lettore a farsi a sua volta un'idea del nostro personaggio vedendolo agire.
Scheda personaggio
Nome e cognome
Data di nascita - età al tempo del racconto
Luogo di nascita - paese di provenienza - famiglia - etnia - estrazione sociale.
Tipo di studi - esperienze di vita - eventi significativi - adesione a gruppi
Occupazione attuale
Orientamento sessuale - ideologico - religioso.
Caratteristiche fisiche - salute - segni particolari
Abbigliamento
Hobby - manie - atteggiamenti particolari - modo di esprimersi
Profilo caratteriale e psicologico
Relazioni con altri personaggi (presenti o no nel racconto)
Re: Labocontest n.9 - Discussione generale - La costruzione del personaggio
2@Poldo credo che non manchi niente. Credo però che anche impostando la scheda personaggio ci si debba affidare anche a una buona manipolazione di queste caratteristiche. Credo che la storia che andiamo a scrivere possa ( e debba, a mio parere) mettere in discussione quanto è bagaglio personale del protagonista. Il suo successo, la sconfitta, sono appunto, il risultato di questa manipolazione, che costituisce la sua storia. Il conflitto interiore, tanto per intenderci. Questo esce, credo, dalla ferrea idea del personaggio troppo sicuro di sé, creando una antipatia verso lo stesso. La stessa cosa varrebbe
nel caso decidessimo che il nostro protagonista è uno dubbioso su tutto, ma questa caratteristica darebbe la possibilità di diversi colpi di scena; dando più tensione al racconto. Il lettore ne sarebbe più partecipe.
nel caso decidessimo che il nostro protagonista è uno dubbioso su tutto, ma questa caratteristica darebbe la possibilità di diversi colpi di scena; dando più tensione al racconto. Il lettore ne sarebbe più partecipe.
Tratti di pioggia sopra Auschwitz. Tra oblio e orgoglio
Re: Labocontest n.9 - Discussione generale - La costruzione del personaggio
3@bestseller2020
Certamente. Ogni individuo è frutto della propria storia personale e al mondo non ce ne sono due uguali. Il tentativo è proprio quello di arricchire il più possibile il nostro personaggio in modo da renderlo vero; allontanandoci da quegli stereotipi troppo abusati.
A proposito di stereotipi: non è vero che non esistono. Molte persone nella vita reale utilizzano stereotipi nel loro comportamento, magari perché la società in cui sono inseriti giudica quegli atteggiamenti desiderabili o vincenti, oppure perché fanno parte di schemi difensivi adottati per placare l'ansia o le proprie insicurezze.
Credo che un modo interessante per costruire un personaggio sia quello di guardarsi intorno e provare a immaginare la psicologia delle persone che ci sembrano interessanti. Magari provare a cucire insieme elementi contrastanti cercando il modo di armonizzarli.
Un'altra puntualizzazione riguardo alla storia. Distinguerei la "storia del personaggio" dal "personaggio della storia". Nel primo caso saremmo nell'ambito dei "romanzi di formazione" dove l'evoluzione psicologica del personaggio è l'elemento trainante della storia, mentre nel secondo caso qualsiasi storia ha bisogno di personaggi che si muovano al suo interno. Anche nel secondo caso ci possono essere riferimenti psicologici dei personaggi, ma rimane centrale il filo della storia.
Come consiglio personale sarei per privilegiare la seconda opzione.
Certamente. Ogni individuo è frutto della propria storia personale e al mondo non ce ne sono due uguali. Il tentativo è proprio quello di arricchire il più possibile il nostro personaggio in modo da renderlo vero; allontanandoci da quegli stereotipi troppo abusati.
A proposito di stereotipi: non è vero che non esistono. Molte persone nella vita reale utilizzano stereotipi nel loro comportamento, magari perché la società in cui sono inseriti giudica quegli atteggiamenti desiderabili o vincenti, oppure perché fanno parte di schemi difensivi adottati per placare l'ansia o le proprie insicurezze.
Credo che un modo interessante per costruire un personaggio sia quello di guardarsi intorno e provare a immaginare la psicologia delle persone che ci sembrano interessanti. Magari provare a cucire insieme elementi contrastanti cercando il modo di armonizzarli.
Un'altra puntualizzazione riguardo alla storia. Distinguerei la "storia del personaggio" dal "personaggio della storia". Nel primo caso saremmo nell'ambito dei "romanzi di formazione" dove l'evoluzione psicologica del personaggio è l'elemento trainante della storia, mentre nel secondo caso qualsiasi storia ha bisogno di personaggi che si muovano al suo interno. Anche nel secondo caso ci possono essere riferimenti psicologici dei personaggi, ma rimane centrale il filo della storia.
Come consiglio personale sarei per privilegiare la seconda opzione.
Re: Labocontest n.9 - Discussione generale - La costruzione del personaggio
4@Poldo
Poldo ha scritto: Come consiglio personale sarei per privilegiare la seconda opzione.Ma così sarebbe la storia la protagonista principale. In questo caso, il protagonista sarebbe guidato dagli eventi. Quindi proponi una storia che forgi il protagonista, e non il protagonista che forgi la storia: cosa quasi impossibile per un certo Mayakovsky. A me sta bene in tutti i casi, ma credo che diventi una questione di "confort zone", come descritto nel secondo video che hai postato.
Tratti di pioggia sopra Auschwitz. Tra oblio e orgoglio
Re: Labocontest n.9 - Discussione generale - La costruzione del personaggio
5Storia e personaggio sono elementi inscindibili. Quello che intendo è che il focus può concentrarsi maggiormente sull'uno o sull'altra.
Faccio due esempi:
Il giovane Holden. In questo caso la storia è il personaggio stesso.
Sostiene Pereira. In questo un personaggio ben delineato si muove in una soria molto più articolata.
Faccio due esempi:
Il giovane Holden. In questo caso la storia è il personaggio stesso.
Sostiene Pereira. In questo un personaggio ben delineato si muove in una soria molto più articolata.
Re: Labocontest n.9 - Discussione generale - La costruzione del personaggio
6La mia scheda è un po' più meticolosa.
Ho ripreso a lavorare su un romanzo che cominciai almeno sei o sette anni fa. Non bisognerebbe farlo, lo so. Adesso scrivo in maniera molto diversa, la scrittura si evolve e io mi sono resa conto di tutti gli errori che avevo fatto.
Scrivere un romanzo di getto, senza scaletta, senza una struttura solida, senza nemmeno conoscere il personaggio principale, almeno secondo me, non può che portare al blocco totale e ai sensi di colpa: a me dispiace molto per Uah, la ragazza ujki che ha perso la sua bambina, io non riesco più a scrivere per lei, anche se conosco la sorte di tutti i personaggi del mio romanzo. Mi dispiace anche per il comandante dell'astronave, che ho dovuto abbandonare mentre realizzava i motivi del suo conflitto, le sue paure e la sua rabbia, erano legate al rapporto con un padre molto ingombrante. Tutto molto bello! È una storia che amo, ma che mi è rimasta in gola perché non sapevo fare le cose fatte bene. Mi viene da piangere mi viene!
Adesso nella mia scheda del protagonista, oltre alle voci che hai citato, @Poldo, c'è una sezione dedicata all'approfondimento psicologico. Prima di cominciare a scrivere una storia, il protagonista non dovrebbe avere segreti. Quindi devo sapere quali sono le sue paure, debolezze, desideri palesi e desideri, che in modo inconsapevole, il suo inconscio gli comunica. Devo sapere qual è il conflitto interiore e il cambiamento che lo porterà a superarlo, chi è il suo antagonista e la loro relazione caratteriale...Più cose scrivo nella sua scheda e meglio è. Poi spendo anche un po' di tempo ad aggiustare il modo in cui si esprime, il suo registro linguistico.
Ho ripreso a lavorare su un romanzo che cominciai almeno sei o sette anni fa. Non bisognerebbe farlo, lo so. Adesso scrivo in maniera molto diversa, la scrittura si evolve e io mi sono resa conto di tutti gli errori che avevo fatto.
Scrivere un romanzo di getto, senza scaletta, senza una struttura solida, senza nemmeno conoscere il personaggio principale, almeno secondo me, non può che portare al blocco totale e ai sensi di colpa: a me dispiace molto per Uah, la ragazza ujki che ha perso la sua bambina, io non riesco più a scrivere per lei, anche se conosco la sorte di tutti i personaggi del mio romanzo. Mi dispiace anche per il comandante dell'astronave, che ho dovuto abbandonare mentre realizzava i motivi del suo conflitto, le sue paure e la sua rabbia, erano legate al rapporto con un padre molto ingombrante. Tutto molto bello! È una storia che amo, ma che mi è rimasta in gola perché non sapevo fare le cose fatte bene. Mi viene da piangere mi viene!
Adesso nella mia scheda del protagonista, oltre alle voci che hai citato, @Poldo, c'è una sezione dedicata all'approfondimento psicologico. Prima di cominciare a scrivere una storia, il protagonista non dovrebbe avere segreti. Quindi devo sapere quali sono le sue paure, debolezze, desideri palesi e desideri, che in modo inconsapevole, il suo inconscio gli comunica. Devo sapere qual è il conflitto interiore e il cambiamento che lo porterà a superarlo, chi è il suo antagonista e la loro relazione caratteriale...Più cose scrivo nella sua scheda e meglio è. Poi spendo anche un po' di tempo ad aggiustare il modo in cui si esprime, il suo registro linguistico.
Re: Labocontest n.9 - Discussione generale - La costruzione del personaggio
7@Alba359 ciao.
oltre che a toglierti la tavola da sotto ai piedi. Il racconto è un'opera irripetibile, diversamente sarebbe un semplice schema di fatti. Ciao
Alba359 ha scritto: il protagonista non dovrebbe avere segreti.Per quale motivo? Se li riferisci verso te è una cosa; se fanno parte della storia ben vengano... A parte che avere tutto sotto mano mi sembrerebbe inutile
oltre che a toglierti la tavola da sotto ai piedi. Il racconto è un'opera irripetibile, diversamente sarebbe un semplice schema di fatti. Ciao
Tratti di pioggia sopra Auschwitz. Tra oblio e orgoglio
Re: Labocontest n.9 - Discussione generale - La costruzione del personaggio
8bestseller2020 ha scritto: Per quale motivo?Ma per farlo muovere nella storia senza incoerenze, @bestseller2020, Se sai in anticipo le paure, manie, conflitti psicologici eccetera, sai come agirà con gli altri protagonisti e con gli eventi che racconterai.
Per esempio, se immagini il tuo protagonista con un carattere forte, uno che non si ferma davanti a nulla, lo immagini così perché ha un senso nella vicenda che devi raccontare. Mettiamo che tu hai deciso che incontrerà la donna della sua vita durante un incontro fortuito; mentre scende in strada verso il parcheggio, ecco, non puoi inventarti una scena dove lui perde tempo a salvare il gattino della bella ragazza disperata per la sorte del suo micio intrappolato su un ramo, oppure puoi farlo, ma prima dovresti aver messo in scena un gattone fulvo che sgranocchia crocchette in cucina mentre il tuo protagonista prende il primo caffè della giornata.
Quindi lui si ferma perché è uno stronzo ma ama i gatti, e magari lo sapevi già da prima perché lo avevi messo sulla sua scheda.
Ma questo è solo un esempio molto semplificato dell'utilizzo di una scheda del personaggio. Poi, se tu riesci ad avere tutto chiaro in mente, senza bisogno di tenere appunti, schede, mappe mentali meglio per te, farai lo stesso un buon lavoro, ne sono certa. Io ho bisogno di ricordare tutto ed essere certa di non andare fuori strada, perché se poi mi scappa in un dialogo di dire che lui è stato a Catania ma in un altro momento afferma di non essere mai stato su una nave, che magari ha paura e non sa nuotare...
Ma il motivo principale è che quando sai bene chi è il tuo protagonista, sai cucirgli addosso le scene che fanno solo per lui. Non rischi di creare personaggi stereotipati o inverosimili, perché ogni individuo è unico, sia nella realtà che nella fantasia.
Re: Labocontest n.9 - Discussione generale - La costruzione del personaggio
9@Alba359 ho capito il tuo pensiero circa l'approccio che usi. Ma volevo solo dire che se fai tre pagine di scheda personaggio, con ciò, ti obblighi ogni volta a controllare se la tua scena è pertinente a lui. Il ché non è un lavoro da poco.. Io penso che bisognerebbe avere solo la "bozza" del personaggio, come avere il classico monoblocco di marmo su cui scolpirlo, usando lo scalpello della storia per rifinirlo al meglio. Come dire anche, un colpo al cerchio e un colpo alla botte, in questo caso, la storia e il suo personaggio.
Tratti di pioggia sopra Auschwitz. Tra oblio e orgoglio
Re: Labocontest n.9 - Discussione generale - La costruzione del personaggio
10Alba359 ha scritto: Se sai in anticipo le paure, manie, conflitti psicologici eccetera, sai come agirà con gli altri protagonisti e con gli eventi che racconterai.Ognuno di noi ha i propri schemi mentali e compila le schede secondo le proprie esigenze.
A me personalmente servono per ricordarmi che Jack è biondo, ha trentasette anni, nel 2015 ha passato l'estate a Canicattì, fuma il sigaro e odia il caffè. Tratti psicologici non ne metto mai nelle schede, quelli li ho in testa e non me li dimentico. Tutto il resto sì, purtroppo.
Re: Labocontest n.9 - Discussione generale - La costruzione del personaggio
11Marcello ha scritto: Tratti psicologici non ne metto mai nelle schede, quelli li ho in testa e non me li dimentico. Tutto il resto sì, purtroppo.Io li metto soprattutto quando mi capita di creare un personaggio molto complesso. Nel caso del comandante dell'astronave, che ho citato sopra, non avevo considerato che nel finale del romanzo le cose sarebbero cambiate a tal punto che alcune sue azioni nei capitoli precedenti, stridevano troppo col carattere che stava venendo fuori. Erano cose che forse non si sarebbero notate troppo, nella vita si cambia, si cresce, ma quando si tratta di personaggi inventati ci si accorge che un cambiamento è stato progettato per comodità narrativa.
Adesso li creo faticando un po' di più all'inizio, nella scheda ci metto anche più di quello che poi servirà, non voglio rischiare di dovermi bloccare perché a metà della storia non so ancora bene come deve agire il personaggio in una scena nuova, appena inventata.
Marcello ha scritto: Ognuno di noi ha i propri schemi mentali e compila le schede secondo le proprie esigenze.Su questo sono d'accordo con te, assolutamente, infatti, io che di romanzi ne ho abbozzati solo due, uno bloccato durante la revisione e uno a cui non riesco a mettere la parola fine, ho l'esigenza di lavorare di più sulla progettazione. È chiaro che non sono una vera scrittrice, però mi piace cercare di fare sempre meglio il poco che faccio.
Re: Labocontest n.9 - Discussione generale - La costruzione del personaggio
12Alba359 ha scritto: Nel caso del comandante dell'astronave, che ho citato sopra, non avevo considerato che nel finale del romanzo le cose sarebbero cambiate a tal punto che alcune sue azioni nei capitoli precedenti, stridevano troppo col carattere che stava venendo fuori. Erano cose che forse non si sarebbero notate troppo, nella vita si cambia, si cresce, ma quando si tratta di personaggi inventati ci si accorge che un cambiamento è stato progettato per comodità narrativa.Lo trovo molto interessante come personaggio, condivido l'addentrarsi nei particolari. Mi è venuto in mente uno dei comandanti inviati sul pianeta d'acqua del romanzo Solaris, di Stanisław Lem, dove questo comandante si evolve moltissimo dalla rigidità e incredulità iniziale per certe peculiarità di quel pianeta, come far rivivere il passato di ogni membro dell'equipaggio, rievocando anche persone che non ci sono più. Ne sarà totalmente immerso.
A me piacciono in modo particolare personaggi come comandanti, piloti, molti possono avere una formazione militare nelle Forze militari aereonautiche che non sarebbe male esaminare. Fin dalle scuole in cui iniziano la carriera sono valutati in continuazione dai loro superiori e insegnanti e queste valutazioni influiscono per sempre sulla loro vita. Fra infiniti particolari che vengono osservati e giudicati, davvero tanti, anche il modo di indossare l'uniforme e, cosa molto importante, il modo di approcciarsi ai superiori, ai pari grado, agli inferiori di grado, ascendenza e carisma. Alla fine di pagine di schemi che interessano tutto l'essere umano vi sono poi dei compendi scritti, delle valutazioni oggettive dei superiori che riassumono il tutto ed esprimono valutazioni, auspici, possibilità, incoraggiamenti, encomi.
Mi ha sempre affascinato il colonnello Kurtz - Marlon Brando - in Apocalypse Now. Da perfetto comandante dell'esercito, ultradecorato e fedele, a ribelle che si costruì un personale impero nella giungla del Viet Nam. Un cambiamento notevole.
Un uomo cambia, evolve e diventa completamente diverso a seconda dei casi della vita che si trova ad affrontare.
Penso che la storia si possa costruire anche dopo la costruzione, certo non completa e definitiva, dei rispettivi personaggi principali e tenere in considerazione anche quelli comprimari.
Si salveranno solo coloro che resisteranno e disobbediranno a oltranza, il resto perirà.
(Apocalisse di S. Giovanni)
(Apocalisse di S. Giovanni)
Re: Labocontest n.9 - Discussione generale - La costruzione del personaggio
13Non mi spingo oltre...@Poldo
Scheda personaggio
Nome e cognome
Martino Bellisai
Data di nascita - età al tempo del racconto
Di anni 23 _ ovvio, è nato nel 2000.
Luogo di nascita - paese di provenienza - famiglia - etnia - estrazione sociale.
Nato a Napoli- Padre avvocato affermato- Madre insegnante sottopagata
Tipo di studi - esperienze di vita - eventi significativi - adesione a gruppi
Prepara la tesi di laurea- niente da segnalare sulle esperienze di vita- sta per le sue.
Occupazione attuale
Studia- questo l’ho già scritto- pensa solo a studiare.
Orientamento sessuale - ideologico - religioso.
Le piacciono le donne in carne- ideologicamente di sinistra- Cattolico come tanti-
Caratteristiche fisiche - salute - segni particolari
Per niente atletico- sta bene anche se è sulla via della obesità
Abbigliamento
meglio lasciare perdere...
Hobby - manie - atteggiamenti particolari - modo di esprimersi
Nessuno- molto attaccato alla madre-
Profilo caratteriale e psicologico
Sta cercando la sua strada- Sente il peso della personalità del padre-
Relazioni con altri personaggi (presenti o no nel racconto)
Ancora da costruire
Scheda personaggio del co protagonista
Nome e cognome
Eleonora D’Arborea
Data di nascita - età al tempo del racconto
1347- 1400- Quarantenne.
Luogo di nascita - paese di provenienza - famiglia - etnia - estrazione sociale.
Nata a Molins de Rei- Catalogna- Figlia di Mariano lV- reggente della Corte d’Arborea
Tipo di studi - esperienze di vita - eventi significativi - adesione a gruppi
Nessuna laurea- (non esistevano) Colta- diventa regina giudicessa dei quattro giudicati (1383) – sposa Brancaleone Doria- Ebbe due figli- Divenne la regina ribelle contro l’autorità del Re aragonese contro cui andò in guerra-
Occupazione attuale
Difende l’autonomia sarda dai despoti aragonesi- Scrive le leggi-
Orientamento sessuale - ideologico - religioso.
Casta- devota al marito- cattolicamente spagnola- (non poteva essere diversamente)
Caratteristiche fisiche - salute - segni particolari
Di aspetto regale – molto attraente- mora- Collo fine e lungo-
Abbigliamento
Non si conosce il sarto- Veste lungo- Ama i ricami e il pizzo sul velluto-
Hobby - manie - atteggiamenti particolari - modo di esprimersi
Disprezza il potere e lo mette sempre in mostra
Profilo caratteriale e psicologico
Abbozzo solo che ha un gran carattere, forte- intuitiva- riflessiva- idealista-
Relazioni con altri personaggi (presenti o no nel racconto)
Stringerà amicizie col popolo- pastori- artigiani- notabili- qualche casaro-
Scheda personaggio
Nome e cognome
Martino Bellisai
Data di nascita - età al tempo del racconto
Di anni 23 _ ovvio, è nato nel 2000.
Luogo di nascita - paese di provenienza - famiglia - etnia - estrazione sociale.
Nato a Napoli- Padre avvocato affermato- Madre insegnante sottopagata
Tipo di studi - esperienze di vita - eventi significativi - adesione a gruppi
Prepara la tesi di laurea- niente da segnalare sulle esperienze di vita- sta per le sue.
Occupazione attuale
Studia- questo l’ho già scritto- pensa solo a studiare.
Orientamento sessuale - ideologico - religioso.
Le piacciono le donne in carne- ideologicamente di sinistra- Cattolico come tanti-
Caratteristiche fisiche - salute - segni particolari
Per niente atletico- sta bene anche se è sulla via della obesità
Abbigliamento
meglio lasciare perdere...
Hobby - manie - atteggiamenti particolari - modo di esprimersi
Nessuno- molto attaccato alla madre-
Profilo caratteriale e psicologico
Sta cercando la sua strada- Sente il peso della personalità del padre-
Relazioni con altri personaggi (presenti o no nel racconto)
Ancora da costruire
Scheda personaggio del co protagonista
Nome e cognome
Eleonora D’Arborea
Data di nascita - età al tempo del racconto
1347- 1400- Quarantenne.
Luogo di nascita - paese di provenienza - famiglia - etnia - estrazione sociale.
Nata a Molins de Rei- Catalogna- Figlia di Mariano lV- reggente della Corte d’Arborea
Tipo di studi - esperienze di vita - eventi significativi - adesione a gruppi
Nessuna laurea- (non esistevano) Colta- diventa regina giudicessa dei quattro giudicati (1383) – sposa Brancaleone Doria- Ebbe due figli- Divenne la regina ribelle contro l’autorità del Re aragonese contro cui andò in guerra-
Occupazione attuale
Difende l’autonomia sarda dai despoti aragonesi- Scrive le leggi-
Orientamento sessuale - ideologico - religioso.
Casta- devota al marito- cattolicamente spagnola- (non poteva essere diversamente)
Caratteristiche fisiche - salute - segni particolari
Di aspetto regale – molto attraente- mora- Collo fine e lungo-
Abbigliamento
Non si conosce il sarto- Veste lungo- Ama i ricami e il pizzo sul velluto-
Hobby - manie - atteggiamenti particolari - modo di esprimersi
Disprezza il potere e lo mette sempre in mostra
Profilo caratteriale e psicologico
Abbozzo solo che ha un gran carattere, forte- intuitiva- riflessiva- idealista-
Relazioni con altri personaggi (presenti o no nel racconto)
Stringerà amicizie col popolo- pastori- artigiani- notabili- qualche casaro-
Tratti di pioggia sopra Auschwitz. Tra oblio e orgoglio
Re: Labocontest n.9 - Discussione generale - La costruzione del personaggio
14@Poldo Spero di riuscire a lavorarlo di cesello, questo abbozzo calcareo... Adesso arriva il difficile!
Quarta di copertina.
Titolo- La legge di Eleonora
Martino Bellisai è indeciso sul tema che riguarderà la sua tesi di laurea. Decisione condizionata dalla scoperta di alcuni fatti sul padre che gli stanno arrecando un grave malessere. Cercando spunti per la tesi scopre la storia della leggendaria giudicessa in terra sarda Eleonora d’Arborea. La storia di Martino e della regina viaggeranno assieme su un filo conduttore comune: la legge dei potenti.
Quarta di copertina.
Titolo- La legge di Eleonora
Martino Bellisai è indeciso sul tema che riguarderà la sua tesi di laurea. Decisione condizionata dalla scoperta di alcuni fatti sul padre che gli stanno arrecando un grave malessere. Cercando spunti per la tesi scopre la storia della leggendaria giudicessa in terra sarda Eleonora d’Arborea. La storia di Martino e della regina viaggeranno assieme su un filo conduttore comune: la legge dei potenti.
Tratti di pioggia sopra Auschwitz. Tra oblio e orgoglio
Re: Labocontest n.9 - Discussione generale - La costruzione del personaggio
15@bestseller2020
Dopo i personaggi principali costruisciti per tua comodità una scheda/scaletta degli avvenimenti per ogni capitolo, suddividila in scene dove sai per sommi capi cosa avverrà e scrivi di getto tutto quello che ti viene in mente, senza correggere troppo, lo farai dopo.
L'importante è avere la "materia grezza" davanti da rifinire in seguito.
Dopo i personaggi principali costruisciti per tua comodità una scheda/scaletta degli avvenimenti per ogni capitolo, suddividila in scene dove sai per sommi capi cosa avverrà e scrivi di getto tutto quello che ti viene in mente, senza correggere troppo, lo farai dopo.
L'importante è avere la "materia grezza" davanti da rifinire in seguito.
Si salveranno solo coloro che resisteranno e disobbediranno a oltranza, il resto perirà.
(Apocalisse di S. Giovanni)
(Apocalisse di S. Giovanni)
Re: Labocontest n.9 - Discussione generale - La costruzione del personaggio
16Alberto Tosciri ha scritto: e scrivi di getto tutto quello che ti viene in mente, senza correggere troppo, lo farai dopo.Grazie @Alberto Tosciri per i consigli, ma credo che il mio problema sulle correzioni sia serio...
ciao.
Tratti di pioggia sopra Auschwitz. Tra oblio e orgoglio
Re: Labocontest n.9 - Discussione generale - La costruzione del personaggio
17@bestseller2020
Per correzioni intendo refusi, sviste, parole palesemente inadatte che magari sul momento non ti viene il sinonimo giusto, ma se ti fermi a cercare ti fanno perdere tempo e cose così.
A dire la verità io faccio fatica a scrivere di getto,tendo a fermarmi, riscrivere, pensare, ricostruire mentre faccio la prima stesura ma mi sono accorto che perdo molto tempo e alla fine mi stanco e mi passa la voglia. Questione anche di abitudini.
Per correzioni intendo refusi, sviste, parole palesemente inadatte che magari sul momento non ti viene il sinonimo giusto, ma se ti fermi a cercare ti fanno perdere tempo e cose così.
A dire la verità io faccio fatica a scrivere di getto,tendo a fermarmi, riscrivere, pensare, ricostruire mentre faccio la prima stesura ma mi sono accorto che perdo molto tempo e alla fine mi stanco e mi passa la voglia. Questione anche di abitudini.
Si salveranno solo coloro che resisteranno e disobbediranno a oltranza, il resto perirà.
(Apocalisse di S. Giovanni)
(Apocalisse di S. Giovanni)
Re: Labocontest n.9 - Discussione generale - La costruzione del personaggio
18Non ho tempo di partecipare al contest anche mi farebbe molto bene, mannaggia, perché so che le schede sono necessarie ma tendo a non farle e infatti per evitare incongruenze devo rileggere e correggere in continuazione. Nel contempo, però, ho bene in testa i loro caratteri perché nella mia mente li identifico con persone che conosco realmente. Il problema, ma è un discorso a parte, sussiste nel momento in cui mettono in atto dei comportamenti molto insoliti o criminosi (i personaggi, non le persone reali ).
Già.
Re: Labocontest n.9 - Discussione generale - La costruzione del personaggio
19@Ilaris
forse il problema sussiste per il fatto che abbinando i personaggi dei tuoi testi a fisionomie di persone reali, che conosci, puoi avere difficoltà a far compiere loro comportamenti insoliti o criminosi che sai quelle persone reali non farebbero mai. Quindi sei "legata".
Ho anche io questo problema, penso sia normale generalmente parlando. Ho in parte risolto, almeno credo, figurandomi personaggi immaginari, ma un personaggio immaginario è difficile ricordarlo sempre nella sua fisionomia inventata sul momento, svanisce. Se sai disegnare puoi disegnarne il viso immaginario e fare riferimento a quello, allegandoci sotto la sua scheda con i dati salienti. Ma non tutti sanno disegnare. In rete esistevano programmi per creare identikit molto realistici, ma li hanno tolti, quelli validi almeno che disegnavano facce umane e non avatar di cartoni animati. Esistono anche generatori di foto di persone mai esistite, di tutte le età e sessi, si può attingere liberamente da lì per i volti e poi, con un programma di fotoritocco, ideale sarebbe Photoshop ma io non posso permettermelo e uso Gimp, che è gratis, li puoi trasformare come vuoi, in disegni a matita, come faccio io oppure mettendo i loro visi in abiti particolari, lavorando con i livelli di Gimp e poi lasciandoli così o "ripassandoli" a matita, sempre con il programma Gimp.
Piccole cose che possono aiutare, ci si può confezionare una sorta di archivio personale al quale attingere, magari non sempre, ci mancherebbe, perché è un lavoro abbastanza duro che porta via del tempo.
Secondo me questo lavoro "certosino" può aiutare perchè, creando e "vestendo" i personaggi e tenendoli nel pc, un po' come fanno i registi, andando a vederli ogni tanto, a "dialogarci", farli interagire fra di loro, poi ti vengono in mente le storie.
Mi venne questa idea vedendo su youtube un documentario su Luchino Visconti quando dovette scegliere un ragazzo che interpretasse Tadzo per il film Morte a Venezia. Non cercava un volto di un qualsiasi ragazzo, cercava "quel" volto e ne visionò tantissimi, tutti bellissimi, ma non avevano quello che lui cercava nello sguardo. I volti, i personaggi sono determinanti per una storia cinematografica ma io penso anche per un testo scritto, se il volto e tutta la sua personalità è ben presente nella mente di chi scrive.
forse il problema sussiste per il fatto che abbinando i personaggi dei tuoi testi a fisionomie di persone reali, che conosci, puoi avere difficoltà a far compiere loro comportamenti insoliti o criminosi che sai quelle persone reali non farebbero mai. Quindi sei "legata".
Ho anche io questo problema, penso sia normale generalmente parlando. Ho in parte risolto, almeno credo, figurandomi personaggi immaginari, ma un personaggio immaginario è difficile ricordarlo sempre nella sua fisionomia inventata sul momento, svanisce. Se sai disegnare puoi disegnarne il viso immaginario e fare riferimento a quello, allegandoci sotto la sua scheda con i dati salienti. Ma non tutti sanno disegnare. In rete esistevano programmi per creare identikit molto realistici, ma li hanno tolti, quelli validi almeno che disegnavano facce umane e non avatar di cartoni animati. Esistono anche generatori di foto di persone mai esistite, di tutte le età e sessi, si può attingere liberamente da lì per i volti e poi, con un programma di fotoritocco, ideale sarebbe Photoshop ma io non posso permettermelo e uso Gimp, che è gratis, li puoi trasformare come vuoi, in disegni a matita, come faccio io oppure mettendo i loro visi in abiti particolari, lavorando con i livelli di Gimp e poi lasciandoli così o "ripassandoli" a matita, sempre con il programma Gimp.
Piccole cose che possono aiutare, ci si può confezionare una sorta di archivio personale al quale attingere, magari non sempre, ci mancherebbe, perché è un lavoro abbastanza duro che porta via del tempo.
Secondo me questo lavoro "certosino" può aiutare perchè, creando e "vestendo" i personaggi e tenendoli nel pc, un po' come fanno i registi, andando a vederli ogni tanto, a "dialogarci", farli interagire fra di loro, poi ti vengono in mente le storie.
Mi venne questa idea vedendo su youtube un documentario su Luchino Visconti quando dovette scegliere un ragazzo che interpretasse Tadzo per il film Morte a Venezia. Non cercava un volto di un qualsiasi ragazzo, cercava "quel" volto e ne visionò tantissimi, tutti bellissimi, ma non avevano quello che lui cercava nello sguardo. I volti, i personaggi sono determinanti per una storia cinematografica ma io penso anche per un testo scritto, se il volto e tutta la sua personalità è ben presente nella mente di chi scrive.
Si salveranno solo coloro che resisteranno e disobbediranno a oltranza, il resto perirà.
(Apocalisse di S. Giovanni)
(Apocalisse di S. Giovanni)
Re: Labocontest n.9 - Discussione generale - La costruzione del personaggio
20Alberto Tosciri ha scritto: A dire la verità io faccio fatica a scrivere di getto, tendo a fermarmi, riscrivere, pensare, ricostruire mentre faccio la prima stesura ma mi sono accorto che perdo molto tempo e alla fine mi stanco e mi passa la voglia. Questione anche di abitudini.Io invece scrivo di getto e odio ripassare... Dopo che partorisco non voglio neanche guardare in faccia ciò che mi ha fatto tribolare e desidero stare in pace per almeno tre giorni..
Per gli amici che ci seguiranno nel contest, vorrei aggiungere che il controllo mentale dei personaggi è obbligatorio. Poi che gli facciamo fare quello che vogliamo è proprio grazie alla manipolazione. Se non si impara a saper giostrare le persone, si hanno i problemi di scrivere tutto e troppo...
Tratti di pioggia sopra Auschwitz. Tra oblio e orgoglio
Re: Labocontest n.9 - Discussione generale - La costruzione del personaggio
21bestseller2020 ha scritto: [font="Open Sans", "Segoe UI", Tahoma, sans-serif]Tipo di studi - esperienze di vita - eventi significativi - adesione a gruppiRagazzi scherzavo... Le università esistevano già da secoli...
[/font][font="Open Sans", "Segoe UI", Tahoma, sans-serif]Nessuna laurea- (non esistevano)[/font]
Tratti di pioggia sopra Auschwitz. Tra oblio e orgoglio
Re: Labocontest n.9 - Discussione generale - La costruzione del personaggio
22Alberto Tosciri ha scritto: @IlarisQuesto è vero, ma solo in parte. Il mio problema è che quando devono compiere delle brutte azioni, poiché i cattivi "così cattivi
forse il problema sussiste per il fatto che abbinando i personaggi dei tuoi testi a fisionomie di persone reali, che conosci, puoi avere difficoltà a far compiere loro comportamenti insoliti o criminosi che sai quelle persone reali non farebbero mai. Quindi sei "legata"
non sono mai" (cit.), non riesco a sfaccettarli senza eccedere... con l'accetta. Qualche volta mi escono come parodie da Pulp
Fiction.
Alberto Tosciri ha scritto: ven lug 07, 2023 4:37 pmuso Gimp, che è gratis, li puoi trasformare come vuoi, in disegni a matita, come faccio io oppure mettendo i loro visi in abiti particolari, lavorando con i livelli di Gimp e poi lasciandoli così o "ripassandoli" a matita, sempre con il programma Gimp.Ottimo consiglio! Anch'io uso Gimp.
In realtà all'inizio ho scelto alcune immagini su internet (attori, gente normale) e le ho portate sulle schede di scrivener, ma poi le ho
dimenticate lì.
Alberto Tosciri ha scritto: ven lug 07, 2023 4:37 pmI volti, i personaggi sono determinanti per una storia cinematografica ma io penso anche per un testo scritto, se il volto eGiusto! Altrimenti il lettore si immagina il personaggio come vuole e poi, quando nella storia succede qualcosa che glielo fa vedere
tutta la sua personalità è ben presente nella mente di chi scrive.
(cioè quando il narratore si ricorda di mostrarglielo) ci resta male. Nei libri ben scritti un minimo di descrizione iniziale c'è sempre.
Già.
Re: Labocontest n.9 - Discussione generale - La costruzione del personaggio
23Raramente faccio schede dei personaggi, solo per le storie più lunghe e complesse che scrivo. Non creo mai personaggi senza una storia: per me sono intimamente legati l'un l'altro, e l'arco di evoluzione del protagonista è l'architettura della storia stessa.
Una volta avevo provato a costruire una storia corale, incentrata più sulle differenze e le relazioni tra i diversi personaggi che sulla storia in sé. Mi sono inceppato perché la trama, appunto, non mi convinceva. Potrei provare a riprendere in mano quella storia.
Una volta avevo provato a costruire una storia corale, incentrata più sulle differenze e le relazioni tra i diversi personaggi che sulla storia in sé. Mi sono inceppato perché la trama, appunto, non mi convinceva. Potrei provare a riprendere in mano quella storia.
Re: Labocontest n.9 - Discussione generale - La costruzione del personaggio
24Ecco le schede @Poldo
Scheda personaggio (protagonista)
Nome e cognome: Michele (il cognome non si sa)
Data di nascita - età al tempo del racconto. 55 anni
Luogo di nascita - paese di provenienza - famiglia - etnia - estrazione sociale.
Provenienza nord Italia. Non ci sono riferimenti familiari e vive solo. Ceto medio.
Tipo di studi - esperienze di vita - eventi significativi - adesione a gruppi .
Diploma di istituto tecnico. La sua vita è come un grande vuoto. Mistero su eventi significativi che possono averlo influenzato. Molto solo.
Occupazione attuale: Impiegato in fabbrica
Orientamento sessuale - ideologico – religioso.
Eterosessuale, frustrato, ossessivo. Non religioso
Caratteristiche fisiche - salute - segni particolari.
Poco atletico. Altezza media. A vista non sembra goda di ottima salute.
Abbigliamento: neutro, con la tendenza a colori scuri
Hobby - manie - atteggiamenti particolari - modo di esprimersi.
Interessato ai fatti di cronaca nera. Ossessivo. Poco cordiale. Fumatore. Scontroso.
Profilo caratteriale e psicologico.
Vive solo. Non si sa dei suoi legami familiari. Depresso (ma non consapevole) Abitudinario.
Relazioni con altri personaggi (presenti o no nel racconto)
Tendenza a non relazionarsi, tranne che per un personaggio che ammira molto e che gli darà una svolta.
Scheda personaggio (antagonista e uno dei coprotagonisti)
Nome e cognome: Antony Maresca (nome d'arte)
Data di nascita - età al tempo del racconto: 55 anni
Luogo di nascita - paese di provenienza - famiglia - etnia - estrazione sociale.
Montagne delle prealpi. Famiglia ceto medio che si occupa di turismo. Italiano
Tipo di studi - esperienze di vita - eventi significativi - adesione a gruppi.
Ha abbandonato gli studi per vivere in autosufficienza con la natura. Due Incidenti gli provocano l'amputazione delle mani.
Occupazione attuale.
Attore e boscaiolo.
Orientamento sessuale - ideologico – religioso.
Latin lover. Cultura del viver sano. Esuberante. Non religioso
Caratteristiche fisiche - salute - segni particolari.
Atletico, gode di buona salute. Due protesi alle mani
Abbigliamento.
Appariscente, tendente a far risaltare il suo fisico.
Hobby - manie - atteggiamenti particolari - modo di esprimersi.
Vivere a contatto con la natura. Sognatore. Scaltro. Diretto.
Profilo caratteriale e psicologico.
Abituato a soffrire. Sa quello che vuole. Determinato
Relazioni con altri personaggi (presenti o no nel racconto)
Appare simpatico. Crea facilmente amicizie. Generoso.
Scheda personaggio (protagonista)
Nome e cognome: Michele (il cognome non si sa)
Data di nascita - età al tempo del racconto. 55 anni
Luogo di nascita - paese di provenienza - famiglia - etnia - estrazione sociale.
Provenienza nord Italia. Non ci sono riferimenti familiari e vive solo. Ceto medio.
Tipo di studi - esperienze di vita - eventi significativi - adesione a gruppi .
Diploma di istituto tecnico. La sua vita è come un grande vuoto. Mistero su eventi significativi che possono averlo influenzato. Molto solo.
Occupazione attuale: Impiegato in fabbrica
Orientamento sessuale - ideologico – religioso.
Eterosessuale, frustrato, ossessivo. Non religioso
Caratteristiche fisiche - salute - segni particolari.
Poco atletico. Altezza media. A vista non sembra goda di ottima salute.
Abbigliamento: neutro, con la tendenza a colori scuri
Hobby - manie - atteggiamenti particolari - modo di esprimersi.
Interessato ai fatti di cronaca nera. Ossessivo. Poco cordiale. Fumatore. Scontroso.
Profilo caratteriale e psicologico.
Vive solo. Non si sa dei suoi legami familiari. Depresso (ma non consapevole) Abitudinario.
Relazioni con altri personaggi (presenti o no nel racconto)
Tendenza a non relazionarsi, tranne che per un personaggio che ammira molto e che gli darà una svolta.
Scheda personaggio (antagonista e uno dei coprotagonisti)
Nome e cognome: Antony Maresca (nome d'arte)
Data di nascita - età al tempo del racconto: 55 anni
Luogo di nascita - paese di provenienza - famiglia - etnia - estrazione sociale.
Montagne delle prealpi. Famiglia ceto medio che si occupa di turismo. Italiano
Tipo di studi - esperienze di vita - eventi significativi - adesione a gruppi.
Ha abbandonato gli studi per vivere in autosufficienza con la natura. Due Incidenti gli provocano l'amputazione delle mani.
Occupazione attuale.
Attore e boscaiolo.
Orientamento sessuale - ideologico – religioso.
Latin lover. Cultura del viver sano. Esuberante. Non religioso
Caratteristiche fisiche - salute - segni particolari.
Atletico, gode di buona salute. Due protesi alle mani
Abbigliamento.
Appariscente, tendente a far risaltare il suo fisico.
Hobby - manie - atteggiamenti particolari - modo di esprimersi.
Vivere a contatto con la natura. Sognatore. Scaltro. Diretto.
Profilo caratteriale e psicologico.
Abituato a soffrire. Sa quello che vuole. Determinato
Relazioni con altri personaggi (presenti o no nel racconto)
Appare simpatico. Crea facilmente amicizie. Generoso.
Re: Labocontest n.9 - Discussione generale - La costruzione del personaggio
25Le mie schede personaggi.
Scheda personaggio Vincenzo STABESU, detto “Kaffettera” (Caffettiera) coprotagonista.
Scheda personaggio del Maresciallo Carabinieri Francesco JADDANU - coprotagonista.
Scheda personaggio Pedru CUMBIANU DETTO “Stadera” (Bilancia) - protagonista.
1 | Nome e Cognome | Pedru CUMBIANU, detto "Stadera" |
2 | Data di nascita – Età al tempo del racconto | 15 agosto 1945 – 78 anni a inizio della storia |
3 | Luogo di nascita – Paese di provenienza – Famiglia – Etnia – Estrazione sociale |
Nato a Bauflores (OG), contadino |
4 | Tipo di studi – Esperienze di vita – Eventi significativi – Adesione a gruppi. | Studi: quinta elementare. Esp. vita: militare leva a Cuneo 1965. Matrimonio 1975 con Annedda. Ev. significativo: nascita 3 figli, 2 maschi 1 femmina. Nel racconto compare solo un figlio, Martino, sua moglie Clara, il figlio Davide e due figlie. Adesione a gruppi: aderì ai Confratelli (cunflarius) che andavano alle processioni con tonache e cappucci bianchi. Gruppo sciolto da un prete anni orsono. |
5 | Occupazione attuale | Pensionato agricoltura. Accudisce orto. |
6 | Orientamento sessuale – Ideologico - Religioso | Eterosessuale, conservatore, cattolico. |
7 | Caratteristiche fisiche – Salute – Segni particolari | Car. fisiche: alto 1.80, carnagione olivastra, capelli bianchi rasi, occhi marroni. Salute: ottima. Segni particolari: nessuno |
8 | Abbigliamento | Veste modestamente, abiti comuni, scuri. |
9 | Hobby – Manie – Atteggiamenti particolari – Modo di esprimersi | Hobby: intaglia pezzi di olivastro per fare statuine di carri a buoi, uomini e donne. Manie: fuma il sigaro con la brace in bocca. Att. Part.: quando incontra qualcuno che non gradisce lo guarda biecamente e ostentatamente. Mod. espr. Parla sempre in dialetto ma stupisce tutti esprimendosi in un italiano perfetto e senza accento, come se avesse “studiato”. |
10 | Profilo caratteriale e psicologico | Tendenzialmente chiuso, scontroso, dotato di spirito caustico. Gentile e rispettoso con tutti, pur non vedendo l’ora di tagliar corto. Tende a lamentarsi dei modi di vivere moderni, non nutre fiducia nelle istituzioni, compresa la chiesa, della quale un tempo si fidava. Talvolta polemizza davanti a comportamenti altrui per lui irrispettosi. |
11 | Relazione con altri personaggi | Non ha perdonato ai figli, dopo averli fatti studiare, di averlo abbandonato per andare a vivere in città. Sovente ha da dire sul degrado del suo paese, Bauflores, sul disinteresse e l’incuria di tutti, in tal caso diviene loquace, fra il divertimento dei giovinastri e l’apprensione della moglie. |
Scheda personaggio Vincenzo STABESU, detto “Kaffettera” (Caffettiera) coprotagonista.
1 | Nome e Cognome | Vincenzo STABESU, detto "Kaffettera" |
2 | Data di nascita – Età al tempo del racconto | 8 gennaio 1944 – 79 anni a inizio della storia |
3 | Luogo di nascita – Paese di provenienza – Famiglia – Etnia – Estrazione sociale |
Nato a Bauflores (OG), contadino |
4 | Tipo di studi – Esperienze di vita – Eventi significativi – Adesione a gruppi. | Studi: quinta elementare. Esp. vita: militare leva a Cuneo 1965, assieme a Pedru Cumbiani - "Stadera". Matrimonio 1975 con Chiaretta. Ev. significativo: nascita 3 figli, 2 maschi una femmina. Numerosi nipoti. |
5 | Occupazione attuale | Pensionato agricoltura. Accudisce orto. |
6 | Orientamento sessuale – Ideologico - Religioso | Eterosessuale, conservatore, cattolico. |
7 | Caratteristiche fisiche – Salute – Segni particolari | Car. fisiche: alto 1.80, carnagione olivastra, capelli bianchi rasati, occhi marroni. Salute: ottima. Segni particolari: nessuno |
8 | Abbigliamento | Veste modestamente, abiti comuni, scuri. |
9 | Hobby – Manie – Atteggiamenti particolari – Modo di esprimersi | Hobby: ama leggere Diabolik, ne ha una collezione. Manie: cura maniacale della sua motoape, masticare carrube. Att. Part.: quando va in chiesa si addormenta Mod. espr. :Parla sottovoce. |
10 | Profilo caratteriale e psicologico | È aperto, ama parlare con tutti, un grande pettegolo ma sa tenere un segreto, se riguarda la sua ristretta cerchia. Gioviale e scherzoso con tutti. Non ama la modernità, ma fa buon viso a cattivo gioco. |
11 | Relazione con altri personaggi | Soffre per il fatto che i figli , dopo immensi sacrifici per farli studiare, siano andati a vivere in città e non amino stare in paese, se non sporadicamente. Non palesa la sua sofferenza e delusione se non con Stadera, che ha lo stesso dilemma. |
Scheda personaggio del Maresciallo Carabinieri Francesco JADDANU - coprotagonista.
1 | Nome e Cognome | Francesco JADDANU |
2 | Data di nascita – Età al tempo del racconto | 20 aprile 1985 – 38 anni a inizio della storia |
3 | Luogo di nascita – Paese di provenienza – Famiglia – Etnia – Estrazione sociale |
Nato a Gonapiccia (CA), figlio di carabiniere, del quale ha seguito le orme. |
4 | Tipo di studi – Esperienze di vita – Eventi significativi – Adesione a gruppi. | Studi: diploma magistrale, laurea in scienze giuridiche della sicurezza, acquisita alla scuola Marescialli Carabinieri. Parla inglese e arabo. Scapolo, vive nell’alloggio di servizio nella locale stazione Carabinieri di Bauflores. |
5 | Occupazione attuale | Maresciallo comandante Stazione Carabinieri di Bauflores |
6 | Orientamento sessuale – Ideologico - Religioso | Eterosessuale, rispettoso delle religioni, non ha, per la sua professione, un orientamento politico. Ama l’ordine costituito e conosce bene leggi e regolamenti militari. |
7 | Caratteristiche fisiche – Salute – Segni particolari | Car. fisiche: alto 1.85, carnagione olivastra, capelli neri rasati, occhi marroni. Salute: ottima. Segni particolari: nessuno |
8 | Abbigliamento | Quando non è in uniforme, che veste bene e con dignità, ama vestire abiti moderni firmati, ma senza ostentazione. |
9 | Hobby – Manie – Atteggiamenti particolari – Modo di esprimersi | Hobby: ama musica classica ed etnica di varie provenienze. Ama leggere. Ha un telescopio. Manie: nessuna in particolare. Att. Part.: pretende che i suoi uomini siano sempre in ordine con l’uniforme, come lui. Mod. espr. Voce chiara, forte, piacevole. |
10 | Profilo caratteriale e psicologico | Crede nella legge e nell’ordine che rappresenta e che ha vissuto fin dall’infanzia essendo un figlio dell’Arma, cosa che non gli ha mai fatto sentire il peso dei sacrifici che ha dovuto fare per la sua carriera. Esecutore di ordini propositivo e intelligente, collaborativo con i superiori, disponibile e amichevole con i pari grado, comprensivo delle esigenze dei suoi sottoposti, sempre disponibile con i civili. |
11 | Relazione con altri personaggi | Ama parlare con la gente al di là delle pure esigenze di servizio. Spesso si comporta alla vecchia maniera per dirimere piccole liti familiari, convocando gli interessati in caserma e facendoli ragionare, evitando che si denuncino a vicenda. È famoso per le sue “lavate di capo” a giovanotti che fanno i prepotenti, ingiungendo loro di retrocedere da eventuali comportamenti che reputa dannosi, a un passo dalla trasgressione. Ha salvato parecchi giovani avviati sulla cattiva strada, è ben visto per questo |
Si salveranno solo coloro che resisteranno e disobbediranno a oltranza, il resto perirà.
(Apocalisse di S. Giovanni)
(Apocalisse di S. Giovanni)