Re: Vivere di scrittura (e di ciò che ci gira intorno)

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Fabioloneilboia ha scritto: A differenza delle catene, le librerie indipendenti davvero scelgono i libri, pure diversi dai soliti, proprio perché vedono opportunità di vendita facendo scoprire testi ai lettori che altrimenti ordinerebbero da Amazon o Mondadori e Feltrinelli.
Pure per questo sarebbe bello che i lettori frequentassero di più le librerie indipendenti, perché ci sono di norma librai che consigliano i libri. 
Non voglio fare l'elogio delle librerie di catena, ma in queste ci sono alcuni standard, mentre nelle librerie indipendenti si possono trovare situazioni molto diverse, e tutto dipende da come concepisce l'attività il singolo libraio. A Palermo ad esempio c'è più di una libreria che ospita tutti i libri dei locali Eap (banditi da Feltrinelli o Mondadori) e un'altra che è anche un Eap essa stessa.

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Fabioloneilboia ha scritto:  Come in tutte le cose ci sono librerie e librerie. Spero sopravvivano, perché qui a Napoli molte stanno chiudendo.
Purtroppo temo sia un processo inevitabile. Gli italiani leggono poco, e anche chi legge molto compra online: chi è senza peccato scagli la prima pietra...
Anche perchè oggettivamente spesso in librerie anche grandi, non si trovano i testi che cerchi, o li devono ordinare (e allora tanto vale online).

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@Angelo purtroppo concordo, anche perché gli ebook spopolano. Parlando di autori meno conosciuti, gli ebook sono anche un modo per farsi leggere, perché a parità di prezzo tutti comprano l'autore conosciuto.
C'è da dire che, possibilmente, preferisco prenderlo in libreria un libro cartaceo, se lo trovo, perché online spesso arriva a casa danneggiato durante la spedizione.

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Come al solito, sono un vecchio brontolone: con questa moda degli E-book, cosa lasceremo a figli e nipoti? E cosa ne sarà di milioni di testi nel caso che il sistema informatico dovesse andare in tilt? Le pergamene e la carta stampata hanno resistito all'usura del tempo per millenni: c'è qualcuno in grado di assicurare che hard disk, CD, chiavette USB e qualsiasi altro strumento informatico venga inventato in futuro, resisteranno e saranno leggibili altrettanto a lungo? 
Mario Izzi
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(in)giustizia & dintorni
Dea
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Re: Vivere di scrittura (e di ciò che ci gira intorno)

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@Cheguevara io penso che quella degli E-book non sia una moda, ma una necessità (con i suoi pro e contro). Che però, ti rassicuro subito, evolverà insieme con il cartaceo. Infatti da quel che vedo il cartaceo ha tenuto botta nonostante l'esplosione del digitale; mentre invece CD e audiocassette hanno capitolato subito. A Milano hanno chiuso rivendite musicali storiche (anche in piazza del Duomo) mentre sono sopravvissute le librerie. 
La palla di cristallo non ce l'ho, però secondo me andranno "a braccetto" ancora per un bel po'.

Per tornare in topic, confermo tutto quello che è stato detto fin qui. Io svolgo piccoli lavoretti nell'ambito del ghost writing e della scrittura di articoli, ma il pane me lo dà il lavoro classico. Mi sono interessata di traduzioni perché in un passato ormai remoto ho frequentato un liceo a indirizzo linguistico, ma anche lì la concorrenza è super-spietata e se non hai laurea + certificazione specialistica sei fuori di principio.
There's no dark side of the moon, really: matter of facts it's all dark...
People First https://testata.decasite.com/: tecnologia, psicologia, società, ecologia, miglioramento personale
Le Fronde del Salice https://www.thegenesispublishing.com/le ... del-salice

Re: Vivere di scrittura (e di ciò che ci gira intorno)

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Antares ha scritto: @Cheguevara io penso che quella degli E-book non sia una moda, ma una necessità (con i suoi pro e contro). Che però, ti rassicuro subito, evolverà insieme con il cartaceo. Infatti da quel che vedo il cartaceo ha tenuto botta nonostante l'esplosione del digitale; mentre invece CD e audiocassette hanno capitolato subito. 
CD e cassette hanno capitolato perché sono cose dell'altroieri, mentre il libro esiste da millenni, e non c'è possibilità che scompaia. Allo stato attuale non c'è alcuna tendenza che indichi il cartaceo in recessione. Nei mercati più avanzati del nostro (in USA in particolare) non solo il cartaceo non è in recessione, ma è in espansione, e i bestseller escono di norma in tre versioni cartacee (hardcover, paperback, e deluxe - edizione autografata). Nel mercato attuale, l'ebook è qualcosa che si aggiunge all'offerta del cartaceo, così come l'audiolibro, ma non lo sostituisce. I maggiori besteller di ebook restano bestseller di cartacei, e lo stesso ebook incrementa le vendite dei cartacei (molti lettori infatti, dopo aver acquistato l'ebook, acquistano il cartaceo). 

Re: Vivere di scrittura (e di ciò che ci gira intorno)

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Nel mio piccolo dico solo che è enormemente più semplice vendere in digitale in self ed è anche l’unico formato che funziona con gli abbonamenti.
Kindle Unlimited porta guadagni non di poco conto. Poi anche a me piace il cartaceo, però i libri costano, in digitale il risparmio è enorme.
Per non parlare degli audiolibri, che uso più di tutto il resto, si può dire che non rimanga nulla, però i soldi in tasca sì.

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@Wanderer più che altro perché gli ebook in self costano molto meno di quelli pubblicati con editori. È tutta una questione di soldi.
Sulla presenza di una casa editrice, ti dirò, ai lettori non gliene frega nulla. Al 99% non sanno neanche quale sia la differenza. Sono solo gli scrittori a porsi il problema, basta vedere le classifiche su Amazon del Kindle Store.
Ma fanno benissimo, se bisogna spendere 15/20 euro meglio andare sul sicuro, 3/4 euro puoi pure provare uno sconosciuto.

Re: Vivere di scrittura (e di ciò che ci gira intorno)

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@Fabioloneilboia 
Mi sembra che stiamo dicendo la stessa cosa. Nel caso dell'ebook, il valore aggiunto della casa editrice (a cominciare dai materiali) è minore, quindi non stupisce che il Self possa diventare competitivo con l'ebook, non con il cartaceo. Io stesso non mi farei problemi ad acquistare un ebook autopubblicato, mentre non acquisterei mai un cartaceo stampato in POD dalla tipografia di Amazon. 

Detto ciò, per me la vera alternativa al libro cartaceo non è l'ebook - che non cambia radicalmente la modalità di fruizione - ma l'audiobook.
In Italia il mercato è ancora minoritario, ma dall'altra parte dell'oceano va tantissimo, tanto che su Amazon.com gli audiobook hanno una classifica a sé. 

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@Wanderer io uso tantissimo gli audiolibri, tempo per leggere è poco, ma mentre cammino e sono in giro riesco ad ascoltarne tanti.
Hai ragione sulla qualità del cartaceo del POD, della copertina soprattutto. L’interno invece è stampato molto bene, superiore alle edizioni economiche delle case editrici, non ai livelli di quelle costose. Esiste la possibilità di stampare con la copertina rigida, ma i costi aumentano di tanto.
Per farsi leggere è importante contenere il prezzo ma, ripeto, la stragrande maggioranza dei lettori arriva dal formato digitale e, per quanto mi riguarda, da Kindle Unlimited.
Tra l’altro avere molte pagine lette vuol proprio dire che i lettori leggono tutto il libro, che è la soddisfazione più importante.

Re: Vivere di scrittura (e di ciò che ci gira intorno)

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Cheguevara ha scritto: Come al solito, sono un vecchio brontolone: con questa moda degli E-book, cosa lasceremo a figli e nipoti? E cosa ne sarà di milioni di testi nel caso che il sistema informatico dovesse andare in tilt? Le pergamene e la carta stampata hanno resistito all'usura del tempo per millenni: c'è qualcuno in grado di assicurare che hard disk, CD, chiavette USB e qualsiasi altro strumento informatico venga inventato in futuro, resisteranno e saranno leggibili altrettanto a lungo? 
Da un semivecchio brontolone: hai perfettamente ragione. Conosco chi ha digitalizzato l'archivio musicale della Scala negli anni '80 e '90, e già oggi si pone il problema dei supporti, della conservazione, della fruibilità compatibile con device moderni ecc.
Potremmo fare i due vecchietti del Muppet Show che dicono cattiverie dal balcone, sono i miei personaggi preferiti :)
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