Mai più

1
Mai più ti rivedrò

corrermi incontro,

pallida e fremente,

tender la mano fragile,

scrutar con gli occhi rapidi

gli ingenui sentimenti dell'amore.



Dormi, ti prego. Ora non piango più.

Re: Mai più

2
Elaborazione positiva del lutto? Scusami, non scrivo poesie, talvolta le leggo, rifletto e... taccio. Mi manca l'orecchio, come per la musica.
La tua comunica tristezza e rimpianto, però accolti nell'intimo, arricchiti. Chi non c'è più ha modo di accompagnarci a lungo.
Mi azzardo a commentare per una precisa ragione
" ...con mano ferma ma lenta sollevò la celata. L'elmo era vuoto." (Calvino)
Pagina autrice fb: virginialess/21 Blog "Noi nonne": https.//virginialess.wordpress.com

Re: Mai più

3
Mi è piaciuta molto questa tua poesia, @Fraudolente. Ho pensato a una bambina, più che a una donna. Forse per la presenza del verso "tender la mano fragile", che mi ha riportato subito all'incipit del Pianto antico di Carducci, scritto per la morte del piccolo figlio Dante, o forse per i penetranti versi seguenti:

"scrutar con gli occhi rapidi
gli ingenui sentimenti dell'amore".

La rapidità dello sguardo è caratteristica dell'infanzia, così come la freschezza dei sentimenti. Ciò non toglie che possano essere anche prerogative della donna amata, cui si attaglierebbe meglio il binomio "pallida e fremente".
In ogni caso, una dolente ed equilibrata considerazione sull'assenza e la freddezza della morte. L'espressione "Mai più ti rivedrò" non è nuova, ma è sempre di grande impatto. Mi ha ricordato Battiato in due canzoni, che ti lascio in spoiler.
Spero di ritrovarti presto in Poesia. Grazie e un saluto.

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Re: Mai più

4
Ippolita wrote: mi ha riportato subito all'incipit del Pianto antico di Carducci
Si parva licet componere magnis...
sefora wrote:Mi manca l'orecchio, come per la musica.
Parecchio tempo dopo averla scritta, ho scoperto che sono endecasillabi. A parte l'ultimo verso. Non sono un poeta...

Grazie a entrambe!

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