M.T. ha scritto: mi camminò sopra: devo aver riso per due minuti. Se l'avesse fatto un ragazzo, non pensò che avrei avuto la stessa reazione
Ahahah
Di' la verità, confessa. Hai sbirciato tra le gambe della "camminatrice"
Fosse stato un maschio, non ti sarebbe piaciuto sbirciare. Ti capisco
Siamo proprio maschilisti, noi
Io dico sempre
uome e non donne!
Antares ha scritto: Che è successo?
A gentile richiesta…
D'altronde CdM è proprio adatto per questa mia
pesantissima lamentela.
Il 30 giugno 2022, sono andato su
https://inclusionjobday.com/ , che è un sito dedicato ai disabili appartenenti alle "categorie protette". Quella mattina c'era una specie di selezione. Praticamente una trentina di grandi aziende italiane (tipo Enel, Eni, Terna…) si presentavano a turno via internet (come in una videoconferenza) per un quarto d'ora a testa e chi voleva poteva fare domande sulla chat pubblica ed eventualmente candidarsi per un posto di lavoro. Io per curiosità ci sono andato e mi sono iscritto come "ascoltatore", cioè potevo leggere e sentire ma non potevo intervenire (meno male! Lo dico per loro
). La prima cosa che mi è saltata all'occhio è che erano soprattutto selezionatrici (donne), giovani e belle, di età compresa tra 25 e 30 anni. La metà sembravano appena uscite da un casting di top-model, l'altra metà erano così vestite (anzi, svestite
) che sembravano appena uscite da un set di un film con Rocco Siffredi e non avevano avuto cinque minuti per passare da casa a mettersi qualcosa addosso. E fino a qui non mi lamento. Si sa che gli italiani sono esperti di fisica (fi[si]ca della nanoparticelle, mica cotiche!) e la fisica tira, eccome se tira!, anche e soprattutto… ehmm… commercialmente
(astenersi femministe, please
).
La cosa che però mi ha fatto salire il sangue alla testa era la lingua che parlavano queste qui: una sorta di itanglese, aziendalese, un misto atroce e ridicolo tra italiano e inglese con più inglese che italiano. Praticamente, più erano fighe più usavano anglismi a profusione. Non ho mai sentito maltrattare l'italiano in quel modo. Devono ringraziare Iddio che non potevo intervenire
Ora, dico io, ma davvero le aziende italiane sono cadute così in basso?! E dicono cose come "la nostra company è una young community" o "adottiamo una strategy molto strong" o "la nostra strategy della mission è tradare (treidare) con companies abroad", e ho messo solo le frasi più potabili. Ma, dico io, ma si può? E no, dai! Mo, quando parcheggio la macchina, trovo il "parking advisor executive", mica il "parcheggiatore". "Parking advisor" fa più figo, no?
Siccome mi sono preso la passione della linguistica, ho notato che la penetrazione degli anglismi aziendalesi è molto maggiore nell'Italia Settentrionale. In altra parole, le fi… ehmm… le selezionatrici del Sud parlano in italiano; quelle di Milano, Torino, Trieste ecc… ormai hanno virato decisamente verso l'anglo-italiano del menga (mi sono ripromesso di non dire parolacce
). Avete mai sentito di lauree in "laifstail" prese a Milano? Ebbene, sappiate che esistono.
A me in generale non dispiacciono alcuni anglismi (come film) ma quando è troppo è troppo. O, come dice un proverbio siciliano, "u troppu rumpi u cuvecchiu" (per la traduzione, chiedete alle fi… ehm… selezionatrici di cui sopra
)