bestseller2020 ha scritto: Benché l'invasione sia un atto criminale, ci può essere anche solo un motivo per cui lo si può guardare con un giudizio comprensivo di tutte le sue sfaccettature!
Io invece sono un uomo semplice e per me la frase giusta è
poichè l'invasione è un atto criminale, non si fa in nessun caso. Io ragiono in modo semplice: se qualcuno mi distrugge le casa, io lo odio e di certo non vado a pensare a Stalin, agli USA, all'Europa, alla NATO, a Biden, alle alleanze, alla storia, alla geopolitica, ecc… e chi più ne ha più ne metta. E basta! No! Per me c'è uno che distrugge casa mia, uccide mia sorella, uccide mio padre, uccide me visto che non posso scappare, violenta la mia Terra… La guerra non è mica un videogioco, dove fai più punti più sono le persone che ammazzi e dove vinci se trovi Stalin. Temo che accostando alla guerra questioni "intellettuali" si finisca per perdere il punto centrale: la guerra è una cosa turpe, muoiono persone, si creano profughi, si distrugge, si fa di tutto e di più. Io sono per una visione basica delle cose. Chi cavolo se ne importa di Stalin? Se mi tirano le bombe in testa, dovrei pensare a Stalin? Ma dai! Non so… Io penso a quelli che mi bombardano e forse mi uccidono visto che non posso scappare come magari puoi fare tu. Tu, se ti tirano le bombe in testa, ti metti a sfogliare un libro di storia&geopolitica sotto il bombardamento? Porti la mano sul mento, lo accarezzi, poi guardi in alto,
rifletti e poi concludi con calma "Eh però, la NATO… e Biden… e Stalin… e gli USA… e l'Europa… e la storia… e…"? Io non ci riesco, perdonami. Visto che sopra parli di codice penale, questo dice che "chi rompe paga". Allora dovesti pretendere che i Russi per lo meno smettano le loro
ipocritissime "operazioni militari speciali" e paghino, risarciscano i reati che hanno commesso. Reati, sì! Perché quel codice dice anche che causare danni è un reato e poi l'autore è tenuto a risarcire. Se poi un presidente regolarmente eletto (seeeee…
) di nome Vlad distrugge il proprio popolo, è pure la nostra morale comune che insorge, almeno in coloro che provano empatia. I criminali di solito non la provano.