ivalibri wrote: Quindi io ipocrita non mi sento (non è la prima volta in questa discussione che viene fuori questo termine verso chi non è d'accordo con l'invio di armi) perché io ho sempre sostenuto una posizione ben precisa da quando ero ragazzina e scendevo in strada a protestare contro la guerra nel Golfo o in Serbia. Ora ho quasi 50 anni e continuo a protestare e ad affermare quanto credo. Ipocrita sarebbe il contrario.
Mi spiace, perché da qualche parte ero stata io a tirar fuori il termine. Non era riferito a te allora, e credo non lo sia nemmeno in questo caso. Tu di sicuro sei sempre stata coerente nelle tue idee, e contro le armi, e se avessi un qualche peso politico agiresti di conseguenza (come me e tutti gli altri qui, immagino). Ma guardando la situazione attuale la parola ipocrisia a molti viene spontanea, e credo sia normale, perché le contraddizioni nell'atteggiamento di politici e associazioni varie ci sono e sono tante.
La guerra in Ucraina ha avuto un effetto esplosivo, è come se molti si fossero svegliati solo ora. In parte magari dipende dall'interesse mediatico, ma io non ricordo che qualcuno (a livello di gruppi, istituzioni o partiti, non le singole persone) abbia mai protestato sul serio per la vendita di armi a Paesi in guerra, o notato contraddizioni di sorta. Ora però si insorge con forza per un invio di armi (tra l'altro irrisorio in confronto ad altri paesi europei) volto alla difesa di un Paese aggredito. Di conseguenza mi viene spontaneo chiedermi perché.
In Italia c'è una forte componente filo-russa, per motivi sia storici che economici e, anche se non dovrebbe, sono convinta che influisca eccome sulla percezione della guerra o sull'aiuto militare all'Ucraina. In merito ho trovato quest'articolo del Post (che ritengo una delle fonti più neutrali e approfondite):
https://www.ilpost.it/2022/04/14/italia-filorussa/?amp=1
Non dubito che ci sia una parte che esprime un'opposizione sincera alle armi e alla guerra, ma credo che ci siano molti altri che la usano come scusa per non prendere posizione e difendere interessi concreti, tutt'altro che idealistici (ho fatto l'esempio di Salvini da qualche parte, ma sono molti di più).
Allora, o si dice una volta per tutte: "l'Italia è contro la guerra, non partecipa alle guerre altrui e non vende né regala armi. Ce ne tiriamo fuori del tutto, e tutti gli altri si arrangino. A meno che qualcuno non entri coi carri armati nel nostro territorio, non ci interessa." Oppure si decide di volta in volta, in base alla situazione, all'interesse politico o economico del momento, come si è fatto finora.
Io sarei più contenta se si prendesse una decisione definitiva e basta, così ci evitiamo polemiche che vanno a vantaggio solo dei talk show di terza categoria.
ivalibri wrote: In merito al caso attuale, le armi mandate in Ucraina, quanto meno sarebbe stato opportuno un serio dibattito parlamentare e seri sforzi diplomatici prima di rinunciare ad applicare la Costituzione.
Idealmente avresti ragione, ma il tempo in una guerra è quel che è. Nessuno si aspettava che l'Ucraina resistesse così a lungo, le nostre armi avrebbero potuto non arrivare mai in tempo (e probabilmente molti ci contavano) e in ogni caso c'è stata una votazione, se non sbaglio sia alla Camera che al Senato. Quanto agli sforzi diplomatici, io non saprei davvero cosa si possa fare. In pratica, buona parte dei leader europei hanno parlato con Putin, per sentirsi dire sempre le stesse cose. E se anche non lo era prima, dovrebbe essere del tutto evidente adesso: Putin non tratterà con nessuno, finché non avrà conquistato Mariupol, il Donbass (almeno le cosiddette repubbliche indipendenti) e se riesce anche qualcos'altro. È inutile farsi illusioni. Non significa rinunciare alle trattative, ma solo prendere atto che l'invasore ha idee e priorità diverse dalle nostre
ivalibri wrote: Poi è certo che in un paese governato dall'ennesimo governo tecnico e che va dritto per la sua strada senza alcun dibattito politico, è difficile far sentire la propria voce
Io francamente sono grata di avere un governo tecnico, perché la situazione, anche economica, è grave e serve qualcuno che sappia quel che sta facendo. Mi viene la pelle d'oca se penso che avremmo potuto avere Conte o Salvini al governo in questo momento... Il dibattito politico ultimamente si traduce di solito in risse in Parlamento, e lì diventa difficile sentire la voce di chiunque. Io non avevo nessuna opinione di Draghi, e il modo in cui è stato presentato l'anno scorso, come fosse un supereroe che ci avrebbe salvati tutti, mi aveva lasciata alquanto scettica. Sto iniziando ad apprezzarlo solo adesso