Re: Situazione Ucraina-Russia

626
Anglares ha scritto: Io parlavo del PIL,
Certo, è chiaro. Ma il PIL non può crescere più di tanto quando la popolazione inizia a calare e invecchiare. Senza considerare che diversi Paesi asiatici hanno cominciato a fare concorrenza alla Cina come "fabbriche del mondo". Ad oggi. il PIL pro capite dei cinesi, che è quello indicativo della reale ricchezza di un popolo, è un quinto di quello americano in cifra assoluta e un terzo in termini di PPP (a parità di potere di acquisto).
Rischia di configurarsi un dilemma ben noto agli analisti: una potenza emergente che diventa vecchia prima di diventare realmente benestante. Non è ancora un fatto acquisito (le opinioni divergono), ma è sicuro che il PCC nutra preoccupazioni piuttosto serie, come dimostrano le decisioni che sta prendendo a ritmo sostenuto.
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Re: Situazione Ucraina-Russia

627
swetty ha scritto: risoluzione simili vengono riproposte ogni novembre, e ho trovato indicazioni più precise su quella del 2020, che è stata discussa nella terza commissione dell'assemblea generale il 18 novembre 2020 durante la 12a sessione.
Se non ricordo male ci fu una polemica a proposito di questo. I motivi dell'astensione dell'UE miravano a mettere sullo stesso piano i totalitarismi del '900. In particolare nazismo e stalinismo (includendovi addirittura il comunismo). Ma sto andando a memoria e magari mi sbaglio. 
A questo ti riferivi, @bestseller2020?

Re: Situazione Ucraina-Russia

628
@L Che esista una questione demografica in Cina é un fatto certo, così come che in Asia vi siano altre "fabbriche del mondo". Alcune hanno iniziato a correre prima della Cina: le "tigri asiatiche" del sudest che dopo la crisi del '96 hanno ceduto il volano della crescita asiatica proprio alla Cina. Parte di queste ora sono sotto l'influenza industriale cinese partecipando alla sua produzione, sia per questioni salariali che produttive. Un po' quello che avviene in Europa con la crescente germanizzazione dell'industria. Diversi paesi, a iniziare dall'Italia, stanno spostando la produzione industriale verso la componentistica per l'industria tedesca. Ormai andiamo verso concentrazioni industriali di stazza continentale. L'industria dell'auto ne è l'esempio più evidente. 
Tornando all'aspetto demografico il problema non è tanto quello del PIL procapite, perché è un dato che confonde e potrebbe anche restare più alto in occidente, almeno per molti anni ancora. I nodi demografici sono: la quota di popolazione in età lavorativa, il costo di quella non in età lavorativa. Costo e capacità della forza lavoro. Su questi punti conta l'età media, il modello dirigista dello stato cinese che può dare soluzioni impraticabili in occidente ma anche pagare un prezzo in termini di qualità in certi settori. Questi aspetti si intrecciano in modo diverso rispetto ai paesi occidentali. Ciò mi porta a diffidare di certe analisi che sento. Quello che sta accadendo in Cina ha caratteristiche inedite e non è la replica dello sviluppo occidentale, i flussi demografici sono enormi rispetto a qualsiasi esperienza di ascesa industriale precedente. Parliamo di un continente con ampie fasce di popolazione ancora da integrare e formare rispetto alla costa già industrializzata. Come e se riusciranno a risolvere questo nodo è una vicenda tutta da scrivere. 

Re: Situazione Ucraina-Russia

629
@L Sì, però il Giappone aveva profuso il massimo sforzo bellico e non aveva i mezzi per tener testa alla produzione industriale nemica: ostinazione e fanatismo l'hanno fatto resistere il più possibile, ma non aveva possibilità né di vincere né di resistere.
Esistono molti mondi: reali, immaginari. Non importa la loro natura: da ognuno di essi si può apprendere qualcosa.
https://www.lestradedeimondi.com/

Re: Situazione Ucraina-Russia

630
ivalibri ha scritto: Mi pare piuttosto improbabile che la Cina si azzardi a toccare Taiwan in questo momento di tensione altissima. 
Lupus in fabula. Dopo che gli USA hanno allertato il fronte del Pacifico e dato il via al progetto per i missili ipersonici, la Cina ha esternato le sue rimostranze annunciando un potenziamento del suo sistema di deterrenza nucleare.
La cosa inquietante è che siamo ancora in una fase di escalation militare mondiale. In Ucraina si procede con forniture militari sempre più incisive, c'è stato anche uno sconfinamento in territorio russo. L'Europa riarma, la Cina anche. Non sono bei segnali, e confermano che l'Ucraina non è il centro della questione.
ivalibri ha scritto: Continua comunque a sfuggirmi quali siano le intenzioni degli USA in Europa. E di conseguenza le strategie dei paesi europei, che mi appaiono piuttosto raffazzonate.
Spiegare questo vuol dire fare un po' di storia.
Con il triennio '89-'91 finisce un'epoca basata sugli accordi di Yalta. Il cardine di quest' epoca è stato il contenimento militare dell'Europa. All'URSS è stata data la possibilità di espandersi fino al cuore dell'Europa e il compito di vigilare sulla parte est del continente. Gli USA quella occidentale. 
Dobbiamo aver presente che l'idea che noi europei abbiamo di noi stessi è ben differente da quella che ne ha il resto del mondo. Tutto il mondo extraeuropeo ha memoria di qualche periodo di sottomissione verso qualche stato europeo. A eccezione del Giappone, e qui come ricordato in qualche post sopra ci hanno pensato gli USA a "regolare" il conto.
Il colonialismo e due guerre mondiali hanno fatto decidere agli Stati Uniti che era il caso di imbrigliare gli artigli europei. 
Ora, prendendo in prestito un concetto dal laboratorio geopolitico di Limes, l'Europa ha vissuto per lungo tempo in una condizione poststorica. Diciamo che è un po' come se si fosse presa una vacanza. Per molti anni si è preoccupata solo della sua crescita economica e di sviluppare il suo welfare, occupandosi di questioni militari solo in modo marginale. Questo sarebbe stato impossibile se avesse dovuto dotarsi di eserciti proporzionati alla sua stazza economica. Quindi dobbiamo una fetta del nostro benessere alla deterrenza militare svolta da USA e URSS. Dunque non abbiamo il welfare più generoso perché siamo più bravi, ma perché per qualche decennio altri hanno fatto delle guerre al nostro posto. Sintesi: il modello sociale europeo non sta in piedi da solo. Un esempio: la guerra del Vietnam. Gli USA intervengono dopo la ritirata francese che lascia l'Indocina in una situazione di gravissima instabilità. 
Dunque, per quel che concerne gli USA e il loro rapporto con l'Europa, hanno la necessità di controllarla e avere il potere di condizionarla. L'Europa è altresì un partner preziosissimo per gli USA con cui condivide molto della visione del mondo. Però un'Europa che se ne va per conto suo è un problema enorme per gli Stati Uniti. Ora, il suo declino relativo rende indispensabile una maggiore responsabilizzazione dell'UE che gli USA cercano di dosare e condizionare.
Questa spiegazione mi permette di aggiungere qualche parola anche sull'altro protagonista del patto di Yalta: l'URSS. I sovietici divengono una superpotenza militare nella seconda guerra mondiale. Questo a dispetto di una sovraesposizione politica rispetto al loro peso economico. Questo aspetto segnerà tutta la storia sovietica e la sua ombra rimarrà successivamente sulla Russia fino ai nostri giorni. La sovraesposizione militare sovietica fu possibile perché confinava in Europa con paesi industrialmente azzerati dalla guerra e il cui argine era la presenza americana. In Asia con una Cina che usciva da una condizione semicoloniale, mentre il suo più acerrimo nemico, il Giappone, era stato annichilito dagli Stati Uniti.
Ovviamente questa situazione oggi non esiste più e la Russia confina da ogni parte con paesi con un'economia molto più sviluppata della sua e il divario continua a crescere. Il guaio è che nonostante il suo declino economico relativo è rimasta una superpotenza militare con un arsenale atomico spaventoso. Questo spiega, magari non giustifica, il comportamento della Russia, grande potenza militare che ha perso la sua partita economica con la storia. Entrare nello specifico di quello che sta avvenendo in questi giorni richiederebbe ulteriori ragionamenti.
Di certo non esistono più le condizioni mondiali per "rifare" l'URSS, e questa può essere solo un'argomentazione giornalistica. 

Re: Situazione Ucraina-Russia

633
milarepa ha scritto: https://www.ilgiornale.it/news/politica ... 25006.html

Chi l'avrebbe detto che un giorno sarei stato d accordo con Bannon, l'ex consigliere di Trump?
D altronde se la meloni difende Orsini e il pd lo censura tutto questo sgnifica che le carte si rimescolano.
L'aplauso dei parlamenti all attore comico che indossa adesso i panni dell eroe da il voltastomaco. Dietro c'è tutto un mare di sangue inutilmente versato.
Che la destra difenda chi difende Putin lo giudicherei perfettamente normale: rappresenta la mangiatoia cui tutti loro hanno attinto.
Mario Izzi
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Re: Situazione Ucraina-Russia

634



Le voci alternative non fanno male. Chi parla è un italiano che sta nel donbass per documentare gli eventi. Fate attenzione alla sua risposta all ucraino da studio.
Un chiaro esempio di che significa mettere in mutande.

Re: Situazione Ucraina-Russia

635
Anglares ha scritto: Attenzione a queste cose. Signoraggio, Soros, club Bilderberg, ecc... Di solito sono argomenti da cattiva scuola politica. Cose da "no global" e controinformazione spicciola.
Siamo sicuri che la brigata scompaginata di paesi che citi abbia un'idea comune di economia? Che preferisca una moneta alternativa a quella americana? Rupia? Yuan? La Cina è ancora restia a rivalutare la sua moneta facendone per il momento un uso mercantilistico. 
Spesso i paesi che non tengono in mano il gioco cercano sponde per avere margini di manovra alternativi, ma questo non vuol dire che camminino nella stessa direzione.
Nonostante questo prima o poi la Cina e la sua orbita economica avranno probabilmente il peso per dire la loro, ma cosa o come dipenderà da un periodo di scontri economici, politici (e speriamo non altro), che riorganizzeranno il mondo secondo altre regole, secondo principi macroeconomici e non in funzione del signoraggio monetario.
Su alcune cose che dici concordo. Infatti tra USA e Cina sino a qualche anno fa vi era un grave diverbio sul valore dello Yuan che favoriva la Cina. Poi non se ne è più parlato. Di certo il problema ancora esiste e credo che sia stato messo da parte perché si pensa ad altre soluzioni. Il signoraggio del dollaro è un problema che deve essere risolto in quanto, in decenni, ha permesso agli USA la crescita abnorme della sua economia finanziaria che sta destabilizzando il mondo. Poi andrei cauto nell'affermare che siano dicerie le storie sul club Bilderberg e company o cattiva politica.
Non vorrei che il silenzio della Cina fosse  la solita strategia che si è sempre adottata quando alcuni paesi non intervenivano nei conflitti certi che i loro nemici si sarebbe distrutti tra loro. I giochi delle potenze europee in quattro secoli di storia.
Tratti di pioggia sopra Auschwitz. Tra oblio e orgoglio

Re: Situazione Ucraina-Russia

636
@milarepa Si tratta di Maurizio Vezzosi, un titolato, giovane free-lance che dall'inizio di questo nuovo conflitto (v. video del 24/2/22) si è praticamente schierato con chi giustifica (non spiega, ma giustifica) le azioni di Putin. Come menzionato sul sito "Stopfake" è già stato pescato a truccare qualche notizia. L'affermazione che centinaia di migliaia o milioni di Ucraini odiano Zelensky appare alquanto pittoresca. Poi, come sempre, chi vuole ci creda pure.
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Re: Situazione Ucraina-Russia

637
@bestseller2020 beh, visto che gli USA spingono per una rivalutazione dello yuan e la Cina per tenerlo basso, non credo che la questione "signoraggio" non faccia dormire i cinesi, ben felici di lasciare questo ruolo agli USA.
Al mondo serve una moneta di riferimento come elemento di stabilità del mercato internazionale. I fatti a oggi dicono che il mercato si muove così, e così agiscono i governi. Il resto sono teorie di qualche economista che ad ora non hanno seguito nelle politiche monetarie dei vari paesi. 

Re: Situazione Ucraina-Russia

638
Hai ragione Che

In fondo a una madre che ha perso il figlio puoi sempre dire che ne valeva la pena. In questo modo si potrà aderire alla Nato.
Forse alla madre potrebbe sorgere il dubbio che il suo dolore poteva essere evitato che le sue lacrime sono il frutto di una decisione idiota del comico.
La domanda che pongo allora è la seguente: sono tutte contente le madri che i loro figli siano morti per la Nato?
IIl buon Che direbbe di sì. Lui sa le fonti. Possibile che in tutta questa distruzione non ci sia nemmeno una madre che non maledica il comico? E' strano perchè io le ho sentite in un video ma d'altronde il che direbbe che anche questo è un falso.  
Mi viene in mente un'altra questione. Se uso la logica devo ammettere che la guerra non può che far crescere l'odio e incattivire gli animi. Guardate tutto quello che viene attribuito ai russi. Ma io ricordo prima della guerra il massacro di Odessa insabbiato dal governo. Centinaia i filo russi vennero massacrati e bruciati. ciò mi porta ad immaginare che i miracoli esistono. L'odio che prima della guerra abitava gli ucraini autori  dell'eccidio adesso si 'è stemperato , i nazisti hanno adesso dedicato le loro vite al cuore Immacolato di Maria. Devo dedurre questo visto che nel racconto che ci danno il male abita solo in un luogo. ci raccontano la favola di cappuccetto rosso e del lupo cattivo e tutti sono contenti. E' come ritrovare la propria infanzia dai confini sicuri  il male sta li e il bene sta qui.  Ma dove sta il cervello? nel dormitorio occidentale.

Re: Situazione Ucraina-Russia

639
Anglares ha scritto: prendendo in prestito un concetto dal laboratorio geopolitico di Limes, l'Europa ha vissuto per lungo tempo in una condizione poststorica. Diciamo che è un po' come se si fosse presa una vacanza. Per molti anni si è preoccupata solo della sua crescita economica e di sviluppare il suo welfare, occupandosi di questioni militari solo in modo marginale. Questo sarebbe stato impossibile se avesse dovuto dotarsi di eserciti proporzionati alla sua stazza economica. Quindi dobbiamo una fetta del nostro benessere alla deterrenza militare svolta da USA e URSS. Dunque non abbiamo il welfare più generoso perché siamo più bravi, ma perché per qualche decennio altri hanno fatto delle guerre al nostro posto. Sintesi: il modello sociale europeo non sta in piedi da solo. Un esempio: la guerra del Vietnam. Gli USA intervengono dopo la ritirata francese che lascia l'Indocina in una situazione di gravissima instabilità. 
Conosco bene le tesi di Limes. È una rivista che seguo perché analizza molto bene i fatti e le cause. Che abbia però un certo orientamento filoatlantista non si può negare. 
D'altra parte le cause storiche che stanno alla base della situazione odierna vanno indagate. Semmai è una grave colpa dei media italiani l'essersi appiattiti in una narrazione di parte e quasi del tutto acritica della guerra odierna.
Questa idea di Caracciolo e del suo gruppo di studiosi che grazie all'ombrello NATO abbiamo vissuto in una parentesi di pace (che dunque presuppone adesso la corsa agli armamenti di ogni singolo paese europeo come in effetti sta avvenendo) si inserisce in una visione del mondo che non solo non mi piace, ma che ci porterà alla rovina, come dici tu stesso nella prima parte del tuo intervento. Non solo, presuppone anche che lo stesso ombrello NATO, nonostante le ripetute dichiarazioni di unità e coesione di fronte alla barbarie, si stia sfaldando. Soprattutto a causa di un sostanziale abbandono da parte degli USA dell'Europa al suo destino.
Dunque per me è chiaro che l'Europa avrebbe dovuto smarcarsi da tempo o magari prendere l'occasione per farlo adesso. Ma non l'ha fatto, non so se per mancanza di coraggio o perché hanno prevalso interessi più spiccioli o per miopia e inettitudine. Questo mi chiedo io con le mie domande, che magari formulo male e sembrano domande retoriche.
Che poi l'Europa non potesse o non possa stare da sola sulle proprie gambe è tutto da vedere. Con un modello sociale ed economico diverso si potrebbe, senza però buttare nella spazzatura tutte le esperienze di sviluppo e cooperazione diverse che si stavano sperimentando nel '900.
Sembrerò una nostalgica o una utopista, ma allora a cosa servono tutte le nostre letture, la bellezza di letteratura, poesia e arte? 
Certo una UE che vuole la comparazione tra nazismo e comunismo..
E un paese come il nostro, con la sua tradizione e cultura, che acconsente a una compagnia di balletto ucraina a cambiare il programma previsto e a non mettere in scena Il lago dei cigni perché il compositore è russo (notizia di due giorni fa, Teatro Comunale di Ferrara) non può che appiattirsi dentro il carrozzone NATO e sperare di non saltare per aria.
Scusami, ho fatto un'altra domanda retorica!

Re: Situazione Ucraina-Russia

640
@ivalibri la posizione di Limes più che filoatlantista sopravvalutata il peso degli Stati Uniti. Danno quasi l'idea che nella loro area d'influenza non si muova foglia senza il loro consenso. Non è così. La loro supremazia si basa sulla mediazione e la capacità di accordare la loro volontà all'interesse dei partner. Il mondo è più multipolare di quanto sostengono. 
Per quel che riguarda l'Europa e la sua autonomia strategica, questo è un tema discusso da tempo nel continente. Le politiche economiche, il rigore voluto da Bruxelles puntano a rendere economicamente sostenibili le sfide future del continente. Questa è la linea strategica dell'Europa, ma nel concreto vuol dire tagli al welfare e maggiori spese per il bilancio. Oltre a fare l'abitudine a una maggiore retorica militare. Il problema è che questo obiettivo stride con le necessità concrete delle persone. Ma è il tema della politica di questi anni.
L'Europa pur avendo chiaro nella sua classe dirigente questa prospettiva tentenna. Per via delle diversità nazionali. Oggi viviamo in un'epoca in cui contano le stazze continentali. A volte si fa il paragone tra l'Europa di oggi e l'Italia del cinquecento. Gli staterelli italiani avevano troppa storia, troppa cultura e troppa ricchezza per accettare di diventare provincie di uno stato italiano unitario. Così persero il treno all'epoca in cui si formarono i primi stati nazionali, rimanendo sfera d'influenza di questi per secoli. Questa è l'alternativa europea oggi se non riesce a unirsi seriamente. In entrambi i casi il futuro non è semplice. 

Re: Situazione Ucraina-Russia

641
@milarepa Come al solito mi metti in bocca cose che non ho detto, estrapolandone conclusioni non pertinenti. Come in tutti i paesi in guerra, madri di soldati morti ce l'hanno col governo. Questo non conferma la notizia che milioni di Ucraini odino Zelensky, che pur essendo l'ex-comico che tu pensi di sbeffeggiare, si è trovato a gestire non male una situazione che avrebbe fatto tremare le vene e i polsi di ogni consumato statista. Putin non l'aveva previsto, è stato uno dei suoi tanti errori.  
Mario Izzi
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Re: Situazione Ucraina-Russia

642
Anglares ha scritto: Ora, prendendo in prestito un concetto dal laboratorio geopolitico di Limes, l'Europa ha vissuto per lungo tempo in una condizione poststorica. Diciamo che è un po' come se si fosse presa una vacanza. Per molti anni si è preoccupata solo della sua crescita economica e di sviluppare il suo welfare, occupandosi di questioni militari solo in modo marginale.

Questo è vero. Però mi piacerebbe sapere da Limes se l'Europa non avrebbe dovuto pensare al proprio welfare. Che avrebbe dovuto fare? pensare a rimpinguarsi di armi magari acquistate negli USA? Uhm… Credo di non aver capito bene, visto che mi ostino a pensare che il compito principale di uno stato sia sviluppare il welfare.



Anglares ha scritto: Questa è l'alternativa europea oggi se non riesce a unirsi seriamente.

Io infatti sostengo gli USE, United States of Europe.
Il Sommo Misantropo

Re: Situazione Ucraina-Russia

643
Non bastava l'offerta alla Finlandia di  entrare nella Nato nè le esercitazioni militari in Georgia. Adesso vogliono anche inviare  la Pelosi a Taiwan.

Sono chiare provocazioni che tendono a mostrare chi è che comanda. Naturalmente se hai bisogno di mostrarlo è perché senti qualcosa scricchiolare dentro.  I  vassalli della Nato col capo chino seguono il bullo che entra nel saloon della storia con la pistola fumante in cerca di chi lo uccida.

Re: Situazione Ucraina-Russia

644
Cheguevara ha scritto: l'ex-comico che tu pensi di sbeffeggiare

Sì, infatti, stavo per scriverlo. Non capisco perché Milarepa continua a deridere Zel chiamandolo spregiativamente "comico". Solo un filorusso lo farebbe, ma lui sostiene di non esserlo. Incoerenza? Il video che ha postato sopra non dice nulla di nuovo, tutto normale. Forse non capisco più … :-)
Il Sommo Misantropo

Re: Situazione Ucraina-Russia

645
Anglares ha scritto: posizione di Limes più che filoatlantista sopravvalutata il peso degli Stati Uniti. Danno quasi l'idea che nella loro area d'influenza non si muova foglia senza il loro consenso. Non è così. La loro supremazia si basa sulla mediazione e la capacità di accordare la loro volontà all'interesse dei partner. Il mondo è più multipolare di quanto sostengono. 
Sono d'accordo. 
Anglares ha scritto: L'Europa pur avendo chiaro nella sua classe dirigente questa prospettiva tentenna. Per via delle diversità nazionali. Oggi viviamo in un'epoca in cui contano le stazze continentali. A volte si fa il paragone tra l'Europa di oggi e l'Italia del cinquecento. Gli staterelli italiani avevano troppa storia, troppa cultura e troppa ricchezza per accettare di diventare provincie di uno stato italiano unitario. Così persero il treno all'epoca in cui si formarono i primi stati nazionali, rimanendo sfera d'influenza di questi per secoli. Questa è l'alternativa europea oggi se non riesce a unirsi seriamente. In entrambi i casi il futuro non è semplice. 
Anche su questo sono d'accordo. Un dato di fatto che impedisce l'idea di creare un esercito europeo. 
Anglares ha scritto: quel che riguarda l'Europa e la sua autonomia strategica, questo è un tema discusso da tempo nel continente. Le politiche economiche, il rigore voluto da Bruxelles puntano a rendere economicamente sostenibili le sfide future del continente. Questa è la linea strategica dell'Europa, ma nel concreto vuol dire tagli al welfare e maggiori spese per il bilancio. Oltre a fare l'abitudine a una maggiore retorica militare. Il problema è che questo obiettivo stride con le necessità concrete delle persone. Ma è il tema della politica di questi anni.
Perché si continua a percorrere un sentiero già tracciato: quello del capitalismo e delle sue logiche. Si continua a far stringere la cinghia ai soliti, mentre le ricchezze si concentrano in mano a pochi e si persegue un modello di sviluppo lineare che dimostra di non funzionare più. Un sistema economico dovrebbe servire a semplificare la vita delle persone, a gestirla con l'equità e l'equilibrio che meritano le democrazie.  Senza contare che è un sistema non sostenibile dal punto di vista ambientale, aspetto che la guerra ha messo sullo sfondo del dibattito politico.
Purtroppo i nostri politici vogliono risolvere i problemi con vecchi metodi, continuano a insistere sui soliti sistemi che non fanno altro che aumentare il debito sulle generazioni future. 
La politica dovrebbe essere un'arte più creativa.

Re: Situazione Ucraina-Russia

646
dyskolos ha scritto: Però mi piacerebbe sapere da Limes se l'Europa non avrebbe dovuto pensare al proprio welfare. Che avrebbe dovuto fare? pensare a rimpinguarsi di armi magari acquistate negli USA? Uhm… Credo di non aver capito bene, visto che mi ostino a pensare che il compito principale di uno stato sia sviluppare il welfare
No, la tesi non è questa. Per i redattori di Limes, abbiamo potuto godere di un lungo periodo di pace perché siamo stati protetti dall"ombrello protettivo della NATO, ossia dagli USA e dalla deterrenza atomica. Ora che la protezione sta venendo meno, come in parte dimostra la crisi ucraina, è l'ora di armarsi.
Per me è esattamente il contrario. Gli USA hanno usato e continuano a usare il nostro territorio come avamposto strategico, dandoci in cambio la dipendenza dalle politiche estere americane. E per  questo dovremmo pure essergli grati riducendo il welfare (ma questonon lo dice Limes!). Senza contare le massicce ingerenze americane nella nostra politica e società dopo la seconda guerra mondiale. 
Ma io non sono filoatlantista né filoamericana..

Re: Situazione Ucraina-Russia

647
@ivalibriì Neanche io sono filoamericano, ma sono, per forza di cose, filoatlantista. Smetterò di esserlo se e quando avremo un esercito comune nella UE. Nel frattempo, come singoli stati contiamo poco, rispetto ai colossi USA e Cina. La Russia non è più nessuno, se non fosse per il nutritissimo arsenale nucleare di cui si serve per ricattare l'Europa e, forse, il mondo intero. Non mi mettete all'angolo, altrimenti potrei fare come il topo della mia infanzia. Il problema è che all'angolo Putin ci si è messo da solo, non credo che sia questo grande cervello, al più un giocatore di poker che con in mano due sette o una scala bucata cerca di bluffare, sperando che nessuno abbia il coraggio di andare a vedere. Il fatto che stiamo tutti col fiato sospeso in attesa di quello che deciderà di fare, che in definitiva si riduce al mettere o meno mano all'atomica, mi manda ai pazzi.
Mario Izzi
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Re: Situazione Ucraina-Russia

648
Cheguevara ha scritto: Che la destra difenda chi difende Putin lo giudicherei perfettamente normale: rappresenta la mangiatoia cui tutti loro hanno attinto.
La destra sta scadendo sempre più: Berlusconi che dice "credevo Putin fosse un uomo di pace" fa ridere anche i sassi. Perché chiunque sano di mente aveva capito che la parola "pace" non c'è mai stata nel suo vocabolario. Come può una persona che non ci mette nè uno nè due a eliminare chi non la pensa come lui pensare alla pace?
La verità è che tutti sapevano esattamente chi era e gli faceva comodo avere a che fare con lui per portare avanti il proprio carrroccio.

milarepa ha scritto: io ricordo prima della guerra il massacro di Odessa insabbiato dal governo. Centinaia i filo russi vennero massacrati e bruciati.
Non si negano tali fatti: li si condanna allo stesso modo delle atrocità che stanno commettendo i russi.
dyskolos ha scritto: Io infatti sostengo gli USE, United States of Europe.
Io invece per gli USS, United States of Smash (piccolo spazio boiata :D )
Anglares ha scritto: Oggi viviamo in un'epoca in cui contano le stazze continentali. A volte si fa il paragone tra l'Europa di oggi e l'Italia del cinquecento. Gli staterelli italiani avevano troppa storia, troppa cultura e troppa ricchezza per accettare di diventare provincie di uno stato italiano unitario. Così persero il treno all'epoca in cui si formarono i primi stati nazionali, rimanendo sfera d'influenza di questi per secoli. Questa è l'alternativa europea oggi se non riesce a unirsi seriamente. In entrambi i casi il futuro non è semplice. 
Già.
ivalibri ha scritto: Perché si continua a percorrere un sentiero già tracciato: quello del capitalismo e delle sue logiche. Si continua a far stringere la cinghia ai soliti, mentre le ricchezze si concentrano in mano a pochi e si persegue un modello di sviluppo lineare che dimostra di non funzionare più. Un sistema economico dovrebbe servire a semplificare la vita delle persone, a gestirla con l'equità e l'equilibrio che meritano le democrazie.  Senza contare che è un sistema non sostenibile dal punto di vista ambientale, aspetto che la guerra ha messo sullo sfondo del dibattito politico.
Purtroppo i nostri politici vogliono risolvere i problemi con vecchi metodi, continuano a insistere sui soliti sistemi che non fanno altro che aumentare il debito sulle generazioni future. 
Non può essere diversamente, visto che il nostro è un paese dove si ritiene Marco Biagi eroe e martire.
Esistono molti mondi: reali, immaginari. Non importa la loro natura: da ognuno di essi si può apprendere qualcosa.
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Re: Situazione Ucraina-Russia

649
ivalibri ha scritto: Certo una UE che vuole la comparazione tra nazismo e comunismo..
A dire il vero, io aspetto ancora che qualcuno mi spieghi la differenza tra comunismo e nazi-fascismo, in termini di conseguenze per i popoli che hanno avuto la gioia di sperimentare sulla propria pelle uno dei due sistemi. Per quanto mi riguarda, la UE è arrivata in ritardo di qualche decennio.
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Re: Situazione Ucraina-Russia

650
ivalibri ha scritto: Perché si continua a percorrere un sentiero già tracciato: quello del capitalismo e delle sue logiche. Si continua a far stringere la cinghia ai soliti, mentre le ricchezze si concentrano in mano a pochi e si persegue un modello di sviluppo lineare che dimostra di non funzionare più. Un sistema economico dovrebbe servire a semplificare la vita delle persone
La domanda delle domande. La questione è: l'interesse di stato è l'interesse dei cittadini? Non coincidono. Comunque mai completamente.
Lasciamo perdere per un attimo le narrazioni nazionali e come ogni paese si racconta, al mondo e ai suoi cittadini. Tutti i paesi agiscono secondo una logica di potenza, nei modi e nelle forme che il contesto in cui operano gli permette. La pressione che i vari paesi esercitano ognuno sugli altri determina la risultante storica.
Perché a un certo punto dei paesi perdono la loro attrattiva verso i loro vicini e questi iniziano a spostarsi verso altri poli? Come mai che Belgrado a un certo punto non riesce più a tenere assieme i Balcani? Come mai che Mosca non riesce più a tenere i suoi vicini? Sono i capitali europei, la speranza di una prosperità economica maggiore a muovere questi paesi, a creare strappi e guerre. La NATO e gli USA ci mettono il cappello militare, perché vogliono tenere un piede in Europa, ovviamente cercano anche il loro tornaconto personale, proprio come l'Europa. Ma se guardiamo i paesi est europei entrati nell'UE sono pieni di succursali di gruppi europei, fabbriche legate a filiere europee, beneficiano di fondi europei e vengono a cercare lavoro nelle metropoli europee. Tutto questo necessita di stati capaci di gestire le ambizioni economiche dei loro gruppi: accesso ai mercati delle materie prime, rotte commerciali, accordi tra paesi, stabilità monetaria e sicurezza nazionale. Proprio come gli altri paesi. Come la Turchia così attiva nel vicino oriente e come la stessa Russia. Dove i famosi oligarchi per prosperare hanno bisogno di uno stato che giochi il suo ruolo internazionale, mantenendo il rango della sua potenza. 
I nostri welfare provengono dal PIL, che a sua volta deriva dai profitti dei gruppi nazionali. Ma non solo, gli interessi di un gruppo possono andare anche contro i cittadini del suo paese: deregolamentando il lavoro, licenziando o addirittura spostandosi all'estero. Eppure anche così sono PIL. Il caso FIAT insegna. 
Dunque rispondendo sia a @ivalibri che a @dyskolos i governi come realizzano l'interesse nazionale? 

Tornando sul riferimento a Limes, da loro ho preso solo il termine poststoricismo. Il resto sono gli accordi di Yalta. È storia, riscontrabile su qualsiasi buon testo adeguatamente approfondito che tratta l'argomento.
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