Ciao a tutti,
vi sottopongo un dubbio che ho in questo momento.
Premessa: sto scrivendo il seguito di un romanzo già a posto, i cui avvenimenti si svolgono un anno e mezzo dopo quelli del primo (da ottobre/novembre 2005 passiamo ad aprile/maggio 2007). I personaggi principali sono quasi gli stessi, si aggiunge un comprimario. Ho quindi esigenza di raccontare tramite dei flashback sia, in estrema sintesi, quello che è successo nel primo libro, in modo che anche chi non lo ha letto si incuriosisca e capisca meglio il contesto in cui nascono i personaggi, sia alcuni sprazzi di quanto è successo nell'anno e mezzo che intercorre fra una storia e l'altra.
Ho pensato quindi di scrivere dei capitoli "Intermezzo", in cui spiego che cosa è accaduto, suddividendo questi flashback per argomenti. Dovrebbero essere tre, non di più, e dovrebbero essere tutti mediamente nella prima parte della storia. Il mio timore, dopo avere scritto il primo di questi intermezzi, è che diventino troppo lunghi (tanto che sto pensando di spezzare questo primo flashback in due parti e di inserirle in due momenti diversi) e che quindi possano interrompere la concentrazione di un lettore potenziale, portando come conseguenza la noia. Non sono degli spiegoni, sono flashback che contengono molti dialoghi e scene vivaci (come ad esempio un concerto rock), ma il timore principale resta quello di spezzare il filo narrativo troppe volte.
Mi chiedevo quindi se a qualcuno di voi fosse capitata una situazione analoga e se sì, come l'avete risolta, o se il mio timore di spezzare il filo narrativo sia più che altro una paranoia.
Preciso anche che i miei lettori fidatissimi (due) sanno che ho questo dubbio, ma non hanno ancora letto la parte in questione, per cui non ho nessun riscontro concreto.
Spero che il mio dubbio non sia troppo ingenuo!
I flashback
1Tanto la notte capirà: http://www.argentovivoedizioni.it/scheda.aspx?k=capira
"Anna, non fare come quelle band che mi parlano del loro secondo disco quando devono ancora pubblicare il primo!" (cit.)
"Anna, non fare come quelle band che mi parlano del loro secondo disco quando devono ancora pubblicare il primo!" (cit.)