Cheguevara wrote: Hai toccato un punto nevralgico: la cultura cristiano-cattolica di cui siamo imbevuti dalla nascita. Siamo stati battezzati, poi siamo andati al catechismo per fare la prima comunione, la cresima. Molti, come me, pur non credendo si sono sposati in chiesa (la prima volta...), hanno fatto battezzare i loro figli. Non si tratta di ipocrisia, ma del rispetto delle credenze altrui, almeno così è stato nel mio caso: ho rispettato il credo di quella che sarebbe diventata mia moglie, e l'ho fatto anche per il battesimo e la prima comunione della mia unica figlia. Non credendoci, ho smesso di credere quando ho cominciato a ragionare con la mia testa, a quindici anni. Ma il tipo di cultura ricevuta è difficile da cancellareEsatto, Che! Mi piace tenere separate religiosità e cultura: non sono religioso, ma sono pieno di cultura cristiano-cattolica e non c'è contraddizione. Per dire, se fossi religioso, come minimo dovrei andare a messa tutte le domeniche, ma non lo faccio. Lo facevo acriticamente forse quando ero bambino e mia madre mi mandava al catechismo. Però nel gennaio del 2024 è morto improvvisamente un mio amico di 81 anni per un cancro al pancreas. Sono andato al suo funerale in chiesa e devo dire che non mi sentivo completamente estraneo: forse ospite, ma non del tutto estraneo. Quella è la cultura, non la religione.
Però una cosa la devo aggiungere. A un certo punto, il prete ha invitato la gente a prendere l'ostia e io non mi sono alzato. Quasi tutti si sono alzati e si sono messi in fila. Una mia zia ottantenne, praticantissima e del tutto ignorante, è venuta da me e mi ha chiesto scandalizzata "Come mai non ti alzi per l'ostia!?" Per lei era una cosa abominevole. In quel momento mi è venuto in mente di spiegare la mia "filosofia" a mia zia, ma ho desistito subito perché è impossibile spiegare qualcosa di vagamente filosofico a una persona così ignorante e quindi ho ripiegato verso una comoda scusa. Siccome ho esperienza di ultra-religiosi e sono quasi tutti più ignoranti della calia (si dice così dalle mie parti, ma sono sicuro che tu mi capisci

Poi c'è la pratica dello "sbattezzo", per me del tutto ridicola




Cheguevara wrote: ogni credente è convinto di adorare l'unico vero Dio, e nei secoli e millenni ci si è massacrati in suo nome, anche per le varie differenze dottrinali, tra cattolici e protestanti, per esempio, come tra Sciiti e Sunniti, mandando al rogo eretici e dissidenti, in nome di quel Dio che, per i cristiani, è morto in croce per troppo amore.Questo avviene purtroppo quando non si distingue tra religione e cultura, specie quando la religione è "imposta" sotto forma di una serie di riti

Cheguevara wrote: Altrimenti, sarà come dormire, e tanto mi basta.Mi è nato ultimamente un interesse particolare per le NDE (Near-Death Experiences), cioè i racconti di chi viene dichiarato morto ma poi ritorna in vita dopo ore in seguito a moderne tecniche rianimative. Pensavo fosse una cosa culturale nostra, ma poi ho letto un libro sulle esperienze peri-mortali presso i monaci tibetani e presso i Giapponesi shintoisti. Sono quasi uguali a quelle cristiane e la cosa mi ha fatto riflettere molto. Una cosa parecchio interessante sono le NDE con OBE (Out Of Body experiences, esperienze fuori dal corpo) tra i ciechi assoluti dalla nascita: gente che non ha mai visto i colori, però si risveglia e racconta i colori che ha visto. In particolare una mi ha colpito, quella di un paziente, cieco dalla nascita, che si è risvegliato e ha detto ai medici che aveva visto sul tetto dell'ospedale un paio di sandali rossi. Sono andati a controllare e sul tetto c'era davvero un paio di sandali rossi dimenticati chissà quando, perfettamente con i dettagli forniti dal paziente rianimato.
Non so se esiste l'Aldilà e se ci andiamo da morti, ma credo che ci sia un effetto psicologico: chi le conosce (come me) è portato a raccontare qualcosa per conformismo e, sotto sotto, per avere un po' di "gloria" e magari finire in TV. Quelle inspiegabili sono semplicemente inventate.
Come storie fantasy vanno benissimo, sono storielle carine e buone dal punto di vista letterario, un po' come i Vangeli e il resto della Bibbia.
Per me con la morte finisce tutto e l'anima o mente o coscienza è solo un coacervo di cose apprese.
Albascura wrote: Io penso di lui l'esatto contrario, Riconosco la loro (quella del clero intero) intelligenza, riconosco l'abilità con cui hanno creato e manipolato la nostra cultura per più di duemila anni.Certo! Ma questa è una riflessione successiva. Non credo che a dieci anni la pensassi nello stesso modo

MadTeacher wrote: Per quanto mi riguarda possono andarsene tutte a Fanculo.Quando vuoi, vengo da te e le mando anch'io là
