Costruttori di Mondi

Aiuto! Ho un grave problema diciamo  con InDesign  :( e meno male che l'ho già creato prima il mio libro  :hm: quando vado ad esportare il mio lavoro in pdf, praticamente non me lo fa più esportare e mi compare l'avviso "attività in background" ...ma il bello è che poi apro la finestra delle attività in background... e non ce n'è manco una   :(          

Io nello scrivere i miei romanzi uso LaTex, conosciuto e innamorato in ambito universitario, ma utilizzato praticamente per qualsiasi cosa. Il vantaggio, per me, è che essendo uno strumento WYSIWYM, non devo preoccuparmi delle pagine, dell'impaginazione, dei capitoli, degli indici, dei menu, ecc., dato che fa tutto in automatico, e inoltre ho la possibilità di inserire commenti dopo un % (per esempio date, alcuni informazioni nascoste, paragrafi in dubbio se inserire oppure no), che nell'output finale, un documento pdf, resteranno invisibili. Inoltre posso suddividere per comodità i file, ad esempio ogni capitolo, risultando sempre un unico documento finale, ed evitare così problemi di memoria, lag, scorrere un lungo documento alla ricerca di una determinata pagina, ecc.

Lo svantaggio è che non è per tutti, bisogna avere un minimo di conoscenze di programmazione. E inoltre leggo che alcuni concorsi e case editrici chiedono esplicitamente il documento .doc; e copiare ogni capitolo, sostituire i codici e i commenti per me sarebbe una faticaccia.

Altra cosa che faccio è avere cartelle secondarie dove inserire altri dati per me utili, per esempio sulla geografia dei luoghi (tutti di mia invenzione), dati anagrafici dei personaggi, bozze e stralci anche sgrammaticati di idee piazzate qua e là, e tanti altri dati, con lo scopo di essermi di aiuto nell'organizzare bene il mio lavoro, che risulta essere cioè un vero e proprio mondo il cui romanzo ne è solo la punta dell’iceberg

Io, per questioni anagrafiche e di mentalità uso solo Word, al massimo Libre Office, pur riconoscendo che altri sistemi sono in grado di dare maggiori opportunità quando si scrive un romanzo, nonchè comodità per impaginare, suddividere, aggiungere eccetera.
Ma la scrittura, per come la vedo io, è un atto mentale, poi trasposto nel puro manuale, tanto è vero che talvolta, non mi vergogno di dirlo, scrivo anche a mano varizioni e aggiunte di capitoli su svariati quadernoni, perlomeno quando non so come andare avanti. Poi trasferisco su Word e cambio ulteriormente, questo viene naturale. Ma l'atto di scrivere a mano mi aiuta. Ma io vengo da una generazione dove si insegnava bella calligrafia alle elementari e latino alle medie.
A mano bisogna scrivere bene per poter poi rileggere bene. Se ci metto troppa tecnica mi sparisce la fantasia.

E poi mi faccio una domanda: Dante ha scritto a mano, solo per parlare della Commedia,  una struttura che mette in difficoltà anche taluni programmi di analisi. Non parliamo poi di altri scrittori, italiani e stranieri del passato che scrivevano con la penna d'oca e poi con pennino d'acciaio e calamaio. Come hanno fatto Sant'Agostino, Tommaso D'Aquino a scrivere la loro immensa mole letteraria, Shakespeare, Proust, Manzoni? Hanno fatto eccome.

Non avendo sempre "penna e calamaio" a portata di mano...  io scrivo i miei appunti anche sul cellulare... cioè la prima cosa che mi trovo tra le mani anche per non dimenticare ciò che mi è venuto in mente  :)                                           

Ma mi piace anche scrivere a mano... magari con una Mont Blanc  o simile                                        



Poi (anche se l'avevo già scritto in un messaggio precedente a questo) per creare il mio libro ho utilizzato più che altro InDesign, programma molto interessante; Word non l'ho proprio utilizzato                              
Ed altro materiale ovviamente, per la parte "artistica": i disegni e le fotografie.                       


Comunque le primissime cose che scrissi quand'ero più giovincello  le scrissi a mano su un diario (ma non avevo la Mont Blanc nemmeno allora  :lol: )

È il mio sogno scrivere con una Mont Blanc su  fogli di carta pregiata in un grande studio con migliaia di libri, non sprecare  tempo per fare la spesa, pranzo, cena,  pagare bollette, commissioni varie.
Cioè avere gente che  si occupa per me di queste noiose incombenze per permettermi di dedicarmi esclusivamene alla scrittura. Scriverei capolavori potendo scrivere per otto ore al giorno senza problemi per vivere.
Nei ritagli di tempo, dopopranzo, mi piacerebbe fare una passeggiata a cavallo nel mio parco di un centinaio di ettari e per ammazzare il tempo organizzare qualche festa con persone interessanti e ogni tanto fare un giretto del mondo con il mio veliero personale, continuando a scrivere anche a bordo.

Io ormai scrivo solo su google drive, usando i google docs. Così non devo più preoccuparmi dei backup: è tutto in rete, e se sono in giro e voglio rileggere una cosa posso farlo anche dal cellulare. Ogni tanto prendo appunti a mano ma è sempre più raro. A mano ho solo scritto poesie, tanti anni fa, nell'unico breve momento della mia vita in cui avevo delle poesie da scrivere.