Re: La maleducazione delle case editrici

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Per fortuna la tecnologia offre un modo per aggirare i *Editato dallo Staff* maleducati delle CE, si chiama autopubblicazione!

- Totale controllo del proprio testo (senza attendere mesi per uno straccio di risposta, ammesso che arrivi)
- Possibilità di decidere quando pubblicare (senza attendere anni per vedere il vostro libro stampato, mente altra immondizia ha la priorità su di voi)
- Guadagni ben superiori a quelli che offrirebbero le CE (sempre se pagano)
- Possibilità di successo (a quel punto sono le CE a contattarvi per pubblicare con loro, e fareste bene a mandarle a quel paese)

Chi pensa che le CE abbiano ancora qualche autorità o chissà quale competenza per giudicare un testo (o, in genere, se un testo è consono alla pubblicazione) è un povero illuso. 

Re: La maleducazione delle case editrici

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@Ged, capisco che sotto determinati punti di vista alcune CE possano risultare maleducate, così come ai loro occhi possiamo apparire maleducati noi autori, è legittimo. Però ho editato l'altro termine, perché gratuitamente offensivo.
Posso comprendere che i metri di valutazione dipendano da esperienze personali negative o positive, ma proprio perché punti di vista è meglio attenersi ai fatti e lasciare da parte le parole più pesanti, che possono servire da sfogo momentaneo, ma finire per arrecare danno a se stessi e al forum.

Re: La maleducazione delle case editrici

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MadTeacher ha scritto: L'importante è crederci!  :lol:
Mi pare di sentire certi miei alunni/e che ambiscono a fare gli influencer, ignari del fatto che su 100000 che ci provano, ne riesce mezzo. 
Perché tu credi che con le CE si ha più possibilità di successo? 
Non ti fermare all'Italia, dove non legge nessuno. Negli USA c'è gente che ci vive autopubblicando i propri testi e rifiuta le proposte delle CE perché pagano poco.

Re: La maleducazione delle case editrici

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Ged ha scritto: Perché tu credi che con le CE si ha più possibilità di successo? 
Ged ha scritto: - Possibilità di successo (a quel punto sono le CE a contattarvi per pubblicare con loro, e fareste bene a mandarle a quel paese)
La possibilità di successo, mi pare di capire dal vostro scambio di battute, è la stessa.
Allora perché metterla come punto a favore dell'autopubblicazione?
Abbiamo statistiche riguardo al successo di esordienti con l'una piuttosto che con l'altra opzione?

Da notare che io sono fortemente favorevole all'autopubblicazione, ma so anche che il "successo" di molte di queste è dovuto a trend e pubblicità piuttosto che alla qualità del prodotto... almeno i libri di successo che escono dalle CE hanno un minimo di editing e cura per la lingua e la storia.

Cito due esempi: le Cronache del Mondo Emerso, per quanto sia una pessima opera fantasy, ha più qualità di scrittura in una sua pagina che tutta la serie di un "successo" autopubblicato come Ex Tenebris.

Ribadisco: l'autopubblicazione ha i suoi vantaggi, ma la "possibilità di successo" non rientra tra questi. Basta vedere il numero medio di letture per centinaia di migliaia di opere presenti su Wattpad.

Re: La maleducazione delle case editrici

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Tornando all'oggetto della discussione, quello che maggiormente non sopporto delle CE sono gli infiniti tempi di attesa per la pubblicazione. 
Quando si ha la fortuna di aver ricevuto la fatidica risposta affermativa alla propria proposta, inizia l'attesa...si pubblica tra 3 mesi, poi ancora 1, poi diventano 2 e poi 6 e così via.
Mi pare di aver capito, dalle testimonianze che leggo qui sul forum, che per uno scrittore (ancora di più se non affermato) attendere anche anni per la pubblicazione è alquanto "normale". 
Credo che questo dipenda dal fatto che le CE pubblicano una enorme quantità di testi. 
Ma la mia domanda è: che senso ha pubblicare così tanto? In un Paese che legge pochi libri e ne acquista ancora meno? 
Tanto la maggior parte dei libri non vedrà mai le librerie, se va bene solo quelle online (e grazie a Dio che ci sono)
È come se si mettessero sul mercato più auto di quelle che si possono acquistare o richiedere. Infatti, per ricevere una macchina oggi si attendono anche 6 mesi, in pratica le auto le vendono 'on demand'. 

Re: La maleducazione delle case editrici

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Ged ha scritto: Infatti, per ricevere una macchina oggi si attendono anche 6 mesi, in pratica le auto le vendono 'on demand'. 
Ma questo dipende dal fatto che, dopo la crisi determinata da Covid e guerre, il costo di qualsiasi materia prima è aumentato, così come quello di produzione, con conseguente riduzione di personale e allungamento dei tempi di lavorazione.
Purtroppo è aumentato anche quello della carta, e ciò non per giustificare le prassi delle CE, perché il mercato editoriale era "malato" già da prima.
Quanto ai ritardi nei tempi di pubblicazione, a me è avvenuto solo in un caso (e sempre legato al Covid), per cui la pubblicazione saltò definitivamente. E per fortuna, perché attualmente quella CE è in serie difficoltà economiche, sono state soppresse diverse sue collane e oggi quel mio romanzo, allora così "sfortunato", è in via di pubblicazione con una CE più nota della precedente.
A volte la dilatazione dei tempi può diventare una benedizione, anziché una sciagura. 😅

Re: La maleducazione delle case editrici

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scritturaintensa ha scritto: è il contrario, almeno per le piccole CE. Pubblicano pochi romanzi all'anno, per cui le nuove proposte slittano.
Meglio pochi, che tanti: il mercato è impestato da piccole CE che pubblicano centinaia di titoli ogni anno, usando il print on demand, perché l'obiettivo di vendita sono le venti-trenta copie che ogni autore riesce a piazzare a parenti, amici e conoscenti. Pubblicare pochi titoli, per una piccola CE è indice di serietà.
Mario Izzi
Sopravvissuti
(in)giustizia & dintorni (trilogia)
Dea
[/De gustibus non est sputazzellam (Antonio de Curtis, in arte Totò)]

Re: La maleducazione delle case editrici

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Cheguevara ha scritto:
Meglio pochi, che tanti: il mercato è impestato da piccole CE che pubblicano centinaia di titoli ogni anno, usando il print on demand, perché l'obiettivo di vendita sono le venti-trenta copie che ogni autore riesce a piazzare a parenti, amici e conoscenti. Pubblicare pochi titoli, per una piccola CE è indice di serietà.
Credo che si andrà sempre di più verso il print on demand anche per le CE. Fa risparmiare una montagna di soldi. Ma credo sia un falso problema, visto che già oggi molte CE non distribuiscono i loro titoli se non online.

Re: La maleducazione delle case editrici

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Ged ha scritto: Io scrivo soprattutto saggistica, se scrivo una cosa che riguarda l'oggi, non ha senso vederla pubblicata fra 1 anno, quando le cose possono essere mutate. 
Certo, è ben diverso! L'attesa può valere per un romanzo. Se parliamo di saggistica legata all'attualità, oggi tutto viaggia in instant book, che per definizione dev'essere veloce e immediato. A quel punto, certamente meglio il self, che, per rientrare in argomento, ti risparmia lunghe attese e rapporti non sempre idilliaci con gli editori e le loro mancate o "bibliche" (come tempistica) risposte.

Re: La maleducazione delle case editrici

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Ged ha scritto: Perché tu credi che con le CE si ha più possibilità di successo? 
Non ti fermare all'Italia, dove non legge nessuno. Negli USA c'è gente che ci vive autopubblicando i propri testi e rifiuta le proposte delle CE perché pagano poco.
Oddio, non mi risulta che S. King (tra i tanti) faccia i soldi col self pub.
Ovviamente parlo delle grandi CE, che hanno i mezzi per investire in marketing. Longanesi, per esempio, pubblica pochissimi nomi nuovi perché prima di tutto cura e fa crescere i propri Autori in essere.

Senza contare il fatto che qualsiasi analfabeta è in grado di autopubblicarsi; un tizio qualunque invece che riesce a farsi pubblicare dalle major invece è effettivamente riconosciuto come Scrittore.

Re: La maleducazione delle case editrici

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Fabioloneilboia ha scritto: @MadTeacher lasciando da parte la discussione, di cui si è parlato varie volte e che mi sembra fuori tema del topic, volevo solo far notare che King, in effetti, ora usa il self publishing. Fa abbastanza ridere, ma è così. Per motivi del tutto estranei a una discussione generale sul self, trattandosi di uno degli scrittori che vendono di più al mondo.
Il problema è che in Italia esiste una sorta di diffidenza nei confronti del self publishing: se uno è pubblicato da una CE è bravo, se si autopubblica è un cretino. 
Senza notare però come le CE pubblichino raccomandati, libri di parenti, famigli, amanti etc.
In altri Paesi il self publishing e' ampiamente utilizzato, da scrittori anche affermati, oppure da studiosi e professori universitari. E nessuno si sogna di dire che sono degli incapaci perché non pubblicano con la CE, famosa o meno. 

Re: La maleducazione delle case editrici

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Ged ha scritto: Il problema è che in Italia esiste una sorta di diffidenza nei confronti del self publishing: se uno è pubblicato da una CE è bravo, se si autopubblica è un cretino. 
Senza notare però come le CE pubblichino raccomandati, libri di parenti, famigli, amanti etc.
In altri Paesi il self publishing e' ampiamente utilizzato, da scrittori anche affermati, oppure da studiosi e professori universitari. E nessuno si sogna di dire che sono degli incapaci perché non pubblicano con la CE, famosa o meno. 
Credo che il problema di fondo sia dovuto alla "qualità" delle produzioni nostrane. In un Paese ben noto per l'elevatissimo numero di "scrittori" e quello bassissimo di lettori. La diffidenza sorge spontanea. 

Re: La maleducazione delle case editrici

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Nella mia breve esperienza (piccole CE), comunque, hanno sempre risposto entro i tempi dichiarati nel sito. Attualmente ho una sola pubblicazione con una modesta CE, altre due le ho ritirate a fine contratto perché orribili (ero alle prime armi). Nel frattempo ho cestinato altrettanti manoscritti :( ....più studi tecniche di narrazione, pratichi e raffini lo stile, più realizzi di aver scritto delle Corazzate Potemkin (e comprendi perché gli Editori ti hanno dato picche).
D'altronde, dopo più di un lustro di esperienza, ho notato la tendenza della gran parte delle piccole CE (free!) di pubblicare qualsiasi ciofeca venga loro proposta (vedi quanto ho scritto sopra)... O_-

Re: La maleducazione delle case editrici

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Non so se si tratta di maleducazione... e non è una casa editrice, d'accordo :D ma Youcanprint è dal 23 gennaio che non mi dà risposta... :(        
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Re: La maleducazione delle case editrici

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ElleryQ ha scritto: Ragazzi, vi invito a ritornare in argomento. La discussione sul self esiste e tutte le riflessioni al riguardo possono essere fatte lì. 😉
Allora il mio post precedente a questo dove avrei dovuto scriverlo, scusa? :D :hm: o va bene anche qua? :D     
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Re: La maleducazione delle case editrici

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Daniel P. ha scritto: Non so se si tratta di maleducazione... e non è una casa editrice, d'accordo :D ma Youcanprint è dal 23 gennaio che non mi dà risposta... :(        
Anche perché io ho pagato e inviato la bozza.
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