Labocontest n.7 - Discussione generale - La pistola di Cechov e le false piste

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Questo post è riservato ai più ansiosi che non hanno la pazienza di attendere ciò su cui sarà incentrato il nuovo contest che avrà inizio domani, come il sottoscritto,


Cos’è la pistola di Cechov?


La pistola di Cechov è una tecnica letteraria in cui qualsiasi oggetto a cui viene dato un significato speciale all’interno di una storia deve essere usato in un momento successivo. La tecnica viene da Anton Cechov, che ha spiegato che una pistola appesa a un muro nel primo atto del dramma dovrebbe essere usata in un momento successivo della storia. Se la pistola non viene utilizzata, non serve a nulla ed è una semplice distrazione, a meno che non sia destinata a essere una falsa pista. La situazione ideale per la pistola di Cechov è quella in cui l’oggetto è notato ma parzialmente dimenticato in un primo momento, e poi diventa rilevante più avanti nella storia.
Il più grande equivoco sulla pistola di Cechov è che equivale a prefigurare. La prefigurazione è dove lo scrittore lascia piccoli indizi sugli eventi futuri nella narrazione, che sono compresi più chiaramente dopo che l’evento è noto. La pistola di Cechov riguarda più la rimozione di informazioni e descrizioni estranee che la stratificazione di indizi per il lettore. Se una pistola carica è descritta nel primo atto e non ha mai sparato, non è affatto necessario descrivere la pistola, perché è irrilevante.
Un altro punto chiave è che la pistola di Cechov non si riferisce specificamente alle armi. Invece, la tecnica si riferisce a qualsiasi oggetto all’interno di una storia a cui viene dato un significato speciale, in modo che il pubblico si aspetterebbe che svolga una certa funzione. Ad esempio, un personaggio può scoprire una chiave su una catena all’inizio della storia e in seguito scoprire che apre la porta a un tesoro dimenticato. L’arma a cui si fa riferimento è meramente figurativa, si riferisce a un oggetto “carico” di significato. Il pubblico sarebbe comprensibilmente deluso se la chiave nell’esempio non fosse mai più citata o fosse inutile.
Le false piste sono dispositivi di trama che possono essere collegati alla pistola di Cechov. 
Allo stesso modo di una “pistola carica”, viene introdotta un’aringa rossa e viene data un certo significato all’inizio di una storia. Ciò spinge il lettore ad assumere che avrà importanza in seguito, ma in realtà serve solo come diversivo.
Un’aringa rossa si riferisce a un dispositivo o diversivo utilizzato per distrarre lo spettatore dall’idea originale.
Le false piste sono spesso viste in film, giochi di avventura e puzzle. Tuttavia, l’uso più comune di un tale dispositivo è nella letteratura, in particolare nelle storie di gialli e thriller.
In poche parole, un’aringa rossa è un oggetto che non ha alcuna utilità nella storia se non per distrarre il lettore dal vero colpevole. Può assumere la forma di un personaggio, che il lettore può credere essere l’assassino, solo per scoprire in seguito che è innocente. Oppure può assumere la forma di un oggetto che i lettori ritengono essere l’indizio per una scoperta, ma che si rivela inutile.
Le false piste sono in qualche modo l’opposto della pistola di Cechov, essendo qualcosa a cui viene dato un significato che non è direttamente significativo. 
l vero significato di un’aringa rossa è che distrae il pubblico dalla vera trama della storia, e quindi ha uno scopo in un certo senso.

:P (y)

Re: Facciamo un po' di "spam"

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Credo che @Poldo abbia progettato un'aringa di Cechov, un espediente letterario atto a confondere chi crede che le pistole debbano sparare e le aringhe essere mangiate... :sorrisoidiota: 

Io qui le ho mangiate spesso:
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Re: Facciamo un po' di "spam"

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Nightafter ha scritto: Ah? Mia diletta @Poeta Zaza,
quindi si trattava di una cazziata verso emuli che non sapevano maneggiare le armi, né cucinare le aringhe, dunque.
Questa non la sapevo, e quindi non posso che ringraziarti per avermene edotto.

<3
Beh, è una mia libera interpretazione, eh, @Nightafter  :D

Non vorrei che la cazziata la facesse @Poldo a me per avere usato la pistola a sproposito.  :raggio:  
Di sabbia e catrame è la vita:
o scorre o si lega alle dita.


Poeta con te - Tre spunti di versi

Re: Labocontest n.7 - Discussione generale - La pistola di Cechov e le false piste

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Credo ci sia ben poco da aggiungere all’ottima descrizione.

Vorrei solo aggiungere una casistica leggermente complessa: la Pistola di Cechov applicata a situazioni o istituzioni.

Quando ad un certo punto della storia viene presentato una situazione impossibile, sia la struttura governativa impenetrabile, la ragazza/il ragazzo inarrivabile, la località irraggiungibile, è chiaro che il lettore vedrà questo non solo come lo scopo attorno a cui verrà costruito il racconto, ma anche aspetterà la risoluzione, la “detonazione” della pistola come punto focale della storia.

Mi viene in mente un esempio letto di recente: in Sei di Corvi (occhio spoiler), il gruppo dei personaggi deve entrare in una fortezza impenetrabile, questa fortezza viene descritta con dovizia di particolari nelle sue difese; quindi il lettore da un lato il lettore sa che entrare nella fortezza sia un punto centrale della trama, dall’altro può “gareggiare” con i personaggi a trovare soluzioni per il problema presentato all’inizio.

Stesso discorso, in un certo senso, lo applico anche alla classica pistola: viene presentata un’arma all’inizio del racconto; non è detto che quella sia l’arma che deve sparare, ma semplicemente si sta dicendo ai lettori che a un certo punto del racconto, qualche personaggio potrebbe sparare o cercare di ucciderne un altro. Secondo me la “Pistola” può funzionare molto bene anche come semplice “esempio” di qualcosa che può accadere, non necessariamente collegato in maniera diretta ed esclusiva all’oggetto presentato.

Re: Labocontest n.7 - Discussione generale - La pistola di Cechov e le false piste

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La pistola di Cechov, in senso lato, come apparizione o descrizione di qualcosa o di un dato avvenimento a un certo punto della storia a mio parere non è detto che debba essere un meccanismo automatico che poi debba essere ripreso nel racconto. Non è detto, altrimenti la scrittura sarebbe un meccanismo a incastri precisi da rispettare, come la matematica, che dicono non sia un'opinione e ritengo che invece la scrittura debba essere assolutamente libera, anche nelle sue contraddizioni che possono generare nuovi flussi descrittivi.
Nel film La battaglia di Hacksaw Ridge, compaiono armi a profusione eppure il protagonista principale, un soldato che per motivi religiosi rifiuta di usare il fucile, non prenderà mai un'arma in combattimento, non sparerà mai un colpo. Inserito negli infermieri soccorrerà moltitudini di feriti sfidando la morte in battaglia e sarà decorato. Va bene: le armi sono usate da altri, ma non dal personaggio principale comunque.
Questo per l'arma letterale, ma può valere anche per altro
Si salveranno solo coloro che resisteranno e disobbediranno a oltranza, il resto perirà.
(Apocalisse di S. Giovanni)

Re: Labocontest n.7 - Discussione generale - La pistola di Cechov e le false piste

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Ecco, io sto già iniziando a confondermi. Ditemi voi se ho compreso 'sta pistola che a volte spara e a volte no.

Cechov dice che se nel primo atto di un dramma compare una pistola, bisogna che quella spari prima della fine.
Io prendo la sua frase come un invito a non inserire oggetti, situazioni, o altro che nel contesto della storia c'entrano poco o niente, dei cliché in pratica.
Inserire in un racconto qualcosa che ci piace: Draghi, sparatorie, scene di sesso, personaggi stereotipati ecc. solo perché ci piacciono, senza ragionare sulla trama è sbagliato.
Esempio: Il cavaliere Sacripante cavalca nella tundra desertica; il portale si trova in qualche punto sperduto in quelle lande. 
Sacripante scorge, nascosto tra la vegetazione, un enorme animale alto almeno dieci metri, Ha un'enorme bocca piena di denti aguzzi... Sarà un drago?
Ora, quello che sia sia, la tundra è ricoperta da muschi e licheni, dove si nasconde una bestia di almeno dieci metri? E poi, ma che se magna In un posto così il povero drago? Che, dai denti che ha, è pure carnivoro? Quante renne dovrà mangiare al giorno? 
Tornando alla frase di Cechov: quando sei sicuro che l'oggetto descritto stia bene nel contesto della storia, allora, l'oggetto dovrà avere un senso, dovrà avere un ruolo vero e proprio nello sviluppo della trama, altrimenti è inutile, da buttare. 
La pistola di Cechov, secondo me è un espediente per sorprendere il lettore che arrivato a quel punto dirà: Ah, ecco perché all'inizio del racconto l'autore ha descritto tale marchingegno. Ora tutto ha un senso.
Il lettore sarà gratificato e cercherà di scovare altre pistole nella storia, che risulterà più dinamica, quasi interattiva.
  ha scritto:Alberto TosciriNon è detto, altrimenti la scrittura sarebbe un meccanismo a incastri precisi da rispettare, come la matematica, che dicono non sia un'opinione e ritengo che invece la scrittura debba essere assolutamente libera, anche nelle sue contraddizioni che possono generare nuovi flussi descrittivi.
Certamente, ognuno ha la libertà di scrivere come preferisce, ma la scrittura non ne soffrirà se uno scrittore cerca di interessare i suoi lettori usando espedienti che migliorano la fruizione del testo.  
Shahrazād si salvò la vita usando la curiosità del sultano Shahriyār: le sue storie non finivano mai e costringevano il sultano a rimandare l'esecuzione della ragazza. Il suo espediente era quello di lasciare il racconto in sospeso. 
Per tenere il lettori incollati al nostro romanzo un espediente vale l'altro, non si tratta di regole matematiche ma di pensare a chi leggerà/ascolterà le nostre storie, di confezionarle in modo elegante e attraente. Alla fine, si scrive per farsi leggere. 

Re: Labocontest n.7 - Discussione generale - La pistola di Cechov e le false piste

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Miei stimati compagni di penna.

Vorrei testé aggiungere, in merito all'interessante argomento di questo nuovo contest, che in tempi non sospetti, ma già proiettato verso futuri traguardi tecnico-letterari, alcuni mesi fa, del tutto empiricamente, ma guidato da un'istintiva lungimiranza narrativa, in uno dei mie più discussi racconti, titolato: "L'impegno operoso", ponevo in atto l'uso della immaginifica "pistola" cechoviana.

In tale racconto, alcuni ( forse anche meno ) di voi, rammenteranno che aprivo la storia con un prolisso elenco di materiali e utensili di ferramenta.
Tale elenco ( vera pistola di Cechov ) riportava tutto quanto sarebbe stato utile al protagonista per suicidarsi, impiccandosi e conseguentemente ghigliottinandosi, gettandosi dalla sommità della Mole Antonelliana di Torino, grazie a un cavo d'acciaio, come solo al termine del racconto si rivelava.

Orbene, vero è che nemo è profeta in patria, ma ancora porto i mesti segni delle incandescenti critiche portate a quella mia illuminata e precorrente scelta narrativa: mi se è accusato di menare il can per l'aia, di palese "infodump", di scrivere una caterva di cose di cui fregava una cippa a nessuno.

E invece, brutti ingrati, precorrendo i tempi, vi offrivo un prezioso esempio di scrittura cechoviana.

Dovrei togliervi amicizia e saluto, ma non lo faccio.
Memore della grande nobiltà d'animo che mi contraddistingue e delle parole evangeliche che dicono: 

"Perdona loro, Signore, poiché non sanno quello che scrivono.

Re: Labocontest n.7 - Discussione generale - La pistola di Cechov e le false piste

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  ha scritto:Nightafterdi voi, rammenteranno che aprivo la storia con un prolisso elenco di materiali e utensili di ferramenta.
Sì, io mi ricordo, quello che non mi sovviene è se io sono una di quelli che ti hanno accusato di menare il can per l'aia :D. Nel caso chiedo scusa. Nei tuoi racconti non ci sono mai cose messe li a caso, Tu sai scrivere molto bene e lo sai. 

Comunque, per capire bene cos'è la pistola di Cechov  bisognerebbe andare a cercare validi esempi, cosa che ho fatto. 
Tra i più belli consiglio di vedere il film Onward - Oltre la magia Pixar.
Due ragazzi ricevono un regalo dal padre morto da anni,.. il pacco deve essere aperto nel giorno del diciottesimo compleanno del figlio minore.
Lo aprono e scoprono di aver ricevuto un bastone da stregone; un bastone magico, tipo quello di Gandalf. Quando il ragazzo più piccolo, più avanti nella storia, s'infila una scheggia di legno nel palmo della mano, tu pensi che l'autore vuole solo descrivere il bastone  vecchio e ruvido. Ti dimentichi di quella scheggia per tutto il film ma... alla fine quel minuscolo pezzo di legno...  
Non vado avanti per motivi di spazio e perché in quel film c'è anche un'altra pistola. 
Il dettaglio/pistola, dovrebbe avere un senso quando appare, servire a mettere a fuoco una situazione, a descrivere una stanza, e bisogna che il lettore colga il motivo per cui viene descritto in quel momento, senza immaginare l'uso che ne farà l'autore alla fine e quando spara dovrebbe fare i fuochi d'artifico, almeno io ho capito questo.

Re: Labocontest n.7 - Discussione generale - La pistola di Cechov e le false piste

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 Poeta Zaza ha scritto: @Nightafter   :D

Sei trooppo forte!!!

Hai una verve comica che dovresti riversare in un racconto comico, davvero.  (y)

Certo non è questo il Contest adatto, ma più in là cambia genere, facci ridere.  :D
Mia diletta, il meglio di me lo do su Twitter.
Ma declinato sul fronte della feroce critica politica :D

(Molti non ridono per nulla e carcano di farmi bannare) :P (y)

Re: Labocontest n.7 - Discussione generale - La pistola di Cechov e le false piste

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Ringrazio @Nightafter per la puntuale e precisa disamina  :) Mi rimane un dubbio, uno che prima non sapevo neanche di avere ma che mi è sorto dopo (sono i migliori, a mio parere  :asd: )
Qual è la differenza tra la pistola di Cechov e la prefigurazione? In ultima analisi, mi sembra quasi che l'idea sia che la prima sia un elemento neutro, mentre la seconda un indizio che il lettore può cogliere. Se quindi il lettore coglie il significato o la funzione della pistola, allora essa non è più definibile tale? È una pistola di Cechov solo se riesco a ingannare il lettore sul suo ruolo all'interno della storia, o a nasconderlo?

A parte ciò, devo dire che la pistola di Cechov è uno di quei meccanismi che mi rende particolarmente interessante il mondo della narrativa: tutto ha un senso, tutto ha uno scopo, anche il più piccolo elemento, e in qualche modo è rassicurante. È così perché c'è un Dio in quel mondo, lo scrittore, che non sta semplicemente facendo una lista casuale di eventi che si susseguono l'un l'altro, ma sta raccontando una storia coesa e organica. Offre una boccata d'aria fresca contro il caos deterministico che è la nostra realtà  :asd: È anche per questo che spesso mi sento tradito dalle digressioni.

Inoltre, in quanto lettore, o fruitore in generale di opere di narrativa, apprezzo la tensione che questa tecnica genera, più della sua risoluzione. So che è un'opinione abbastanza impopolare, ma do maggior peso a quanto lo svolgimento della storia mi intrattenga più che al finale.

Re: Labocontest n.7 - Discussione generale - La pistola di Cechov e le false piste

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Mina ha scritto:
A parte ciò, devo dire che la pistola di Cechov è uno di quei meccanismi che mi rende particolarmente interessante il mondo della narrativa: tutto ha un senso, tutto ha uno scopo, anche il più piccolo elemento, e in qualche modo è rassicurante. È così perché c'è un Dio in quel mondo, lo scrittore, che non sta semplicemente facendo una lista casuale di eventi che si susseguono l'un l'altro, ma sta raccontando una storia coesa e organica. 
Mmmbè! Tieni anche conto che ci sono scrittori che tendono a "carburare" nello scrivere, solo dopo il terzo bicchiere di grappa.
...Per dire...

Re: Labocontest n.7 - Discussione generale - La pistola di Cechov e le false piste

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Tento di rispondere io, almeno per quello che credo di aver capito (ovvero dando la risposta sbagliata, così che qualcuno possa correggerla).

La “prefigurazione”, o “anticipazione”, è scrivere un qualcosa che avverrà per certo in un certo modo; la vedrei come la classica profezia: il personaggio X farà Y per ottenere W. Se io scrivo una cosa del genere a pagina 27, il lettore saprà che, durante il resto della storia, leggera di X che farà Y per ottenere W. A volte non è nemmeno una profezia vera e propria, è piuttosto la semplice esplicazione dello scopo dei personaggi, mi viene in mente il Signore degli Anelli: dall’inizio sappiamo che lo scopo è distruggere l’Unico Anello, e quello che leggiamo è appunto la storia di come avviene.

La “Pistola”, invece, è l’introduzione di un elemento che verrà usato nella storia, ma quando viene presentato non si sa ancora come. Io scrivo che X possiede una pistola, ergo sto comunicando al lettore che verrà sparato almeno un colpo durante la storia; chi sparerà? A chi? Userà proprio quella pistola, o un’altra? Il lettore sa che qualcuno prima o poi userà un’arma, ma rimane con il dubbio di chi sarà a farlo fino a quando lo scrittore non lo rivelerà.

Approfitto per una domanda: è possibile inserire una “falsa pistola”? Il dubbio nasce da una storia fantasy che sto scrivendo, e come tutte le storie fantasy ha un elemento magico; ora, questo elemento ha una limitazione ben precisa, di cui ho già pronto un modo per aggirarla, e non vorrei che questo passasse per una “pistola” senza esserlo, visto che all’interno del libro nessuno userà mai l’escamotage. Secondo voi, dire “è impossibile fare X” costituisce una Pistola di Cechov? 

Re: Labocontest n.7 - Discussione generale - La pistola di Cechov e le false piste

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Nightafter ha scritto:
Questo post è riservato ai più ansiosi che non hanno la pazienza di attendere ciò su cui sarà incentrato il nuovo contest che avrà inizio domani, come il sottoscritto,


Cos’è la pistola di Cechov?


La pistola di Cechov è una tecnica letteraria in cui qualsiasi oggetto a cui viene dato un significato speciale all’interno di una storia deve essere usato in un momento successivo. La tecnica viene da Anton Cechov, che ha spiegato che una pistola appesa a un muro nel primo atto del dramma dovrebbe essere usata in un momento successivo della storia. Se la pistola non viene utilizzata, non serve a nulla ed è una semplice distrazione, a meno che non sia destinata a essere una falsa pista. La situazione ideale per la pistola di Cechov è quella in cui l’oggetto è notato ma parzialmente dimenticato in un primo momento, e poi diventa rilevante più avanti nella storia.
Il più grande equivoco sulla pistola di Cechov è che equivale a prefigurare. La prefigurazione è dove lo scrittore lascia piccoli indizi sugli eventi futuri nella narrazione, che sono compresi più chiaramente dopo che l’evento è noto. La pistola di Cechov riguarda più la rimozione di informazioni e descrizioni estranee che la stratificazione di indizi per il lettore. Se una pistola carica è descritta nel primo atto e non ha mai sparato, non è affatto necessario descrivere la pistola, perché è irrilevante.
Un altro punto chiave è che la pistola di Cechov non si riferisce specificamente alle armi. Invece, la tecnica si riferisce a qualsiasi oggetto all’interno di una storia a cui viene dato un significato speciale, in modo che il pubblico si aspetterebbe che svolga una certa funzione. Ad esempio, un personaggio può scoprire una chiave su una catena all’inizio della storia e in seguito scoprire che apre la porta a un tesoro dimenticato. L’arma a cui si fa riferimento è meramente figurativa, si riferisce a un oggetto “carico” di significato. Il pubblico sarebbe comprensibilmente deluso se la chiave nell’esempio non fosse mai più citata o fosse inutile.
Le false piste sono dispositivi di trama che possono essere collegati alla pistola di Cechov. 
Allo stesso modo di una “pistola carica”, viene introdotta un’aringa rossa e viene data un certo significato all’inizio di una storia. Ciò spinge il lettore ad assumere che avrà importanza in seguito, ma in realtà serve solo come diversivo.
Un’aringa rossa si riferisce a un dispositivo o diversivo utilizzato per distrarre lo spettatore dall’idea originale.
Le false piste sono spesso viste in film, giochi di avventura e puzzle. Tuttavia, l’uso più comune di un tale dispositivo è nella letteratura, in particolare nelle storie di gialli e thriller.
In poche parole, un’aringa rossa è un oggetto che non ha alcuna utilità nella storia se non per distrarre il lettore dal vero colpevole. Può assumere la forma di un personaggio, che il lettore può credere essere l’assassino, solo per scoprire in seguito che è innocente. Oppure può assumere la forma di un oggetto che i lettori ritengono essere l’indizio per una scoperta, ma che si rivela inutile.
Le false piste sono in qualche modo l’opposto della pistola di Cechov, essendo qualcosa a cui viene dato un significato che non è direttamente significativo. 
l vero significato di un’aringa rossa è che distrae il pubblico dalla vera trama della storia, e quindi ha uno scopo in un certo senso.

:P (y)
Tecnica fondamentale per un buon testo

Re: Labocontest n.7 - Discussione generale - La pistola di Cechov e le false piste

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Provo a risponderti io, @Bardo96 , ma con lo stesso tuo dubbio di aver capito o meno cos'è la pistola di Cechov.
  ha scritto:Bardo96La “prefigurazione”, o “anticipazione”, è scrivere un qualcosa che avverrà per certo in un certo modo; la vedrei come la classica profezia: il personaggio X farà Y per ottenere W. Se io scrivo una cosa del genere a pagina 27, il lettore saprà che, durante il resto della storia, leggera di X che farà Y per ottenere W. A volte non è nemmeno una profezia vera e propria, è piuttosto la semplice esplicazione dello scopo dei personaggi, mi viene in mente il Signore degli Anelli: dall’inizio sappiamo che lo scopo è distruggere l’Unico Anello, e quello che leggiamo è appunto la storia di come avviene.
La prefigurazione è immaginare che un dettaglio avrà uno scopo nella storia, che sia vero o falso, quello che ci aspettiamo, non ha importanza. Ha importanza quello che l'autore vuole farci intendere. L'abilità sta nel farci stare sulle spine, portarci sulla pista che lui vuole.

La pistola di Cechov invece è un espediente vero e proprio, Si mette apposta per stupire i fruitori della storia, quasi sempre alla fine.
Un esempio:
Salviamo l'orologio della torre di Hill Valley. Sicuramente avrai visto questa scena in Ritorno al futuro: una signora sta facendo la colletta per far riparare l'orologio colpito da un fulmine.  Marty e Jennifer, che si stanno baciando seduti in quella piazza, vengono interrotti dalla donna che gli lascia un volantino dell'iniziativa e se ne va. 
Io non mi prefiguro proprio nulla. Quella scena è solo divertente perché i due ragazzi vengono interrotti sul più bello in un modo quantomeno invadente. 

Cambia la scena, il filma va avanti e ti scordi completamente dell'orologio, è solo alla fine che ricompare. Grazie al Volantino, il fulmine, e all'orologio stesso, Doc e Marty, riescono a far ritornare la DeLorean, con Marty a bordo, nel 1985. 
Io credo che la pistola deve essere carica fin dall'inizio ma il lettore non deve assolutamente capirlo. 
Le false piste, le aringhe rosse, invece sono lì per essere colte, intraviste. Devono dare l'illusione di aver visto, nella trama, qualcosa di rilevante, per dar modo al lettore di giocare con la storia.
Bardo96 ha scritto: gio mar 16, 2023 6:55 amApprofitto per una domanda: è possibile inserire una “falsa pistola”? Il dubbio nasce da una storia fantasy che sto scrivendo, e come tutte le storie fantasy ha un elemento magico; ora, questo elemento ha una limitazione ben precisa, di cui ho già pronto un modo per aggirarla, e non vorrei che questo passasse per una “pistola” senza esserlo, visto che all’interno del libro nessuno userà mai l’escamotage. Secondo voi, dire “è impossibile fare X” costituisce una Pistola di Cechov? 
Se non è una pistola, non vedo come possa essere scambiata per tale. La pistola di Cechov si riconosce solo quando spara, alla fine. 
Magari quel marchingegno magico che hai inventato servirà solo in una scena, l'importante, secondo me, è che abbia un senso almeno in quel momento, altrimenti perché vorresti descriverlo?
A questo punto sono davvero curiosa di sapere quanti la pensano come me. 
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