Re: Che libri hai sul comodino?

176
Ho finito 'Satana a Hollywood', il saggio di Jesus Palacios sui legami esistenti tra il mondo del cinema e l'occultismo e l'ho trovato molto interessante, anche se a volte l'autore ha il difetto di tralasciare alcuni argomenti che considero significativi. Adesso ho iniziato 'All Clear', il secondo romanzo di fantascienza ambientato a Londra durante la Seconda Guerra Mondiale appartenente a un ciclo.

Re: Quali libri state leggendo??

178
Sto leggendo La Trilogia di Giuseppe, di Thomas Mann,

Istanbul, di Orhan Pamuk,

Poi confesso che ho quasi finito Il Mulino del Po di Riccardo Bacchelli e ho in procinto, sempre di Bacchelli Il diavolo al Pontelungo.

Poi libri in "aspettativa" o da rileggere ne ho parecchi. L'elenco sarebbe lungo.

Ho già dato uno sguardo a La strada, di Cormac McCarthy e anche alla sua trilogia della frontiera.
Si salveranno solo coloro che resisteranno e disobbediranno a oltranza, il resto perirà.
(Apocalisse di S. Giovanni)

Re: Quali libri state leggendo??

179
Alberto Tosciri ha scritto: Poi libri in "aspettativa" o da rileggere ne ho parecchi. L'elenco sarebbe lungo.
Quelli anch'io, parecchi ..:asd:                                       
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"Quando sogno io non ho più corpo, volto né pensiero; quando sogno volo via leggero sopra a tutti voi e torno uomo."
Enrico Ruggeri, Diverso dagli altri

Re: Che libri hai sul comodino?

181
Ho letto di recente: La mia prediletta, di Romy Hausmann, e mi è piaciuto molto, un thriller ben fatto, con personaggi e trama credibili (che è molto più di quanto trovo di norma nei thriller).
Ho finito ieri: La pelle, di Curzio Malaparte, uno di quegli autori che mi ripromettevo di leggere da un po'. Premetto che non è un romanzo facile, per molti motivi. È una via di mezzo tra resoconto storico e romanzo di fantasia, la prosa è bellissima ma molto barocca nelle descrizioni, si parla di situazioni difficili portandole all'assurdo, e il racconto degli orrori è surreale. Spesso si fatica a capire quando un pensiero dell'autore è reale o ironico. Nonostante tutto ciò, pur richiedendo tempo e impegno (ogni dettaglio ha spesso significati multipli) è a suo modo un capolavoro e credo di averci capito qualcosa, quindi sono felice di averlo finito e di aver scoperto un autore con una visione così personale della realtà. Del resto lo stesso Malaparte amava sfidare le convenzioni, e ci riesce bene.
Ora sul comodino (o mobile tv) ho ancora i libri comprati il mese scorso, che ormai sono parte dell'arredo, e quasi mi spiace disturbarli...  :lol:
Ci capita di non avere davvero la consapevolezza di quanto potere abbiamo, di quanto possiamo essere forti (A. Navalny)
Qualunque sia il tuo nome (HarperCollins)
La salvatrice di libri orfani (Alcheringa)
Il lato sbagliato del cielo (Arkadia)
Il tredicesimo segno (Words)

Re: Che libri hai sul comodino?

182
Cerco thriller, sono aperta a ogni consiglio.
Negli ultimi giorni ho provato a leggere Mirko Zilahy ma ho dovuto abbandonare, l'ho trovato troppo pieno di dettagli tecnici, di geografia della città e di informazioni superflue soprattutto legate alla storia della città. Ho trovato esagerato e per niente piacevole l'elemento americano troppo spinto che rende l'insieme poco credibile e molto italiano. Eppure la critica lo loda.
Grazie, @Silverwillow per il titolo La mia prediletta, ho guardato la trama e mi incuriosisce un bel po'.  
https://www.edizioniel.com/prodotto/lan ... 866568070/
https://www.edizionipiuma.com/it/i-disobbedienti/
Linda e la montagna di fuoco

Re: Che libri hai sul comodino?

183
Kikki ha scritto: Grazie, @Silverwillow per il titolo La mia prediletta, ho guardato la trama e mi incuriosisce un bel po'
A me è piaciuto molto, e il punto di vista della bambina l'ho trovato davvero ben gestito (può essere uno spunto utile a chi scrive per i bambini). I thriller psicologi sono i miei preferiti, ma di rado ne trovo di appassionanti, quindi lo consiglio senz'altro  (y) 
Ci capita di non avere davvero la consapevolezza di quanto potere abbiamo, di quanto possiamo essere forti (A. Navalny)
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Re: Che libri hai sul comodino?

189
Kikki ha scritto: Cerco thriller, sono aperta a ogni consiglio.
Gerhardsen: La casa di pan di zenzero - Dalai
Gerhardsen: Madre, padre, figli - Dalai
Edwardson: Il cielo è un posto sulla terra - Dalai
Deaver: Lo scheletro che balla - Rizzoli
Costin Wagner: Luna di ghiaccio - Einaudi
...
https://www.facebook.com/nucciarelli.ma ... scrittore/
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Re: Che libri hai sul comodino?

190
Sto leggendo Istanbul, del premio Nobel letteratura turco Orhan Pamuk.
@
@Silverwillow 
Silverwillow ha scritto: Ho finito ieri: La pelle, di Curzio Malaparte, uno di quegli autori che mi ripromettevo di leggere da un po'. Premetto che non è un romanzo facile, per molti motivi. È una via di mezzo tra resoconto storico e romanzo di fantasia, la prosa è bellissima ma molto barocca nelle descrizioni, si parla di situazioni difficili portandole all'assurdo, e il racconto degli orrori è surreale. Spesso si fatica a capire quando un pensiero dell'autore è reale o ironico. Nonostante tutto ciò, pur richiedendo tempo e impegno (ogni dettaglio ha spesso significati multipli) è a suo modo un capolavoro e credo di averci capito qualcosa, quindi sono felice di averlo finito e di aver scoperto un autore con una visione così personale della realtà. Del resto lo stesso Malaparte amava sfidare le convenzioni, e ci riesce bene
Prima o poi mi deciderò a leggere la Pelle di Curzio Malaparte. Ho visto il film che ne è stato tratto e mi ha fatto male, come La Ciociara di Alberto Moravia del resto.
Non so come sia La Pelle, ma se rispecchia il film, ti assicuro che non ha inventato nulla.
La cosa che fa male di quel resoconto, pure con elementi che saranno anche romanzeschi, non so dire,
è che gli autori dei vergognosi comportamenti che furono compiuti a Napoli (come in altri luoghi dell'Italia "liberata") da certe "truppe" al seguito degli Alleati (gli Alleati...) hanno sempre goduto di impunità totale, a parte sommarie e isolate esecuzioni da parte di civili italiani esasperati.
In taluni casi queste "truppe", tornate "gloriosamente" nella loro patria, furono anche decorati e pensionati dai successivi governi italiani, perché ci avevano "liberati".
Da qualche parte avevo addirittura letto che in alcuni casi queste "truppe" furono levate dal fronte dagli Alleati in quanto indegni di combattere.
Ci sarebbe da aprire una lunga e ormai inutile discussione, in quanto apparentemente è passato molto tempo e quasi tutti sono morti. Ma certe infamie non si possono, non si devono dimenticare.
Si salveranno solo coloro che resisteranno e disobbediranno a oltranza, il resto perirà.
(Apocalisse di S. Giovanni)

Re: Che libri hai sul comodino?

191
Alberto Tosciri ha scritto: Non so come sia La Pelle, ma se rispecchia il film, ti assicuro che non ha inventato nulla.
Io purtroppo non ho visto il film. Il libro è difficile non tanto per i contenuti, ma per l'atteggiamento dell'autore. Quando dico che ha inventato o ingigantito episodi (lui stesso l'ha definito un racconto storico, non una cronaca) parlo di cose surreali e fuori dal mondo, come una via abitata solo da nane, o una bambina servita lessa a un pranzo al posto del pesce.
In realtà nel libro si parla poco di argomenti scomodi, e in modo volutamente ambiguo. I soldati alleati, almeno quelli amici suoi, sono spesso descritti come fossero dei bambini. Il tono magari è ironico, ma non si capisce mai su cosa o fino a che punto. Non ci sono critiche, cosa che mi ha dato da pensare, perché è stato scritto in anni in cui gli americani erano ancora qui. Avrebbe scritto in modo diverso vent'anni dopo?
In mezzo a tutto ciò però c'è una visione lucida, dove si coglie bene l'ironia della situazione italiana, o l'inutilità dei tentativi di dare un senso al caos totale di quei giorni. A questo, immagino, servono le scenette surreali, e devo dire che a loro modo funzionano.
Il libro lo consiglio, perché è scritto benissimo, ma con l'avvertenza che non è affatto facile da decifrare. D'altronde lo stesso autore in uno scambio di lettere con l'editore (anche lui litigava con tutti i suoi editori, cosa che me lo rende più simpatico :lol:  ) lascia capire che il suo scopo non è essere capito ma impressionare, vuole che il suo libro sia un pugno nello stomaco
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Re: Che libri hai sul comodino?

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Marcello ha scritto: Gerhardsen: La casa di pan di zenzero - Dalai
Gerhardsen: Madre, padre, figli - Dalai
Edwardson: Il cielo è un posto sulla terra - Dalai
Deaver: Lo scheletro che balla - Rizzoli
Costin Wagner: Luna di ghiaccio - Einaudi
...
Grazie  :) Nel frattempo ho letto Sandrone Dazieri e mi è piaciuto abbastanza, anche se forse è un po' hollywoodiano per certi aspetti. Ho anche letto La mia prediletta, leto da @Silverwillow da cui ho preso spunto e questo mi ha davvero gelata. Molto molto ben fatto!
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Linda e la montagna di fuoco

Re: Quali libri state leggendo??

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Ho terminato la lettura di "Il corpo umano" di Paolo Giordano, autore del famoso "La solitudine dei numeri primi". E' scritto, a mio avviso, molto bene, anche se con un compiacimento che giudico un tantino eccessivo nell'introspezione dei personaggi, tutti pieni di problemi esistenziali secondo me oltre la norma. L'editore è Mondadori. A tale proposito, rischiando consapevolmente una brutta figura, non posso fare a meno di riscontrare, nello svolgimento della storia, che riguarda un plotone di Fucilieri di Fanteria dislocato in Afghanistan, le seguenti anomalie: i sottoposti, fanti e graduati, si rivolgono agli ufficiali chiamandoli tenente, capitano, colonnello, senza anteporre il signor e dando loro del tu; viene menzionato più volte come se fosse un grado a sé stante, quello di luogotenente, che invece è un incarico che può essere attribuito ad hoc a un ufficiale di qualsiasi grado; l'uso dell'appellativo signore dopo il o il no, anziché dei canonici  signorsì e signornò e, rivolgendosi a un superiore: signore, anzichè signor capitano, eccetera.
Premetto di aver svolto il servizio militare di leva come ufficiale di complemento nei Fucilieri Assaltatori di Fanteria e di essermi congedato nel lontano mese di Marzo 1966, per cui le regole potrebbero essere cambiate, anche se non lo credo, e chiedo conforto al mio amico-antagonista @Alberto Tosciri, il cui congedo risale a tempi molto più recenti.
Se le regole non sono cambiate e l'autore non è mai stato militare, mi chiedo: il prestigioso editore non ha sentito il bisogno-dovere, prima di pubblicare un libro destinato ad essere commercializzato in quaranta paesi e visto l'argomento trattato, di coinvolgere nell'editing un esperto nel settore, onde evitare che militari dell'Esercito Italiano si comportino e parlino come i Marines americani?
Se le cose sono cambiate, mi cospargerò il capo di cenere chiedendo scusa. Se cambiate non sono, non è l'autore - che magari, avventurandosi in un campo sconosciuto, avrebbe potuto documentarsi meglio - ma il prestigioso editore, a doversi scusare con i lettori.
Mario Izzi
2025 - Sopravvissuti
(in)giustizia & dintorni
Dea
[/De gustibus non est sputazzellam (Antonio de Curtis, in arte Totò)]

Re: Quali libri state leggendo??

196
Cheguevara ha scritto:  chiedo conforto al mio amico-antagonista @Alberto Tosciri, il cui congedo risale a tempi molto più recenti.
... Si amico-antagonista ma più amico-amico spero... :D

Qualcosa è cambiato nell'Esercito da quando ti sei congedato nel 1966 credo con il grado di Tenente.
Eri S.Ten AUC di cpl 1^ nomina e al momento del congedo veniva conferito il grado di Tenente. Se ti richiamavano per un periodo d'istruzione di 40 giorni (ne ho visti diversi) avresti comunque avuto il grado di Tenente e richiamato successivamente di Capitano e via di seguito. Ogni richiamo avanzavi di un grado. (Alcuni facevano di tutto per farsi richiamare, specie professionisti come medici e avvocati che potevano interporre alle loro qualifiche professionali anche il grado militare acquisito, che faceva "prestigio").
Cheguevara ha scritto: nello svolgimento della storia, che riguarda un plotone di Fucilieri di Fanteria dislocato in Afghanistan, le seguenti anomalie: i sottoposti, fanti e graduati, si rivolgono agli ufficiali chiamandoli tenente, capitano, colonnello, senza anteporre il signor e dando loro del tu; viene menzionato più volte come se fosse un grado a sé stante, quello di luogotenente, che invece è un incarico che può essere attribuito ad hoc a un ufficiale di qualsiasi grado; l'uso dell'appellativo signore dopo il o il no, anziché dei canonici  signorsì e signornò e, rivolgendosi a un superiore: signore, anzichè signor capitano, eccetera.
Il "signore" davanti al grado lo usavo e l'ho usato sempre, anche se si sapeva che c'era un articolo del nuovo regolamento di disciplina militare (mi pare degli anni Ottanta) che lo aveva abrogato, ma i "vecchi" come me continuavano a usarlo per abitudine. Questo i giovani soldati non lo sanno e chiamano gli ufficiali direttamente con il loro grado senza anteporre il "signore" che oggi apparirebbe alquanto arcaico. Al limite  nel romanzo (che non conosco) si poteva spiegare questa particolarità diciamo così molto "tecnica" che solo vivendo all'interno o conoscendo bene l'Esercito si può conoscere nelle sue sottili sfumature...

In quanto a darsi del tu fra ufficiali e  graduati... Dipende dalle circostanze. Io davo del tu a dei Tenenti Colonnelli che conoscevo da S.Tenenti, loro montavano Ufficiali di picchetto e io Sottufficiale d'ispezione e si passavano le notti a chiacchierare e fumare al freddo... ma solo quando si parlava fra di noi. Ma se, ad esempio, dovevo chiamare quel S.Tenente, poi con gli anni diventato Tenente Colonnello mentre stava in mezzo ad altri ufficiali non mi sarei mai permesso di dargli sfacciatamente del tu, per non metterlo in "imbarazzo" davanti ai suoi colleghi che magari non tolleravano queste eccessive "confidenze". Anche qui non c'è una regola, si tratta di una "finezza" militare, come il racconto "Eleganza militare" di Buzzati, che l'Esercito lo conosceva bene essendo stato ufficiale in guerra.
In zona operazioni dove si rischia la vita può essere diverso, oggi, ci sono molti fattori in gioco. I fattori sono la conoscenza che i militari hanno uno dell'altro, la disciplina del loro reparto, le usanze, l'adeguarsi o meno, il permetterlo... i fattori sono infiniti, non vi sono regole quando si sta insieme immersi nel fango fino al collo... L'autore che descrive queste situazioni deve o dovrebbe esserne a conoscenza, a seconda della profondità, diciamo così, che vuole rendere.  Va bene il tu a seconda delle circostanze, ma facendo notare fra le righe che  da "regolamento" non sarebbe proprio così, ma il fango rende tutti uguali...
Ma noi, gli europei intendo, non saremo mai come i Marines americani. Fra i Marines vi sono uomini di tutte le razze e diverse generazioni di immigrati che sono, per un verso o per l'altro, riconoscenti all'America e alla loro nazione si dedicano, alcuni anche pensando a cosa sarebbe stato di loro se i loro antenati, recenti o meno, non fossero emigrati in America. Pensa ai poveri italiani scappati per disperazione dall'Italia dopo l'unità e via via fino agli anni Trenta e oltre del secolo scorso. Noi europei rimasti in Europa spesso non siamo così riconoscenti verso le nostre  rispettive nazioni. Spesso non abbiamo voglia di dedicarci...

In quanto al Luogotenente in effetti hai ragione, un tempo era così, ma da un ventennio circa questa è diventata una qualifica per Marescialli Maggiori Aiutanti: tre binari rossi e una stella è Luogotenente, tre binari rossi e due stelle primo Luogotenente. Sempre marescialli sono, ma con quei gradi puoi comandare una compagnia oggi. Io mi sono congedato da Luogotenente.

Poi concordo con i tuoi dubbi circa il fatto che un autore, se descrive un ambiente, specie quello militare, anche se non ha fatto il militare dovrebbe documentarsi, più che altro per spaziare meglio nei particolari. 

Io talvolta, spesso anche troppo credo, scrivo di cose militari negli MI, ma mentre scrivo, pure inventando di sana pianta, ho presente tutta l'ossatura della costruzione che pure inventata poggia su basi vere e talvolta mi hanno fatto notare che queste basi si "sentono" e io sono contento...
 Poi, ripeto: ci sono sempre eccezioni ai regolamenti, è previsto e in zone di guerra ai tempi odierni non è più come in trincea sull'Adamello...

Tieni presente che un bel libro di "roba" militare, "La grande fuga dell'Ottobre Rosso" da cui è stato tratto un film notevole, è stato scritto da Tom Clancy che di militare e di sommergibili non sapeva nulla di nulla. Essendo già un autore affermato chiese e ottenne il permesso dal governo americano di vivere imbarcato per due anni su un sommergibile nucleare americano, molto simile a quello russo. Visse in quell'ambiente guardando e prendendo appunti. Non ebbe difficoltà o incongruenze nel rappresentare quell'ambiente claustrofobico, le varie situazioni che potevano palesarsi,  l'introspezione dei vari militari  che poi descrisse con ricchezza di particolari. 
Si salveranno solo coloro che resisteranno e disobbediranno a oltranza, il resto perirà.
(Apocalisse di S. Giovanni)

Re: Quali libri state leggendo??

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@Alberto Tosciri Ti ringrazio per la spiegazione, in base alla quale mi cospargerò di cenere soltanto mezza testa. Col tempo tutto cambia. Per la cronaca, non sono stato mai richiamato, quindi resto un sottotenente in congedo illimitato. Probabilmente le mie idee politiche, sempre esternate per controbattere un certo tipo di propaganda, non facevano di me un ufficiale affidabile ma, in definitiva, chi se ne fotte.
Mario Izzi
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Re: Quali libri state leggendo??

198
@Cheguevara 
Ma nessun cospargimento di cenere, figurati. Non è proprio il caso. I tuoi erano altri tempi,  io da giovane  ho conosciuto parecchi ufficiali arruolati nei tuoi anni e anche prima...
Per essere stato scelto come Ufficiale di complemento avevi tutti i requisiti necessari, cioè eri stato valutato perfettamente idoneo oltre che fisicamente anche psicologicamente. Certo erano tempi particolari e chi esternava certi atteggiamenti in servizio non venivano ignorati in sede valutativa note caratteristiche. Ne so qualcosa anchio...

Poi, a proposito di elementi validi... io prima di andare alla Scuola Sottufficiali feci la visita di leva e fra gli altri incontrai un ragazzo di un anno più grande di me che aveva appena terminato il liceo che frequentavamo entrambi. Non aveva nessuna voglia di partire militare e davanti ai selettori rispondeva svogliato, rassegnato. Visto che era  già diplomato  gli chiesero se intendeva fare l'AUC. Lui non sapeva cosa volessero dire, quando sentì che avrebbe ricevuto uno stipendio dopo sei mesi di corso, siccome voleva comprarsi una moto accettò e firmò solo per quello e nonostante gli dicessero che doveva fare qualche mese in più. Lui vedeva una moto. Lo persi di vista.
Anni dopo degli amici comuni mi dissero: Hai più sentito di Luigi?
No, dissi io, che ero già arruolato. Mi dissero che era andato a fare un corso AUC alla Cecchignola; dopo tre mesi circa era arrivata una circolare che chiedeva allievi ufficiali AUC Esercito disposti a transitare fra gli AUC nei Carabinieri (allora si faceva così se c'era carenza di personale) e lui, sempre per questione di soldi firmò. Andò AUC Carabiniere, sempre a Roma mi pare, ne uscì S.Tenente e lo sbatterono in Sardegna (era sardo...) a comandare un plotone di Carabinieri ausiliari che facevano servizio solo nelle manifestazioni di massa, negli stadi e come rinforzo temporaneo di stazioni. Presumo fece bene il suo lavoro perché si raffermò come Ufficiale CC, fece altri corsi, prestò servizi vari come vice comandante e poi comandante e... insomma si congedò come Tenente Colonnello promosso a Colonnello effettivo dei Carabinieri. Per essere un insofferente alla vita militare niente male. Ma ho conosciuto moltissimi di leva, ufficiali e soldati che finito il servizio non ne volevano più sentire parlare e  alcuni me li sono rivisti anni dopo con di nuovo la divisa addosso.
Erano tornati.
Poi concordo con te. Nella vita si possono fare cose anche più interessanti. A me sarebbe piaciuto studiare archeologia ad esempio...
Si salveranno solo coloro che resisteranno e disobbediranno a oltranza, il resto perirà.
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Re: Quali libri state leggendo??

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@Alberto Tosciri A 18 anni, dopo i fatidici "tre giorni" per le visite mediche, feci altre selezioni, avendo presentato domanda per essere arruolato nei paracadutisti, e le superai. Ero motivato, come il tuo amico, dalla necessità di guadagno. Preciso che, come figlio unico di madre vedova, avrei potuto ottenere l'esenzione dal servizio di leva. Partecipai successivamente al concorso Allievi Ufficiali di Complemento, risultando vincitore. Frequentato il XXXVIII corso AUC, mi piazzai tra i primi quindici su 500 alla Scuola AUC di Ascoli Piceno. Destinato al 40mo reggimento di Fanteria - Brigata Trieste - reggimento di pronto impiego - ho svolto il servizio di sergente AUC nel primo battaglione a Bologna e successivamente come sottotenente nel secondo battaglione a Forlì. Era il periodo dei tentativi, fortunatamente abortiti, di colpi di stato, e stranamente facevamo continuamente, oltre alle esercitazioni di attacchi a fuoco, preparazione alla controguerriglia e rastrellamento. Il mio comandante di Compagnia, con al seguito altri sottotenenti compiacenti, andava settimanalmente a deporre fiori sulla tomba del Duce, nella vicina Predappio. Nel circolo ufficiali si faceva continuamente propaganda di un certo tipo, alla quale, data la mia natura, non potevo non controbattere. Questi erano i tempi e, pur essendo diventato uno dei pochi di complemento aiuto-istruttori degli ufficiali d'accademia nei "corsi d'ardimento" (percorsi di guerra, lanci dalla torre eccetera), sono stato chiamato, dopo il congedo, a firmare note di qualifica poco lusinghiere. Sono fatti che, ormai, non interessano neanche a me che li racconto: avevo vent'anni e una visione della vita che ho dovuto modificare diverse volte. Li ho riferiti solo perché, in questo Paese, si è sempre avuto memoria corta, tanto che, soltanto a un paio di decenni dalla conclusione del secondo conflitto mondiale, c'era un congruo numero di militari che tramava, con l'appoggio di una certa classe politica, per instaurare una nuova dittatura. Meditate, gente.
Mario Izzi
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Re: Quali libri state leggendo??

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Mi avete ricordato la buonanima di papà che, quando ero piccolo, mi parlava spesso del servizio militare (e gli si illuminavano gli occhi). Tra l'altro, @Alberto Tosciri, pensando a un'altra tua discussione, lui ha fatto il militare a Sant'Anna Arresi e Capo Teulada (nominava anche Carbonia, ma sentivo sempre questi due nomi) e gli piaceva la Sardegna.
Raccontava sempre di come, nel saluto militare, non si doveva vedere il pollice della mano destra quando la si posava in fronte, di come il rancio era sempre «ottimo e abbondante» e di come doveva sapere e riconoscere i gradi a memoria e me li fece anche imparare (caporale, caporalmaggiore, sergente, sergente maggiore, ...).

Tornando ai libri in lettura, dopo aver letto "medico ad Auschwitz" di V. Nyiszli, sto leggendo ora i "diari" del conte Ciano (sto a Maggio 1940). Quest'ultima lettura davvero molto interessante.
https://www.facebook.com/curiosamate
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