Documento trafugato

1
(7) Oltre - Costruttori di Mondi

Documento trafugato

Per quest’amore di soldato
la guerra d’attese è finita
raccolgo il poco che resta
frammenti d’una disfatta

una storia è andata perduta
tu già fuggita da tempo
il letto scomposto ora è vuoto
volano intorno ali nere di sconfitta

un campo di battaglia desolato
c’è una faccia sconosciuta
sul documento trafugato
è tempo di bendare le ferite
Ultima modifica di Nightafter il mer gen 24, 2024 5:32 pm, modificato 1 volta in totale.

Re: Documento trafugato

3
Dunque, questa poesia è molto interessante. L'unico problema, secondo ilmiomodo di vedere, di sentire e di concepire la poesia (e la scrittura in genere), la poesia andrebbe rivista dal punto di vista sia del linguaggio che del metro. Il discorso è questo: si possono usare anche gli alessandrini e/o il metro tipico della poesia classica greca e latina, ma bisognerebbe cercre di 'rinnovarla' nel linguaggio. L'unico problema che riscontro in questo testo, è questo modo arcaico di esprimere un concetto, cosa che andrebbe bene soltanto in un libretto d'opera o/e nel testo di una cantata, come ad es. 'Requiem für Mignon' op. 98b di Schumann, ma in una poesia secondo me il linguaggio da usare dovrebbe essere quello di tutti i giorni. Chiedo scusa se batto su queste cose, ma, per quanto mi riguarda, sono cose assolutamente essenziali. Comunque sia, devo riconoscere che dal punto di vista dell'argomento da trattare in una forma d'arte così splendida e delicata come la poesia, non salta fuori spesso. 

Re: Documento trafugato

4
Ciao carissimo @Luca Canetti 

Ti ringrazio per esserti preso l’incomodo di commentare quest mia “poesia”.
Non è la prima volta che lo fai e mi muovi delle correttissime osservazioni, laddove mi trovi perfettamente in accordo con te nel merito.
Queste cose che scrivo non sono poesie, poiché non ne posseggono le essenziali regole per essere definite tali.
La poesia fa uso di un linguaggio ricco e suggestivo.
E’ Caratterizzata dalla sua struttura ritmica e dalla metrica, è l’attenzione alla forma e al suono delle parole, che vanno oltre il loro significato letterale.
Gli autori di poesia sfruttano dispositivi come rime, allitterazioni, assonanze e ripetizioni per creare ritmi e melodie che arricchiscono il testo.

Infatti io non scrivo poesie poiché non so scriverle ed è cosa che ho sempre premesso.
Ciò che scrivo della poesia ha solo la forma “grafica”, e lo pubblico qui unicamente perché non vi è nel nostro forum uno spazio che in questa forma lo possa ospitare.
Forse se be fossi capace (ma ugualmente sarebbe necessaria una qualche metrica) potrebbero essere testi per una canzone, ma appunto non sono adatte neppure a quello.

Allora provo a dirti cosa intendo che siano.
Possiamo dire che sono il tentativo di raccontare una storia in una forma estremamente condensata,
Una storia o più storie (concise) che seguono un qualche tema per affinità
d’immagini evocate.
Faccio un esempio tratto da una canzone di De Gregori che uno degli autori che amo particolarmente:

“Alice guarda i gatti e i gatti girano nel sole
Mentre il sole fa l'amore con la luna
Il mendicante arabo ha qualcosa nel cappello
Ma è convinto che sia un portafortuna.”

Ecco, il rapporto tra l’attività di questa Alice e i problemi del mendicante arabo non è sicuramente diretto, ma allo stesso tempo evocano due situazioni “emozionali” che convivono.

Non dico che l’uva è acerba perché non posso arrivarci, ma che arrivarci (data la complessità che comporta) non è nelle mie attese.
Quello che faccio (non è poesia) è solo cercare di rendere con la parola delle immagini che evochino un‘emozione in chi legge e a me stesso,.
Mi dirai che non è poesia e ti do ragione, mi dirai che anche nel cercare di raggiungere l’effetto che mi prefiggo il risultato è carente e incerto, e anche qui concordo con te.
Ma è questo ahimè che passa il convento, quindi mi scuso di non essere un poeta e son certo che troverai in questa sezione dedicata ala poesia cose più confacenti e sicuramente meglio riuscite come componimento poetico.

Ringraziandoti per la generosa attenzione con cui mi onori con i tuoi commenti, ti prego di non ritenermi un poeta, perché non lo sono.
Un caro saluto. Ciao.
Rispondi

Torna a “Poesia”