[CP13] Insani surreali istinti

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Se una qualunque cavallerizza, gracile, malata di tisi, fosse spinta sopra un malfermo cavallo in giro nella pista ininterrottamente, per mesi, davanti a un pubblico insaziabile, dalla frusta squassata da un superiore senza pietà, piroettando sul cavallo, gettando baci, molleggiandosi sui fianchi, e se questo spettacolo sotto il persistente frastuono dell'orchestra e dei ventilatori si prolungasse nella grigia incessante prospettiva del futuro, accompagnato dal decrescere e poi dal riaccendersi di scrosci di mani plaudenti, che sono in realtà magli a vapore - forse allora un giovane spettatore di galleria si precipiterebbe giù per la lunga scala e, attraversate tutte le file di posti, piomberebbe nella pista e darebbe a gran voce l'alt, fra lo strombettio dell'orchestra che sempre si adegua alle situazioni. Ma poiché non è così: poiché una bella signora, bianca e rossa, entra di volo tra i cortinaggi che le vengono schiusi dai baldi inservienti in livrea; e il direttore, cercando appassionatamente i suoi occhi, le respira in volto, docile come un animale; pieno di sollecitudine la innalza sul pomellato, quasi fosse la sua idolatrata nipotina che parte per un viaggio pericoloso; non si decide a dare il segnale con la frusta; finalmente, facendo forza a se stesso, fa risuonare lo schiocco; corre accanto al cavallo spalancando la bocca; segue con occhio vigile i salti dell'artista; trova quasi inconcepibile la sua bravura; cerca di metterla in guardia con parole gridate in inglese; richiama furibondo alla più spossante attenzione i palafrenieri che reggono i cerchi; prima del grande salto mortale scongiura a mani alzate l'orchestra di tacere; alla fine solleva la piccola dal cavallo tremante, la bacia sulle due gote e non giudica mai abbastanza calorosa l'ovazione del pubblico; mentre lei stessa, da lui sorretta, correndo alta sulle punte dei piedi entro un nembo di polvere, a braccia aperte e arrovesciando la piccola testa, vorrebbe far partecipe tutto il circo della sua felicità - poiché è così, lo spettatore di galleria appoggia il viso al parapetto e, sprofondando nella marcia di chiusura come in un triste sogno, piange di un pianto inconsapevole.
Traccia n° 1 "In galleria" di Franz Kafka

Insani surreali istinti
 
Un superiore senza pietà,
molleggiandosi sui fianchi
sotto il frastuono del futuro,
accompagnato dal riaccendersi
di scrosci di mani plaudenti,
si precipiterebbe per la scala
e piomberebbe nella pista.
 
Fra lo strombettio dell'orchestra
una bella signora entra dai baldi inservienti
e il direttore le respira in volto
come un animale,
quasi fosse la sua nipotina
 
Facendo forza a se stesso
corre spalancando la bocca;
trova inconcepibile la sua guardia inglese;
furibondo scongiura a mani alzate la piccola,
la bacia e non giudica abbastanza
l'ovazione del pubblico;
 
lei stessa, da lui sorretta,
arrovesciando la testa,
appoggia il viso al parapetto,
come in un triste sogno,
piange di un pianto inconsapevole.
Si salveranno solo coloro che resisteranno e disobbediranno a oltranza, il resto perirà.
(Apocalisse di S. Giovanni)

Re: [CP13] Insani surreali istinti

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Ciao @Alberto Tosciri  non sono riuscita a capirci quasi nulla. Non ho trovato il nesso logico o comunque un legame poetico tra le varie strofe. La prima sembra reggersi da sola: Un superiore senza pietà galvanizzato dagli applausi scenderebbe dalle scale (cioè dal suo piedistallo?) e piomberebbe nella pista (a far che?) a fare l'animale da palcoscenico? Non so, non ho capito perchè ho i miei limiti.
Nella seconda subentra un nuovo personaggio, la bella signora, che "entra dai baldi inservienti"? 
Ok, per il direttore che le respira vicino, in confidenza come fosse con la sua nipotina (ma cosa lega questa strofa a quella precedente?) Nella terza il soggetto sembra essere il direttore che trova inconcepibile la sua guardia inglese (chi è? Da dove viene fuori?) Poi, furibondo scongiura? Un furibondo impreca, scongiura sa più di preghiera; lo so, i vocaboli a disposizione non c'erano, ma la scelta che hai fatto mi sembra infelice. Nell'ultima strofa ritroviamo la bella signora che, sorretta dal direttore, "piange di un pianto inconsapevole". ?
Lo ammetto, temo di avere scritto un commento pensando ad un testo di prosa e non di poesia e, riflettendo su questo, mi viene il sospetto di essere davanti a un esempio di ermetismo puro, il cui significato occulto si rivela a pochi. È così?
Perdonami se ho avuto difficoltà, sappi che sono rimasta con il dubbio e la voglia di capire ciò che volevi dirci. 

:sss:

Re: [CP13] Insani surreali istinti

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Perdonami tu, @Adel J. Pellitteri , tutti, per un testo come quello che ho scritto che non è una poesia, mi sarebbe piaciuto vertere sul classico “Oh Valentino vestito di nuovo, come le brocche dei biancospini…” il buon Giovanni Pascoli…
No, questa è roba surreale, distopica, un mondo orrendo, orrendamente descritto con termini che non mi piacevano. Io lo capivo mentre scrivevo estrapolando e vedevo le immagini, ma è chiaro che ognuno di noi ha i suoi personali parametri.
Io poi, figurati…

In questa distopia (ma mica tanto, le cose peggiori che ho cercato di descrivere accadono e anche a livello immensamente inferiore e superiore nel mondo) per farla breve, questi sono i fatti futuristici, elettrici, metafisici... (mah).

Un superiore di quello che vuole lui, un obeso dondolante sui fianchi (avevo in mente il crudele e immondo imperatore Vladimir Harkonnen, che compare nel romanzo Dune, di F. Herbert) sotto il frastuono del futuro, che può essere qualsiasi cosa: aspettative, potere, godimento sensuale… chissà, accompagnato da applausi di plaudenti sottoposti, scenderebbe da una scala e andrebbe su una pista, un teatro, un ricevimento grandioso, un prato di una dimora da favola…

Un’orchestra, che immagino orrida, strombetta qualcosa e una bella signora, una cortigiana, va a “imboscarsi” con dei baldi inservienti machi da reality, mentre un chissà quale direttore di chissà cosa, che potrebbe essere anche il superiore senza pietà, le respira in faccia come un animale, considerandola quasi fosse la sua nipotina e questo non è certo bello…

Questo direttore/superiore corre facendosi forza spalancando la bocca (in vena di lussuria) e trova inconcepibile che questa signora abbia una guardia del corpo inglese… (pensa te…).
È furibondo ma scongiura, vabbè, verso la piccola, la signora, ma non c’era la parola baby… comunque arriva a baciarla, il pubblico applaude a questa scena di prevaricazione e violenza e questo direttore non giudica che l’ovazione per la sua impresa sia abbastanza…

La stessa signora/la piccola/baby, rovesciando la testa si appoggia a un parapetto, come in un triste sogno e piange istericamente di un pianto inconsapevole.

Il testo si potrebbe scrivere meglio, si adatta alla prosa, ma così mi è venuto con solo quelle parole  obbligate che a mio parere mi andavano. In passato con questo tipo di poesia ho scritto di moltissimo meglio.

Più che di ermetismo io parlerei di una dose di follia. Ogni tanto ci vuole, in questo caso non fa male oltre a creare perplessità. Sempre meglio della follia del mondo.

Grazie e chiedo scusa ancora.
Un saluto.
Si salveranno solo coloro che resisteranno e disobbediranno a oltranza, il resto perirà.
(Apocalisse di S. Giovanni)

Re: [CP13] Insani surreali istinti

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Alberto Tosciri ha scritto: mar nov 28, 2023 4:44 pm
Insani surreali istinti
 
Un superiore senza pietà,
molleggiandosi sui fianchi
sotto il frastuono del futuro,
accompagnato dal riaccendersi
di scrosci di mani plaudenti,
si precipiterebbe per la scala
e piomberebbe nella pista.
 
Fra lo strombettio dell'orchestra
una bella signora entra dai baldi inservienti
e il direttore le respira in volto
come un animale,
quasi fosse la sua nipotina
 
Facendo forza a se stesso
corre spalancando la bocca;
trova inconcepibile la sua guardia inglese;
furibondo scongiura a mani alzate la piccola,
la bacia e non giudica abbastanza
l'ovazione del pubblico;
 
lei stessa, da lui sorretta,
arrovesciando la testa,
appoggia il viso al parapetto,
come in un triste sogno,
piange di un pianto inconsapevole.
Una imagery articolata e potente, la quale non può non condurre la mente alle correnti pittoriche del Novecento. Tra le tante possibilità, ho scelto L’angelo del focolare di Max Ernst, che, pur non riassumendo tutta la tua complessa poesia, ne rappresenta bene gli aspetti onirici, destabilizzanti e sovversivi. Complimenti, Alberto, ho apprezzato moltissimo. 
https://www.amazon.it/rosa-spinoZa-gust ... B09HP1S45C

Re: [CP13] Insani surreali istinti

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Ippolita ha scritto: mer nov 29, 2023 7:11 pmUna imagery articolata e potente, la quale non può non condurre la mente alle correnti pittoriche del Novecento. Tra le tante possibilità, ho scelto L’angelo del focolare di Max Ernst, che, pur non riassumendo tutta la tua complessa poesia, ne rappresenta bene gli aspetti onirici, destabilizzanti e sovversivi. Complimenti, Alberto, ho apprezzato moltissimo. 
Grazie :D 
 Ho bisogno di guerrieri/guerriere per portare avanti il progetto  :D

(Citazione del regista Alejandro Jodorowsky, che lavorò anni per realizzare il film Dune di di F. Herbert, senza riuscirci perchè gli fu impedito: avrebbe rivoluzionato il mondo. Se ti capita guardati il documentario che è stato fatto su questa storia: questo progetto non realizzato, ma documentatissimo in un libro grande come la Bibbia, con testi e disegni (libro introvabile, ne esistono un paio di copie) ha influenzato una certa cultura, una certa particolare aspirazione alla conoscenza, al misticismo anche. Ha avuto una grande risonanza questo film mai girato... mi ha sempre affascinato.

Ti metto un breve trailer, è in inglese misto a spagnolo, esistono versioni originali in spagnolo e inglese lunghe un'ora e mezza su youtube, io ho registrato la versione di un'ora e mezza dalla tv, doppiata in italiano e ogni tanto la guardo per trarre ispirazione... Jodorowsky è un genio, anche solo a sentirlo vedi un altro mondo, ma lui disegna  e scrive le sue idee. Per non parlare poi degli assurdi film che ha girato...  :D
Si salveranno solo coloro che resisteranno e disobbediranno a oltranza, il resto perirà.
(Apocalisse di S. Giovanni)

Re: [CP13] Insani surreali istinti

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@Alberto Tosciri 

Ti confesso di non averci visto, nella poesia, niente di surreale o istintivo. Forse ho necessità di una lezione sulla cripticità di qualunque testo e pur avendo un'opinione su Jodorowsky, che considero geniale e fascinatore, non ritrovo quei tratti di follia che, dici, siano nei tuoi versi. Ho ritrovato poco delle descrizioni che hai fornito e sono qui per affermare che "non tutte le ciambelle escono col buco", quindi non ti devi scusare con nessuno! Torno a ripetermi, affermando che la poesia non è facile e avere dei paletti - i brani e la sequenza da seguire - non è per niente semplice. Questa non vuole essere una giustificazione ma i versi, secondo me, nascono da profonde considerazioni e hanno importanza  troppi fattori - musicalità, metrica, universalità, ecc, - che incidono sulla riuscita di un testo, C'è chi, per  natura, ha predisposizioni al ritmo,  altro componente  importante di un componimento, o è dotato di altri talenti che agevolano lo scrivere o il comprendere poesie. Chiedo venia per lo spigone ma trovo corretto confrontarsi. Comunque, della tua opera, non ho capito niente, ma rimango a disposizione per la ricerca di guerrieri\guerriere !

Re: [CP13] Insani surreali istinti

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@confusa

Sono d’accordo con te.
Io sono molte cose ma non certo un poeta e nemmeno uno scrittore, l’ho sempre detto. Mi piace dilettarmi, confrontarmi, è un piacevole passatempo e il tempo è una delle poche cose di cui ora posso disporre nella mia vita, anche se avrei preferito essere bravo in qualcosa e guadagnare soldoni.
Mi preoccupa un po’ che in questi non-versi non ci abbia visto follia, spero non si veda normalità.
Certamente per la poesia, come per il resto, bisogna esserci portati, io non lo sono ma sai, a questo mondo quasi tutti scrivono quattro righe andando a capo, hanno trovato di questi scritti pure nelle tasche dei soldati caduti sull’Adamello e nel Monte Grappa e anche incisi con la baionetta sulle loro gavette e sulle pietre.
Non mi parlare di spiegazioni sulla cripticità, non  sarei in grado di darne pur conoscendo il concetto. Ognuno ha i suoi tormenti interiori che visualizza ed esteriorizza in modi senz’altro personali che per lui magari sono ovvi, per altri, giustamente, astruserie.
Per i guerrieri/guerriere vediamo. Forse non è ancora troppo tardi per cercare di cambiare rotta a questa società. Di Titanic ce n’è stato uno e doveva bastare, ma il mondo, metaforicamente parlando, non ha capito l’antifona. I veri guerrieri/guerriere servono anche a quello.
Si salveranno solo coloro che resisteranno e disobbediranno a oltranza, il resto perirà.
(Apocalisse di S. Giovanni)

Re: [CP13] Insani surreali istinti

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@Alberto Tosciri quando dico che "ho i miei limiti" non lo dico con ironia, è davvero così ( non ho capito ad esempio – se non dopo avere letto recensioni e commenti – il capolavoro di Bulgakov Il maestro e Margherita, quindi ti ho detto tutto). Ho una mente molto semplice e razionale, le cose troppo articolate mi mettono in difficoltà. Tu hai grande sensibilità, conosco i tuoi scritti, sono sempre profondi e pieni di "vita".

Re: [CP13] Insani surreali istinti

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@Alberto Tosciri, lascio qui due righe che non hanno la presunzione di essere un commento, solo un'impressione.

Sono rimasto colpito da questa poesia. Devo essere sincero, all'inizio non ci ho capito granché.
Alla seconda lettura si è delineata una sequenza di immagini quasi-oniriche che mi hanno spiazzato.

La cosa che più in assoluto mi ha colpito è la quantità di parole che hai usato.
Non avevo idea di cosa fosse la Blackout poetry, ma nel mio maldestro tentativo una cosa l'ho capita: tanto più breve è la poesia in rapporto al testo originale, tanto maggiore il controllo che si ha sul risultato.
Il fatto che la tua poesia sia così lunga significa che ti sei auto-imposto molte più restrizioni di chi ha portato un testo più breve (come me). E nonostante questo sei riuscito a estrarre immagini come quelle. Notevole davvero.

A rileggerti, è sempre un piacere! :) 
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