[CP13] LA GOGNA

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davanti a un pubblico insaziabile[/b], dalla frusta squassata da un superiore senza pietà, piroettando sul cavallo, gettando baci, molleggiandosi sui fianchi, e se questo spettacolo sotto il persistente frastuono dell'orchestra e dei ventilatori si prolungasse nella grigia incessante prospettiva del futuro, accompagnato dal decrescere e poi dal riaccendersi di scrosci di mani plaudenti, che sono in realtà magli a vapore - forse allora un giovane spettatore di galleria si precipiterebbe giù per la lunga scala e, attraversate tutte le file di posti, piomberebbe nella pista e darebbe a gran voce l'alt, fra lo strombettio dell'orchestra che sempre si adegua alle situazioni. Ma poiché non è così: poiché una bella signora, bianca e rossa, entra di volo tra i cortinaggi che le vengono schiusi dai baldi inservienti in livrea; e il direttore, cercando appassionatamente i suoi occhi, le respira in volto, docile come un animale; pieno di sollecitudine la innalza sul pomellato, quasi fosse la sua idolatrata nipotina che parte per un viaggio pericoloso; non si decide a dare il segnale con la frusta; finalmente, facendo forza a se stesso, fa risuonare lo schiocco; corre accanto al cavallo spalancando la bocca; segue con occhio vigile i salti dell'artista; trova quasi inconcepibile la sua bravura; cerca di metterla in guardia con parole gridate in inglese; richiama furibondo alla più spossante attenzione i palafrenieri che reggono i cerchi; prima del grande salto mortale scongiura a mani alzate l'orchestra di tacere; alla fine solleva la piccola dal cavallo tremante, la bacia sulle due gote e non giudica mai abbastanza calorosa l'ovazione del pubblico; mentre lei stessa, da lui sorretta, correndo alta sulle punte dei piedi entro un nembo di polvere, a braccia aperte e arrovesciando la piccola testa, vorrebbe far partecipe tutto il circo della sua felicità - poiché è così, lo spettatore di galleria appoggia il viso al parapetto e, sprofondando nella marcia di chiusura come in un triste sogno, piange di un pianto inconsapevole.
Commento
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La gogna
Traccia n.1 "In galleria"

(Franz Kafka)


Davanti a un pubblico insaziabile,
frusta sui fianchi.
Incessante respira in volto
come un animale.
Segue con occhio vigile,
congiura a mani alzate.
Orchestra, alla fine,
l’ovazione del pubblico.

Re: [CP13] LA GOGNA

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Eccomi, @Adel J. Pellitteri, cercando di ricambiare la gentilezza della tua analisi provando a mia volta ad analizzare la tua. :) 

Una premessa: non sono un esperto di poesia (prima di questo contest non sapevo nemmeno cosa fosse la "Blackout poetry").
Quindi prendi qualsiasi cosa dica con le pinze.

Innanzitutto ho notato un particolare interessante nel ritmo.
Le coppie di versi di ciascuno dei primi 3 periodi (1-2, 3-4, 5-6) sono tutte di 15 sillabe, mentre l'ultima coppia/periodo (7-8) è di 14, che però può essere letto come 15 se alla lettura si pone un respiro alla virgola del verso 7 ("Orchestra, [respiro] alla fine,"), rompendo così la sinalefe. In ogni caso, anche fosse di 14, funziona bene perché è il finale.

Non so se sia voluto o se tu l'abbia ottenuto semplicemente "a orecchio", ma è notevole, specie considerando che si tratta di una poesia basata su un testo esistente, quindi con una restrizione sulle parole da usare. Non l'avevo notata al principio perché con versi lunghi (o con ritmo distribuito su più versi, come in questo caso) faccio fatica a cogliere la metrica, ma avevo notato una certa "cantabilità" del testo, e non riuscivo a capire da cosa derivasse. Ho dovuto contare per arrivarci, e sono rimasto impressionato. :) 
Se è voluto, tanto di cappello.
Se non era voluto, dimostra che comunque hai orecchio per il ritmo... e tanto di cappello anche in quel caso.  :flower:

Forse si poteva rendere in maniera più ovvia dividendo in due il verso 7, e separando gli ultimi versi dagli altri:
Adel J. Pellitteri ha scritto: mar nov 28, 2023 9:33 amDavanti a un pubblico insaziabile,
frusta sui fianchi.
Incessante respira in volto
come un animale.
Segue con occhio vigile,
congiura a mani alzate.

Orchestra,
alla fine,
l’ovazione del pubblico.
In questo modo si rompe in maniera esplicita la sinalefe tra "orchestra" e "alla", e si ottiene un gruppo di 3 versi di 15 sillabe che funge da chiusa, mantenendo la metrica.

Per quanto riguarda il contenuto, nulla da dire.
L'immagine che evochi è viva e salta agli occhi in maniera naturale.
Non sono pienamente convinto della scelta del titolo, forse perché contrasta con "l'ovazione" dell'ultimo verso. Una ovazione dovrebbe essere una dimostrazione entusiasta di gloria e trionfo, che è in contraddizione con la gogna, in cui invece dovrebbe fare da padrona la vergogna. Immagino che tu abbia inteso l'ovazione nel senso più ampio del termine, come un sinonimo di "applauso", o forse ho capito male il tuo intento.

Certo, con la limitazione del testo sottostante era difficile trovare altro, quindi non credo sia un problema in ogni caso.

Bellissima poesia, e gran ritmo. :) 

A rileggerti!

Re: [CP13] LA GOGNA

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Adel J. Pellitteri ha scritto: mar nov 28, 2023 9:33 amDavanti a un pubblico insaziabile,
frusta sui fianchi.
Incessante respira in volto
come un animale.
Segue con occhio vigile,
congiura a mani alzate.
Orchestra, alla fine,
l’ovazione del pubblico.
Quando leggo le nostre poesie, soprattutto quelle composte secondo la tecnica della Blackout Poetry, procedo a immagini. Chiudo gli occhi e lascio che nella mente si formi un quadro. 
Il tuo quadro è per me un'esecuzione capitale: hai dipinto la massa di spettatori, il condannato che procede impavido, direi quasi strafottente; e "alla fine", dopo l'esecuzione, la voracità degli astanti che esplode in applausi. La poesia si attaglia in modo perfetto anche a un gladiatore che entra nel circo. In ogni caso, cara Jole, coi tuoi versi attenti confermi ancora una volta che la nostra terra è intrisa di sangue.
Grazie e un saluto!
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Re: [CP13] LA GOGNA

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Adel J. Pellitteri ha scritto: mar nov 28, 2023 9:33 amDavanti a un pubblico insaziabile,
frusta sui fianchi.
Incessante respira in volto
come un animale.
Segue con occhio vigile,
congiura a mani alzate
l’ovazione del pubblico.
Lieta di trovarti qui, cara @Adel J. Pellitteri   :)

Vedo un condannato che si avvia al supplizio delle frustate, mentre l'animale pubblico, con un unico alito animalesco, gli respira in faccia: sono due supplizi in uno.
Poi, l'ultima terzina mi dà il dubbio sul soggetto. Lui, il condannato, segue con occhi vigili la congiura e l'ovazione del pubblico?

Ho apprezzato la tua prova, ben vivida nell'impressione resa al lettore.
Ti consiglierei di fare un post, anche senza spoiler, contenente il testo (che non è rimasto nel topic iniziale) e scurendo le parole scelte.
E' preferibile che ll lettore veda la traccia e la capisca. Anche specificare che si tratta della tecnica "Blackout poetry", soprattutto quando non ci sarà più il "traino" di questo Contest, ma le poesie sole solette, sarebbe utile evidenziarlo. Non trovi?

:ciaociao:
Di sabbia e catrame è la vita:
o scorre o si lega alle dita.


Poeta con te - Tre spunti di versi

Re: [CP13] LA GOGNA

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@Adel J. Pellitteri 

io partirei dal titolo. Cos'è la gogna? Cercando il significato è l'esposizione del condannato o della condannata al pubblico ludibrio. Questo testo è una sferzata, una denuncia di bisogno di capri espiatori. Non a caso, hai scelto il titolo, guidata da qualcosa che ti ha colpita. Hai ben rappresentato quello che volevi arrivasse. Susciti dei moti e le immagini si disegnano nella mente di chi legge. Si vive, in questa rappresentazione, la sfida di chi si sottopone alla derisione. Sono sensazioni forti. Hai trasmesso, con la tua poesia, in me, un pugno nello stomaco di parole. Efficace il tuo intervento sul racconto. Hai scelto i termini appropriati dai quali emerge cosa diventa l'essere umano - ovazione del pubblico - quando si mischia alla moltitudine. Interpretazione personale ma il bello della poesia, in generale, è di saper fornire una visione calzante a ognuno, anche se gli intenti di chi scrive sono differenti. Ti rileggerò volentieri!

Re: [CP13] LA GOGNA

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@Mid ! E menomale che di poesia ci capisci poco  :D Ti ringrazio per l'apprezzamento sulla metrica (e sul testo), ti confesso – però – che non è frutto di grandi studi ma di orecchio. Per me, nelle narrazione il Ritmo è fondamentale. Si tratti di poesia o di prosa è un elemento imprescindibile, deve armonizzare con la trama, così come si pretende per una canzone, la perfetta fusione tra testo e musica.  :rosa:

Re: [CP13] LA GOGNA

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@Ippolita l'interpretazione che avete dato alla mia poesia rende ancora più veritiere le parole di (credo) Hermann Hesse. Lui, in sintesi, diceva: non importa cosa voglio dire io, conta ciò che il lettore percepisce.

(@Mid e @Poeta Zaza  questo commento vale anche per voi)
Il mio intento era di personificare proprio La gogna: che frusta sui fianchi il malcapitato, davanti a un pubblico insaziabile (che ama additare, godendo nel percuotere anche solo verbalmente), gli fiata sul volto come un animale (in procinto di attaccarlo), lo segue con occhio vigile, congiura contro di lui a mani alzate (come a dire: semina diffamazione mostrando le mani come non avesse colpa). Alla fine orchestra (dirige) il pubblico fino all'esaltazione, che applaude soddisfatto (per avere assistito alla gogna, appunto).

Il fatto che tu abbia visto la vittima della gogna, e non la gogna in opera, mi soddisfa altrettanto; ti ringrazio per la tua attenzione, il confronto dà sempre mille soddisfazioni.  :rosa:

Re: [CP13] LA GOGNA

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ciao @Adel J. Pellitteri
Adel J. Pellitteri ha scritto: mar nov 28, 2023 9:33 amDavanti a un pubblico insaziabile,
frusta sui fianchi.
Incessante respira in volto
come un animale.
Segue con occhio vigile,
congiura a mani alzate.
Orchestra, alla fine,
l’ovazione del pubblico.
In effetti non hai fatto che condensare il tema di Kafka, esponendolo in versi. Pure il registro mi pare seguire lo stesso stile dell'estroso scrittore. Ciao
Tratti di pioggia sopra Auschwitz. Tra oblio e orgoglio

Re: [CP13] LA GOGNA

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@Adel J. Pellitteri

Anche tu hai scelto Kafka e anche tu hai messo parole che hanno costruito qualcosa di drammatico.
Un breve componimento ma l'ho visto vivido, una scena reale di dolore, di un condannato, davanti all'ovazione di un pubblico stupido che si diverte, da sempre, del dolore, della condanna dei suoi simili, come si trattasse di una partita di calcio.
Si salveranno solo coloro che resisteranno e disobbediranno a oltranza, il resto perirà.
(Apocalisse di S. Giovanni)

Re: [CP13] LA GOGNA

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Ciao @Adel J. Pellitteri ,
 La tua poesia mi è piaciuta, seppur mi abbia lasciato un senso di incomprensione:
Chi è alla gogna? Frusta,o è frustato/a?
“Respira in volto
Come un animale” : in volto non credo che serva.
Il soggetto è alla gogna o, visto il finale, gestisce tale gogna?
Mah… il potere della poesia…

A rileggerti!
Adel J. Pellitteri ha scritto: mar nov 28, 2023 9:33 amDavanti a un pubblico insaziabile,
frusta sui fianchi.
Incessante respira in volto
come un animale.
Segue con occhio vigile,
congiura a mani alzate.
Orchestra, alla fine,
l’ovazione del pubblico.

Re: [CP13] LA GOGNA

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@Alberto Tosciri scusa se rispondo solo adesso, grazie per l'apprezzamento. Sono contenta di essere riuscita a mostrare l'immagine di questa turpe stirpe umana che aizza e gode nelle disgrazie altrui. 

@L'illusoillusore scusami anche tu per il ritardo nella risposta. Sì, la discordanza tra frusta e frustato sta nel soggetto, il personaggio è la gogna stessa e non un uomo che va alla gogna. È quindi la gogna che frusta, che incessante respira sul volto come un animale, che segue con occhio vigile, che congiura a mani alzate (come a dire : io non c'entro è tutta colpa sua) e, alla fine dirige (orchestra) pure il pubblico all'ovazione. Era importante inquadrare il soggetto giusto, pensavo che intitolando la poesia La gogna e non Alla gogna potesse essere chiaro, ma non è stato così. Grazie per avermi dato l'opportunità di chiarire. Ho caricato la poesia come post nella sezione poesia per questo motivo. Ringrazio @Poeta Zaza per avermelo suggerito. 
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