[CP9] Come un tocco di campana

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Traccia n. 3: I cosiddetti sani

Commento: Uno spazio libero

Come un tocco di campana

Ogni primavera dipinge
la mia solitudine.
Pensa di aggiungere
tocchi di colore
a ogni stagione.
Ma fin da bambino io so
che il quadro è completo.

Innocenti gioie e speranze
nei giardini di rose
della mia infanzia.
Desiderio di condivisione.
Ma solo odore di morte.

Poteva essere un inizio
sotto l’occulto potere di Dio,
sotto l’azzurro del suo cielo.
Non ho mai capito
perché per me fu solo dolore.

Mi dissero: Va e fai come gli altri.
Ma è questa la vita?
Non la voglio.
Non così.
Sulla riva del mare
distese di sassi al sole
mi rimproverano;
preferisco il loro odore di sale.

Ora, alla fine,
La mia inappagata domanda
ribatte come un tocco di campana.
Qual è stata la mia colpa,
cosa ho fatto affinché mi fosse impedito
di volare felice nell’infinito con i miei simili?
E cosa ne sapete voi dell’infinito?
Si salveranno solo coloro che resisteranno e disobbediranno a oltranza, il resto perirà.
(Apocalisse di S. Giovanni)

Re: [CP9] Come un tocco di campana

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C’è una sorta di rabbia sorda in questi versi che accarezzano le domande e i pensieri che da sempre assillano l’Uomo  (pensante)
Perché esser nati di carne e pensiero, destinati al dolore. Perché non esser nati sassi in riva al mare (sebbene pure loro in fondo si lamentino della loro condizione perché rimproverano l’Uomo della irriconoscenza verso un Dio creatore di tutte le cose visibili e invisibili
Alberto Tosciri ha scritto: mer apr 26, 2023 6:44 pm
Qual è stata la mia colpa,
cosa ho fatto affinché mi fosse impedito
di volare felice nell’infinito con i miei simili?
E cosa ne sapete voi dell’infinito?
Questa chiusa finale mi ha fatto venire in mente l’Angelo caduto. Il demonio… ma poi non ce lo vedo, Satana, a pentirsi e pensare che avrebbe potuto essere felice di volare nell’infinito coi suoi simili invece di esser destinato a un mondo di dolore.
E poi c’è il rintocco della campana, un suono che risveglia la coscienza, un supplizio che batte, batte come le domande che restano tali, senza risposte.
scusa se ho travisato tutto, ma questo mi ha suscitato la lettura dei tuoi bei versi.

Re: [CP9] Come un tocco di campana

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Ciao @@Monica
Ti ringrazio per il commento e per l’apprezzamento.
Non hai travisato il significato, infatti chi si lamenta non è l’Angelo caduto ma un uomo, un semplice uomo, consapevole però, dolorosamente consapevole, che la sua esistenza non ha un inizio e una fine soltanto materiale, ma è qualcosa di più di cui forse ha una cognizione o una reminiscenza che lo fa soffrire a vivere in mezzo a suoi simili totalmente disinteressati e dediti a ben altri pensieri e modi di vivere. Tanto che pensa e si chiede che colpa possa avere mai commesso, in altri piani dimensionali, chissà, per dover scontare un’esistenza così misera.
Domande senza risposta o la cui risposta, anche a livello congetturale, desta ulteriori tristezze e malinconie.
Si salveranno solo coloro che resisteranno e disobbediranno a oltranza, il resto perirà.
(Apocalisse di S. Giovanni)

Re: [CP9] Come un tocco di campana

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Alberto Tosciri ha scritto: ven apr 28, 2023 6:55 pm
... chi si lamenta non è l’Angelo caduto ma un uomo, un semplice uomo, consapevole però, dolorosamente consapevole, che la sua esistenza non ha un inizio e una fine soltanto materiale, ma è qualcosa di più di cui forse ha una cognizione o una reminiscenza che lo fa soffrire a vivere in mezzo a suoi simili totalmente disinteressati e dediti a ben altri pensieri e modi di vivere. Tanto che pensa e si chiede che colpa possa avere mai commesso, in altri piani dimensionali, chissà, per dover scontare un’esistenza così misera.
Domande senza risposta o la cui risposta, anche a livello congetturale, desta ulteriori tristezze e malinconie.
Caro @Alberto Tosciri 

è triste quest'uomo perché, dici, conscio dell'infinito, sa di vivere in mezzo a tanto uomini che snobbano e ignorano l'Eternità?

Invece di essere felice per il suo proprio destino, egli si macera nell'angoscia di vivere in mezzo a creature disinteressate all'infinito?

Per me è assurdo. Per un cristiano è assurdo, perché antitetico alla visione della religione della gioia, ai grandi doni di Fede, Speranza e Carità.

Scusami, ma dovevo dirtelo, amico mio.  <3

 
Di sabbia e catrame è la vita:
o scorre o si lega alle dita.


Poeta con te - Tre spunti di versi

Re: [CP9] Come un tocco di campana

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Ciao @Alberto Tosciri 

Dovrei accodarmi al pensiero antitesi di @Poeta Zaza . Ma, anche se si ha la fede per credere e riuscire a sopravvivere alla dura lezione umana, io credo che sia impossibile non esprimere una sofferenza su tale esperienza. Siamo fatti con un animo troppo ricettivo a tutte le sfumature che la speranza assume. A volte queste ci appaiono forti, a volte flebili. Il gioco della vita alla dura prova della fede. Questo credo sia il significato della stessa vita.
A si biri!  (y)
Tratti di pioggia sopra Auschwitz. Tra oblio e orgoglio

Re: [CP9] Come un tocco di campana

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@Poeta Zaza 
Poeta Zaza ha scritto: ven apr 28, 2023 9:38 pmè triste quest'uomo perché, dici, conscio dell'infinito, sa di vivere in mezzo a tanto uomini che snobbano e ignorano l'Eternità?
Sì, è così. Se uno è consapevole dell’Infinito, qualunque cosa sia, vivere in mezzo a esseri materiali che non sanno e nemmeno vogliono sapere non è piacevole. Con chi parla, con chi condivide le sue gioie, le sue speranze, le sue paure? Con esseri che pensano a mangiare, bere, dormire, fare all’amore, prevaricare, calpestare e divertirsi fin che la barca va?
  ha scritto:Poeta Zaza Invece di essere felice per il suo proprio destino, egli si macera nell'angoscia di vivere in mezzo a creature disinteressate all'infinito?
Può essere dei santi, perché no, ma anche di persone comuni.
Ma si può essere felici se si crede di andare in un qualche paradiso, qualunque cosa sia, sapendo che tutti gli altri che ci circondano, qualcuno che magari amiamo, sarà condannato a chissà cosa nell’eternità, qualunque cosa sia? Se si può essere felici per questa consapevolezza, a qualunque livello, si merita di essere condannati a propria volta.
  ha scritto:Poeta Zaza Per me è assurdo. Per un cristiano è assurdo, perché antitetico alla visione della religione della gioia, ai grandi doni di Fede, Speranza e Carità.
Lo immagino. Condivido quello che dici circa il cristianesimo, al netto di tutti gli uomini deleteri che ne hanno fatto parte e che ne fanno parte e che hanno travisato, mistificato e alterato la fede per  scopi imperscrutabili, ma non tanto, se si è davvero credenti.
Fede, Speranza, Carità, nonché i doni dello Spirito Santo, quando si ha la fortuna di riceverli, perché non dipendono da noi, qualunque cosa facciamo, come dice anche S. Agostino, benché questo punto non sia divulgato come si dovrebbe, avendo la fortuna di avere questi carismi di fede ci si comporta di conseguenza, naturalmente. Si prova anche gioia, è naturale, ma non comprende a mio parere la gioia di immaginare la giustizia divina che sarà favorevole solo per noi e che sarà la dannazione per gli altri.
Non si può provare gioia per la dannazione altrui, solo un grande timore e la speranza di poter capire il senso di tutto ciò, un giorno.
Immagino che quanto ho detto sia strano. Lo immagino.
 
@bestseller2020 
Penso che avere la fede non dipenda da noi, come tutto il resto.  Uno può andare in chiesa tutti i giorni per tutta la vita, pure comunicandosi e facendo elemosine a destra e a manca e quant’altro sia scritto nelle norme comportamentali della fede, ma della fede potrebbe non avere niente e tutta la sua vita da credente non sarebbe servita a niente.
Bisogna pregare per avere la grazia della fede e non è detto che la preghiera venga esaudita. Ciò non esime dal vivere rettamente ad ogni modo in questa ricerca, in questa speranza.
Il cristianesimo si è diviso con Luther proprio perché si era ravvisata l’assurdità che un  autorità ecclesiastica potesse condonare i peccati in cambio di somme di denaro. Una cosa squallidamente materiale.
 
Si salveranno solo coloro che resisteranno e disobbediranno a oltranza, il resto perirà.
(Apocalisse di S. Giovanni)

Re: [CP9] Come un tocco di campana

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Alberto Tosciri ha scritto: sab apr 29, 2023 1:20 pmSe uno è consapevole dell’Infinito, qualunque cosa sia, vivere in mezzo a esseri materiali che non sanno e nemmeno vogliono sapere non è piacevole. Con chi parla, con chi condivide le sue gioie, le sue speranze, le sue paure? Con esseri che pensano a mangiare, bere, dormire, fare all’amore, prevaricare, calpestare e divertirsi fin che la barca va?
Da quel poco che ti conosco, tu vivi in eremitaggio. Così facendo, restringi il campo in cui trovare i cristiani che credi perduti. 
E meno male che ogni tanto sconfini online, dove qualcuno lo trovi, vero?  :si: E qualcun altro non lo riconosci ma c'è, sicuro che c'è.  :)
Alberto Tosciri ha scritto: sab apr 29, 2023 1:20 pm
Può essere dei santi, perché no, ma anche di persone comuni.
Ma si può essere felici se si crede di andare in un qualche paradiso, qualunque cosa sia, sapendo che tutti gli altri che ci circondano, qualcuno che magari amiamo, sarà condannato a chissà cosa nell’eternità, qualunque cosa sia?
Nessuno di noi è Dio. Solo Lui giudica il cuore delle persone, e nessun cristiano può avere la certezza che quel tale e quel tal altro finirà all'inferno.
E il giudizio di Dio è alla fine della vita che ha concesso alla persona, mai prima e mai durante. E nessuno di noi può giudicare l'altro (anche se lo facciamo).
Alberto Tosciri ha scritto: sab apr 29, 2023 1:20 pm
ma non comprende a mio parere la gioia di immaginare la giustizia divina che sarà favorevole solo per noi e che sarà la dannazione per gli altri.
Non si può provare gioia per la dannazione altrui, solo un grande timore e la speranza di poter capire il senso di tutto ciò, un giorno.
Immagino che quanto ho detto sia strano. Lo immagino.
Ti vedo convinto della dannazione di qualcuno che conosci, e questo ti fa soffrire. Ma non sai che così sarà, perché tu non hai il potere di saperlo.

Scusa la predica, @Alberto Tosciri  :sss:
Di sabbia e catrame è la vita:
o scorre o si lega alle dita.


Poeta con te - Tre spunti di versi

Re: [CP9] Come un tocco di campana

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  ha scritto:Poeta ZazaDa quel poco che ti conosco, tu vivi in eremitaggio. Così facendo, restringi il campo in cui trovare i cristiani che credi perduti. 
E meno male che ogni tanto sconfini online, dove qualcuno lo trovi, vero?  :si: E qualcun altro non lo riconosci ma c'è, sicuro che c'è.  :)
Tutta la mia vita è stata un eremitaggio...  :D Non perchè viva in una caverna platonica, ho vissuto immerso nella gente per decine d'anni... ma giungevo sempre alla conclusione che, salvo pochi casi, avrei preferito farne a meno... non ho mai cambiato idea, so di non aver perso molto.
Ora vivo nella terra e nella casa dei miei avi davanti al mare in un luogo bellissimo ma circondato da resort e alberghi vuoti d'inverno, nonchè di ville vuote abitate solo d'estate... i pochi residenti come me sono anziani, pensionati e bambini, i pochi giovani scappano e li capisco. Eppure mi sembra ancora troppo, in questi giorni circolano turisti, li vedo guardare il mio giardino e la casa, stupiti che esseri umani vivano in un posto così isolato, privi di tutto, facendo a meno delle cose meravigliose ed essenziali che hanno loro... se sapessero che non me importa nulla...
Mi rifugio talvolta in campagna, dove ho un po' di terra, in un luogo davvero isolato, dove non senti nemmeno i motori delle auto, raggiungibile con jeep perché le strade sono ancora  come mille anni fa... In quel luogo isolato e arcaico riesco a sentire davvero me stesso, ogni luogo trasuda di pietre e di storie millenarie, resti di nuraghi e luoghi sacri in mezzo alla boscaglia che circonda la vigna... contatti con tutti gli animali selvaggi, cinghiali, mufloni, aquile reali, conosco i suoni di tutti gli uccelli che si chiamano a vicenda sopra la mia testa mentre pulisco le siepi... Saranno trenta e più anni che non entro in un centro commerciale, anche perchè qui non ce ne sono... Rimango giorni senza accendere la tv, giusto per sentire qualche catastrofe mistificata anche quella... e poi, sì: mi stupisco e mi allontano  quando ho a che fare con persone robotizzate che rispondono per slogan sincopati da pubblicità. Ma naturalmente loro sono persone civili e io un buon selvaggio. Ma non il buon selvaggio di Voltaire. :)
  ha scritto:Poeta ZazaTi vedo convinto della dannazione di qualcuno che conosci, e questo ti fa soffrire. Ma non sai che così sarà, perché tu non hai il potere di saperlo.
Purtroppo lo so, ma non è un potere. Fa parte della dannazione in cui ci sono anche io. E per dannazione intendo accadimenti di altri tempi, le conseguenze perdurano e non si cancellano con la tastiera di un telecomando.  La redenzione è possibile, ma la strada è ardua. Sembrerebbe un fantasy.
Tieni conto che anche se viviamo in quest'epoca, dove si rinnega, disconosce e mistifica il passato, siamo tutti figli del passato e alcuni, come me, non lo hanno mai voluto o potuto dimenticare.
Si salveranno solo coloro che resisteranno e disobbediranno a oltranza, il resto perirà.
(Apocalisse di S. Giovanni)

Re: [CP9] Come un tocco di campana

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Ciao @Alberto Tosciri 

Una poesia bella e dolente, ricca di figurazioni naturalistiche, che mi ha fatto sovvenire le parole di un grande filosofo:

«... il cielo stellato sopra di me, e la legge morale in me. Queste due cose io non ho bisogno di cercarle e semplicemente supporle come se fossero avvolte nell'oscurità, o fossero nel trascendente, fuori del mio orizzonte; io le vedo davanti a me e le connetto immediatamente con la coscienza della mia esistenza...»

(Emmanuel Kant, Critica della ragion pratica)

La tua poesia espone il dramma di un un uomo che non riesce a comprendere la finalità della propria esistenza.
Il disagio profondo di non riuscire a comprendere e condividere quel senso comune dell’affrontare la vita che è comune agli altri individui.
E’ una poesia che proclama questo rifiuto all’omologazione, quasi un grido interiore, ma è anche l’interrogarsi, in maniera intensa e problematica, su cosa ci sia di errato, di malato forse, in questa incapacità di accettare il gioco del vivere.

Un grande interrogativo che da sempre impegna la mente umana e la filosofia, con risposte mai risolutive.

Una poesia molto profonda, complimenti amico mio.
Un saluto.

Re: [CP9] Come un tocco di campana

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Ciao @Alberto Tosciri avevo scritto delle brevi impressioni ma noto che non devo averle inviate. Ci riprovo
Alberto Tosciri ha scritto: mer apr 26, 2023 6:44 pm
Ogni primavera dipinge
la mia solitudine.
Pensa di aggiungere
tocchi di colore
a ogni stagione.
Ma fin da bambino io so
che il quadro è completo.
Molto bella l'immagine della primavera che dipinge la solitudine...
La chiusa è un colpo forte. Come se togliessi la speranza a un bambino? Molto significativo.
Alberto Tosciri ha scritto: mer apr 26, 2023 6:44 pm
Mi dissero: Va e fai come gli altri.
Ma è questa la vita?
Non la voglio.
Non così.
Sulla riva del mare
distese di sassi al sole
mi rimproverano;
preferisco il loro odore di sale.
Belli questi versi. C'è un'amarezza smisurata e un pessimismo verso chi regola le leggi dell'uomo. Proprio perché contrari al senso della natura alla quale dovremmo essere più sensibili.
Nel finale si evidenzia tutta  l'amarezza e disillusione con quegli interrogativi ai quali, evidentemente, l'uomo non sa dare risposta.
Pezzo molto potente.
A presto
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