[CP9] Le nostre ferite

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Nr. 1 - "L’arte di amare

Titolo - Le nostre ferite

Ti piaceva se dicevo le parole: tu sei mia
Mi piaceva se sentivo pronunciare: sono tua 
Ma l'orrore nel mio petto che cos'è,
                                          a questo punto?
Sento caldo, non respiro, blocco in gola sopraggiunto
Ogni aggiunta è una catena a cui mi tengo stretto stretto
Quando abbasso per guardare le mie braccia strette in petto
Petto iroso, batte il cuore come fosse in fuga folle
La follia che dice amore quando forse è solo…

Cosa?

Goccia a goccia scende il sangue
Nella pozza sotto ai piedi.
Forse il pozzo che non vedi 
In cui ho celato le mie piaghe
Forse lì
È la risposta.

Forse (sì?)
Sono le ferite a cercarsi

Forse
Devo perdonarmi
Per non rinchiudere gli altri

Re: [CP9] Le nostre ferite

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Ciao @Canis provo a commentare per postare. Dico provo perché la tua poesia è molto forte, intima e temo di entrare in un mondo “privato”
Questa ė un po la sensazione che ho ricevuto leggendo. 
Le immagini sono potenti
Canis ha scritto: mer apr 26, 2023 2:19 pmGoccia a goccia scende il sangue
Nella pozza sotto ai piedi.
Questa rende bene l’idea di una ferita che è superficiale solo in apparenza, quelle gocce di sangue man mano si sono trasformate in una pozza sotto ai piedi.
Canis ha scritto: mer apr 26, 2023 2:19 pmForse il pozzo che non vedi 
In cui ho celato le mie piaghe
Forse lì
È la risposta.
Qui ti rivolgi alla persona amata (così credo) Ci leggo un’accusa velata, ancora,  di superficialità. Sembra che questa persona non riesca o non voglia vedere quello che va al di là delle apparenze, della capacità di celare le proprie piaghe. Le risposte vanno cercate in profondità, ma per fare questo bisogna entrare nel pozzo, andare in profondità.
Canis ha scritto: mer apr 26, 2023 2:19 pmOgni aggiunta è una catena a cui mi tengo stretto stretto
Quando abbasso per guardare le mie braccia strette in petto
Qui, se posso, avrei evitato di ripetere stretto/strette. 
Anche quando dici “Quando abbasso” mi sembra che manchi qualcosa (lo sguardo?)
Canis ha scritto: mer apr 26, 2023 2:19 pmMa l'orrore nel mio petto che cos'è,
                                          a questo punto?
Sento caldo, non respiro, blocco in gola sopraggiunto
Perché orrore, mi sono chiesta.

mi sono anche chiesta chi sia il soggetto che scrive. È un uomo? Parli di catena che ti tiene stretto stretto. Mi dirai, che importa? 
Per certi versi ho pensato a un amore sofferto tra due donne e, se la leggo con questa idea in testa, il tutto funziona compresa la chiusa finale
se la leggo come rapporto uomo/donna mi viene da pensare a un amore clandestino e l’insieme mi convince di meno.
In ogni caso la tua lirica fa pensare e regala delle emozioni leggendola e la trovo anche abbastanza musicale. Quindi per me è stata una bella lettura. Complimenti 

Re: [CP9] Le nostre ferite

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Ciao @@Monica, grazie per il tuo commento! 
In effetti è una poesia non facile da capire, credo, se non si è dentro la mia testa  :o
La poesia, come giustamente dici, è intima - anche se non riguarda me, bensì una persona a me molto vicina. Questo risponde anche a un'altra tua domanda: perché il genere maschile? Proprio per questo: non sto parlando di me stessa, il punto di vista è quello di un uomo.

Detto questo, ci ho unito anche la mia visione di come i traumi infantili influenzano i nostri rapporti successivi, e come i meccanismi di difesa psicologica attivati nelle fasi di crescita talvolta ci impediscano di vivere liberamente. Teorie prese in prestito da Nancy McWilliams e da altri psicologi.
Canis ha scritto: mer apr 26, 2023 2:19 pmForse (sì?)
Sono le ferite a cercarsi
Questo è il succo di tale pensiero: sono le nostre ferite a "cercarsi", ovvero spesso inconsciamente scegliamo il partner che ci fa rivivere lo stesso trauma, quando questo trauma non è stato risolto. [font="Open Sans", "Segoe UI", Tahoma, sans-serif]Per fare un esempio (anche se, grazie al cielo, non è una regola): spesso figlie di padri alcolizzati finiscono insieme a mariti con problemi di alcol... [/font]
Alcuni psicologi dicono che è il nostro inconscio che continua a metterci in situazioni che ci permetterebbero finalmente di risolvere, superare, chiudere il trauma. 
Altri psicologi dicono che è perché siamo attirati (come in una sorta di imprinting) dalle qualità che vanno a braccetto con determinati difetti, ma non vediamo il legame tra i due. 

In ogni caso, qui parlo di un uomo geloso e possessivo, con una donna che si appaga nel diventare l'oggetto di tale gelosia (vedendola come una cosa romantica).
Canis ha scritto: mer apr 26, 2023 2:19 pmTi piaceva se dicevo le parole: tu sei mia
Mi piaceva se sentivo pronunciare: sono tua 
Ma l'orrore nel mio petto che cos'è,
                                          a questo punto?
...ma sotto sotto il nostro personaggio si rende conto di un pattern, capisce che c'è qualcosa che non va dentro di lui, e ne prova orrore. 
Canis ha scritto: mer apr 26, 2023 2:19 pmSento caldo, non respiro, blocco in gola sopraggiunto
Ogni aggiunta è una catena a cui mi tengo stretto stretto
La catena con cui lega l'altra, è una catena che soffoca lui stesso.
Canis ha scritto: mer apr 26, 2023 2:19 pmGoccia a goccia scende il sangue
Nella pozza sotto ai piedi.
Forse il pozzo che non vedi 
In cui ho celato le mie piaghe
Forse lì
È la risposta.
Perché in effetti dentro di sé ha vecchie ferite che quasi non si vedono, ma che non hanno mai smesso di sanguinare. 
L'unico modo che ha per "guarire" è entrare dentro quel pozzo, dentro quel abbisso.
Solo curando se stesso, perdonandosi, vedendosi come qualcuno a sua volta bisognoso di aiuto, potrà smettere di "rinchiudere" gli altri: ovvero assoggettarli ai propri bisogni nascondendosi dietro la parola "amore".

Molte di queste cose le hai colte! Nonostante fosse difficile. Scusate per avervi messo in difficoltà  :facepalm:

E grazie per i suggerimenti e l'apprezzamento!

Re: [CP9] Le nostre ferite

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Ciao @Canis 

E’ una poesia decisamente criptica, di cui si percepiscono sensazioni legate a tempi e momenti diversi.
Esprime una tensione a tratti violenta: rammarico, nostalgia, ricordo, dolore, desiderio, compianto, inquietudine e malinconia.
Un condensato di passione per un amore perduto, per le ferite mai riarginate da cui gocciola doloroso e porpureo il sangue della separazione e della mancanza d’amore.

Davvero piena di forza amica mia.
Un abbraccio  grande <3

Re: [CP9] Le nostre ferite

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Ciao @Canis 
La tua poesia mi è piaciuta molto.È intensa e carica di emozioni contrastanti. l'autrice riflette sul passato e sui ricordi di un amore che sembrava intenso e profondo, ma che alla fine si è rivelato un fardello pesante da portare.

L'immagine delle gocce di sangue che cadono fino a formare una pozza, sottolinea la fragilità dell'essere umano, la capacità di sentirsi feriti e il desiderio di nascondere o di rielaborare le nostre ferite.

Re: [CP9] Le nostre ferite

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ciao @Canis 

Anche tu parli d'amore traendo spunto dal lato più atroce. Come ho rilevato nella bella  poesia di @Kasimiro , parli dell'amore che "fa soffrire"; quello che senza rendercene conto ci infiliamo spesso e volentieri. Sembrerebbe che senza la sofferenza non sia amore? Dobbiamo ritenerlo come un qualcosa  che ha che fare con i sogni, i desideri irrealizzabili? O è possibile l'amore, quello felice, che emoziona, esalta, riempie il cuore, ma non su questa terra?
Una sorta di condizione paradisiaca per pochi umani? Ciao, a presto. <3
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