[CP9] Uno spazio libero

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Traccia n°3. I cosiddetti sani


   
Caro Erich.
Erano altri tempi ma tu già lo dicevi:
non fuggite dalla libertà!
Non lasciate ai vostri dittatori il compito di decidere per voi
la pigrizia è serva della schiavitù.
Vi sta bene tutto? Pane e lavoro, falce e martello
a consolarvi del duro legno dell’Ordine sulla schiena?


Ed io penso, oggi, a pochi passi da quel giorno a Milano
con la morte dell’appeso
tra la soddisfazione della folla,
gli uomini col moschetto
Viva la libertà! Basta con l’oppressore!


Ma non è uno spazio libero,
neanche un volo di piccione
non è una icona da cliccare con cui avere tutto
Ti ricordi? É solo partecipazione.


Questo penso del poter decidere,
come una droga a cui non posso rinunciare
che sta consumando l’esistenza.
Nel dolore di vedermi imprigionato da nuovi spazi liberi, infiniti e falsi.
Non voglio essere sano agli occhi del Sistema.
La normalità è figlia della rassegnazione:
deve obbedienza ai nuovi profeti
dell’unico pensiero imposto.
Tratti di pioggia sopra Auschwitz. Tra oblio e orgoglio

Re: [CP9] Uno spazio libero

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Ciao@bestseller2020 ci vedo amarezza e disillusione in questa tua poesia. Entri in rapporto con un colosso di cui non ho i mezzi per poter affrontare in maniera critica.
Una riflessione che parte dall'autore che ha ispirato la traccia e prosegue con la risposta del poeta, analizzandone l'ispirazione tra rassegnazione e ribellione.
bestseller2020 ha scritto: lun apr 24, 2023 8:08 amCaro Erich.
Erano altri tempi ma tu già lo dicevi:
non fuggite dalla libertà!
Non lasciate ai vostri dittatori il compito di decidere per voi
la pigrizia è serva della schiavitù.
Vi sta bene tutto? Pane e lavoro, falce e martello
a consolarvi del duro legno dell’Ordine sulla schiena?
Il poeta si rivolge allo psicanalista, filosofo, in forma intima epistolare, come se fossero vecchi amici che si confrontano su temi esistenziali. Ne evidenzia, in sintesi, l'essenza: il conformismo verso la dittatura, la patologia della normalità.
Sorprendente e inaspettata come apertura.
bestseller2020 ha scritto: lun apr 24, 2023 8:08 amEd io penso, oggi, a pochi passi da quel giorno a Milano
con la morte dell’appeso
tra la soddisfazione della folla,
gli uomini col moschetto
Viva la libertà! Basta con l’oppressore!
Mette in evidenza, in poche parole, un evento cruento che ha portato alla libertà. Bella l'espressione "a pochi passi da quel giorno".
Ma nei versi si legge anche la contraddizione del messaggio, che la libertà non si ottiene con la violenza, in linea con il pensiero pacifista e di condanna di brutalità perpetrata dall'uomo.
bestseller2020 ha scritto: lun apr 24, 2023 8:08 amMa non è uno spazio libero,
neanche un volo di piccione
non è una icona da cliccare con cui avere tutto
Ti ricordi? É solo partecipazione.
Qui troviamo una riflessione più contemporanea, dei tempi del poeta. Emblematico e calzante il gesto dell'icona da cliccare per avere tutto. Cambiano i modi, ma la sostanza rimane invariata. Ci vedo anche un omaggio a Gaber.
bestseller2020 ha scritto: lun apr 24, 2023 8:08 amQuesto penso del poter decidere,
come una droga a cui non posso rinunciare
che sta consumando l’esistenza.
Ci leggo un destino ineluttabile: l'atto del decidere paragonato a una droga che porta distruzione. Quindi non c'è speranza?
bestseller2020 ha scritto: lun apr 24, 2023 8:08 amNel dolore di vedermi imprigionato da nuovi spazi liberi, infiniti e falsi.
Non voglio essere sano agli occhi del Sistema.
La normalità è figlia della rassegnazione:
deve obbedienza ai nuovi profeti
dell’unico pensiero imposto.
Nel finale il poeta entra in sintonia con il pensiero del filosofo. Ne condivide la riflessione. E' consapevole del rischio inesorabile di essere intrappolati dal sistema. Cerca una fuga, una ribellione, ma non sa che ne sarà assorbito inevitabilmente. Questo è il messaggio che ho interpretato tra le righe.
Versi amari e forti.
Poesia coraggiosa, come tante volte ho riscontrato nei tuoi testi. Piaciuta.
A risentirci.

Re: [CP9] Uno spazio libero

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Ciao @bestseller2020 
Ci vedo molto del tuo pensiero in questa poesia.
Confesso che avevo scritto un commento più lungo e soprattutto diverso, ricco di osservazioni che però esulavano troppo in sentieri che potevano dare adito a interventi di utenti non daccordo con chi si discosta da questo dannato pensiero unico, perciò tento di rimanere nei canoni, per quanto modellati sempre a modo mio.
bestseller2020 ha scritto: lun apr 24, 2023 8:08 amNon lasciate ai vostri dittatori il compito di decidere per voi
la pigrizia è serva della schiavitù.
Questa purtroppo è un’utopia. La maggior parte degli uomini (e donne, anche se per me era sottinteso ma da anni bisogna sempre penosamente disquisire e puntualizzare…) non solo cercano ma vogliono qualcuno che decida per loro, che li guidi. Basta guardare i bambini che seguono senza ribattere i loro coetanei più dotati di spirito d’iniziativa, attitudine a dirigere, carisma… Questi bambini poi, da grandi, si accoderanno a individui vari nei governi come negli spettacoli, che poi sono entrambi simili. Avranno l’illusione di aver trovato lo scopo della loro vita, addirittura la libertà…
Se seguiranno un “capo” eseguiranno direttive e ordini, anche assurdi, anche a discapito loro, purché abbiano il vigliacco potere di infierire, con l’autorità data dall’omologazione, contro chi non la pensa come loro.
Basta guardarsi intorno. Il brutto è che a rendersi conto della cosa sono solo quelli che non si adeguano, gli altri si indignano, convinti di essere nel giusto. La cosa ancora più brutta è che gli omologati (brutto termine, ma per restare in una parvenza di linguaggio accettabile), possono anche sentirsi autorizzati a fare del male agli altri, auto assolvendosi perché non si considerano malvagi ma operanti in nome e per conto del bene, del loro bene naturalmente, in nome della pace, libertà, uguaglianza e tutte le parole belle sorte dal sangue, consapevole e inconsapevole, ma snaturate e rivoltate del loro significato originario.
bestseller2020 ha scritto: lun apr 24, 2023 8:08 amcon la morte dell’appeso
tra la soddisfazione della folla,
Qui ho dovuto censurarmi. Inutile domandare perché si infierisce sui vinti, è molto facile farlo. Più difficile è combattere contro i vivi, specie se reagiscono in massa. Da qui dividere e disorganizzare. Conviene.
bestseller2020 ha scritto: lun apr 24, 2023 8:08 ambestseller2020É solo partecipazione.
Anche io mi sono ricordato di una canzone del grande Gaber.
bestseller2020 ha scritto: lun apr 24, 2023 8:08 amQuesto penso del poter decidere,
come una droga a cui non posso rinunciare
che sta consumando l’esistenza.
Nel dolore di vedermi imprigionato da nuovi spazi liberi, infiniti e falsi.
Non voglio essere sano agli occhi del Sistema.
La normalità è figlia della rassegnazione:
deve obbedienza ai nuovi profeti
dell’unico pensiero imposto.
Quest’ultima strofa è molto pessimista, ma come darti torto? I vari sistemi, di tutti i colori, hanno bisogno di seguaci se non proprio rassegnati per lo meno quieti, che non diano fastidio. Poi ci sono vari modi per testare la fedeltà e farla pagare cara a chi non la dimostra. C’è poco da girovagare: basta guardarsi intorno e nel mondo. Ribellarsi? Si dovrebbe, ma è difficile, molto difficile.
Un testo che più che di poesia inserirei in una sorta di lamentazione sociale su base filosofica. Purtroppo la filosofia è solo un’espressione umana. Per quanto accattivante e in taluni casi dotata di una logica apparentemente ferrea non ha mai risolto i problemi dell’uomo.
Del resto, se non c’è riuscito nemmeno il Figlio di Dio...
Si salveranno solo coloro che resisteranno e disobbediranno a oltranza, il resto perirà.
(Apocalisse di S. Giovanni)

Re: [CP9] Uno spazio libero

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Bella idea @bestseller2020 quella di un dialogo impossibile con lo psicanalista che fu. E lo fai con quella “folle” libertà di chi esprime il proprio pensiero in camera caritatis, con il disincanto di colui che ha capito che ci sono dittature più potenti che non si possono eliminare appendendole su una piazza sotto gli occhi di tutti. Se essere normali significa doversi conformare alle regole di un Sistema subdolo di dittatura, un nemico della libertà  che si cela dietro nuovi (e falsi) profeti allora meglio essere considerati “malati” perché i cosiddetti sani non sono altro che nuovi schiavi ignari della loro schiavitù.
Io l’ho capita così… Bravo Best 🤗

Re: [CP9] Uno spazio libero

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Nel dolore di vedermi imprigionato da nuovi spazi liberi, infiniti e falsi.

Non posso che complimentarmi per la lucidità con cui ogni volta analizzi questi nostri tempi. Ormai siamo oltre il famoso detto latino panem et circenses: lì, almeno, se avessero voluto ribellarsi, avrebbero saputo contro chi.
Sai sempre come muovere la rabbia, se mai ce ne fosse bisogno.
Attenzione alla "e" accentata maiuscola: sempre È, mai É.

Grazie e un saluto, @bestseller2020.
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Re: [CP9] Uno spazio libero

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Ciao @bestseller2020 

Uno sfogo amaro per la disillusione di un sogno di società e mondo diversi.
La rabbia non rassegnata per combattere le nuove costrizioni, che imprigionano l'uomo in gabbie prive di sbarre, ma altrettanto efficaci nel privarlo della propria libertà dalle maglie di un sistema dalle molteplici forme oppressive.
C'è una grande forza nei tuoi versi che mi ricordano l'impeto lirico di Majakovskij.

Complimenti amico mio.
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