[N2022P] Certe tristezze stanno nascoste

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Silenzio – quotidianità – flusso


Certe tristezze stanno nascoste dentro di noi 
schiacciate tra le pieghe degli organi 
qualche volta si muovono per respirare 
e allora il dolore si spande e preme 

le luci di natale si spengono
gli storni danzano le loro molli figure  
un bambino gioca a pallone 
non sa ancora quanto è freddo 
qui intorno 

alito per disegnare sul vetro 
un sole
un fiore 
come petali le tue dita 
ma il vento le scompone e le soffia via 
oltre l'inverno 
oltre il dolore.
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Re: [N2022P] Certe tristezze stanno nascoste

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Ciao @Ippolita

È una tristezza malinconica quella celata nei tuoi versi. Si sente il dolore dell’assenza forse per la morte di una persona amata. Tutte le cose che in genere sono associate alla gioia (le luci del Natale, il gioco spensierato di un bambino, le magiche figure di uno stormo di uccelli in volo) diventano messaggeri di disincanto. Efficace l’immagine della strofa finale. Tutto svanirà: anche l’inverno, anche il dolore. :sss:  

Re: [N2022P] Certe tristezze stanno nascoste

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@Ippolita   :)

Leggo le tua poesia e penso al sottofondo di malinconia, un flusso di ricordi dolorosi e no che tutti ci portiamo dentro, riferito a una persona amata che non c'è più. E nella quotidianità e nel silenzio, talvolta quel dolore "si spande e preme". Brava!
Ippolita ha scritto: lun gen 09, 2023 7:26 pmCerte tristezze stanno nascoste dentro di noi 
schiacciate tra le pieghe degli organi 
qualche volta si muovono per respirare 
e allora il dolore si spande e preme 
Un consiglio: eliminare due parole superflue dando nel contempo più ritmo ai versi.
Di sabbia e catrame è la vita:
o scorre o si lega alle dita.


Poeta con te - Tre spunti di versi

Re: [N2022P] Certe tristezze stanno nascoste

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Ippolita ha scritto: lun gen 09, 2023 7:26 pmgli storni danzano le loro molli figure  
Adoro restare a guardarle, fuggevoli ma molto suggestive.

Hai descritto la tristezza che cogli le persone che hanno subito una perdita. Quel tipo di malinconia che sopravviene quando fai la conta delle persone riunite a tavola e i conti non tornano, non torneranno mai più.

 E quando la gioia delle feste svanisce le tristezze nascoste riaffiorano.
Bella, triste ma molto ben scritta!
complimenti.

Re: [N2022P] Certe tristezze stanno nascoste

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ciao @Ippolita . La visione del mondo esterno, quello aldilà di un vetro appannato, è molto significativa. La vita, dentro una casa, appare protetta dai muri che ti circondano. Spesso, durante i tempi freddi, amiamo indugiare alla finestra chiusa. Il vetro che si appanna è come un diario privato, su cui scrivere le emozioni del momento. Mi pare di vedere in questa rappresentazione, un bambino che non può uscire di casa, perché fuori c'è il gelido e la guerra. L'immancabile attrazione dei vetri appannati, per poterci scrivere sopra l'idea di una vita diversa. Questo ho visto! Ciao  <3
Tratti di pioggia sopra Auschwitz. Tra oblio e orgoglio

Re: [N2022P] Certe tristezze stanno nascoste

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Ippolita ha scritto: lun gen 09, 2023 7:26 pmun bambino gioca a pallone 
non sa ancora quanto è freddo 
qui intorno
@Ippolita 
Versi di una tristezza assoluta. In concomitanza col Natale, poi... Piaciuta molto. Il freddo che è intorno e l'alito sul vetro sono particolari che mi fanno venire in mente "Il sesto senso" e come nel film, per l'appunto, il gelo diventa sinonimo di morte, di aldilà, di fantasmi che allungano le dita per sovrapporle a quelle dei vivi e disegnare sul vetro le icone della bellezza e del calore che appartengono alla vita. Comincio a pensare che non ci faccia bene tutto questo enfatizzare il calore della vita contrapposto al gelo della morte, ma va bene, è una scelta estetica che facciamo per riempire il vuoto che la morte crea intorno a sé per mancanza di informazioni e per le assenze che lacerano le vite delle persone e delle quali è principale artefice.
Brava come sempre.  :)  

Re: [N2022P] Certe tristezze stanno nascoste

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Ciao @Ippolita, ho aperto la tua poesia attirata dal titolo e fin dalle prime righe ho sentito l'emozione salirmi come un'ondata. Questa immagine fisica della tristezza, che vive in mezzo ai nostri organi, quasi personificata, quasi fosse un individuo che conduce un'esistenza propria e di cui noi accusiamo i colpi, mi ha colpita. Una sorta di mostro in noi, che in qualche modo ci fa male e in qualche modo ci è pure caro.
Ippolita ha scritto: un bambino gioca a pallone 
non sa ancora quanto è freddo 
qui intorno 
Anche questa frase mi ha impressionata: "qui intorno" l'ho inteso come un freddo che si espande dalla tristezza della strofa precedente: è un freddo molto personale, un tipo di freddo che quel bambino non ha ancora mai provato. Come se noi un po' invidiassimo quel bambino, e allo stesso tempo come se ci dispiacesse al pensiero che, prima o poi, toccherà anche a lui.
Ippolita ha scritto: alito per disegnare sul vetro 
un sole
un fiore 
come petali le tue dita 
ma il vento le scompone e le soffia via 
oltre l'inverno 
oltre il dolore.
Molto evocativa anche questa immagine, un momento in cui si concede alla tristezza di venire a galla senza opporsi, ma allo stesso tempo senza bloccarla lì: un sentimento che si libera, ci sommerge e si scioglie, scivolando via. 
Ho addirittura immaginato "i petali delle dita" come una sorta di fantasma-ricordo sorto dall'altra parte del vetro appannato: per un attimo le mani della persona che disegna il fiore si sovrappongono con quelle di qualcuno al di là del vetro che non c'è lì realmente. Che vorremmo ci fosse, ma a cui concediamo anche di svanire.
Insomma, una poesia molto ricca che mi ha realmente emozionata. Grazie
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