[N2022P] Regalo di Natale

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Silenzio, sogno, flusso.


Regalo di Natale

Steso a penzoloni nell'ozio,
dolci oscillazioni mi attraversano,
una goccia mi accarezza
fino al margine del sentire.
Gli occhi chiusi o aperti,
non fanno differenza.
Uno spillo conficcato nell'addome mi fa sobbalzare,
sbatto la testa contro un cervo volante,
ma non è un coleottero
e neanche un cervo.
È una renna di Babbo Natale
che viene incontro ai miei desideri.
Sfioro la pancia dolorante
alla ricerca dello spillo,
trovo mio padre,
dell'ozio non era un navigante.
Babbo Natale mi lecca le ferite,
è un bambino, io un vecchio,
Dalla piaga fuoriesce un latte dolce,
il mio dono.
Un'altra goccia mi annebbia la vista
e allevia il dolore,
scorre fino al sorriso di mio padre,
lo stesso di Babbo Natale mentre riparte.

Re: [N2022P] Regalo di Natale

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Ciao @Kasimiro 
Kasimiro ha scritto: dom gen 08, 2023 1:00 amSteso a penzoloni nell'ozio,
dolci oscillazioni mi attraversano,
una goccia mi accarezza
fino al margine del sentire.
Gli occhi chiusi o aperti,
non fanno differenza.
Mi sono immaginata il protagonista steso sopra un’amaca nel beato dormiveglia. È una descrizione efficace. La goccia potrebbe essere proprio una vera goccia che cade da una fronda degli alberi sui quali è legata l’amaca.
Kasimiro ha scritto: dom gen 08, 2023 1:00 amUno spillo conficcato nell'addome mi fa sobbalzare,
sbatto la testa contro un cervo volante,
ma non è un coleottero
e neanche un cervo.
È una renna di Babbo Natale
che viene incontro ai miei desideri.
Ottima fantasticheria! Se posso dirti, non specificherei “ma non è un coleottero e neanche un cervo” perchè questi due versi oltre a interrompere la musicalità, interrompono anche il sogno a occhi aperti (c’è troppa lucidità) passerei subito a dire che si tratta della renna di Babbo Natale.
Kasimiro ha scritto: dom gen 08, 2023 1:00 amSfioro la pancia dolorante
alla ricerca dello spillo,
trovo mio padre,
dell'ozio non era un navigante.
Questa è una bella rappresentazione del senso di colpa. Il protagonista sta oziando e suo padre, forse, non lo tollererebbe (se fosse ancora in vita) Questo mi è arrivato leggendo, perdonami se non è l’intuizione giusta.
Kasimiro ha scritto: dom gen 08, 2023 1:00 amBabbo Natale mi lecca le ferite,
è un bambino, io un vecchio,
Dalla piaga fuoriesce un latte dolce,
il mio dono.
Questa parte la trovo di difficile interpretazione, piuttosto ermetica. C’è qualcosa di intimo e personale che forse non vuole essere rivelato a tutti. 
Kasimiro ha scritto: dom gen 08, 2023 1:00 amUn'altra goccia mi annebbia la vista
e allevia il dolore,
scorre fino al sorriso di mio padre,
lo stesso di Babbo Natale mentre riparte.
Eeehhh la chiusa @Kasimiro è molto molto bella, ho anch’io una goccia che mi offusca la vista, sappilo! 

Re: [N2022P] Regalo di Natale

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@@Monica grazie per le tue belle parole. Mi fa molto piacere che ti siano passate alcune sensazioni che ho cercato di trasmettere.
@Monica ha scritto: dom gen 08, 2023 8:38 pm Ottima fantasticheria! Se posso dirti, non specificherei “ma non è un coleottero e neanche un cervo” perchè questi due versi oltre a interrompere la musicalità, interrompono anche il sogno a occhi aperti (c’è troppa lucidità) passerei subito a dire che si tratta della renna di Babbo Natale.
Hai ragione. Facevano parte di una prima stesura che aveva un taglio diverso non si confanno con l'elaborazione successiva.

Grazie di cuore.
A presto

Re: [N2022P] Regalo di Natale

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ciao @Kasimiro . Questa volta ti sei dato alla poesia criptata :D

Ci sono passi di difficile interpretazione, però è chiaro, almeno per me, il messaggio: Il Natale evoca tanti ricordi e spesso sono infelici. Specialmente quelli vissuti nell'infanzia. Conflitti con i genitori che appaiono come dei Babbo Natale, per poi  scoprirne la natura umana. Non saprei dire altro. Ma è assai deciso il gusto dolce amaro dei versi, e il forte contrasto degli stessi sentimenti che dominano il protagonista.  Ciao a presto :)
Tratti di pioggia sopra Auschwitz. Tra oblio e orgoglio

Re: [N2022P] Regalo di Natale

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Kasimiro ha scritto: dom gen 08, 2023 1:00 amdell'ozio non era un navigante.
Babbo Natale mi lecca le ferite,
è un bambino, io un vecchio,
Dalla piaga fuoriesce un latte dolce,
il mio dono.
Io ci vedo amore, riconoscenza, e compassione. Il genitore che forse non c'è più e che in sogno è un bambino, mi fa pensare che il poeta  voglia conservare e proteggere il ricordo di quell'uomo forte, ancora giovane e attivo. Il dono del poeta è come il latte per i neonati. Un contraccambiare ciò che si è ricevuto nel corso degli anni.
Molto significativa, piaciuta molto anche la tua, già sono in crisi per il voto.

Re: [N2022P] Regalo di Natale

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@Kasimiro Intrigante, molto intrigante. Mi piacerebbe saper fare poesia in questo modo, cioè stuzzicare, stimolare, attirare e attivare il lettore nella ricerca e nella formulazione di un significato che istintivamente si sente racchiuso in quelle parole non così facili da decodificare. Curiosa , trovo, la scelta di accostare a quello che sembra un sogno profondo, sofferto e intriso di significato, l'icona natalizia per antonomasia (nemmeno Gesù Bambino, il fulcro della Natività, è mai riuscito in fondo a rubare la scena al vecchio dispensatore di doni. E forse, ma è un pensiero sorto nel momento esatto in cui ho aperto la parentesi, in questa tua poesia potrebbe anche averlo fatto). 
Kasimiro ha scritto: dom gen 08, 2023 1:00 amtrovo mio padre,
dell'ozio non era un navigante.
Bellissimo questo passaggio. In due versi così sintetici, c'è tutto il salto culturale (e anche morale, perché il lavoro è sempre stato, per i nostri vecchi, innanzitutto il principale sinonimo di moralità) da una generazione all'altra.
Kasimiro ha scritto: dom gen 08, 2023 1:00 amDalla piaga fuoriesce un latte dolce,
il mio dono.
Mi chiedo se ci sia (e se sì, in che misura) un fondo di religiosità criptato in questi versi. Ma tu mica rispondere, eh, stavo pensando ad alta voce.
Davvero bella. Ciao.

Re: [N2022P] Regalo di Natale

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Kasimiro ha scritto: dom gen 08, 2023 1:00 am Regalo di Natale

Steso a penzoloni nell'ozio,
dolci oscillazioni mi attraversano,
una goccia mi accarezza
fino al margine del sentire.
Gli occhi chiusi o aperti,
non fanno differenza.
Uno spillo conficcato nell'addome mi fa sobbalzare,
sbatto la testa contro un cervo volante,
ma non è un coleottero
e neanche un cervo.
È una renna di Babbo Natale
che viene incontro ai miei desideri.
Sfioro la pancia dolorante
alla ricerca dello spillo,
trovo mio padre,
dell'ozio non era un navigante.
Babbo Natale mi lecca le ferite,
è un bambino, io un vecchio,
Dalla piaga fuoriesce un latte dolce,
il mio dono.
Un'altra goccia mi annebbia la vista
e allevia il dolore,
scorre fino al sorriso di mio padre,
lo stesso di Babbo Natale mentre riparte.
Un sogno perturbante, ricco di significati. Davvero molto interessante, anche per il fatto che il componimento aggiunge una stratificazione sconosciuta alla tua scrittura, di solito dai confini ben definiti. L'idea di sogno è perfetta nella sua rappresentazione: ogni cosa è quella ma anche altro da sé; gli avvenimenti, per quanto assurdi e invertiti rispetto alla realtà, hanno una loro logica; le sensazioni sono strettamente connesse con i micro-eventi. Non mi meraviglierei se fosse la descrizione di un vero sogno, tanto è ben fatta. 
Grazie e un saluto, @Kasimiro
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Re: [N2022P] Regalo di Natale

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Grazie @bestseller2020 mi sembra che hai colto molto. Forse, considerato che non capisco mai le poesie degli altri, ho voluto vendicarmi.
Un saluto


Grazie @Alba359
Alba359 ha scritto: gio gen 12, 2023 9:11 pmIo ci vedo amore, riconoscenza, e compassione. Il genitore che forse non c'è più e che in sogno è un bambino, mi fa pensare che il poeta  voglia conservare e proteggere il ricordo di quell'uomo forte, ancora giovane e attivo. Il dono del poeta è come il latte per i neonati. Un contraccambiare ciò che si è ricevuto nel corso degli anni.
Neanche il mio analista del cuore avrebbe potuto interpretare meglio.


@Bob66
Bob66 ha scritto: sab gen 14, 2023 11:30 am Mi chiedo se ci sia (e se sì, in che misura) un fondo di religiosità criptato in questi versi.
Mi viene da risponderti semplicemente sì. Tutta la poesia è incentrata sul valore del dono, un atto di sublime religiosità.
Bob66 ha scritto: sab gen 14, 2023 11:30 amIntrigante, molto intrigante. Mi piacerebbe saper fare poesia in questo modo, cioè stuzzicare, stimolare, attirare e attivare il lettore nella ricerca e nella formulazione di un significato che istintivamente si sente racchiuso in quelle parole non così facili da decodificare. Curiosa , trovo, la scelta di accostare a quello che sembra un sogno profondo, sofferto e intriso di significato, l'icona natalizia per antonomasia (nemmeno Gesù Bambino, il fulcro della Natività, è mai riuscito in fondo a rubare la scena al vecchio dispensatore di doni. E forse, ma è un pensiero sorto nel momento esatto in cui ho aperto la parentesi, in questa tua poesia potrebbe anche averlo fatto). 
Lusingato dalle tue parole. Mi hai fatto venire in mente un aneddoto riguardante due mie figlie con due modi diversi di percepire la religiosità.
Quella più grande, A, crede in Babbo Natale anche se le sue coetanee hanno superato ormai la magia. Quella più piccola, N, (di un anno e mezzo) prendeva in giro A come credulona per la sua ingenuità verso Babbo Natale e, frequentando gli scout, aveva assimilato una sentita condivisione verso la religione cattolica.
Un giorno la più grande mi chiese: "Perché N crede in Gesù e non crede in Babbo Natale?"
Grazie, a risentirci.


Ippolita ha scritto: sab gen 14, 2023 6:55 pmNon mi meraviglierei se fosse la descrizione di un vero sogno, tanto è ben fatta. 
Grazie per le tue parole @Ippolita  forse potresti aver ragione, ma non me lo ricordo. Non me li ricordo quasi mai neanche la mattina dopo, ma inconsciamente poi vengono fuori.
A presto
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