Ex Passeggero

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Ex Passeggero

Sul sedile del passeggero              
in un viaggio di notte              
con le matte voglie ricercate    
errando troppo sul sentiero          
cede il senno, botte                
le ostilità manifestate             


Oggi il sole è offuscato              
dall'eclissi della solitudine       
affamato di emozioni spente        
Ora che il sedile non c'è più       
resto  il pilota invasato          
con fin troppa poca gratitudine      
per il cuore di tutta quella gente   
che ho lacerato, buttando giù ...      

Re: Ex Passeggero

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PugnaInTenebris ha scritto: errando troppo sul sentiero          
cede il senno, botte                
le ostilità manifestate             
Oscuro il significato di questi versi soprattutto per la presenza della parola “botte” . Hai cercato la rima con “notte”?
ho letto e riletto e, alla fine, mi sono convinta che si tratti di un refuso per cui te lo segnalo.

PugnaInTenebris ha scritto: dall'eclissi della solitudine
bella l’immagine della solitudine come “eclissi” 


PugnaInTenebris ha scritto: Ora che il sedile non c'è più       
resto  il pilota invasato          
con fin troppa poca gratitudine      
per il cuore di tutta quella gente   
che ho lacerato, buttando giù .
Questi versi finali mi hanno spiazzata. 

Ho ricordato un pilota d’aerei che si è suicidato 
portando con sé, nella sua follia distruttiva, le vite di molte persone. Giovani al rientro da un erasmus. Terrore puro, lucida pazzia. 

La tua è una lirica che non sono riuscita a comprendere fino in fondo @PugnaInTenebris non so se volevi comunicare un disagio oppure se lasciare questa sensazione scomoda di essere di fronte a un uomo che ha ceduto il proprio senno.
Comunque rinvengo una certa musicalità nella tua lirica e questo è un pregio. 
Certo non sono rimasta indifferente a questi versi.

Re: Ex Passeggero

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@Monica ha scritto: Oscuro il significato di questi versi soprattutto per la presenza della parola “botte” . Hai cercato la rima con “notte”?
ho letto e riletto e, alla fine, mi sono convinta che si tratti di un refuso per cui te lo segnalo.
bella l’immagine della solitudine come “eclissi” 

Questi versi finali mi hanno spiazzata. 

Ho ricordato un pilota d’aerei che si è suicidato 
portando con sé, nella sua follia distruttiva, le vite di molte persone. Giovani al rientro da un erasmus. Terrore puro, lucida pazzia. 

La tua è una lirica che non sono riuscita a comprendere fino in fondo @PugnaInTenebris non so se volevi comunicare un disagio oppure se lasciare questa sensazione scomoda di essere di fronte a un uomo che ha ceduto il proprio senno.
Comunque rinvengo una certa musicalità nella tua lirica e questo è un pregio. 
Certo non sono rimasta indifferente a questi versi.
Ciao Monica, sicuramente il componimento si riferisce a una perdita di senno, anche se momentanea per fortuna.

Fa riferimento alle ostilità che manifestandosi portano a perdere uno(o più) "compagni di viaggio" che prima guidavano la vettura sul quale si viaggiava.
Subentrata la solitudine si resta appunto gli unici piloti in grado di condurre la propria esistenza, col rimorso di essere stato forse troppo ingrato verso quei compagni di viaggio "buttati giù".
Ti ringrazio per il commento.
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