[H2022P] Pus

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Carta 10  La Tomba: traccia - il Disfacimento - 

[H2022P] Pus

Rancida bava fiorita sul mento
Marcisce fetida carne dell'indice
Dall'ombelico erompono i vermi
Dai recessi del pus monta l'afrore

Larve pelose si smangiano gli occhi
E vanno a smuovere carne dal naso

E il pus avanza e scollina sul ventre
Si solidifica in croste sui gomiti
Il marcio spicca tra i denti corrosi
I vermi strisciano molli e operosi

Viscido
Orrido
Putrido
Pus
Di sabbia e catrame è la vita:
o scorre o si lega alle dita.


Poeta con te - Tre spunti di versi

Re: [H2022P] Pus

3
@Poeta Zaza ciao.
Questa volta ti sei messa sul serio a farci inorridire... :aka:

Credo che tali versi siano in perfetta linea sul contest di Halloween! Un raccapricciante inno alla vittoria dei vermi sull'essere umano. 
Certo che, unire poesia a qualcosa di terribile non è facile. Specialmente quando metti a dura prova l'io narrante, che in questo caso, si lascia andare a una rappresentazione così disarmante della nostra fine. Hai azzeccato l'obbiettivo, il soggetto, l'azione.  (y) 

Ti saluto. Con tutto lo sconforto su quello che mi capiterà: spero il più tardi possibile! Ciao Mariangela 
Tratti di pioggia sopra Auschwitz. Tra oblio e orgoglio

Re: [H2022P] Pus

4
bestseller2020 ha scritto: @Poeta Zaza ciao.
Questa volta ti sei messa sul serio a farci inorridire... :aka:

Credo che tali versi siano in perfetta linea sul contest di Halloween! Un raccapricciante inno alla vittoria dei vermi sull'essere umano. 
Certo che, unire poesia a qualcosa di terribile non è facile. Specialmente quando metti a dura prova l'io narrante, che in questo caso, si lascia andare a una rappresentazione così disarmante della nostra fine. Hai azzeccato l'obbiettivo, il soggetto, l'azione.  (y) 
So diversificare i contenuti, vero amico mio?  ;)  Grazie della tue parole. @bestseller2020   :)
bestseller2020 ha scritto: Ti saluto. Con tutto lo sconforto su quello che mi capiterà: spero il più tardi possibile! Ciao Mariangela 
Condivido!  (y)  (Ma saremo comunque altrove).  :si:
Di sabbia e catrame è la vita:
o scorre o si lega alle dita.


Poeta con te - Tre spunti di versi

Re: [H2022P] Pus

5
@Poeta Zaza  
Mamma mia che immagini rivoltanti!
In questo contst(o) é ovviamento un complimento.
Questo pus, che vaga per il corpo immoto, sembra vivere di vita propria. Mi ha fatto venire in mente il processo della lievitazione, quando la massa erompe e si lascia alle spalle una scia.
Come sai sono piutosto ignorante in "poesia", ma per qquanto mi riguarda posso dire che il ritmo dei versi é molto gradevole, e durnate la lettura non si inciampa mai.
La scelta delle parole per me é ottima, perché rende esattamente l'idea del decadimento fisico.
Mi ha dato l'idea di un cadavere insepolto, abbandonato a se stesso a decomporsi, come a ricordarci che dopo la morte, per quanto ributtante, c'é ancora vita fatta di batteri e vermi.
Uno dei pensieri che mi ha ispirato i tuoi versi é che con la morte la prima cosa che si va a perdere é proprio l'identita della persona. Non a caso subito nei primi versi il pus cola sul mento e i vermi vanno ad asportare carne dal naso, quasi a cancellare i tratti del viso, quelli che ci rendono ruconoscibili al primo sguardo. Solo dopo affrontano "operosi" il resto del corpo.
Sicuramente é un processo ributtante, ma sembra quasi che l'orrore serva a farci distogliere lo sguardo per tutelare un processo intimo e definitivo: il proesso della dissoluzione.
Mi é piaciuto molto e non osso fare altro che complimentarmi con te.
Il resto

Re: [H2022P] Pus

6
Grazie di questo commento, cara @Almissima  :rosa:
Almissima ha scritto: Uno dei pensieri che mi ha ispirato i tuoi versi é che con la morte la prima cosa che si va a perdere é proprio l'identita della persona. Non a caso subito nei primi versi il pus cola sul mento e i vermi vanno ad asportare carne dal naso, quasi a cancellare i tratti del viso, quelli che ci rendono ruconoscibili al primo sguardo. Solo dopo affrontano "operosi" il resto del corpo.
Bello che hai notato questo.  :)
Di sabbia e catrame è la vita:
o scorre o si lega alle dita.


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Re: [H2022P] Pus

8
Aurelio Mandraffino ha scritto: @Poeta Zaza  Una vera e propria poesia splatter di una potenza incredibile e con anche un significato profondo. L'ombelico simbolo di nascita diventa qui principio di morte. Brava!
Una poesia splatter? Wow! E grazie del parallelo con l'ombelico. I tuoi complimenti mi fanno arrossire di piacere.  :arrossire: @Aurelio Mandraffino
Di sabbia e catrame è la vita:
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Re: [H2022P] Pus

9
Poeta Zaza ha scritto: Rancida bava fiorita sul mento
Marcisce fetida carne dell'indice
Dall'ombelico erompono i vermi
Dai recessi del pus monta l'afrore
Hai usato solo due sensi per descrivere il disfacimento ma sei stata così brava che io ho sentito anche il frusciare dei vermi mentre si fanno strada nella carne.
Accidenti, che schifo!
Poeta Zaza ha scritto: Larve pelose si smangiano gli occhi
E vanno a smuovere carne dal naso
Orripilante!
Poeta Zaza ha scritto: E il pus avanza e scollina sul ventre
Si solidifica in croste sui gomiti
Il marcio spicca tra i denti corrosi
I vermi strisciano molli e operosi
Cioè, vabbeh. Sei un mito, il pus che scollina sul ventre è...geniale

@Poeta Zaza  lo schifo è servito. Bravissima!

Re: [H2022P] Pus

11
Poeta Zaza ha scritto: Carta 10  La Tomba: traccia - il Disfacimento - 

[H2022P] Pus

Rancida bava fiorita sul mento
Marcisce fetida carne dell'indice
Dall'ombelico erompono i vermi
Dai recessi del pus monta l'afrore

Larve pelose si smangiano gli occhi
E vanno a smuovere carne dal naso

E il pus avanza e scollina sul ventre
Si solidifica in croste sui gomiti
Il marcio spicca tra i denti corrosi
I vermi strisciano molli e operosi

Viscido
Orrido
Putrido
Pus
Mai descrizione della decomposizione di un cadavere fu più chiara, corretta e impressionante! E che ritmo hai saputo mantenere, posso solo aggiungere: che poesia! Non mi risparmio i punti esclamativi perchè davvero mi hai fatto sgranare gli occhi. Le tue parole mi hanno grattato le orecchie, offerto una visione orrenda  e fatto deglutire con disgusto. Non credo che il contest potesse chiedere di più. I tuoi versi coinvolgono la vista e l'olfatto, sembra di leggere il tionfo della morte mentre l'ultimo verso è simile a una zip che chiude perfettamente il testo. 
Mi spiace non essere riuscita a partecipare, sappi che pur non avendo letto le altre poesie (e nessuno me ne voglia) avrei votato la tua. 
Bravissima

Re: [H2022P] Pus

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Adel J. Pellitteri ha scritto: Mai descrizione della decomposizione di un cadavere fu più chiara, corretta e impressionante! E che ritmo hai saputo mantenere, posso solo aggiungere: che poesia! Non mi risparmio i punti esclamativi perchè davvero mi hai fatto sgranare gli occhi. Le tue parole mi hanno grattato le orecchie, offerto una visione orrenda  e fatto deglutire con disgusto. Non credo che il contest potesse chiedere di più. I tuoi versi coinvolgono la vista e l'olfatto, sembra di leggere il tionfo della morte mentre l'ultimo verso è simile a una zip che chiude perfettamente il testo. 
Mi spiace non essere riuscita a partecipare, sappi che pur non avendo letto le altre poesie (e nessuno me ne voglia) avrei votato la tua. 
Bravissima
<3
Di sabbia e catrame è la vita:
o scorre o si lega alle dita.


Poeta con te - Tre spunti di versi

Re: [H2022P] Pus

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Ciao @Poeta Zaza e complimenti per i tuoi versi. Mi hanno colpito molto. Hai rappresentato in modo impietoso il destino ultimo di ogni essere vivente; niente di paranormale, anzi è l'unica cosa oggettiva che abbiamo, ma è proprio in questo che sprigiona il suo potenziale orrorifico.
Mi ha ricordato una delle mie canzoni preferite, The hearse song, la canzone del carro funebre, cantata dai soldati inglesi durante la prima guerra mondiale. Se non la conosci, consiglio la versione degli Harley Poe; dai un occhio al testo e vedrai da te i parallelismi. Basti questo per dire quanto mi è piaciuta :)

Re: [H2022P] Pus

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Poeta Zaza ha scritto: Rancida bava fiorita sul mento
Marcisce fetida carne dell'indice
Dall'ombelico erompono i vermi
Dai recessi del pus monta l'afrore

Larve pelose si smangiano gli occhi
E vanno a smuovere carne dal naso

E il pus avanza e scollina sul ventre
Si solidifica in croste sui gomiti
Il marcio spicca tra i denti corrosi
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Viscido
Orrido
Putrido
Pus
Cara @Poeta Zaza, non ti nego di aver faticato a leggere il tuo componimento. 
All'inizio pensavo fosse a causa delle immagini orride e nauseabonde, ma poi ho capito che il motivo è da ricercarsi nella mancanza di sottotesto. A mio modestissimo parere, la tua poesia (pur essendo ricchissima di immagini) risulta piatta, in quanto mera descrizione esteriore, priva di pathos. Mancano, sempre a mio parere, tutti quei pensieri e quelle motivazioni che l'autore veicola quasi inconsciamente "sotto" il testo e che di solito, pur nascosti tra le righe, arrivano con veemenza al lettore. 
Qui non ho trovato niente di tutto questo, nonostante il tema mi stia terribilmente a cuore e mi veda, pertanto, molto ricettiva. 
Non c'è niente, a mio avviso, "sotto" le parole, come se l'impegno primario fosse stato appunto solo quello di abbellire, levigare, stupire. Questo è il mio parere di lettrice, ovviamente opinabile da ogni prospettiva. 
Grazie e un saluto!
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Re: [H2022P] Pus

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Mina ha scritto: Ciao @Poeta Zaza e complimenti per i tuoi versi. Mi hanno colpito molto. Hai rappresentato in modo impietoso il destino ultimo di ogni essere vivente; niente di paranormale, anzi è l'unica cosa oggettiva che abbiamo, ma è proprio in questo che sprigiona il suo potenziale orrorifico.
Mi ha ricordato una delle mie canzoni preferite, The hearse song, la canzone del carro funebre, cantata dai soldati inglesi durante la prima guerra mondiale. Se non la conosci, consiglio la versione degli Harley Poe; dai un occhio al testo e vedrai da te i parallelismi. Basti questo per dire quanto mi è piaciuta :)
Sono andata a ascoltare la canzone nella versione che consigli. L'ho tenuta in sottofondo e ho aperto la mia poesia, cantandoci sopra i miei versi.
Penso ai soldati che marciavano cantandola... Anche se era un modo di sfidare la morte e insieme di tenerla lontano. Come dire: so chi sei e che un giorno sarà così anche per me. Ma non oggi! Insomma, una scaramanzia. E poi, lo ripeto a te come all'amico @bestseller2020 : saremo comunque altrove.
E sì, ho letto la traduzione in italiano e ho visto dei parallelismi. Certo, è più potente della mia poesia. Sono onorata che accosti i miei versi orrorifici 
a quelli, che veramente calcano la mano sulla fine del nostro involucro terreno.
Il testo della Canzone del carro funebre si conclude con: 
And that is the end of a perfect... day.
Ecco, io avrei solo consigliato all'autore di aggiungere il punto interrogativo finale.

Grazie, @Mina, del tuo passaggio e dei tuoi complimenti.  :)
Di sabbia e catrame è la vita:
o scorre o si lega alle dita.


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Re: [H2022P] Pus

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Ippolita ha scritto: Cara @Poeta Zaza, non ti nego di aver faticato a leggere il tuo componimento. 
All'inizio pensavo fosse a causa delle immagini orride e nauseabonde, ma poi ho capito che il motivo è da ricercarsi nella mancanza di sottotesto. A mio modestissimo parere, la tua poesia (pur essendo ricchissima di immagini) risulta piatta, in quanto mera descrizione esteriore, priva di pathos. Mancano, sempre a mio parere, tutti quei pensieri e quelle motivazioni che l'autore veicola quasi inconsciamente "sotto" il testo e che di solito, pur nascosti tra le righe, arrivano con veemenza al lettore. 
Qui non ho trovato niente di tutto questo, nonostante il tema mi stia terribilmente a cuore e mi veda, pertanto, molto ricettiva. 
Non c'è niente, a mio avviso, "sotto" le parole, come se l'impegno primario fosse stato appunto solo quello di abbellire, levigare, stupire. Questo è il mio parere di lettrice, ovviamente opinabile da ogni prospettiva. 
Grazie e un saluto!
Ti capisco, e ti confesso di avere pensato, di fronte alla tua poesia, sulla stessa carta scelta da me (La Tomba): ma guarda @Ippolita  che riesce a fare poesia anche sulle ossa dei morti! E mi piace, quindi, citarmi a questo proposito qui:

viewtopic.php?p=43849#p43849

E intanto (magari non ci crederai) ma, dovendo ancora postare il mio contributo, mi ero proprio chiesta, il 15 novembre, se i miei versi non fossero troppo "tecnici, senz'anima". 
Ma poi mi sono detta: questo è: si tratta del disfacimento del corpo, è "tecnico", è "senz'anima". 
Avere pubblicato questi versi ha comunque tirato fuori ai lettori commentatori, di loro sponte, quei pensieri e quelle emozioni che io volevo indurre con le immagini della cruda fine dei nostri resti mortale. Vedi sopra quello che i miei versi hanno comunicato a loro.

Sono grata anche a te per queste tue considerazioni, che ho colto prima che me le dicessi tu oggi, ma semplicemente leggendo i tuoi poetici versi su un'esumazione. E che un po' condivido, anche se poi ho deciso di pubblicarla: questa horror-poesia sulla peggiore paura dell'uomo, come da consegna del Contest. 

Grazie, cara @Ippolita   :hug:
Di sabbia e catrame è la vita:
o scorre o si lega alle dita.


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Re: [H2022P] Pus

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Viene da domandarsi se lo spavento provato dall’autrice nel cimentarsi in questo componimento non abbia privato i lettori del medesimo senso di paura. O forse tanto è stato lo sforzo di parlare d’orrore che si è trascurato il lavoro sul senso stesso dei versi. In questo non posso che complimentarmi con l’autrice, perché è riuscita a renderci partecipi di tutto il suo disagio.

Re: [H2022P] Pus

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edgardo ha scritto: Viene da domandarsi se lo spavento provato dall’autrice nel cimentarsi in questo componimento non abbia privato i lettori del medesimo senso di paura. O forse tanto è stato lo sforzo di parlare d’orrore che si è trascurato il lavoro sul senso stesso dei versi. In questo non posso che complimentarmi con l’autrice, perché è riuscita a renderci partecipi di tutto il suo disagio.
No, @edgardo, lo spavento non si prova costruendolo a freddo, per così dire. E nemmeno ho provato disagio, mentre fluidi mi scorrevano
gli endecasillabi dalle vene poetiche che mi ritrovo. Però un dubbio sì, e paura che qualcuno mi sgamasse.
Il pus si manifesta dopo un'infezione, che nel corpo morto non sopravvive. Sarebbe morto anche lui. Ho ceffato sul senso stesso dei versi, questo sì.
Ma la sostanza resta. 
Di sabbia e catrame è la vita:
o scorre o si lega alle dita.


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