Re: [CP8] Cosmogònica

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Bob66 ha scritto: dom ott 23, 2022 3:21 pmL’astronomia di poeti dilettanti,
in una buia sensazione dell’infinito,
anticipa la luce e l’azione della gravità
che provoca invecchiamento e morte
Nobile uomo errante,
che fai tu in ciel?
Dimmi, che fai?
Una poesia simpaticissima. Posso sbagliare, ma vi ho letto un'ironia affettuosa nei confronti di noi tutti, poeti allo sbaraglio.
Il dilettantismo sparato nello spazio provoca tali reazioni a catena che la gravità accelera e produce morte anticipata. 
Seppur dilettante, però, il poeta è comunque "nobile"; e infatti ti (e ci) domandi: o nobile uomo, cosa diamine ci fai nel cielo, in mezzo alle stelle vere dei poeti incoronati? 
Io la trovo una poesia molto divertente, arguta, di grande intelligenza. 
La Blackout Poetry ha in sé una forza prorompente, che non finisce mai di stupirmi. Ciao e grazie, @Bob66.
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Re: [CP8] Cosmogònica

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Ippolita ha scritto: mar ott 25, 2022 7:23 pmUna poesia simpaticissima.
@Ippolita  :D Te pensa che io invece l'ho vista fin da subito come una cosa cupissima.
Con poeti dilettanti pensavo, più in generale, alla condizione umana e ai suoi tentativi di idealizzare la brutale poesia della natura e della Vita stessa (e se faccio uso anche qui della parola poesia è proprio in virtù del fatto che forse quella brutalità, quella dimensione della realtà altra che a me pare non avere per noi umani nessun riguardo [come d'altra parte non ne abbiamo noi nei confronti della natura] è proprio quella che ispira i nostri sforzi poetici).
Quella buia sensazione dell'infinito è invece una combinazione di vocaboli che a me mette ansia, mi toglie idealmente il respiro. Potrei citare a questo proposito William Shatner (il capitano Kirk, per intenderci) e il commento sullo spazio da lui rilasciato al ritorno dal suo viaggio nel cosmo (reale), ma dovrei andare a recuperarlo.
Bè, i due versi successivi esplicitano una realtà piuttosto cupa (luce e gravità ci consumano) ma in fondo ovvia.
In quel nobile forse c'è una punta di sarcasmo, ma perlopiù ho grande stima degli sforzi che si fanno per vestire la vita di ideali, anche se quegli ideali sono destinati a nostro uso e consumo.
Il senso della domanda finale è più un ma che ci fai qui, uomo, ma vattinne va... 
Olè, messa così la poesia avrebbe potuta scriverla anche Morticia Adams no?
Però però però... ci tengo a dire che mi piace moltissimo il modo in cui tu invece hai vestito i versi, un punto di vista che va assolutamente salvato, se non altro perché ribalta completamente la mia versione, e il movimento è l'anima dell'espressione artistica, no? 
Grazie mille, Ippolita. Io devo rimandare a sabato i commenti, quindi a risentirci. Ciao.  :super:
 

Re: [CP8] Cosmogònica

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Ciao @Bob66

si sente che dietro all’uso delle parole e delle immagini c’è una penna abituata a pensare poeticamente. L’uomo e i grandi interrogativi che si pone di fronte all’infinito lo rendono un “dilettante”. La luce e l’azione della gravità che anticipano la buia sensazione che procura lo sguardo verso l’infinito
mi ha ricordato il grande Quasimodo. 
Ognuno sta solo sul cuor
della terra
trafitto da un raggio di
sole:
ed è subito sera.
Tutto questo mi hanno suscitato i tuoi versi. 
Complimenti e grazie. 

Re: [CP8] Cosmogònica

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Bob66 ha scritto: dom ott 23, 2022 3:21 pm
 

Traccia n. 2      

COSMOGÒNICA



L’astronomia di poeti dilettanti, (potrebbe riferirsi a quel navigare tra stelle e pianeti dei poeti )
in una buia sensazione dell’infinito,
anticipa la luce e l’azione della gravità
che provoca invecchiamento e morte (questi tre righi mi suggeriscono il vagare dei poeti senza costrutto)
Nobile uomo errante, (nobile ma smarrito è il poeta)
che fai tu in ciel?
Dimmi, che fai? (tu poeta cosa stai cercando con gli occhi al cielo?)
La tua poesia è una riflessione sull'essere poeta, passaggi cruciali sono il suo vagare tra buio e luce, la sua nobiltà e il suo smarrimento.

La domanda finale è la stessa che un "non poeta" farebbe a un poeta. 

Re: [CP8] Cosmogònica

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Bob66 ha scritto: mar ott 25, 2022 10:47 pm Però però però... ci tengo a dire che mi piace moltissimo il modo in cui tu invece hai vestito i versi, un punto di vista che va assolutamente salvato, se non altro perché ribalta completamente la mia versione 
Mi viene troppo da ridere.... non ho proprio capito niente! Eppure, appena l'ho letta la prima volta, la tua poesia mi ha fatto subito quell'impressione di simpatia e scherzosità, impressione che poi si è confermata quando ho riletto per commentare. 
Sono comunque contentissima che la mia bislacca interpretazione ti sia piaciuta. Pensa che mi era sfuggito di scrivere pure un'altra cosa, che mi sembrava una conferma al mio pensare: la scelta arguta di rendere destinatario dei versi di Leopardi non la Luna, ma l'uomo stesso, quello che io ritenevo essere il poeta dilettante "vagabondo delle stelle". Un'immagine decisamente magrittiana, per me bellissima.
Grazie a te, un abbraccio. 
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Re: [CP8] Cosmogònica

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Bob66 ha scritto: dom ott 23, 2022 3:21 pm
     
COSMOGÒNICA



L’astronomia di poeti dilettanti,
in una buia sensazione dell’infinito,
anticipa la luce e l’azione della gravità
che provoca invecchiamento e morte
Nobile uomo errante,
che fai tu in ciel?
Dimmi, che fai?
Interessante esperimento poetico, dove il poeta della blackout poetry estrapola, dal saggio della cattedratica astronoma Margherita Hack, il concetto
del declino umano e fisico. Indegno sostituto della nobile Luna, l'uomo errante nel mondo che si ritrova errante in cielo, interrogato dal poeta dilettante
che "in una buia sensazione dell'infinito, anticipa la luce e l'azione della gravità".

Una bella prova, @Bob66. Sempre bello leggerti.  :libro:
Di sabbia e catrame è la vita:
o scorre o si lega alle dita.


Poeta con te - Tre spunti di versi

Re: [CP8] Cosmogònica

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Ciao Bob! 
I tuoi versi sono interessanti e oscuri allo stesso tempo, per me. Soprattutto la prima quartina
Bob66 ha scritto: dom ott 23, 2022 3:21 pmL’astronomia di poeti dilettanti,
in una buia sensazione dell’infinito,
anticipa la luce e l’azione della gravità
che provoca invecchiamento e morte
è densa di significati e di figure contrastanti (da un lato i poeti dilettanti che mi richiamano alla mente delle figure commediali, leggere, e l'invecchiamento e la morte dall'altro; il buio, l'infinito e la gravità con tutto il loro peso di mistero contrapposti alla luce e alla scienza astronomica). È proprio il soggetto del componimento (l'astronomia di poeti dilettanti) a rendere i versi di difficile comprensione, per me.
Bob66 ha scritto: dom ott 23, 2022 3:21 pmNobile uomo errante,
che fai tu in ciel?
Dimmi, che fai?
La terzina di chiusura invece è chiarissima e bellissima. Raramente amo le interrogative nei versi, ma questa domanda racchiude tanto, davvero tanto. Ho proprio visto questo uomo errante nel cielo... mi è piaciuta davvero molto questa parte.

Re: [CP8] Cosmogònica

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ciao @Bob66 .
Mi è piaciuto molto il titolo ma devo rilevare che non è l'universo il primo soggetto in questione: è l'uomo.
Poeta o no, l'uomo ha costruito il suo "universo" attorno a sé. Si pone al centro e tale posizione è la sua destinazione.
Poi, qualche interrogativo ci può stare, anche per chi si crede al centro del mondo. Mi è piaciuta. Non era per niente facile. Ciao Roberto
Tratti di pioggia sopra Auschwitz. Tra oblio e orgoglio
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