[CP6] Una notizia di cronaca è una nana-bianca

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Traccia 4. 
"Maddalena allo specchio"


Una notizia di cronaca è una nana-bianca, 
occupa poche righe ma ha densità
straordinaria, è inclemente e bianca
come la bara di una bimba.

Bambina, voglio che il tuo teschio 
sia custodito da mani buone e che 
la tua luce piccola brilli in eterno.

Scriveva Dostoevskij che l'armonia del 
mondo intero non vale la sofferenza 
di un bambino, e a volte anch'io, come
Karamazov, restituirei il biglietto volentieri.
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Re: [CP6] Una notizia di cronaca è una nana-bianca

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Non avevo mai visto prima il viso infelice di  una piccola fotografata in occasione del suo primo (e ultimo) compleanno.
Già si vedeva, sei mesi fa, che la piccola aveva sperimentato l'abbandono provvisorio.
Davvero, piccola stella dalla purissima luce bianca, ora brilli in Cielo e tra le braccia degli angeli. Non può essere altrimenti.

La tua sensibilità, cara @Ippolita, e la tua bravura poetica, applicate all'immagine della traccia, tramandino questa pagina terribile e indimenticabile sulla vittima dell'inferno dell'animo di una madre snaturata e diabolica.
Di sabbia e catrame è la vita:
o scorre o si lega alle dita.


Poeta con te - Tre spunti di versi

Re: [CP6] Una notizia di cronaca è una nana-bianca

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ciao @Ippolita, finalmente ti rivediamo con molto piacere.


Una notizia di cronaca è una nana-bianca, 
occupa poche righe ma ha densità
straordinaria, è inclemente e bianca
come la bara di una bimba.
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Devo confessare che @Poeta Zaza, col suo commento, (grazie!) mi ha dato la possibilità di capire a cosa ti riferivi. Io ho pensato da subito in qualcosa di astrofisico e già pensavo a dare una interpretazione diversa. Posso dire che questa notizia non mi ha per niente sconvolto? Oramai l'animo umano non ha più segreti per me. Posso cara Ippolita risponderti con franchezza e secondo il credo che condividiamo? Questa donna non è pazza: ha solo perso il senso del valore della vita e mi auguro che possa ritrovare la strada giusta. Come madre ha dato e tolto la vita, esercitando quel diritto tanto protetto dai benpensanti: la vita (quella propria) è un bene enorme e deve essere vissuta nonostante tutto: anche far morire la propria figlia. I benpensanti non predicano che la vita vale solo quando la dedichi per un bene a costo ti rovinartela. No! Vivere! E vivere bene! Questo è lo slogan che tutti quanti noi ascoltiamo. Questo è il risultato. Non voglio fare processi a nessuno, anche perché, il giudizio è nelle mani sicure. Dove persino si può arrivare a credere in quelle parole" ma allora, chi mai si salverebbe? Risposta: " Quello che è impossibile per l'uomo è possibile per Dio. E poi: "Avrò pietà di chi vorrò averne e non ne avrò di chi non vorrò averne".
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Bambina, voglio che il tuo teschio 
sia custodito da mani buone e che 
la tua luce piccola brilli in eterno.
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Posso aggiungere: " al tempo stabilito riprenderanno vita".

Scriveva Dostoevskij che l'armonia del 
mondo intero non vale la sofferenza 
di un bambino, 
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Concludo dicendo che non ho mai condiviso l'idea della sofferenza come il male. Credo invece nella sofferenza come il mezzo per arrivare al traguardo della piena consapevolezza di dover vivere in simbiosi con il creato. E  per finire, ti lascio questo pensiero sulla traccia che hai scelto. Nonostante io trovi il dipinto come una chiara rappresentazione della luce, in senso positivo, vedo che siete stati in tre a vederne il lato triste e drammatico di una donna di fronte allo specchio. Come dicevo a @Poeta Zaza, ognuno ha il diritto di vedere quello che vuole all'interno di un dipinto. Mi colpisce solo il fatto che siete stati in tanti a vedere l'infelicità. Per questa esiste solo la forza d'animo e la fede. Ciao  <3
Tratti di pioggia sopra Auschwitz. Tra oblio e orgoglio

Re: [CP6] Una notizia di cronaca è una nana-bianca

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@Ippolita 
La buona arte - quella vera a compiacenza zero, quella che abbraccia il mondo intero, che non attacca banane al muro con il nastro adesivo e poi se le mangia ( detta così sembra una roba completamente surreale, me ne rendo conto, ma ahimè è cronaca anche questa), quella che in un unico fascio di luce attraversa l'intimo e il sociale - richiama a sé l'acume e la sensibilità di chi ancora sa pensare, valutare, distinguere e soprattutto comprendere. In altre parole, la buona arte si sposa facilmente all'intelligenza, e questo non è scontato di questi tempi in cui la semplificazione e la superficialità hanno invaso tutti i campi della creatività, dalla musica alla scrittura e quant'altro. Dico questo perché oltre alla poesia mi ha molto colpito il commento di @bestseller2020  che condivido in gran parte, laddove al contrario posso immaginare le onde di banale indignazione social e gli strali di odio fine a sé stesso che tale notizia avrà di certo sollevato (se mi tengo alla larga da certe cose è proprio per il fastidio fisico che l'ignoranza dei moralisti mi procura. Non fosse che la pesantezza del contenuto invalida qualsiasi tentativo di giudizio sulla forma, verrebbe da dire che i versi hanno un'estetica dark (in particolare nell'accostamento delle parole teschio e bambina, che mi è saltata subito agli occhi) che mi pare ricorra in altri tuoi scritti ma, ripeto, il soggetto, come un buco nero (tanto per restare in ambito astronomico) ha una densità tale che risucchia all'interno di sé ogni possibile ragionamento estetico, rendendolo vano. Che altro dire, se non che a mio avviso un adulto è soltanto un bambino con una minore capacità di adattamento alla sofferenza e una maggior consapevolezza che forse potrebbe farlo soffrire anche di più, e con questo lungi da me giustificare la madre, della quale Bestsellers ha già espresso tutto ciò che ne penso, meglio di quanto avrei potuto fare io stesso. Dico solo che la sofferenza di un adulto mi fa male tanto quanto quella di un bambino, e purtroppo il mondo è pieno dell'una e dell'altra. Brava Ippolita, come sempre. Ciao. 

Re: [CP6] Una notizia di cronaca è una nana-bianca

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Ciao mia adorata @Ippolita 

Questa epigrafe dolente e pietosa dedicata a questa vita spezzata nell'età in cui, ancora indifesi da quanto ci circonda, si affacciava a questo mondo.
I tuoi versi sono un grido verso l'insensatezza cieca e crudele della realtà, quando si manifesta nell'indicibile, nel disumano, nella fredda indifferenza alla sofferenza di un bambino.
Questo efferato episodio di cronaca, dal quale mi sono difeso cercando di
conoscere il meno possibile dei particolari riferiti dai media, mi conferma come altri della non esistenza di Dio.
Il mio ateismo mi difende dall'orrore del mondo, perché la ragione
umana non può comprendere e concepire un creatore che si mostri indifferente alle atrocità compiute su bimbi innocenti.
Ho molto apprezzato la tua citazione da «I fratelli Karamazov» di Dostoevskij, che sono corso a rileggermi nell'intero capitolo.
Come non essere concordi col suo nichilismo estremo quando la vita ci pone di fronte a tanto disarmante orrore.

Complimenti amica mia, bella testimonianza e bella poesia.

Re: [CP6] Una notizia di cronaca è una nana-bianca

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Cara Zaza, grazie mille per la tua gentilezza.  <3
La notizia l'ho saputa di sfuggita da mio marito, perché qui al mare non abbiamo il televisore. Non conosco particolari e di proposito non ho letto nulla. Ma da giorni l'evento mi rimuginava dentro, e col contest è uscito fuori. In una forma, ti dirò, che non mi convince molto. Scrivevo a Roberto che mi pare spigolosa e ibrida, ma di meglio non ho saputo fare.
Ancora grazie, un abbraccio.
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Re: [CP6] Una notizia di cronaca è una nana-bianca

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bestseller2020 ha scritto: Posso cara Ippolita risponderti con franchezza e secondo il credo che condividiamo?
Certo, Raffaele carissimo. Devi.
bestseller2020 ha scritto: Concludo dicendo che non ho mai condiviso l'idea della sofferenza come il male.
Questo è un discorso complesso. Gesù stesso ha trascorso gran parte della vita pubblica a guarire i sofferenti, senza stancarsi mai. Nel Padrenostro, la preghiera che Gesù ci ha insegnato, chiediamo al Padre di liberarci dal male, e Gesù stesso chiede che gli sia allontanato il male che sta per sopraggiungere. Nella Prima ai Corinzi, Paolo definisce la morte l'ultimo nemico che sarà annientato. Quindi la sofferenza, il male, la morte sono nemici da combattere. Chi crede, fa come Cristo: Padre, allontana da me, se vuoi, questo calice, ma non sia fatta la mia, bensì la tua volontà.
Non tutta la sofferenza tempra e fa maturare: non so se ti è capitato di leggere le pagine di incomparabile profondità in cui Simone Weil ragiona sulla sventura, "il grande enigma della vita umana". 
Che attraverso la sofferenza si comprendano il mondo e l'anima è concetto già caro ai Greci, egregiamente riassunto da Eschilo col suo famoso pathei mathos.
Tornando al tema della poesia, ho citato Dostoevskij perché egli si sofferma sulla sofferenza dei bambini. Se può corrispondere a verità, scrive, che un adulto impari dalla sofferenza, ciò non vale per un bambino, e difatti anche la Chiesa qui si ferma e non sa dare risposte.
Come hai potuto notare, non ho neppure sfiorato la figura della madre: l'unica cosa che mi interessava era la sofferenza della bambina. Come scrive Dostoevskij facendo parlare Ivan Karamazov, quella sofferenza non può che rimanere irriscattata, non può e non deve essere perdonata, e quindi, se non può esserci perdono, quale armonia potrà mai esserci? Questo è l"intoppo", dice Ivan.
Grazie mille, @bestseller2020, per le tue considerazioni sempre stimolanti. A presto!
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