[LP 25] - Incontro

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Traccia 1 - La vita, amico, è l'arte dell'incontro



 Vorrei tu ascoltassi “Conchiglie” di Andrea Laszlo De Simone fino al minuto 3:10 prima di iniziare a leggere. Grazie.





Duemila trecento e sette sono i chilometri di onde, pesci e vento che mi separano da te.

Adesso solo il cielo.


Sento passi vicini

mi scosto, inciampo, ride.

Allora rido anch’io.

La vita, amica, è l’arte dell’incontro, dice

e io m’illumino di immenso

perché è bianco di pelle, lui,

ma negro nell’anima e nel cuore.

Negro non si dice,

meglio di colore, penso.

Sì, ma di che colore?

M’invita

lo seguo.

Trastullo una conchiglia

poi lascio perdere

e

disarmata brindo.
Nessun timore, nessun favore, nessun rancore.

Re: [LP 25] - Incontro

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Mi hai dato l'immagine di un incontro casuale sulla spiaggia, lui è "negro" , il tuo inciampo goffo lo fa ridere e ridi anche tu, ma immagini lui sia nero dentro, nell'anima (è un sospetto?). Allora non promette bene l'invito, direi. Ma lo segui e infine "disarmata brindo", a ciò che è accaduto, suppongo.

Forse andrebbe riletta più volte questa tua poesia, lascia perplessi, con la voglia di capirci di più.

Re: [LP 25] - Incontro

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Ciao cara @Adel J. Pellitteri
in realtà è molto semplice.
Come dici bene tu si parla di un incontro casuale sulla spiaggia. Due sconosciuti che parlano però la stessa lingua, infatti lui cita una frase del brano Samba da benção e lei, che conosce lo stesso brano ne è felice e se lo "cita nella mente" e questo fa sì che si fidi e lo segua, che vadano insieme a bere e che brindino al loro incontro.
Tra l'altro, all'inizio lei è di fronte al mare per celebrare una perdita. Lui, l'altro, se ne sta a 2307 chilometri, morto e sepolto e inaspettatamente un incontro, forse casuale, io non lo so, la riporta alla vita.
Il fatto che lei giochi con la conchiglia è (secondo me, anzi, doveva essere) un richiamo al mare, all'amore morto e sepolto che poi lascia andare per concedersi un'altra possibilità.
Ok, questo è quello che avevo in mente mentre scrivevo, quello che poi sono riuscita a dire ovviamente è ... boh  :D.

Volevo celebrare la vita, la casualità che forse casualità non è... volevo permeare la poesia di saudade, omaggiare l'incontro di questi tre signori: Ungaretti, Endrigo e  Vinicius de Moraes e in qualche modo, la loro incantevole, divertente e profonda Samba delle Benedizioni.
E per quanto riguarda "negro", lo dice Vinicius che sa scegliere le parole e lo fa con magia, amore e leggerezza. E negro è bellissimo se lo sappiamo dire bene. :-)
Bene, dopo questo monologo la smetto e ti auguro dei buoni giorni. Ciao Jole.  <3

Nessun timore, nessun favore, nessun rancore.

Re: [LP 25] - Incontro

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@paolasenzalai ciao.
paolasenzalai ha scritto: volevo celebrare la vita, la casualità che forse casualità non è...
Credimi che ti sei auto commenta in modo perfetto :P. Infatti, il ritmo dei versi e delle parole è libero, leggiadro. Credo che dal punto di vista poetico abbia buona musicabilità! E poi, mi pare buono anche questo disordine che traspare, considerato l'idea della casualità. Non entusiasma tanto la storia, ma apprezzo, ripeto, la spensieratezza dell'anima che si coglie. :sss: Ciao e alla prossima
Tratti di pioggia sopra Auschwitz. Tra oblio e orgoglio

Re: [LP 25] - Incontro

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paolasenzalai ha scritto: Duemila trecento e sette sono i chilometri di onde, pesci e vento che mi separano da te.

Adesso solo il cielo.
Bellissime immagini. Brava!
paolasenzalai ha scritto: disarmata brindo.
Che finale!

In mezzo, la storia dell'incontro estemporaneo di due stranieri, scritta dal tocco felice e leggero della tua penna.

Grazie di esserci, @paolasenzalai    :)
Di sabbia e catrame è la vita:
o scorre o si lega alle dita.


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