Anche solo il martedì

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Non lo chiedo tutti i giorni,
ma oggi sento che le coperte
non mi bastano per i mostri e per il freddo.
Sento che vacilla il mio orgoglio
insieme alle mura di cartapesta:
lavorano sempre, anche a carnevale
e ora hanno iniziato scioperare.

Magari non hai nulla da fare,
per questo te lo chiedo.
Magari la noia ti fa venire la nausea
e quindi te lo propongo come medicinale.
Magari nessuno te lo ha chiesto,
quindi te lo ripeto
perché, dai,  non credo che te l'abbiano detto
due volte, dalla propria cameretta,
prima di spegnere la luce...

Ti va di amarmi?

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Piccola nota
Questa poesia non è proprio nel mio stile, ma comunque l'ho scritta per un bisogno che ho sentito improvvisamente e anche se non dovrebbe, un po' mi imbarazza...

Re: Anche solo il martedì

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Ciao Aurelio,
Aurelio Mandraffino ha scritto: ma comunque l'ho scritta per un bisogno che ho sentito improvvisamente e anche se non dovrebbe, un po' mi imbarazza...
mi piace questa tua nota: nella mia personale idea di poesia, se l'autore prova un po' di imbarazzo nell'esprimere parte di se stesso in una poesia, allora quella poesia sarà sincera. E se una poesia è sincera raggiungerà il lettore (e non importa se sarà un lettore o 2000), lo coinvolgerà, oppure lo stupirà, in ogni caso starà a fargli compagnia per un po'. Quindi ben vengano le poesie scritte in seguito ad un impulso improvviso (secondo me). Venendo alla poesia, a me è piaciuta molto, la trovo appunto sincera, si sente che non c'è costruzione/artificio;
Aurelio Mandraffino ha scritto: Non lo chiedo tutti i giorni,
ma oggi sento che le coperte
non mi bastano per i mostri e per il freddo.
bello l'incipit che crea curiosità e presenta il soggetto del testo attraverso una sua paura, un suo momento di "debolezza" o piuttosto di "forza", se  si riesce finalmente a vedere in modo positivo l'esperimere  anche le proprie debolezze e andare oltre muri/muretti costruiti o facciate orgogliose (come raccontano i versi successivi); il soggetto poi introduce la sua domanda finale continuando ad esporre un profilo basso (se ti va di amarmi sarà  certamente per fuggire alla noia, non certo per come sono io ecc.), e poi la domanda  così candida e assoluta arriva spiazzante.  Il linguaggio colloquiale sdrammatizza l'effetto "poesia d'amore" (che non è sempre facile da dominare), ma è comunque sostenuto da una buona versificazione. Bellissimo poi il titolo!
Non conosco il tuo consueto stile, ma questa tua poesia la trovo molto originale e ben riuscita. Ciao! :-)
https://lapoesianonsimangia.myblog.it/c ... i-sono-io/

Re: Anche solo il martedì

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Ciao, è la prima volta che commento una poesia su questo forum e mi sembrava un buon inizio cominciare da un componimento che ho apprezzato.

Non lo chiedo tutti i giorni, ma oggi sento che le coperte non mi bastano per i mostri e per il freddo.
Ritratto vivido di quei momenti dove gli scudi giornalieri che generiamo per proteggere il nostro ego vacillano, e la consapevolezza che questi scudi non saranno sufficienti porta certamente inquietudine.
Sento che vacilla il mio orgoglio insieme alle mura di cartapesta:lavorano sempre, anche a carnevale e ora hanno iniziato scioperare.
Mi sembre che in questo caso lo sciopero riguardi anche le forze per sorreggersi, non più in grado appunto di sorreggere nemmeno le mura di cartapesta.
Magari non hai nulla da fare, per questo te lo chiedo. Magari la noia ti fa venire la nausea e quindi te lo propongo come medicinale.
Dall'esigenza di sentirsi al sicuro, uno dei bisogni primari per Maslow senza il quale tutto il resto ha ben poco valore, parte un appello nella speranza che l'entità o l'individuo interpellato non sia già impegnato.

La proposta viene presentata come medicinale, poiché la socialità funge da terapia alla solitudine che non è detto non intrappoli anche la persona interpellata.
L'importanza della socialità è oramai accertata in ogni branca delle discipline relative alla salute mentale ed è giusto lottare per riappropiarsene in un epoca dove la gente è sempre più sola.
ha scritto:Magari nessuno te lo ha chiesto, quindi te lo ripeto perché, dai,  non credo che te l'abbiano detto due volte, dalla propria cameretta, prima di spegnere la luce... Ti va di amarmi?
Negli ultimi versi del componimento è possibile intendere la probabile mancanza di coraggio di altri individui(magari troppo orgogliosi o impegnati in futilità) nel fare una simile richiesta.

Inoltre il riferimento alla cameretta e alle luci può lasciar intuire che la richiesta sia fatta ad un membro della propria cerchia famigliare.

Questa poesia nella sua semplicità si apre a molte sfaccettature per certi aspetti mi sembrava quasi riferirsi a un entità metafisica, come una sorta di preghiera.
E' dotata di un efficace ambiguità che lascia libere interpretazioni per certi versi ma che non scade mai nella totale astrazione, motivo per cui l'ho apprezzata.

N.B : Non so come viene visualizzato il messaggio, quando lo scrivo viene trascritto normalmente ma quando lo invio nelle quote sono presenti i tag formattazione del testo per qualche motivo.



 

Re: Anche solo il martedì

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@Aurelio Mandraffino 
E' una bella poesia. Mi incuriosisce l'asserzione che ti imbarazzi, mi viene da chiedermi perché, e quale parte. D'altra parte credo sia difficile provare imbarazzo sui social, a meno che tu non conosca fisicamente qualcuno che a sua volta conosce te sotto un'altra luce e tu sappia per certo che ti leggerà.
Voglio dire, come si fa a provare imbarazzo con persone che non ti conoscono e non ti conosceranno probabilmente mai? Ma se non è così, allora capisco, ma sono certo che la persona che ti conosce e che avrà letto questa poesia non si sarà fatta di certo un'opinione peggiore di te, tutt'altro. Passiamo alla poesia
Aurelio Mandraffino ha scritto: mer set 22, 2021 5:31 pmNon lo chiedo tutti i giorni,
ma oggi sento che le coperte
non mi bastano per i mostri e per il freddo.
Toglierei "per i mostri" perché "per il freddo" funziona comunque, anche considerando la genericità del verso. Voglio dire che è facile per me lettore farmi un'idea  del freddo come sensazione a prescindere da quello che intendi tu o da quello a cui lo associo io, ma i mostri sono un soggetto, non una sensazione, e quindi mi viene da chiedermi di cosa stiamo parlando. Di persone, ovvero problemi sociali? Di ricordi, ovvero traumi personali? 
"Non lo chiedo tutti i giorni" mi piace, è sintomo di carattere e allo stesso tempo dà alla poesia le coordinate di un momento di debolezza. No, scusa, meglio di fragilità.
Aurelio Mandraffino ha scritto: mer set 22, 2021 5:31 pmSento che vacilla il mio orgoglio
insieme alle mura di cartapesta:
lavorano sempre, anche a carnevale
e ora hanno iniziato scioperare.
Se il soggetto sono "le mura di cartapesta" i due verbi "lavorano" e "scioperare" non mi convincono. "Mi proteggono" e "vacillare" li preferirei, ma la poesia è tua e quindi tua la scelta.
Aurelio Mandraffino ha scritto: mer set 22, 2021 5:31 pmMagari la noia ti fa venire la nausea
e quindi te lo propongo come medicinale.
Pensare che "amare" la voce narrante sia sinonimo di cura per l'interlocutore è certo un piccolo peccato di presunzione, ma ci sta. Li commettiamo tutti i giorni, tutti quanti. Forse era questa la parte imbarazzante se si conosce qualcuna/o fra i lettori.
Aurelio Mandraffino ha scritto: mer set 22, 2021 5:31 pmperché, dai,  non credo che te l'abbiano detto
due volte, dalla propria cameretta,
Non ho problemi col tono colloquiale, anzi mi piace. Questi due versi mi fanno pensare che la natura dell'interlocutore sia diversa da quella che avevo immaginato. La specifica "due volte", così come quella del giorno nel titolo, e il termine "cameretta" mi danno l'idea di un bambino che prega.
Aurelio Mandraffino ha scritto: mer set 22, 2021 5:31 pmTi va di amarmi?
L'avidità emotiva sembra in effetti quella di un bambino, magari quello che ci portiamo dentro tutti quanti.
Grazie della lettura.  :super:
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