Il canto di una pazza

1
M'incontro di giorno con una signora
di nascosto, nel parco, è la mia amante.
La gente passa, distratta, non vede
quelle parole riflesse negli occhi
lo sguardo perso, in un vuoto d'amore.

E lei, con passo lieve m'incanta
m'inchioda
sulla sua croce
con gioia

è folle, è folle!

La vedo assente, fra sbarre di giada
nel silenzio, li sento
li sento quei passi veloci
quella flebo, che le penetra dentro.

Questo canto malato che anche oggi recita
forse è solo
la nostra preghiera.

Re: Il canto di una pazza

2
Commento già presente nel WD (3 novembre 2019): https://www.writersdream.org/forum/foru ... ent-797284


I tuoi versi risuonano in me con intensità perché in questi giorni cercavo parole per esprimere un tema simile al tuo. Mi auguro, pertanto, di averlo compreso fino in fondo. Colei che l'io lirico definisce la propria "amante" è, con meraviglia di chi legge, una tossicodipendente: non più figura da tenere lontana, guardare con timore e forse anche disgusto, ma persona lieve da comprendere e amare. Non ho potuto non pensare al passo di Matteo, 25, 35-40: "Perché io ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere; ero forestiero e mi avete ospitato, nudo e mi avete vestito, malato e mi avete visitato, carcerato e siete venuti a trovarmi. Allora i giusti gli risponderanno: Signore, quando mai ti abbiamo veduto affamato e ti abbiamo dato da mangiare, assetato e ti abbiamo dato da bere? Quando ti abbiamo visto forestiero e ti abbiamo ospitato, o nudo e ti abbiamo vestito? E quando ti abbiamo visto ammalato o in carcere e siamo venuti a visitarti? Rispondendo, il re dirà loro: In verità vi dico, ogni volta che avete fatto queste cose a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l'avete fatto a me".
Interessante questa strofe:

E lei, con passo lieve m'incanta
m'inchioda
sulla sua croce
con gioia

è folle, è folle!


L'io lirico non riesce a comprendere come siano possibili l'incanto e la gioia mescolati alla croce, e grida alla follia. Qui tocchi un punto delicatissimo e centrale, sfiorando la teologia di San Paolo, secondo la quale lo "scandalo" e la "stoltezza" della Croce consistono proprio nel fatto che dove si scorgono solo dolore, rovina e debolezza lì si manifesta l'amore di Dio, che è senza misura.
Sostituirei, se mi permetti un consiglio, la preposizione "sulla" con "alla" nel verso "sulla sua croce". Non senza un intimo significato anche l'espressione "sbarre di giada". Nella cristalloterapia la giada è una pietra "morale", che apre la mente e spinge alla compassione: la stessa che l'io lirico manifesta commosso nella coralità ("la nostra preghiera") del verso finale.
Grazie per la lettura e un saluto, @Intes MK-69 .
https://www.amazon.it/rosa-spinoZa-gust ... B09HP1S45C

Re: Il canto di una pazza

4
Ciao @Intes MK-69.

Ho letto anche altri tuoi componimenti e devo dire che il tuo "stile" è molto personale e questo, a mio avviso, è sempre un punto a favore. Analizziamo nel dettaglio questi versi per cercare di comprendere approfonditamente il testo.

M'incontro di giorno con una signora
di nascosto, nel parco, è la mia amante.
La gente passa, distratta, non vede
quelle parole riflesse negli occhi
lo sguardo perso, in un vuoto d'amore.

Versi molto descrittivi, narrativi, prosaici. Anche la struttura metrica, sebbene in versi, è molto liquida. La poesia assume una connotazione "menestrellesca", da cantastorie. Interessante il passaggio "quelle parole riflesse negli occhi lo sguardo perso, in un vuoto d'amore." Sebbene sintatticamente l'avrei gestita diversamente, l'idea di fondo mi sembra ottima e coerente.

E lei, con passo lieve m'incanta
m'inchioda
sulla sua croce
con gioia

è folle, è folle!

La vedo assente, fra sbarre di giada
nel silenzio, li sento
li sento quei passi veloci
quella flebo, che le penetra dentro.

Questo canto malato che anche oggi recita
forse è solo
la nostra preghiera.

Ah, qui qualcosa d'improvviso accade. In questa passeggiata escono ad un tratto sbarre di giada, croci, flebo ... un parco vicino a un ospedale, a un manicomio, di un ospedale, di un manicomio? Non ci è dato saperlo, l'unica cosa che l'autore ci vuole far sapere è che quel canto malato che recita forse è solo la nostra preghiera. Quest'amante misteriosa è la pazzia, la morte, una donna cara affetta da qualche patologia che non dobbiamo conoscere? L'opera lascia molti interrogativi e una sola, ermetica risposta.

Re: Il canto di una pazza

5
Ciao @Intes MK-69 ,
intanto ti chiedo subito scusa perché è la prima volta che commento una poesia e non so davvero da che parte cominciare. Ho cercato di capire come fanno gli altri... peccato! Io non ne ho le competenze, né l'abilità, però ho occhi e cuore e posso dire cosa mi arriva, cosa mi tocca. Può essere sufficiente? :)
Io non so cosa tu volessi dire veramente, a chi fosse dedicata questa poesia, ma è importante?
Io posso dire cosa ho capito io.
E quello che ho capito mi è piaciuto molto.
Intanto mi ha sorpreso l'inizio: tu parli di una "signora".
Una donna, la tua donna difficilmente la chiami signora, penso, anche se è l'amante.
Signora si dice di una con la quale si vogliono mantenere le distanze.

Per cui io penso che questo sia un canto... all'eroina. Tiè.
E l'illuminazione l'ho avuta quando ho immaginato le sbarre di giada. Le sbarre di una incensiera.
Intes MK-69 ha scritto:in un vuoto d'amore.
il vuoto d'amore è la causa di tutti i mali ;)
Intes MK-69 ha scritto:sulla sua croce
non sono nessunissimo per dirlo, chiaro, ma io qui scriverei o mi inchioda alla sua croce, o mi inchioda sulla croce
in ogni caso è un passaggio bellissimo.
Intes MK-69 ha scritto: E lei, con passo lieve m'incanta
m'inchioda
sulla sua croce
con gioia

è folle, è folle!
credo sia l'effetto che tutti vorremmo fare tutti i giorni ;-)
Bellissima, davvero incantevole.
Credo sia la parte che preferisco. No, non lo credo, ne sono certa. Anzi, ora la copio nel quaderno delle cose bellissime, ovviamente ti cito :)
Intes MK-69 ha scritto:quella flebo, che le penetra dentro.
ecco, quel "le" lì, mi fa capire di non aver capito niente. Ma ormai è fatta... e per quanto mi riguarda un le si può anche levare.
Intes MK-69 ha scritto: forse è solo
la nostra preghiera.
Sì.

Bellissima, davvero.
Questo è quello che ho capito forse, tutto questo film, è solo colpa dei Velvet Undergrount che mi cantano nelle orecchie: "Heroin" ;-) e la tua poesia non c'entra niente e l'amante è solo un'amante meravigliosa e malata che non vuole far pesare niente.
Chissà...
Grazie Mirko per la magnifica lettura e scusami tanto se ti ho molto maltrattato la poesia.
Perdonami.
:sss:
Nessun timore, nessun favore, nessun rancore.

Re: Il canto di una pazza

6
@paolasenzalai ti ringrazio per questo tuo commento meraviglioso. Mi sembra che tua abbia cuore, occhio e competenze molto più che sufficienti per commentare una poesia. Sono io che devo avere dei dubbi sulle mie competenze semmai. Infatti è da in po' di tempo che mi sto chiedendo se non sia meglio tacere invece che scrivere stupidaggini spacciandole per poesie. Concordo, il le è di troppo, grazie per il suggerimento in effetti fa proprio schifo ed è pure sbagliato. Per il resto non ti fornisco la chiave di lettura non per sadismo ma perché la tua interpretazione è meravigliosa e rende questo mio scritto davvero poesia.
Grazie di ❤️,
Mirko

Re: Il canto di una pazza

7
@Intes MK-69 ,
Intes MK-69 ha scritto: Infatti è da in po' di tempo che mi sto chiedendo se non sia meglio tacere invece che scrivere stupidaggini spacciandole per poesie
Smettila subito di dire stupidaggini e inizia piuttosto a scrivere un'altra poesia.
Cavolo, a me le poesie non piacciono mai, non mi arrivano, non mi toccano; ora leggo la tua, mi "fa vibrare" e tu che fai? Smetti? Non mi pare proprio una grande idea, poi... vedi tu. Sappi che non approvo affatto.
Ecco.
Comunque... buona giornata.
Nessun timore, nessun favore, nessun rancore.

Re: Il canto di una pazza

8
Buondì :s @Intes MK-69 piacere di leggerti. Inizio a commentarti

M'incontro di giorno con una signora
di nascosto, nel parco, è la mia amante.
La gente passa, distratta, non vede
quelle parole riflesse negli occhi
lo sguardo perso, in un vuoto d'amore.
Questo verso mi sembra un incipit di un racconto

quelle parole riflesse negli occhi
lo sguardo perso, in un vuoto d'amore.
Questa parte è di una bellezza assolita

E lei, con passo lieve m'incanta Andrei a capo con un passo lieve m'incanta. Fa più effetto
m'inchioda
sulla sua croce
con gioia
Inserirei qualche virgola in più

è folle, è folle! Scriverei è in maiuscolo, dà più tono!

La vedo assente, fra sbarre di giada Anche qui andrei a capo. fra sbarre di giada (curiosità: che vuol dire?)
nel silenzio, li sento
li sento quei passi veloci
quella flebo, che le penetra dentro.
Non ripeterei due volte il termine: il senso

Questo canto malato che anche oggi recita
forse è solo
la nostra preghiera.
L'ultimo verso non mi piace, troppo frettoloso. Se non lo vuoi modificare, scriverei:
Un canto malato ma
forse è solo
la nostra preghiera.

Scritta così, fa più effetto/b]

Commento:
Testo poetico molto fluido, trasmette un'amore triste, un quadro bellissimo all'inizio ma che si rassegna davanti alla malattia. Secondo me qualche virgola in più non guasta. La sua struttura calza grazia anche se in due punti, andrei a capo. In questa poesia traspare dolcezza e malinconia ma non sento suono. La tua poesia si legge meglio adottando l'enjambement.
A rileggerti (y)
:laughing-lettersrofl: :happy-smileyflower:
Rispondi

Torna a “Poesia”