Una poesia su di me, è una poesia su di te

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il mio commento per postare: viewtopic.php?p=81675#p81675

Mentre provo a trovare le parole
(che compito difficile mi hai dato) 
Sento una bambina piangere
Benvenuta al mondo!
Grazie mamma. 
E poi.. asilo, elementari, scuole dell’obbligo 
Qualunque cosa dell’obbligo 
E poi SBAM: vita adulta. 
Mi gira la testa. Riavvolgi il nastro. Riavvolgi!
Non posso. 
A questo punto tocca vivere. 
Dentro me
il mondo della compostezza: 
ordine, disciplina, fai tutto bene,
non sbagliare, non deludere, non arrabbiarti 
misto al disordine cosmico: cosa voglio fare davvero? Sbaglia. Esci. Divertiti. Menti. Se vuoi farlo, fallo!
Dentro me
convivono il mondo dell’amore: scaltro, beffardo, illimitato, per chiunque 
E l’apatia: assenza, buio, nessuna sensazione, non ho voglia di niente. 
Dentro me
calme parole urlano: 
Cuci.
Taglia.
Spezza. 
Ricomponi. 
Parlati. Perdonati. 
Da piccola credevano fossi sorda:
semplicemente non ascoltavo 
Sono una ribelle nata allora? 
O solo un’incosciente? Dubbi. Dubbi. Dubbi.
È diventato quasi un monologo.
Odio parlare di me.
Ma cosa ti devo dire dai. Sto zitta. 
Peccato mortale! 
Perfino le mie ossa vogliono parlare! 
Mi sento tempesta, urgano e poi festa
Mi sento me stessa 
Senza prendere fiato potrei parlarti perfino 
Di quello che, alla fine, mi interessa. 
Mi piace la vita nei piccoli gesti,
Gli sguardi sommessi 
La gentilezza di un fiore appena sbocciato.
Rileggo da capo. 
Che dice di me quest’assurda poesia?
Dice che posso essere tutto: 
Confusa
Ribelle 
Distrutta, piangente
Emozione, vento, di un semplice astro nascente.
Mi concentro di nuovo sul pianto bambino
“Benvenuta al mondo” 
Grazie mamma. 
Ora comprendo i tuoi pianti più a fondo.
Io chi sono?
Il ritratto del giorno, 
empatizzo perfino con chi
non ha idea del mio mondo.
Su chi giudica a caso, non transige il mio spirito: aborro il giudizio 
fino all’ultima cellula del corpo.
Vivo dunque per cosa? 
Per chi mi guarda negli occhi 
e mi dice: sei proprio una brava persona 
per chi riempie d’amore 
per chi è piena di rabbia, perché anche quella, va accolta 

Benvenuta al mondo
Grazie mamma. 
Ora piango respirando, mi sveglio 
Piano piano scopro chi sono, 
mi indago e mi scelgo. 

Re: Una poesia su di me, è una poesia su di te

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Ciao,
È una poesia viva, pulsante, sembra quasi un flusso di coscienza che si trasforma in un dialogo con sé stessa e con la vita. Hai dato voce a quella parte interiore che si ribella, che si confonde, che si cerca, e lo hai fatto con una sincerità disarmante.
Il ritmo alterna momenti ironici e profondi (“Qualunque cosa dell’obbligo”, “SBAM: vita adulta”) con un’intimità commovente (“Mi piace la vita nei piccoli gesti…”) e questa alternanza rende il testo autentico e umano.
C’è una bellissima evoluzione: si parte dallo smarrimento (“chi sono?”) e si arriva alla consapevolezza (“mi indago e mi scelgo”).
In poche parole: è un viaggio emotivo completo, imperfetto nel modo più perfetto possibile.

Re: Una poesia su di me, è una poesia su di te

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@Penelope Bishop grazie Penelope per il tuo commento! Hai colto a pieno il senso della poesia. Nasce esattamente come un flusso di coscienza senza nessuna aspettativa di diventare poesia.. e poi, alla fine, è stato così. 
A presto. 

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