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Ancora è stupirsi
Infiniti impulsi
di là, dalla statua che parla
confonde, inganna, annoia
la nausea
Oggi il mio risveglio
vi è un cucciolo
spaesato e grato
raccolto per strada
leccava il suo salvatore
Mi accendo di meraviglia
anche il leone si è fermato
sul cucciolo di gnu paterno indugia
della terra e placenta
rispetto serba
Stanno lì a insegnarti
il branco di zebre
serrate e fiere
unite contro chi assale
contro la morte
Rimango senza
di parole e forze
sorpresa e contemplazione
per questa natura che insegna, ricorda
di quanto amore circonda
Di questo mi stupisco ancora
Re: Ancora è stupirsi
2bestseller2020 wrote:Fai uso spesso di simbolismi nelle tue poesie, o di figure retoriche. Lo considero un valore aggiunto, perché contribuiscono a creare stratificazioni di significati. Quando la Poesia è complessa (non complicata), il lettore è invitato a osservarla da tutte le angolazioni; la deve rigirare tra le mani, percepire se è calda o fredda, scostare con delicatezza i veli che la coprono.
Infiniti impulsi
di là, dalla statua che parla
confonde, inganna, annoia
la nausea
Oggi il mio risveglio
vi è un cucciolo
spaesato e grato
raccolto per strada
leccava il suo salvatore
Mi accendo di meraviglia
anche il leone si è fermato
sul cucciolo di gnu paterno indugia
della terra e placenta
rispetto serba
Stanno lì a insegnarti
il branco di zebre
serrate e fiere
unite contro chi assale
contro la morte
Rimango senza
di parole e forze
sorpresa e contemplazione
per questa natura che insegna, ricorda
di quanto amore circonda
Di questo mi stupisco ancora
Ho molto ragionato su cosa tu volessi rappresentare col simbolo della statua: ora mi pare di aver compreso, e sento che si illumina di senso tutto il resto, altrimenti slegato.
Tu alludi a mio sentire al televisore, i cui contenuti descrivi in rapida, triplice sequenza di verbi azzeccati che confluiscono nell'imbuto del sostantivo "nausea", terribile e perfetto.
Ancora più perfetto considero il fatto che poco oltre e fino alla fine sembri tornare sui tuoi passi, quasi a riconsiderare che, pur essendo legittime le sensazioni di confusione, inganno e noia che scaturiscono troppo spesso dalla TV, è altrettanto scontato che moltissimi di noi non hanno mai visto dal vero gli animali della savana africana: la TV è anche questo.
Tale contraddizione, che qui dipingi poeticamente, è rappresentativa della contraddizione in cui siamo immersi: mi viene voglia di accennare a Matteo, nel punto in cui Gesù dice ai discepoli di lasciare che grano e zizzania crescano insieme fino alla mietitura.
Anche se l'io lirico si trovasse accampato nella savana e da quel luogo privilegiato potesse osservare quelle meraviglie, e non fosse invece sul divano del suo salotto, non farebbe differenza. La contraddizione ci permea e ci fa umani.
Da qui alle immagini belle che descrivi il passo è breve. Un cucciolo orfano che si stringe a noi e riscalda il risveglio, il mistero e la maestà della vita che nasce, il rispetto nei confronti del nemico. E insieme tutto il contrario di ciò, come a grandi lettere possiamo leggere tra le righe: possibile che l'Uomo non abbia capito niente? possibile che sia così cieco, e sordo, e dissipatore?
Trovo eccellente che l'io lirico, dopo aver dato prova di essere ben consapevole sia della contraddizione che governa il mondo sia del male che lo avvelena, manifesti nell'ultima strofe la meraviglia di fronte alla forza dell'Amore. Il lessico usato è potente, e ricorda l'ode di Saffo in cui si descrivono le palpitazioni dell'innamoramento: dal particolare all'universale, forse l'io lirico ci sussurra che "stupore" e "contemplazione" sono le chiavi giuste.
Grazie per la lettura, @bestseller2020.
Re: Ancora è stupirsi
3ciao @Ippolita. Ebbene sì, è la tv, la statua che parla. La descrivo come il Giovanni in Apocalisse, (Terzo segno. La bestia della terra13 v 14)
Le fu anche concesso di animare la statua della bestia sicché questa potesse persino parlare e mettere a morte tutti coloro che non adorassero la statua della bestia. Faceva sì che tutti, piccoli e grandi, ricchi e poveri, liberi e schiavi, ricevessero un marchio sulla fronte e sulla mano...
Ciao e grazie del passaggio e delle belle parole.
Le fu anche concesso di animare la statua della bestia sicché questa potesse persino parlare e mettere a morte tutti coloro che non adorassero la statua della bestia. Faceva sì che tutti, piccoli e grandi, ricchi e poveri, liberi e schiavi, ricevessero un marchio sulla fronte e sulla mano...
Ciao e grazie del passaggio e delle belle parole.
Tratti di pioggia sopra Auschwitz. Tra oblio e orgoglio
Re: Ancora è stupirsi
4@bestseller2020 la tua poesia mette a confronto la società, che si esprime e manifesta tramite la televisione (all'elemento TV ci sono arrivata solo grazie a @Ippolita), e la natura. Racconta di come ci sia più rispetto tra gli animali che tra gli uomini (bella l'immagine del leone che, con atteggiamento paterno, si sofferma sul cucciolo di gnu); smentisce la ferocia e parla di rispetto.
Complimenti.
Ippolita wrote: Mi accendo di meravigliainvita a meravigliarsi davanti alla natura che sa insegnare molto più e meglio degli uomini. I tuoi versi non sono di chiarissimo impatto, si dispiegano e chiariscono meglio a una seconda e anche terza lettura, ma colto ogni simbolismo non può che soddisfare.
anche il leone si è fermato
sul cucciolo di gnu paterno indugia
della terra e placenta
rispetto serba
Complimenti.