[CP16] Nessuna ninna nanna

1
[CP16] Traccia n* 2 The Berlin Wall

Nessuna ninna nanna

Ho scavalcato il  muro dell’infanzia,
quando avevo ancora
le calzette corte e la frangetta,
dicendo sì a quegli adulti
che mi obbligarono a prendere per mano.

Casa famiglia la chiamavano,
ma di famiglia non aveva nulla.

Scavalcai la legge, allora, con la fuga,
ma trovai un mondo sconfinato
e nessuna indicazione
per attraversarlo indenne.
Oggi, ho un figlio in grembo
e non conosco nessuna ninna nanna.

Re: [CP16] Nessuna ninna nanna

2
@Adel J. Pellitteri  :)

Brava!

Un muro ha sempre un significato divisorio: tu hai scelto quello che divide il fantasioso mondo dell'infanzia dalla vita vera.

Un muro scavalcato a forza, precocemente, per essere catapultata in una triste realtà.

Potrà imparare la protagonista le ninna nanne per abbattere i suoi muri e per amore del figlio?
Di sabbia e catrame è la vita:
o scorre o si lega alle dita.


Poeta con te - Tre spunti di versi

Re: [CP16] Nessuna ninna nanna

3
Poeta Zaza ha scritto: sab ott 05, 2024 7:41 pm @Adel J. Pellitteri  :)

Brava!

Un muro ha sempre un significato divisorio: tu hai scelto quello che divide il fantasioso mondo dell'infanzia dalla vita vera.

Un muro scavalcato a forza, precocemente, per essere catapultata in una triste realtà.

Potrà imparare la protagonista le ninna nanne per abbattere i suoi muri e per amore del figlio?
Grazie per avere apprezzato  <3

Re: [CP16] Nessuna ninna nanna

5
@Monica ha scritto: lun ott 07, 2024 10:36 am Versi che toccano il cuore @Adel J. Pellitteri. Ammiro la capacità di scrivere una storia in versi. In pratica, con piche parole hai lasciato al lettore una marea di indizi che potrebbero costituire addirittura un romanzo. Un po’ come il famoso brevissimo di Hemingway: Vendesi: scarpine per neonato, mai indossate. 
I tuoi versi mi hanno ricordato Hemingway e questo basta, ti pare poco?
Caspita! Grazie, non ho parole  <3

Re: [CP16] Nessuna ninna nanna

6
Ciao @Adel J. Pellitteri

Tutti i muri dell’infanzia ti chiudono in qualche modo, ti proteggono, ma ti isolano. Per salvarti da un isolamento ti rinchiudono in un altro, che dovrebbe essere salvifico ma spesso non lo è, talvolta è l’anticamera dell’inferno in terra. Tutto a norma di legge.
Uscendo dalle leggi imperfette, scritte da uomini senza cuore a lauto stipendio, scavalcando i muri della recinzione coatta della casa famiglia, si entra nell’inferno della vita così come è concepita oggi per i deboli. Solitudine, miseria, degrado, sfruttamento, infelicità. Tutto a norma di legge, sia scritta che tacitamente imposta e subita.
Rimane l’amore di un figlio che deve nascere.
Ma la legge che ti ha costretto a vivere nel degrado dice che un bambino non può vivere nel degrado e te lo toglie per darlo in affido o in adozione. E non puoi farci niente. Se ti ribelli finisci in galera.
Forse nell’inferno vero degli angeli caduti c’è ancora un minimo di giustizia, retaggio del paradiso, in confronto alla stupidità organizzata, alla cattiveria perpetrata dagli uomini ai danni dei loro simili.
Bisognerebbe scriverne ancora.
Si salveranno solo coloro che resisteranno e disobbediranno a oltranza, il resto perirà.
(Apocalisse di S. Giovanni)

Re: [CP16] Nessuna ninna nanna

7
@Adel J. Pellitteri

Nessuna ninna nanna

Ho scavalcato il  muro dell’infanzia,
quando avevo ancora
le calzette corte e la frangetta,
dicendo sì a quegli adulti
che mi obbligarono a prendere per mano.
------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
Se parli di orfanotrofi, anch'io ho preso per mano chi non volevo
--------------------------------------------------------------------------------------------------

Casa famiglia la chiamavano,
ma di famiglia non aveva nulla.
--------------------------------------------------------------------------------------------------------------
penso che si tratti di ambientarsi. Io lo feci perché mi aiutò a sopravvivere
--------------------------------------------------------------------------------------------------

Scavalcai la legge, allora, con la fuga,
ma trovai un mondo sconfinato
e nessuna indicazione
per attraversarlo indenne.
Oggi, ho un figlio in grembo
e non conosco nessuna ninna nanna.
-----------------------------------------------------------------------
Questa è la classica rappresentazione di quello che può produrre la mancanza di "veri genitori". Si finisce nelle mani del primo che ti capita e ti dice una bugia.. come cantava Mia martini.. (Oggi chissà me la avete fatta ricordare tu e @Poeta Zaza  )  <3 
Non l'ho trovata molto attinente,   anche se i muri ci sarebbero, quelli della casa famiglia... ciao, brava... 
Tratti di pioggia sopra Auschwitz. Tra oblio e orgoglio

Re: [CP16] Nessuna ninna nanna

8
Alberto Tosciri ha scritto: lun ott 07, 2024 5:36 pm Ciao @Adel J. Pellitteri

Tutti i muri dell’infanzia ti chiudono in qualche modo, ti proteggono, ma ti isolano. Per salvarti da un isolamento ti rinchiudono in un altro, che dovrebbe essere salvifico ma spesso non lo è, talvolta è l’anticamera dell’inferno in terra. Tutto a norma di legge.
Uscendo dalle leggi imperfette, scritte da uomini senza cuore a lauto stipendio, scavalcando i muri della recinzione coatta della casa famiglia, si entra nell’inferno della vita così come è concepita oggi per i deboli. Solitudine, miseria, degrado, sfruttamento, infelicità. Tutto a norma di legge, sia scritta che tacitamente imposta e subita.
Rimane l’amore di un figlio che deve nascere.
Ma la legge che ti ha costretto a vivere nel degrado dice che un bambino non può vivere nel degrado e te lo toglie per darlo in affido o in adozione. E non puoi farci niente. Se ti ribelli finisci in galera.
Forse nell’inferno vero degli angeli caduti c’è ancora un minimo di giustizia, retaggio del paradiso, in confronto alla stupidità organizzata, alla cattiveria perpetrata dagli uomini ai danni dei loro simili.
Bisognerebbe scriverne ancora.
Grazie per aver commentato. Sì, brutta storia quando l'infanzia finisce tra le mani della legge. 

Re: [CP16] Nessuna ninna nanna

9
bestseller2020 ha scritto: lun ott 07, 2024 8:31 pm @Adel J. Pellitteri

Nessuna ninna nanna

Ho scavalcato il  muro dell’infanzia,
quando avevo ancora
le calzette corte e la frangetta,
dicendo sì a quegli adulti
che mi obbligarono a prendere per mano.
------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
Se parli di orfanotrofi, anch'io ho preso per mano chi non volevo
--------------------------------------------------------------------------------------------------

Casa famiglia la chiamavano,
ma di famiglia non aveva nulla.
--------------------------------------------------------------------------------------------------------------
penso che si tratti di ambientarsi. Io lo feci perché mi aiutò a sopravvivere
--------------------------------------------------------------------------------------------------

Scavalcai la legge, allora, con la fuga,
ma trovai un mondo sconfinato
e nessuna indicazione
per attraversarlo indenne.
Oggi, ho un figlio in grembo
e non conosco nessuna ninna nanna.
-----------------------------------------------------------------------
Questa è la classica rappresentazione di quello che può produrre la mancanza di "veri genitori". Si finisce nelle mani del primo che ti capita e ti dice una bugia.. come cantava Mia martini.. (Oggi chissà me la avete fatta ricordare tu e @Poeta Zaza  )  <3 
Non l'ho trovata molto attinente,   anche se i muri ci sarebbero, quelli della casa famiglia... ciao, brava... 
Un'esperienza forte la tua dell'orfanotrofio!

Non l'hai trovata attinente al tema che ho scelto?  Ho cercato di cogliere l'ambientazione. Certo con Berlino non ha niente a che fare, ma l'immagine mi ha ispirato questi versi. La ragazzina è più grande di età rispetto ai maschietti, l'ho immaginata proprio in età per la fuga, mentre lascia i piccoli lì.  
Grazie per il complimento.

Re: [CP16] Nessuna ninna nanna

12
Oh, finalmente qualcuno che osa scrivere una poesia obbedendo alla legge del martello: se non sfondi la testa al lettore, non lo stai usando bene.
Cara Adel, sì, così si fa. Dritta e precisa verso la coscienza di chi legge, senza frenate e senza ostacoli.

Mi permetto solo qualche suggerimento di 'limatura':
Adel J. Pellitteri ha scritto: Ho scavalcato il  muro dell’infanzia,
quando avevo ancora
le calzette corte e la frangetta,
dicendo sì a quegli adulti chi
che mi obbligarono a prendere per mano.

Casa famiglia la chiamavano, chiamavo
ma di famiglia non aveva nulla.

Scavalcai la legge, allora, con provai la fuga,
ma trovai un mondo sconfinato
e nessuna indicazione
per attraversarlo indenne.
Oggi, ho un figlio in grembo
e non conosco nessuna ninna nanna.
Dunque, che altro dire? Mi ha colpito e mi ha convinto su molti punti.
Con un tema del genere credo sia sensato non andare mai per il sottile: stai parlando di disillusione, abbandono e crescita, tutti argomenti duri, perciò tanto vale andare fino in fondo e afferrare anche quei termini che potrebbero sembrare eccessivi.

Per lo stile e il tempo verbale, mi ha fatto pensare all'Antologia  di Spoon River di Masters: forse perchè il testo suona decisamente come un'elegia o un epitaffio. Mi chiedo se e come fosse possibile modificarlo, piegandolo verso forme meno note, ma questa è un'altra storia...

Bello, piaciuto. Da limare e perfezionare, ma decisamente il materiale c'è.
A rileggerti
Rispondi

Torna a “Poesia”