[CP16] Chi sei?

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Traccia 4. "Cloud Man" di René Magritte.





[CP16] Chi sei?

Sei padrone
dei tuoi pensieri
tu
e del tuo cielo
confuso in un sereno
che rannuvola
i tratti e la figura
di quel che il mondo vede
e che proietti
a me

Che non capisco.

Sovrapposta,
ho la mia storia
io
in un tempo sospeso
ed apparente,
con i tratti di un viso
che non sai

Che non ti spieghi.


Mentre io so
scorrendo
queste pagine in comune
e quelle immagini
editate da altri
- testimoni -
che quel che vedo io
non leggi tu.
Di sabbia e catrame è la vita:
o scorre o si lega alle dita.


Poeta con te - Tre spunti di versi

Re: [CP16] Chi sei?

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Poeta Zaza ha scritto: sab ott 05, 2024 5:59 pm Traccia 4. "Cloud Man" di René Magritte.





[CP16] Chi sei?

Sei padrone
dei tuoi pensieri
tu
e del tuo cielo
confuso in un sereno
che rannuvola
i tratti e la figura
di quel che il mondo vede
e che proietti
a me

Che non capisco.

Sovrapposta,
ho la mia storia
io
in un tempo sospeso
ed apparente,
con i tratti di un viso
che non sai

Che non ti spieghi.


Mentre io so
scorrendo
queste pagine in comune
e quelle immagini
editate da altri
- testimoni -
che quel che vedo io
non leggi tu.
in questa poesia metti in evidenza l'incomunicabilità tra due persone nonostante "le pagine in comune", con le affermazioni "non capisco" " non ti spieghi" "quel che vedo io non leggi tu" affermi l'incomprensione tra i due. Lei, infatti, vive una vita sovrapposta. La bella immage "del tuo cielo confuso in sereno che rannuvola" rafforza l'immagine di lui confuso/sereno/rannuvolato.
Questo è ciò che mi è arrivato leggendo i tuoi versi.
Brava

Re: [CP16] Chi sei?

4
Ciao, Mariangela.
Commento la tua per postare la mia. Mi rifaccio viva con la poesia!
Hai scelto la traccia che a me risultava più ostica. Da una immagine così io non ho ricavato nessun sentimento che partisse dal cuore.
L'immagine m'invita al ragionamento più che più che altro, mi sono scaturiti dal cervello certi pensieri filosofici e persino fisici che nulla hanno a che vedere con la poesia, ma tu hai fatto un ottimo lavoro, complimenti.

Ora veniamo ai tuoi versi.


  ha scritto: Poeta Zaza
Sei padrone
dei tuoi pensieri
tu
e del tuo cielo
confuso in un sereno
che rannuvola
i tratti e la figura
di quel che il mondo vede
e che proietti
a me
Qui ci leggo un riferimento al sé  di ogni individuo. 

È la poetessa che guarda e pensa di discernere l'immagine che gli arriva di questa persona, sa che è sicuro e padrone di se stesso (forse dal vestito e dalla bombetta si evince che lui sia un uomo importante)  anche se ciò che arriva ai sui occhi e al mondo è confuso.
Io mi sono bloccata qui nella prima lettura:

Sei padrone
dei tuoi pensieri
tu
e del tuo cielo
confuso in un sereno


Sembra che lui sia padrone del suo cielo confuso, qualcosa non mi torna
Poi l'ho letta così:

Sei padrone
dei tuoi pensieri
e del tuo cielo
tu
confusi in un sereno che rannuvola...

Poi affermi ciò che percepisci. 

Quel che il mondo vede
e che proietti
a me

Lo vedi confuso tra tanti come lui, nel suo cielo, nel il suo ambiente naturale e antropico avverte che i suoi pensieri sono attraversati da  luci e ombre.

E giustamente non capisci, qualcosa ti sfugge.


Sovrapposta,
ho la mia storia
io
in un tempo sospeso
ed apparente,
con i tratti di un viso
che non sai

Che non ti spieghi.

Qui il poeta vuole comunicare che per l'uomo con la bombetta deve essere la stessa cosa. Anche lui guarda gli altri e li vede confusi nel loro cielo, persi nei loro pensieri, sicuri nel loro ambiente ma anche lui non sa spiegarsi quel sereno che rannuvola e nasconde. 



sovrapposta,
ho la mia storia

Io sto leggendo la tua poesia, e forse in modo diverso da quello che vuoi comunicare. Nella mia mente si adattava meglio:

riflessa,
ho la mia storia

Per una mia convinzione personale io vedo negli altri il mio riflesso. Io per loro sono quello che pensano e vedono di me. Ma non è tutto,  quello che non mi piace in un individuo, per esempio, lo critico per avversione a volte, ma anche per desiderio. 

  ha scritto:Mentre io so
scorrendo
queste pagine in comune
e quelle immagini
editate da altri
- testimoni -
che quel che vedo io
non leggi tu.
Qui determini l'incomunicabilità.

che quel che vedo io
non leggi tu.

L'incomprensione, la disuguaglianza ci distingue e allo stesso tempo ci rende tutti uguali.
I tuoi versi sono molto profondi, ci sarebbe da parlarne per ore. Grazie per l'ottima lettura.

Re: [CP16] Chi sei?

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Adel J. Pellitteri ha scritto: dom ott 06, 2024 8:05 amin questa poesia metti in evidenza l'incomunicabilità tra due persone nonostante "le pagine in comune", con le affermazioni "non capisco" " non ti spieghi" "quel che vedo io non leggi tu" affermi l'incomprensione tra i due. Lei, infatti, vive una vita sovrapposta. La bella immage "del tuo cielo confuso in sereno che rannuvola" rafforza l'immagine di lui confuso/sereno/rannuvolato.
Questo è ciò che mi è arrivato leggendo i tuoi versi.
Brava
Grazie di questo tuo commento mirato che incontra il senso di quello che ho voluto comunicare. Grazie, @Adel J. Pellitteri :flower:
Di sabbia e catrame è la vita:
o scorre o si lega alle dita.


Poeta con te - Tre spunti di versi

Re: [CP16] Chi sei?

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Albascura ha scritto: dom ott 06, 2024 11:46 am Lo vedi confuso tra tanti come lui, nel suo cielo, nel il suo ambiente naturale e antropico avverte che i suoi pensieri sono attraversati da  luci e ombre.

Anche lui guarda gli altri e li vede confusi nel loro cielo, persi nei loro pensieri, sicuri nel loro ambiente ma anche lui non sa spiegarsi quel sereno che rannuvola e nasconde. 

sovrapposta,
ho la mia storia


Io sto leggendo la tua poesia, e forse in modo diverso da quello che vuoi comunicare. Nella mia mente si adattava meglio:

riflessa,
ho la mia storia


Per una mia convinzione personale io vedo negli altri il mio riflesso. Io per loro sono quello che pensano e vedono di me. Ma non è tutto,  quello che non mi piace in un individuo, per esempio, lo critico per avversione a volte, ma anche per desiderio. 

Qui determini l'incomunicabilità.

che quel che vedo io
non leggi tu.

L'incomprensione, la disuguaglianza ci distingue e allo stesso tempo ci rende tutti uguali.
I tuoi versi sono molto profondi, ci sarebbe da parlarne per ore. Grazie per l'ottima lettura.

Grazie a te, @Albascura  :flower:  

Ho citato i passi del tuo profondo commento per cercare di spiegarmi su alcune scelte.

Ho preferito "sovrapposta" a "riflessa" perché parla una "lei" che non si rispecchia nel suo "lui".

Ma, soprattutto, parlo dell'uomo, di ogni persona e del suo mondo interiore che domina e precede l'apparenza.

Parlo di incomunicabilità con ognuno che crede di giudicare o di conoscere l'altro,  parlo del senso di sospensione e di smarrimento che ho visto in quest'opera, che esprime l'angoscia ed il paradosso di alcuni aspetti della vita: neppure noi conosciamo noi stessi. Ci costruiamo a stento, a spanne, 
non sappiamo neppure noi chi siamo...
Di sabbia e catrame è la vita:
o scorre o si lega alle dita.


Poeta con te - Tre spunti di versi

Re: [CP16] Chi sei?

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Poeta Zaza ha scritto: sab ott 05, 2024 5:59 pmSei padrone
dei tuoi pensieri
tu
e del tuo cielo
confuso in un sereno
che rannuvola
i tratti e la figura
di quel che il mondo vede
e che proietti
a me
Mi piace la dimensione in cui fai entrare il lettore con questi primi versi. Il titolo è già parte della poesia. È una domanda che l’autore lascia sospesa, in bilico tra una riflessione personale fatta davanti a uno specchio (che riflette l’immagine di un sē stesso forgiato a “favore” dell’altro) e una richiesta al lettore. Tu chi sei? Sei quello che il mondo crede di vedere oppure c’è una parte di te che non si vede?  E quella parte c’è davvero, esiste o è il desiderio che  vorresti ci fosse? 
Adel J. Pellitteri ha scritto: dom ott 06, 2024 8:05 amSovrapposta,
ho la mia storia
io
in un tempo sospeso
ed apparente,
con i tratti di un viso
che non sai

Che non ti spieghi.
Qui la lirica perde la connotazione di  universale per accarezzare una maggiore intimità. L’autore non si rivolge al lettore in senso lato, ma forse è una richiesta/accusa/constatazione amara che rivolge a un compagno/compagna di vita. Una relazione vissuta senza che l’altro/altra abbia compreso  e conosciuto in profondità la persona che gli/le è familiare nei tratti somatici.


Poeta Zaza ha scritto: sab ott 05, 2024 5:59 pmMentre io so
scorrendo
queste pagine in comune
e quelle immagini
editate da altri
- testimoni -
che quel che vedo io
non leggi tu.
Nella parte conclusiva si chiarisce ulteriormente il concetto. Vediamo ma non guardiamo le stesse cose. Bella la metafora della vita insieme come “pagine comuni” , forte il senso di smarrimento che pervade tutta la poesia. 
Le opere d’arte sanno fare questo: ispirano ed evocano sentimenti che teniamo nascosti. A volte li rivelano persino a noi che, stupiti, li vediamo “nero su bianco”. Una interpretazione dell’opera di Magritte molto ben riuscita @Poeta Zaza.
Io per esempio ci trovo leggerezza o desiderio di astrarsi  in questo dipinto e non avrei saputo accostarlo al tema dell’incomunicabilità come hai ben fatto tu!

Re: [CP16] Chi sei?

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@Monica ha scritto: lun ott 07, 2024 10:30 am Mi piace la dimensione in cui fai entrare il lettore con questi primi versi. Il titolo è già parte della poesia. È una domanda che l’autore lascia sospesa, in bilico tra una riflessione personale fatta davanti a uno specchio (che riflette l’immagine di un sē stesso forgiato a “favore” dell’altro) e una richiesta al lettore. Tu chi sei? Sei quello che il mondo crede di vedere oppure c’è una parte di te che non si vede?  E quella parte c’è davvero, esiste o è il desiderio che  vorresti ci fosse? 


Qui la lirica perde la connotazione di  universale per accarezzare una maggiore intimità. L’autore non si rivolge al lettore in senso lato, ma forse è una richiesta/accusa/constatazione amara che rivolge a un compagno/compagna di vita. Una relazione vissuta senza che l’altro/altra abbia compreso  e conosciuto in profondità la persona che gli/le è familiare nei tratti somatici.




Nella parte conclusiva si chiarisce ulteriormente il concetto. Vediamo ma non guardiamo le stesse cose. Bella la metafora della vita insieme come “pagine comuni” , forte il senso di smarrimento che pervade tutta la poesia. 
Le opere d’arte sanno fare questo: ispirano ed evocano sentimenti che teniamo nascosti. A volte li rivelano persino a noi che, stupiti, li vediamo “nero su bianco”. Una interpretazione dell’opera di Magritte molto ben riuscita @Poeta Zaza.
Io per esempio ci trovo leggerezza o desiderio di astrarsi  in questo dipinto e non avrei saputo accostarlo al tema dell’incomunicabilità come hai ben fatto tu!
Grazie, @@Monica! :flower:

Hai saputo interpretare bene il mio messaggio e al contempo hai dato la tua visione dell'opera: sono importanti i due punti di vista, perché dovrebbe essere sempre così con quello o con chi si guarda.
Di sabbia e catrame è la vita:
o scorre o si lega alle dita.


Poeta con te - Tre spunti di versi

Re: [CP16] Chi sei?

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@Poeta Zaza ciao. Eccoci nel campo che ti è più congeniale...



Sei padrone
dei tuoi pensieri
tu
e del tuo cielo
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penso sia un atteggiamento comune
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confuso in un sereno
che rannuvola
i tratti e la figura
di quel che il mondo vede
e che proietti
a me
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lei si lascia coinvolgere? Mi pare di capire che comunque lei tenga a questo rapporto.
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Che non capisco.
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perché pensiamo che sia necessario capire il partner' Ognuno è fatto com'è, questo dovrebbe farci aprire gli occhi sul fatto che non esiste l'anima gemella perfetta. Penso io,
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Sovrapposta,
ho la mia storia
io
in un tempo sospeso
ed apparente,
con i tratti di un viso
che non sai

Che non ti spieghi.
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mancano le attenzioni? Vorresti stare al centro del rapporto? Esserne il "diamante" come lo descrisse Mia Martini nella canzone - Tu che sei diverso- almeno tu nell'universo, ... come un diamante in mezzo al cuore...
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Mentre io so
scorrendo
queste pagine in comune
e quelle immagini
editate da altri
- testimoni -
che quel che vedo io... non leggi tu
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Allora. Sinceramente trovo i versi molto ben costruiti. Forse anche troppo, considerato il tema. Nel merito di come "lei" rappresenti "lui" mi pare di leggere la classica scena di un amore non contraccambiato. Forse lei vuole troppo, magari dovrebbe far vivere lui secondo le sue "nuvole" a cui pare sia attaccato. Sono molti gli uomini che manifestano questa disattenzione verso gli altri, anche se, non lo fanno per egoismo. Vivono un mondo racchiuso tra i pensieri. Lei mi è apparsa un tantino egoista, a differenza di lui, che non mi pare chieda qualcosa. Ma questa è una mia impressione dato che come uomo sto dall'altra parte, e devo per forza giustificarlo! :D Per finire... hai scelto una traccia che si prestava a qualcosa di diverso dal tema sentimentale, non so, qualcosa di bizzarro, fumettistico, a mio avviso. Brava, in tutti i casi, ma la prossima volta, sbizzarrisciti con i versi e lascia perdere le storie d'amore... :asd:
Tratti di pioggia sopra Auschwitz. Tra oblio e orgoglio

Re: [CP16] Chi sei?

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bestseller2020 ha scritto: lun ott 07, 2024 8:19 pm
Allora. Sinceramente trovo i versi molto ben costruiti. Forse anche troppo, considerato il tema. Nel merito di come "lei" rappresenti "lui" mi pare di leggere la classica scena di un amore non contraccambiato. Forse lei vuole troppo, magari dovrebbe far vivere lui secondo le sue "nuvole" a cui pare sia attaccato. Sono molti gli uomini che manifestano questa disattenzione verso gli altri, anche se, non lo fanno per egoismo. Vivono un mondo racchiuso tra i pensieri. Lei mi è apparsa un tantino egoista, a differenza di lui, che non mi pare chieda qualcosa. Ma questa è una mia impressione dato che come uomo sto dall'altra parte, e devo per forza giustificarlo! :D Per finire... hai scelto una traccia che si prestava a qualcosa di diverso dal tema sentimentale, non so, qualcosa di bizzarro, fumettistico, a mio avviso. Brava, in tutti i casi, ma la prossima volta, sbizzarrisciti con i versi e lascia perdere le storie d'amore... :asd:
Grazie del passaggio, @bestseller2020   :)

Ma non è una storia d'amore, la mia poesia.
Passo dal particolare della coppia all'universalità degli individui che non riescono a comunicare.
In proposito, ti copio-incolla quanto ho già detto sopra:
Poeta Zaza ha scritto: dom ott 06, 2024 6:51 pmHo preferito "sovrapposta" a "riflessa" perché parla una "lei" che non si rispecchia nel suo "lui".

Ma, soprattutto, parlo dell'uomo, di ogni persona e del suo mondo interiore che domina e precede l'apparenza.

Parlo di incomunicabilità con ognuno che crede di giudicare o di conoscere l'altro,  parlo del senso di sospensione e di smarrimento che ho visto in quest'opera, che esprime l'angoscia ed il paradosso di alcuni aspetti della vita: neppure noi conosciamo noi stessi. Ci costruiamo a stento, a spanne, non sappiamo neppure noi chi siamo...
Di sabbia e catrame è la vita:
o scorre o si lega alle dita.


Poeta con te - Tre spunti di versi

Re: [CP16] Chi sei?

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Poeta Zaza ha scritto: lun ott 07, 2024 8:28 pm  Ho preferito "sovrapposta" a "riflessa" perché parla una "lei" che non si rispecchia nel suo "lui".

Ma, soprattutto, parlo dell'uomo, di ogni persona e del suo mondo interiore che domina e precede l'apparenza.

Parlo di incomunicabilità con ognuno che crede di giudicare o di conoscere l'altro,  parlo del senso di sospensione e di smarrimento che ho visto in quest'opera, che esprime l'angoscia ed il paradosso di alcuni aspetti della vita: neppure noi conosciamo noi stessi. Ci costruiamo a stento, a spanne, non sappiamo neppure noi chi siamo...
Non leggo mai commenti degli altri... ma credo che non sono stato distante dal tuo pensiero... Comunque, dai! l'amore a due è la base della incomunicabilità! ciao  :D
Tratti di pioggia sopra Auschwitz. Tra oblio e orgoglio

Re: [CP16] Chi sei?

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Ed eccoci di nuovo a te, cara Poeta Zaza.
Sono passati un paio d'anni dall'ultima volta che ti ho letto, ma ecco ti ritrovo fedele ai tuoi topos poetici e ai tuoi stilemi. Confortante e discutibile insieme. In questa poesia hai scelto di addentrarti nell'eterno mistero del sè, ovvero l'inconoscibilità del proprio io e la multi sfaccettatura della persona umana. Bene, molto bene. Anzi ottimo.

I versi sono ben congeniati, li trovo efficaci. Difficile trovare suggerimenti/consigli di affinatura. Per gusto personale avrei rimosso qualche preposizione, contratto due periodi successivi per economia di senso, ma (me ne rendo conto) è questione di gusti personali.
La verità è che la poesia si legge benissimo e nel complesso è un ottimo esempio di elucubrazione in versi: l'artificiosità dei passaggi è direttamente proporzionale  alla complessità del processo mentale che si vuole evidenziare.

Non il mio genere di poesia, ma comunque (sui generis) il tuo componimento è un ottimo componimento.
A rileggerci ancora. 

Re: [CP16] Chi sei?

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Nerio ha scritto: l'artificiosità dei passaggi è direttamente proporzionale  alla complessità del processo mentale che si vuole evidenziare.
Certo non è una poesia scritta "di pancia", ma in ogni caso io non costruisco nel modo che dici sopra le mie poesie: nascono spontanee e poi le ritocco, miglioro il ritmo, nient'altro. Non ci crederai, ma la prima versione è scritta di getto, in pochi minuti. Ce l'ho dentro.

Immagino tu avresti preferito, sull'incomunicabilità, sul non conoscere neppure noi stessi, un verso come questo, che invece è in una mia risposta sopra:
Poeta Zaza ha scritto: Ci costruiamo a stento, a spanne
Grazie comunque del tuo commento, che ho capito, caro @Nerio , e soprattutto del tuo graditissimo ritorno (spero in pianta stabile :si: )

:benvenuto:  di nuovo al CdM  :)
Di sabbia e catrame è la vita:
o scorre o si lega alle dita.


Poeta con te - Tre spunti di versi

Re: [CP16] Chi sei?

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Poeta Zaza ha scritto: Non ci crederai, ma la prima versione è scritta di getto, in pochi minuti. Ce l'ho dentro.
Ma no, non faccio fatica a crederlo, anzi. Quando si è "allenati" a scrivere e leggere poesia si sviluppa felicemente una capacità straordinaria di "pensare" poeticamente. Sulla tua professionalità, se così si può dire, non nutro affatto dubbi, anzi: ho certezze confermate continuamente.

Il concetto di "costruire" però è inevitabile: quando si ideano poesie che hanno come tema le idee stesse, è inevitabile la concettualizzazione e l'astrazione. "Costruire" in questo senso: attrarre e decontestualizzare.
Contrariamente alla poesia "di pancia" che piuttosto decostruisce (che cosa, chiederai - io rispondo: le regole del linguaggio e della logica a favore del senso più intimo del percepito).

Ben ritrovata anche a te.
Non ho progetti o previsioni: @queffe  mi ha stuzzicato qualche giorno fa e da lì è partita la nostalgia di questo forum.

Spero di mettere al servizio degli utenti i miei ultimo tre anni di lavoro assiduo con la poesia contemporanea, fra movimenti, concorsi e casini vari.
A presto!
Ultima modifica di queffe il lun nov 11, 2024 10:57 pm, modificato 1 volta in totale.
Motivazione: rimossa formattazione testo
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