Sono consapevole di quanto poco saggio sia perseverare a scrivere di un universo che non mi appartiene. Per quanto le parole di Racconto di donna possano sembrare romantiche, rappresentano in primo luogo un esercizio razionale motivato dal fascino che esercita su di me la psicologia delle persone, in particolar modo quella fondata su presupposti diversi dai miei. Capire il pensiero degli altri è indispensabile quando si desidera capire il proprio fino in fondo e comunque è fondamentale nella gestione dei rapporti sociali, perché spesso un’intuizione consente di aggirare i difetti altrui (e gestire meglio i propri) disinnescando gli attriti e i potenziali conflitti. E, diciamolo, si vive meglio quando si va d’accordo.
Di questi tempi in cui si alternano le trite elegie maschili della donna (come se tutte le donne fossero uguali e prive di difetti) e, ahimè, i colpi di coltello (e il concetto di possesso che sottendono), il pensiero femminile continua a intrigarmi. Cerco quindi di approcciarmi ad esso con la dovuta umiltà, discrezione e obbiettività, e con parole ovviamente fallibili.
Di questi tempi in cui si alternano le trite elegie maschili della donna (come se tutte le donne fossero uguali e prive di difetti) e, ahimè, i colpi di coltello (e il concetto di possesso che sottendono), il pensiero femminile continua a intrigarmi. Cerco quindi di approcciarmi ad esso con la dovuta umiltà, discrezione e obbiettività, e con parole ovviamente fallibili.
RACCONTO DI DONNA
Se vuoi ti parlo dell’uomo per cui
mi sono scaldata e innamorata, l’uomo
che ho conosciuto col vento d’aprile
e come il vento mi ha tolto il respiro
senza farmi del male
Un uomo privo di sufficienti parole
per i pensieri, e con un cielo fitto di nuvole
scure sulla fronte, consumato come
un albero in fiamme, spezzato
dal fulmine
Un uomo avvezzo alla sorte avversa
rude nell’approccio, eppure gentile
con me, capace di fermare le mani ruvide
per lasciar tempo alla bocca di baciarmi
come volevo
Un uomo privo di sufficienti mezzi
per fare di me una signora, ma
con il riguardo di pensarmi amica
quando gli anni hanno smesso
di usarmi la stessa cortesia
E io che ho conosciuto la necessità
estrema che una donna può avere
di un’esclusiva delicatezza
potevo forse non apprezzare?
Un uomo che era un uomo e non
un’imitazione come quegli altri, privi
dei sufficienti pensieri per le parole
Quelli che inciampano sempre
nel proprio interesse e sanno dire
solo ciò che vuoi sentire
Perché una donna che è donna
non si compra certo coi soldi
ma nemmeno con una poesia
E la felicità è borghese
poco romantica e
non mi incanta
non più
E perché essere donna
non è mai stata una bella favola
credimi, e se dicono di amarti
tu all’amore credici sempre
soltanto quando
lo vedi